Da mesi ormai si parla del referendum costituzionale ma nella maggior parte dei casi non sentiamo riflessioni tecnicamente comprensibili bensì polemiche personalistiche che lasciano il tempo che trovano.
Io vorrei aprire una riflessione su quanto questa riforma costituzionale e la riforma elettorale possano incidere sulla vita dei disabili e sul vasto mondo del sociale.
La prima motivazione è legata ai carrozzoni che vengono finalmente eliminati dopo anni di polemiche: le provincie e il CNEL.
Due strutture che tanti hanno definito inutili. Io penso che il CNEL non ha mai giustificato la sua esistenza e anche ultimamente si sono aumentato lo stipendio.
Sulle provincie io la penso diversamente da molti perché le provincie assicuravano un coordinamento territoriale soprattutto nel sociale e adesso il territorio è troppo frazionato.
A mio avviso andavano eliminati i tanti piccoli comuni che sono solo fonte di spreco e di clientelismo.
Si elimina poi, il vergognoso balletto del sistema bicamerale che troppo spesso è stato la scusa per non approvare leggi importanti.
Chi ritiene che la riforma sia di tipo centralista e antidemocratica, dovrebbe spiegare cosa vi è di anti democratico nello stabilire che una maggioranza scelta dal popolo possa governare senza i ricattucci che oggi si vedono nel regime politico italiano.
In termini di riordino del sistema sociale è importante la ridefinizione delle competenze in materia di sanità oggi troppo dispersive.
Un vantaggio per tutti noi è la semplificazione del sistema burocratico e istituzionale ma anche la velocizzazione del sistema legislativo per renderlo più al passo con i tempi.
Penso che la nostra radio abbia fatto bene a programmare un approfondimento in materia perché così possiamo farci una opinione matura perché informata.
Io voto sì, dunque, perché dopo tanti anni di chiacchiere, finalmente si opera un cambiamento reale del sistema istituzionale anche se si doveva e poteva fare di più.
Fa bene al sociale il Sì? E ai disabili?, di Massimo Vita
Autore: Massimo Vita