“Istruzione, formazione e lavoro”: Un’idea che diventa progetto, un progetto che si trasforma in azione, di Marilena Chiacchiari

Il giorno 30 novembre ultimo scorso ho partecipato al convegno dal titolo: “ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO UN APPROCCIO INTEGRATO PER VINCERE LA SFIDA DELL’OCCUPAZIONE PER LE PERSONE CON DISABILITÀ VISIVA”; convegno svoltosi presso l’istituto dei ciechi di Milano in via vivaio 7.
Il convegno si è contraddistinto, rispetto ad iniziative analoghe alle quali ho partecipato negli anni, per elevato e diversificato numero di tematiche trattate, per l’elevato spessore delle relazioni e dei workshops prodotti, nonché l’elevata professionalità e le acclarate competenze del moderatore/conduttore del convegno stesso, il Dott. Franco Lisi, direttore scientifico dell’istituzione che ha ospitato l’evento.
Come annunciato dal titolo e come spiegato e dichiarato da alcuni relatori, questo convegno è stato organizzato e celebrato quale atto conclusivo di un percorso formativo concepito ed attuato dall’istituto dei ciechi di Milano in collaborazione con la regione Lombardia e la struttura regionale lombarda dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, altri enti locali ed altri partners; un percorso formativo dipanatosi in un triennio, dal 2016 al 2018, denominato “Lombardia plus”.
Sono stati dunque presentati i risultati ottenuti in tre anni di attività, non perché gli stessi costituiscano la tappa finale e conclusiva di un progetto, bensì perché tali risultati possano rappresentare un patrimonio di conoscenze e di approccio a future edizioni di “Lombardia plus”; edizioni future peraltro già annunciate ufficialmente dai dirigenti politici e dai funzionari che per conto della regione Lombardia hanno presenziato alla manifestazione.
Originalità di contributi proposti durante la giornata di lavori, perché originale è stato l’approccio degli ideatori di questo progetto ad ampio respiro nel quale sono state utilizzate competenze diverse per formare l’individuo, cieco e/od ipovedente considerato in tutta la sua complessità di persona con un proprio carattere, attitudini specifiche psicologiche ed umane, indipendenza ed autonomia personale, mobilità ed orientamento dentro e fuori la sede lavorativa presso la quale quasi tutti gli allievi hanno trovato collocamento o comunque hanno svolto stages formativi.
Citando dall’invito: “Tanti relatori e molte tematiche trattate, concorreranno alla composizione di un parterre ricco e denso di contenuti nella consapevolezza e nella convinzione che, mai come oggi, ragionare di inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità, implica la convergenza di svariate competenze e abilità sviluppate nelle diverse fasi della vita dell’individuo.
Si apriranno finestre sull’importanza dell’istruzione di base, della formazione professionale mirata, dell’autonomia e indipendenza, della normativa, ma soprattutto, vi sarà la partecipazione di importanti aziende che si sono contraddistinte come virtuose e altre aziende che intendono conoscere per comprendere.”
E ancora: ma soprattutto la possibilità, “per persone con disabilità visiva, di sostenere colloqui con aziende che si sono rese disponibili a iniziare un percorso di inserimento”dell’allievo cieco ed ipovedente, in fase di formazione, si sono curati minuziosamente persino aspetti personali quali: la capacità d’interazione con gli altri e soprattutto con il team aziendale del quale il futuro lavoratore cieco ed ipovedente farà parte; autostima e capacità di adattamento ad un mondo del lavoro e a mansioni operative in continua evoluzione, in continuo mutamento.
Ampio spazio è stato altresì riservato alla tecnologia assistiva, all’accessibilità delle piattaforme informatiche con la convinzione, giusta a parer mio, che maggiore accessibilità significa maggiore e migliore produttività e organizzazione del lavoro.
Diverse aziende quali Banca d’Italia, Inps, Banca Unicredit, DHL ed altre hanno portato la loro testimonianza; hanno illustrato come l’innesto di risorse umane con disabilità visiva nel loro ciclo produttivo ha comportato certamente cambiamenti nell’organizzazione del lavoro; ma tali cambiamenti hanno anche portato benefici innegabili dei quali sia i lavoratori che l’azienda hanno potuto giovarsi. infine, nel pomeriggio, si sono svolti workshops monotematici di approfondimento, nei quali la concretezza è stata la parola d’ordine, l’imperativo al quale obbedire: dei workshops proposti credo vadano sottolineati e segnalati quello relativo all’istruzione, nonché quello nel quale sono stati simulati colloqui di lavoro e compilazione di curricula vitae che i candidati presentano agli uffici per la gestione delle risorse umane e alle agenzie esterne alle aziende che si occupano di selezione del personale.
Convegno dunque condotto dal Dott. Lisi con competenza e professionalità: ogni relazione è stata introdotta e alla fine commentata dal moderatore cogliendone gli aspetti più salienti e qualificanti; un convegno nel quale è stata bandita la retorica a favore di una concretezza convincente e costruttiva.
Un’esperienza, a mio giudizio, di altissimo valore formativo ed informativo. desidero ringraziare per l’organizzazione di questo evento i dirigenti dell’istituto dei ciechi di Milano: dal Dott. Lisi al commissario Rodolfo Masto, nonché tutto il team che ha contribuito in maniera determinante all’eccellente riuscita sia del progetto che del convegno stesso; desidero altresì ringraziare la dirigenza UICI Lombarda ed in primo luogo il presidente del consiglio regionale UICI, Nicola Stilla che ha sostenuto con convinzione e tenacia la realizzazione del progetto Lombardia plus e del convegno conclusivo.