“La cultura tra le mani”: questo il titolo dell’iniziativa dedicata alla XII Giornata Nazionale del Braille, promossa dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e dal Club Italiano del Braille che è stata inaugurata il 20 febbraio scorso nell’ex ospedale San Rocco di Matera. L’evento, che si rinnova a cadenza annuale, ha lo scopo di far conoscere ed approfondire uno straordinario strumento di accesso alla cultura e di emancipazione per le persone con disabilità visiva, che imparano a leggere e a scrivere sentendo le parole nascere sotto le loro dita. Un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni a mettere in atto iniziative di solidarietà e politiche che agevolino una reale inclusione sociale, civile e morale dei cittadini ciechi e ipovedenti. I lavori, coordinati dalla giornalista Fabiana Santangelo e dal Presidente nazionale del Club Italiano del Braille, Nicola Stilla, sono stati aperti con la presentazione e il significato proprio della Giornata Nazionale del Braille. Sono intervenuti, in qualità di rappresentanti delle varie realtà associative ed istituzionali: Nicola Stilla, Presidente Club Italiano del Braille, Mario Barbuto, Presidente Nazionale UICI, Angelo Camodeca, Presidente Consiglio Regionale UICI Basilicata, Giuseppe Lanzillo, Presidente Sezione Territoriale UICI Matera. L’iniziativa ha visto alternarsi momenti di profonda riflessione a piacevoli intermezzi musicali, affidati all’Orchestra del Conservatorio di Musica “Egidio Romualdo Duni” e al duo musicale composto dal soprano Anna Varriale, insieme al pianista Fernando Russo, entrambi non vedenti, soci UICI. Uno spazio particolare è stato dedicato al valore intrinseco del codice Braille soprattutto alla luce della differenziazione inclusiva, tema scelto da Giancarlo Abba, Pedagogista, componente del Nis (Network Inclusione Scolastica) e della Commissione Nazionale Istruzione UICI. Un percorso evolutivo mai scontato che grazie ai laboratori “Insoliti puntini: a scuola di Braille” esplica appieno gli scopi sociali e didattici che l’insegnamento del Braille rappresenta per gli studenti in prospettiva dei propri investimenti nel mondo del lavoro. Interessanti e altrettanto emozionanti le testimonianze di Maria Buoncristiano, Consigliera Nazionale UICI e Donato Donnoli, Governatore Rotary distretto 2120 Puglia e Basilicata che hanno raccontato come è nata la loro iniziativa di portare il sistema Braille nelle scuole. Il progetto, che è stato proposto alle seconde classi degli istituti comprensivi di Potenza e Matera, ha permesso a circa 1.000 famiglie di entrare a contatto con questo affascinante codice e con il mondo dei non vedenti ritenuto spesso a torto chiuso e buio. Colorati e spensierati a dispetto di ogni pregiudizio sono stati i messaggi di ringraziamento e incoraggiamento degli allievi degli istituti che hanno collaborato con l’UICI come l’I.C Domenico Savio che ha dedicato al Braille una raccolta di pensieri dal titolo “La Magia del Braille”, realizzata sotto la guida delle referenti Prof.ssa Vittoria Buscicchio e Maestra Maria Dapoto. Altrettanto emozionante ed incisiva la proposta pervenuta dagli alunni dell’I.C Pascoli di Matera di intitolare una strada al noto inventore Louis Braille, sulla scorta di numerose altre città italiane, che l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Matera, Marilena Antonicelli si è impegnata a perseguire.
Durante l’interessante dibattito “Braille, il mio compagno di vita” si sono alternate le preziose testimonianze di Mario Dileo, di Francesca Modena, socia UICI Dottoressa in Lingue straniere e dello psicologo Alfonso Guttieri. A seguire l’attrice Emilia Fortunato di Hermes Teatro Laboratorio e Francesca Modena hanno letto alcuni brani tratti dal libro “Filippo e Louis Braille” di Fabiana Santangelo.
“La Giornata Nazionale del Braille è per noi – ha dichiarato Mario Barbuto, presidente Nazionale UICI – l’occasione annuale più grande per ricordare ai cittadini e a noi stessi che i ciechi devono istruirsi e dotarsi degli strumenti adeguati per promuovere quel riscatto civile e quella inclusione sociale che sono la ragione stessa di esistenza della nostra Associazione”. Nel corso dell’evento la Presidenza nazionale UICI ha inoltre sottoscritto un protocollo di Gemellaggio con l’Unione Ciechi del Burkina Faso allo scopo di incentivare le politiche di sostegno e prevenzione alla cecità nei Paesi più svantaggiati.
L’evento nazionale ha avuto seguito il 21 febbraio (la giornata celebrativa istituita con legge 126 del 2007) con l’incontro nell’Aula Magna della nuova sede Unibas di Matera. Dopo l’introduzione affidata a Nicola Stilla, Presidente Club Italiano del Braille, ha avuto inizio il dibattito moderato da Giancarlo Abba.
Vari e interessanti gli interventi che si sono susseguiti nel corso del seminario durante il quale i relatori hanno approfondito da differenti prospettive l’importanza pedagogica ed accademica del Braille.
Domenico Milito, Professore Associato di Didattica e Pedagogia Speciale, corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, Università degli Studi della Basilicata, ha offerto al pubblico la Lectio Magistralis “Tutti diversi e uguali, indicazioni pedagogiche e applicazioni possibili”.
Stefano Salmeri, Professore Associato di Pedagogia generale e sociale, Facoltà di Studi Classici, Linguistici e della Formazione, Università degli Studi di Enna “Kore”, ha relazionato sul tema “L’uso del Braille, oggi e domani”, mentre Marco Condidorio, componente della Direzione Nazionale UICI, ha illustrato il tema “Chi e perché può insegnare il Braille: la radice comune per una didattica condivisa”. Franco Lisi, Direttore Scientifico della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano ha offerto il suo contributo sul tema “Braille: dall’inclusione scolastica all’inserimento nel mondo del lavoro oggi”, a seguire, Antonio Quatraro, Presidente Consiglio Regionale UICI Toscana e coordinatore della Commissione Nazionale Studi Musicali UICI ha relazionato su “Braille e musica: un connubio indiscutibile”.
Infine sono arrivate le conclusioni di Mario Barbuto, Presidente Nazionale UICI che ha affermato: “Credo che il Braille si porti dietro una sorta di maledizione sin dalle sue origini poiché chi lo osteggiava lo riteneva segregante. La domanda che mi pongo oggi come presidente nazionale UICI è se dal punto di vista dell’istruzione stiamo facendo le azioni corrette. Secondo voi è normale arrivare in terza elementare senza saper leggere o scrivere, senza libri, senza poter fare attività fisica?
Per questo oggi bisogna chiamare al confronto gli Stati Generali della scuola e chiedere loro se questo sistema scolastico aiuti davvero a sviluppare autonomia, conoscenza, libertà personale per tutti i disabili visivi”.
“È stato entusiasmante e coinvolgente – ha dichiarato Maria Buoncristiano, consigliera nazionale UICI – aver avuto l’opportunità di interagire con diversi attori sociali con i quali l’UICI ha fatto rete per l’organizzazione dell’evento. Prevalentemente hanno collaborato persone ed organizzazioni con mission totalmente differenti che hanno trovato un punto di incontro nell’idea di promuovere il territorio e la cultura universalmente intesa”.