Inclusione scolastica e Contratto di Governo, di Gianluca Rapisarda

Autore: Gianluca Rapisarda

Nella giornata di ieri, il Presidente Sergio Mattarella ha conferito al prof. avv. Giuseppe Conte l’incarico di formare il nuovo governo del nostro Paese.
Il premier incaricato si è messo subito all’opera ed ha avviato immediatamente le sue consultazioni per sciogliere la riserva in pochi giorni.
Come è noto, tuttavia, ancor prima della “chiamata” del Presidente della Repubblica, le due forze della futura maggioranza hanno diffuso già da venerdì scorso la versione finale del loro famoso “contratto”, ossia il programma di Governo dell’ormai imminente esecutivo targato M5S – Lega.
Infine, durante lo scorso week-end, i due predetti partiti hanno pure sottoposto tale “contratto di Governo al voto dei propri iscritti, i quali lo hanno approvato quasi all’unanimità (il 94% degli attivisti del MoVimento 5 Stelle ed il 91% dei militanti della Lega).
Entrando nello specifico dell’inclusione degli alunni con disabilità, nel capitolo “scuola” del già citato”contratto” M5S-Lega si può leggere:
Intervento sul fenomeno delle cd. “classi pollaio”, delle graduatorie e titoli per l’insegnamento.
• Particolare attenzione dovrà essere posta al problema del precariato nella scuola;
• fase transitoria per una revisione del sistema di reclutamento dei docenti;
• stesso insegnante per gli alunni con disabilità per l’intero ciclo;
• formazione continua per i docenti;
Altri interventi inseriti in altri capitoli
Ministero disabilità
• potenziamento dei docenti di sostegno e su una reale loro specializzazione al fine di garantire una vera inclusione scolastica ai ragazzi con necessità particolari.
Il personale docente e non docente che opera all’interno della scuola dovrà seguire percorsi specifici che – è questo il succo del discorso – dovranno essere individuati ai fini di favorire il miglior inserimento.
“È necessario un intervento culturale di contrasto ai pregiudizi sulle disabilità, assicurando che nel percorso didattico vi siano dei momenti di ascolto/incontro con la disabilità anche con il coinvolgimento delle associazioni dei disabili”.
Pur apprezzando e considerando abbastanza “condivisibili” tutti questi punti del “Contratto di Governo” M5S-Lega, chi scrive non può non evidenziarne alcune lacune, che rischiano di far rimanere i buoni propositi “gialloverdi” sull’inclusione delle semplici enunciazioni di principio scritte solo “sulla carta”.
infatti, ad esempio a proposito della questione del potenziamento dei docenti per il sostegno e di una loro “reale” specializzazione, non ci viene spiegato in che modo si vuole raggiungere concretamente tale traguardo che, a parere dello scrivente, è cruciale e “strategico” ai fini di una proficua inclusione degli alunni con disabilità.
Inoltre, il “contratto” pentastellato-leghista si dimentica colpevolmente che in merito a tale questione, solo un anno fa, l’Esecutivo uscente ha adottato i D. Lgs nn. 66/17 e 59/17, entrambi attuativi della “Buona Scuola”, rispettivamente sulla promozione dell’inclusione degli alunni con disabilità e sulle nuove modalità di formazione e arruolamento anche dei docenti specializzati.
Al riguardo, basterà rammentare che, dopo l’adozione dei Decreti attuativi della Buona Scuola il 13 aprile 2017, questa complessa e delicata materia è ora disciplinata dall’art 12 del D.Lgs n. 66/17 (conseguimento di 31 cfu sulla Didattica inclusiva durante la frequenza della laurea magistrale a ciclo unico in “Scienze della formazione primaria e superamento di un Corso annuale post-lauream in Pedagogia speciale per la formazione e l’arruolamento degli insegnanti per il sostegno della scuola dell’infanzia e primaria) e dall’art 10 del D.Lgs n. 59/17 (superamento di un concorso, frequenza del nuovo percorso triennale FIT e partecipazione ad un Corso annuale in Pedagogia speciale e Didattica inclusiva per la formazione ed il reclutamento dei docenti specializzati della secondaria di primo e secondo grado).
Non che chi scrive sia un accanito sostenitore della legge 107/15, cosiddetta “La Buona Scuola” la cui delega sull’inclusione, anche su queste pagine, ha spesso “denunciato”, sottolineandone con forza le criticità, ma le modalità attraverso cui il “nuovo” contratto di Governo ha in animo di superarle, anche e soprattutto in relazione al centrale aspetto della specializzazione ed inserimento dei docenti per il sostegno, al momento, sembrano francamente piuttosto incerte, vaghe e prive di una visione strategica.
In merito poi alla continuità “negata” agli allievi disabili, anche lo scrivente, concordando perfettamente con il “contratto di Governo” giallo-verde, ritiene che il MIUR si sia dimenticato inspiegabilmente della raccomandazione della medesima legge della Buona Scuola che indicava di “vincolare il docente di sostegno all’intero ciclo d’istruzione dell’alunno con disabilità”.
Ma anche stavolta, come sopra, la nuova maggioranza di governo nulla aggiunge su come intende perseguire tale “sacrosanto” diritto per garantire agli studenti disabili un reale ed effettivo processo di inclusione scolastica.
Insomma, a parere di chi scrive, nel Contratto di Governo M5S-Lega, specialmente sulle modalità di formazione dei docenti per il sostegno, sulla continuità didattica degli alunni con disabilità e sulla “dichiarata” lotta al precariato “storico”, rimane più di qualche ombra. Senza sottacere inoltre che tale famigerato “contratto” non prevede nulla per contrastare il fatto che più del 40% degli attuali docenti per il sostegno sono supplenti e hanno incarichi precari “in deroga”.
L’auspicio è che, a differenza di quanto accaduto nel quinquennio precedente, la futura compagine governativa, anche grazie e soprattutto al coinvolgimento delle principali Associazioni di e per persone con disabilità, possa adoperarsi concretamente per ovviare a tali gravi carenze del nostro attuale sistema di inclusione.
Infatti, non bastano solo belle promesse “elettorali” ma, d’ora in poi, tutti insieme, dovremo lottare per rivedere finalmente i criteri degli organici dei docenti specializzati, che dovrebbero poter transitare dal presente organico di fatto a quello di diritto delle scuole e per prevedere un serio e strutturale loro Piano di assunzione attraverso appositi Concorsi.