Il progetto ” Turismo culturale per disabili visivi” in Campania, di Elena Ferone

Autore: Elena Ferone

Curiosità, apertura, creatività , impegno e audacia artistica sono state le energie motrici del Progetto, grazie
al quale circa 700 giovani e meno giovani disabili visivi e accompagnatori con origini culturali diverse hanno avuto
l’opportunità unica di sviluppare nuove competenze storico artistiche e archeologiche, affascinando il
pubblico europeo ed extraeuropeo in visita al sito archeologico di Pompei.
E’ stato per me un insieme di emozioni,partecipazione, inventiva e scoperte che hanno reso possibile lo
scambio di esperienze tra le diverse discipline messe in campo: l’arte, la storia, l’archeologia, la tiflologia, la
pedagogia, la psicologia della percezione sensoriale, la sociologia e   la tecnica progettuale creando un
legame inscindibile tra di esse.
Gli esiti del progetto hanno dimostrato l’enorme potenziale della collaborazione
in questa emozionante e appassionata sfida alla integrazione culturale.
Le attività in generale hanno incoraggiato l’apertura sempre maggiore e il rispetto reciproco, diffondendo
Un messaggio di speranza per il futuro.
Sono veramente orgogliosa del lavoro realizzato. È stato meraviglioso poter lavorare con utenti ciechi ed
Ipovedenti provenienti da tutta Italia, stringere nuove amicizie e imparare tanto dalla loro esperienza negli
scavi di Pompei e al Palazzo Reale di Napoli
Permane grande soddisfazione da parte mia,per un lavoro fecondissimo di dialogo e ascolto costruito in
pochi mesi e che si spera possa rappresentare un nuovo inizio nel rapporto tra cultura  e cittadini disabili a
prescindere da quello che sarà l’esito delle sfide future.
Mi è piaciuta molto l’autenticità dell’esperienza che è stata vissuta dagli utenti non come relazione statica o
come interattività superficiale con le opere d’arte , ma si è  dato nel complesso un senso più profondo al
vissuto.
Ho visto tante persone emozionate al contatto diretto con le opere d’arte del passato, gli utenti si sono
influenzati a vicenda,  favorendo  una reciproca apertura alle diversità culturali e al comune patrimonio,
dimostrando che la mobilità e l’interazione promuovono la diversità culturale, e  contribuendo inoltre allo
sviluppo di nuove forme di espressione artistica e  culturale.
Le linee guida del progetto concordano la mia idea che l’arte dovrebbe sviluppare un discorso collettivo,
dialogico e aperto a tutti, ma questa è più una sensazione di pancia che un pensiero.
Sono tante le cose fantastiche emerse durante le varie fasi progettuali, a cominciare dallo spirito di
collaborazione e dalla sinergia instaurata con i Presidenti sezionali della Campania:
mi piace moltissimo il presidente di Salerno il dott. Vincenzo Massa, il presidente nazionale il prof.
Tommaso Daniele,  mi piace davvero la presidenza
regionale del prof. Pietro Piscitelli.  Sono persone che influenzano molto positivamente le mie ispirazioni.
Il lavoro dei pannelli tattili è nato apposta per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la genesi delle
tavole tattili polimateriche è il frutto  delle conversazioni aperte, durante i corsi all’I.Ri.Fo.R   tenuti dal
Presidente Piscitelli, sulla mia tesi di laurea per la fruibilità dell’Archeologia greco – romana  da parte dei
ciechi.Mi è piaciuta molto questa riscoperta dell’ antica Pompei,  la città è stata percepita
in maniera completamente diversa, è cambiato il rapporto con la struttura, che si è arricchita di altre
culture e pensieri, portando allo stesso tempo grandi vantaggi alle persone cieche.
Ci sono alcuni edifici molto interessanti da poter toccare nei dettagli. C’è stata una bella energia che si
espande tra le opere sparse negli scavi , lì sono davvero  tanti gli ambienti da visitare, infatti  si va via da
Pompei sempre senza riuscire  a vedere tutto.
Complessivamente è stato un progetto per me molto stimolante, dal punto di vista culturale e
professionale, il lavoro ha trovato alti livelli di riconoscimento da
parte dei Presidenti dell’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti, dei colleghi e soprattutto da parte
degli utenti e degli studenti.
Un buon livello di soddisfazione quindi c’è anche da parte mia,
per un lavoro che rifarei volentieri e che infatti sto cercando di esportare anche in altri siti archeologici della Campania.
Elena Ferone
Coordinatrice del progetto per la Campania