Il 24 settembre 2016 presso il Coni di Foggia hanno avuto luogo le Oasiadi, la manifestazione sportiva, quest’anno patrocinata dalla regione Puglia, dedicata alla disabilità.
Tra le numerose associazioni intervenute, rappresentanti le diverse disabilità, anche L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e la Cooperativa sociale di servizi socio-educativi “Louis Braille” che con i propri ragazzi di scuola secondaria di 1° e 2° grado hanno aggiunto luce ed entusiasmo a quell’immaginario collettivo che vuole la disabilità visiva legata solo al buio. Si è trattato di una giornata di aggregazione vera durante la quale i ragazzi hanno potuto partecipare a diverse discipline sportive, godere di una giornata all’aperto, grazie alla temperatura mite, e socializzare con altri coetanei. Nella parata iniziale la musica, l’altra protagonista, è stata coinvolgente ed eccitante come la musica dei grandi eventi. I ragazzi si sono così lasciati andare al ritmo e all’entusiasmo, regalando uno spettacolo armonioso che ha riscaldato i cuori dei genitori e di chi li incontrava per la prima volta. In questa occasione la musica non è stata vissuta come ascolto solitario e individuale, ma si è trattato di una musica coinvolgente, da stadio che ha spontaneamente spinto i nostri ragazzi a coinvolgersi in movimenti ritmici di ballo che li ha visti protagonisti liberi e felici insieme a tutti i partecipanti. Numerosi gli sport proposti ai nostri ragazzi: dalla corsa, al lancio del vortex, dallo judo al tandem, al percorso ad ostacoli, strutturato dal dipartimento dei Vigili del Fuoco di Foggia. Ed è proprio in questa attività che i ragazzi disabili della vista si sono cimentati, dimostrando abilità propriocettive, di equilibrio e di coraggio, che hanno fatto applaudire gli operatori increduli. Il motto della manifestazione urlato a gran voce è stato “Lo sport è vita” . Noi vorremmo aggiungere “il movimento è liberta”, è liberatorio, è salutare, è conoscenza. L’entusiasmo dei ragazzi, nel fare la loro prima capriola, nell’aver scoperto il contatto fisico con l’altro attraverso una presa di judo, ci ha convinto sempre più che a scuola, nelle palestre pubbliche e private occorre perseguire un più capillare lavoro di sensibilizzazione, perché si sfati purtroppo, l’ancora radicato pregiudizio che, chi non vede o vede poco non può misurarsi con lo sport. L’auspicio è che più strutture possano accogliere ciechi e ipovedenti insieme agli altri e non solo in percorsi individualizzati. Quanto accaduto nelle ultime Paraolimpiadi dovrebbe far riflettere!! Il primo, il secondo e terzo classificato nella gara dei 1500 m., categoria disabili visivi hanno conquistato un tempo addirittura migliore dell’atleta vincitore le Olimpiadi regolari. Ce n’è di strada da fare, ma la gioia dei ragazzi è la promessa che insieme si può.
Beatrice Ferrazzano