Ieri ho partecipato all’Educational day che si teneva presso il Museion, il museo di arte contemporanea di Bolzano
Ero stato invitato a spiegare alle persone come toccare le statue.
Come non vedente ho narrato un pochino della mia esperienza di scultore e poi sono arrivato al momento clow. Raccontando dei musei che ho visitato dove erano messe a disposizione alcune opere per essere toccate dai non vedenti siamo arrivati al concetto dell’accessibilità.
Le persone erano particolarmente attente e entusiaste ad apprendere idee per loro ancora non troppo familiari.
Abbiamo analizzato il modo pratico con cui si esplorano col tatto le opere e poi siamo passati finalmente a considerare la statua realizzata da Francesco Vezzoli in cui reinterpreta un lavoro di Boccioni.
Qui la situazione era piuttosto complessa, perché l’opera non è figurativa, ma è abbastanza astratta per rappresentare lo slancio verso il futuro, verso l’innovazione.
Tutti i presenti hanno avuto la possibilità di toccare con i guanti in lattice l’opera. E’ stato interessantissimo cogliere lo stupore di coloro che non avevano mai fatto un’esperienza simile. Questo approccio tattile ha lasciato a bocca aperta più di una persona.
Un signore ha notato che le ali ai piedi rappresentate nella statua davano un’idea di leggerezza se guardate con gli occhi, mentre appesantivano la figura se analizzate con le mani. A questo punto si è aperto un interessante spazio di considerazioni a riguardo. Ci si è posti la domanda se allora l’effetto illusorio è solamente da considerarsi un effetto visivo oppure se lo si può rappresentare anche da un punto di vista tattile.
Al termine un neurologo ha spiegato quali sono i meccanismi nel cervello che accompagnano l’uso dei sensi. Quindi l’analisi è stata presa in considerazione sotto vari aspetti.
La cosa molto interessante dell’incontro di ieri è stato il fatto che l’opera in questione non è stata resa accessibile solamente ai non vedenti (che sarebbe già una cosa importante), ma a tutti. Assolutamente a tutti.
La riflessione più ampia che si apre è se non sia possibile che ciò accada in tanti musei. Ma non come esperimento, bensì come prassi.
Perché, prese le dovute precauzioni del caso (opere in sicurezza da un punto di vista di stabilità, di controllo…), non si lasciano visibili tattilmente diverse sculture a tutto il pubblico di visitatori?
Andrea Bianco (www.biancoandrea.it)
Esperimento riuscitissimo al Museion di Bolzano, di Andrea Bianco
Autore: Andrea Bianco