Sono molte le strategie compensative della disabilità visiva: una di queste è certamente la possibilità di comunicare in un’altra lingua.
Se la mancanza della vista ci taglia fuori dalla comunicazione mimico-gestuale, resta pur sempre la parola che, se ben utilizzata, può davvero essere un solido ponte per superare la distanza fra le persone e le culture.
Nell’era della tecnologia e della informazione liquida, la parola sembra aver perso la sua forza espressiva, ma non è così: è proprio in situazioni ad elevato impatto emotivo che questo dono mostra ancora tutta la sua ricchezza: una indicazione precisa in una città sconosciuta ci mette le ali ai piedi; un consiglio ben compreso ci può risparmiare tanti grattacapi; una frase chiara può evitare spiacevoli fraintesi.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, fin dal suo nascere, ha messo al primo posto l’istruzione e lo studio, perché dànno modo alla persona di esprimere in maniera compiuta pensieri, sentimenti e sono anche lo strumento per esercitare i diritti di cittadinanza attiva.
Imparare una lingua, il tedesco nel nostro caso, ci apre le porte per comunicare con un’altra cultura, con un altro modo di vedere il mondo, ma apre anche la mente a “vedere con gli occhi di un altro” la realtà che ci circonda.
Una lingua nuova ci aiuta a fare i conti con il diverso, ci fa toccare con mano che gli oggetti, le relazioni fra le cose e le persone si possono guardare da un altro punto di vista, valido tanto quanto il nostro.
E oggi noi abbiamo bisogno più che in passato di fare i conti con il cambiamento, per non venir travolti.
Ecco: lo studio di una lingua nuova, come il tedesco, è una palestra impareggiabile per pensare con una marcia in più.
Il principale risultato del progetto MOLLVIS è un vero e proprio corso di tedesco accessibile, per autodidatti o per lo studio in una classe insieme a colleghi normovedenti. In luogo del libro cartaceo, corredato dal materiale audio, si utilizza un pc con joystick a riscontro meccanico, o un iphone / smartphone.
Il corso è stato testato da gruppi di ipo e non vedenti nei vari Paesi, sia in classi speciali che con colleghi vedenti.
In questo caso la tecnologia è stata un vero ponte, è stato il terreno fertile per creare un clima di vera inclusione.
Il 18 marzo 2016, a Firenze, presso Palazzo Medici Riccardi, Via Cavour 1 – Sala Luca Giordano dalle ore 15 alle ore 18:30 ci sarà la conferenza finale del progetto europeo MOLLVIS a cui siete invitati a partecipare.
Per i nostri giovani studenti è stata questa una occasione anche per provare con i fatti che l’inclusione scolastica non solo è possibile, ma è anche una bellissima idea, per noi e per chi vede!