La pluridisabilità e le prospettive d’inclusione, di Pierfrancesco Greco

Autore: Pierfrancesco Greco

Grandi contenuti e notevole partecipazione al Convegno “Pluriminorati: il lungo cammino sulla strada dell’integrazione, tra dovere dell’assistenza e diritto all’esistenza”, tenutosi in Calabria, presso la Cittadella Regionale di Germaneto (CZ).
Da Germaneto (Catanzaro)
Un momento particolarmente significativo per i ciechi calabresi e per i sodalizi che li rappresentano; un simposio copioso di elementi analitici, culturali, tecnici e scientifici, inerenti alla dimensione della pluridisabilità; un evento importantissimo, insomma, quello promosso dall’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB), e dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) regionali, con l’obiettivo di definire una sorta di mappa ideale in ordine all’attualità afferente alla realtà della pluridisabilità; il tutto, partendo da un’indicazione tematica impegnativa, complessa e argomentativamente stimolante. “Pluriminorati: il lungo cammino sulla strada dell’integrazione, tra dovere dell’assistenza e diritto all’esistenza”: questo il tema del convegno, svoltosi, nelle scorse settimane, presso la Sala Verde della nuova Cittadella Regionale di Germaneto, nei pressi di Catanzaro. Un’occasione di formazione e riflessione, moderata dal vicepresidente nazionale dell’UICI Stefano Tortini e a cui hanno partecipato, unitamente ai rappresentanti della politica regionale, tra cui il Presidente Mario Oliverio, e ai vertici regionali delle summenzionate associazioni, quali Pietro Testa e Luciana Lo Prete, insigni relatori, che hanno focalizzato le questioni, poste in essere dal tema, in maniera articolata ed esaustiva, disvelando un orizzonte di prospettive interessanti e necessità stringenti, in relazione a cui risulta fondamentale un lavoro sinergico di associazioni, istituzioni, consesso civile, che renda la quotidianità di tutti noi, disabili e non, congrua a quella dignità, a quella bellezza, a quella felicità connaturate all’essenza dell’esistenza, nell’ambito di un sistema valoriale integrativo, “in cui la promozione della personalità dell’individuo sia presupposto dell’affermazione di una compiuta coscienza civile della collettività”, ha evidenziato il presidente Testa. “Il luogo in cui quest’iniziativa ha trovato ospitalità – ha affermato il vicepresidente Tortini – rende pienamente il senso del dialogo che deve caratterizzare le istituzioni e la voce delle disabilità; un dialogo che deve essere costruttivo e continuo”. Un dialogo, che, al netto della strada da fare ancora, “ha permesso – ha evidenziato la presidente Lo Prete – notevoli passi avanti a livello legislativo, anche nella tutela degli ipovedenti”. Un’opera di tutela, che, soprattutto nel caso calabrese, deve trovare “sostegno nell’istituzione regionale – ha fatto presente l’avvocato Annunziato De Nisi, consulente legale dell’UICI Calabria, relazionando sul progetto per lo sviluppo di servizi in favore dei ciechi pluriminorati, relativo alla Legge 284/97 – al fine di dare continuità ai vari progetti di assistenza”. “Al riguardo – ha dichiarato il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio – la Regione è disponibile ad aprire un tavolo, finalizzato a destinare le risorse del fondo comunitario a favore di chi vive il disagio e la sofferenza. Certo, le difficoltà sono tante, ma tante sono pure le possibilità da cogliere insieme; noi vogliamo dare il nostro contributo, per rovesciare i dati negativi economici e sociali, accumulatisi negli anni nella nostra Regione, e lavorare sinergicamente con la vostra associazione, guardando al comune obiettivo di migliorare l’esistenza di chi, per tanto tempo, non ha goduto di adeguata considerazione nella sfera istituzionale”. In questo senso, “il dovere dell’assistenza e il diritto all’esistenza devono essere effettivi – ha chiarito l’avvocato Antonio Organtini, Direttore Generale del Centro Sant’Alessio- Margherita di Savoia per i ciechi di Roma, che ha parlato della ventennale esperienza maturata dal Centro Sant’Alessio, nella tutela delle persone cieche pluriminorate, a seguito dell’entrata in vigore della già citata legge 284/97 –, attraverso un trattamento onnicomprensivo, che favorisca la socializzazione e la condivisione delle idee e delle esperienze , facendo rete col territorio, con l’ambiente, con le famiglie. Un percorso virtuoso, rivolto a garantire un ambiente a misura d’uomo. E’ questo il principio cardine: creare le condizioni affinché sia possibile ai ciechi pluriminorati lavorare, valorizzare le personali competenze, agire autonomamente e comunicare agevolmente; una garanzia, che è un diritto umano, più che umanitario: il diritto ad esistere, appunto, e, se possibile, tornare a sorridere”. E se la dottoressa Angela Pimpinella, componente della Direzione Nazionale dell’UICI e responsabile della Commissione Nazionale sui Pluriminorati, argomentando sulle caratteristiche e le esigenze della pluridisabilità sul territorio nazionale, ha posto l’accento “sull’eterogeneità della pluridisabilità”, la dottoressa Noemi Magri, Istruttrice per persone pluriminorate, ha portato all’attenzione dei presenti la sua esperienza nel campo fondamentale dell’orientamento e della mobilità. Tutte questioni, quelle trattate, punteggianti “il bel cammino dell’inclusione sociale – ha chiosato il vicepresidente Tortini – che dobbiamo percorrere uniti, per mano, impegnandoci insieme, affinché si dia continuità ad interventi non più procrastinabili e che dovranno avere come snodo primario una legge quadro relativa alla pluridisabilità”. Un cammino lungo, non semplice, ma che sarà possibile coronare attraverso “la collaborazione con le istituzioni pubbliche – sottolinea in una nota, letta durante i lavori, la dottoressa Annamaria Palummo, consigliera nazionale dell’UICI, impossibilitata a partecipare a causa di impegni sopravvenuti –, per portare a frutto le risorse indirizzate al miglioramento della qualità della vita dei nostri amici ciechi e pluriminorati. Il dovere e la responsabilità che l’UICI si assume, come soggetto attivo nella rappresentanza e cura dei bisogni, non può e non deve rimanere un fatto proprio, bensì un’azione armonicamente mirata e condivisa, in primis dalla politica, che non può e non deve rimanere indifferente ad una realtà esistenziale punteggiata da difficoltà quotidiane, afferenti anche a diritti e atti fondamentali, quali lo studio, il lavoro, l’autonomia personale. Il presente simposio, che, non a caso, ha come proscenio questa struttura, centrale nell’ambito istituzionale regionale, vuole essere, sulla scorta degli articolati contributi, che, a breve, saranno illustrati dagli autorevoli relatori qui presenti, uno snodo sinottico rispetto al lavoro già fatto e agli orizzonti versi cui sarà possibile volgere lo sguardo, sulla strada dell’irrinunciabile dovere dell’assistenza e dell’inalienabile diritto all’esistenza dei nostri bambini, delle nostre sorelle e dei nostri fratelli, di tutti coloro i quali ripongono la speranza di una vita migliore nel nostro buon cuore. Se ci pensate è una questione d’amore: amore verso i nostri simili, verso noi stessi, verso la vita, verso il cammino che insieme siamo chiamati a condividere”. Un bel compendio degli argomenti trattati durante i lavori, che hanno registrato un momento particolarmente toccante allorché s’è ricordata la figura di Giorgio Rognetta, l’Avvocato, l’Amico, il fratello, un raggio di luce per i non vedenti italiani e calabresi, che dimorerà sempre nei nostri cuori. Vivere, respirare, sentire la vita: tutto ciò è l’essenza della bellezza… e la bellezza è qualcosa che trascende i limitanti vincoli del quotidiano. La bellezza è la felicità di stare insieme. La bellezza è la voglia di continuare. La bellezza è la poesia d’Amare.
Pierfrancesco Greco