Il Consorzio BIC per un’editoria Braille che sia di eccellenza e di qualità, di Marco Condidorio

I tasselli che compongono il mosaico del cambiamento, non solo quello teorico ma, come avrebbe sottolineato l’amico Francesco Fratta “quello che si realizza dal profondo” dunque nella coscienza delle persone, oggi sono stati fissati a completamento della trama del quadro complesso e dinamico dei servizi di cui l’UICI assieme agli enti collegati intende definire la rete per migliorare e garantire così il diritto allo studio degli alunni e studenti ciechi.
Parliamo dell’istituzione del Consorzio tra le stamperie che producono testi in braille per alunni con disabilità visiva, voluto dalla Biblioteca per Ciechi Regina Margherita di Monza e dalla Presidenza Nazionale dell’unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti.
Presso il Centro di Documentazione Tiflologica nazionale della BIC, coordinato dal dott. Francesco Giacanelli, si è tenuto il 26 marzo u.s. l’insediamento del consorzio presieduto dal vice presidente della BIC Giampiero Notari il quale, per volontà del presidente prof. Pietro Piscitelli, in un elenco di ben trenta punti ha presentato l’idea, prima nella storia dell’editoria Braille italiana, la scrittura di un manuale con funzioni di linee guida per la futura produzione editoriale di testi in braille: manuali scolastici; abecedari per le classi prima e seconda della scuola primaria; testi scientifici e per qualsiasi testo scolastico ad uso di alunni e studenti ciechi.
La rivoluzione culturale che partendo dal basso tiene conto del diritto allo studio degli alunni e studenti Con disabilità visiva, garantendone l’inclusione scolastica poggia su almeno tre pilastri, individuati tra i più significativi se si vuole perseguire realmente uniformità di intenti nell’erogazione dei servizi medesimi:
L’uso di una segnografia Braille il più omogenea possibile su tutto il territorio nazionale, condivisa tra le stamperie e tutti i trascrittori che, anche per quel che concerne la riproduzione delle immagini in rilievo, seguiranno precise indicazioni normate proprio dalle linee guida, al fine d’evitare improvvisazioni da parte degli insegnanti per il sostegno, curriculari o degli stessi educatori.
La circolazione di testi qualitativamente superiori e che non superino il margine d’errore fissato al quattro per mille per gli errori significativi per l’apprendimento e del 8/9 per mille di quelli meno compromettenti per i quali la comprensione del testo non viene inficiata dal punto di vista della didattica.
Valori questi, comunque, tra gli obiettivi del consorzio assolutamente migliorabili, sia numericamente che qualitativamente.
L’istituzione e la condivisione tra le stamperie di un catalogo nazionale delle opere in Braille, già prodotte e che possono, su richiesta essere riproposte ad uso di alunni e studenti che ne necessitassero per le ragioni più diverse tra cui, per esempio la maggiore fruibilità degli stessi, sia nei termini della lettura che degli apprendimenti.
Il testo scolastico può avere funzioni differenti: essere lo strumento meramente di lettura piuttosto che quello di didattica; e allora la trascrizione in Braille deve garantire soprattutto la dimensione didattico-educativa finalizzata per l’appunto all’apprendimento dei contenuti disciplinari da parte del lettore cieco che, tra le mani, sotto le proprie dita avrà comunque, il testo scolastico più “verosimile”, in termini di trascrizione, a quello dei compagni vedenti. Il testo trascritto è e sarà pur sempre, per necessità, lo stesso per contenuti e finalità a quello della classe ma, differente nella struttura e nell’impostazione, indispensabilmente studiate per consentirne la migliore fruizione e approccio tiflo-didattico.
Il Consorzio rappresenta, finalmente, l’importante tassello del mosaico che, essendo innovativo si configura quale momento rivoluzionario quasi epocale, destinato a segnare un momento storico di sintesi tra un “prima” fatto di “pluralismi” tendenti all’anarchia seguito da un “dopo” ricco di esperienze e per questo maggiormente razionale e responsabile per la realizzazione di quella messa in rete delle professionalità che, nel caso specifico della trascrizione in Braille dei testi scolastici, della distribuzione e della sua diffusione rappresenterà consapevolmente una maggiore tutela nella consegna dei libri nei tempi utili e cioè a inizio ad anno scolastico e non a metà o peggio al termine dello stesso.
Tra gli obiettivi del Consorzio infatti, vi è anche quello di consegnare all’alunno/studente i testi scolastici entro massimo due/tre mesi dalla richiesta.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è stata chiamata a fare da garante affinché il Consorzio trovi piena condivisione e dunque sostegno da parte di tutti gli attori; a chiederlo è lo stesso presidente della BIC prof Pietro Piscitelli e tutto il CDA della Biblioteca Regina Margherita.
Giampiero Notari, a conclusione dei lavori durati oltre otto ore, rivolgendosi ai responsabili delle stamperie presenti attorno al tavolo e ai trascrittori dice: “Per noi vengono prima gli utenti poi, voi trascrittori delle stamperie”.
Ecco la rivoluzione culturale e delle professionalità che, in una intuizione straordinaria tra bisogni e competenze si traduce nella coscienza secondo cui la migliore risposta è quella che tiene conto del fruitore e non dei capricci del trascrittore o dell’improvvisazione di questo o quel docente.
Entro settembre 2018, a inizio anno scolastico 2018/2019 avremo redatto le linee guida del Consorzio per la nuova editoria Braille, che interesserà qualcosa come circa 1500 persone tra alunni e studenti ciechi assoluti e ipovedenti gravi.
D’altro canto il Miur ha già diramate, con nota n. 5571 del 29 marzo 2018, le indicazioni afferenti l’adozione dei testi scolastici e con la quale conferma la procedura sancita con la nota n. 2581 del 9 aprile 2014 riguardante la trascrizione dei testi in Braille o a caratteri ingranditi per i nostri alunni/studenti frequentati le scuole d’ogni ordine e grado.
Chissà se tutto questo potrà replicarsi anche per i testi elettronici?
Visto lo spirito che aleggia nel nostro Bel Paese, qualcosa suggerisce che possiamo sperare che accada anche per i testi digitali.

Marco Condidorio

insediamento del Consorzio