Elogio dell’amicizia di Giovanni Pizzino e breve nota del Presidente Nazionale

La Nostra grande associazione ha il merito di mettere insieme e di fare vivere e condividere le esperienze di ognuno dei suoi componenti affinché possano essere tenute in considerazione, ovvero evitate se negative, dagli altri.

L’occasione della presente riflessione, che ho sempre covato dentro di me ma non ho mai esternato, mi è finalmente data dal rinnovo degli organi associativi della sezione territoriale di Catania tenutasi lo scorso 21 giugno 2020.

Non mi interessa riportare i dati statistici, i seggi assegnati, i nominativi degli eletti, ma solo una storia umana, un comportamento da evidenziare, che merita di essere reso noto ad elogio semplice e disinteressato della persona che lo ha posto, ora come in passato, in essere.

Le elezioni associative hanno sempre rappresentato, diciamolo chiaramente, un momento di accaparramento delle poltrone disponibili, anche plurime. Non raramente capita che ci si candidi contemporaneamente come consigliere territoriale, come consigliere regionale e come delegato al Congresso.

Nulla di male ad inseguire le proprie ambizioni, ma non è di questo che voglio parlarvi, ma dei valori, dell’altruismo e della signorilità scarsamente presenti in tutte le competizioni elettorali in cui i competitor mirano al massimo risultato personale, se del caso anche a danno degli altri.

A Catania, nelle tre ultime legislature, sono accadute delle cose che mai si erano viste prima. Correva l’anno 2015 quando per la prima volta una competitor riusciva a farsi eleggere presentando la propria candidatura fuori lista, alla sezione territoriale, “donando” i propri voti al candidato al Consiglio regionale, per il quale non ha voluto candidarsi direttamente, eletto anch’egli subito.

La volta dopo, e siamo al 2016, subito dopo un periodo di commissariamento, ha presentato una propria lista ottenendo due seggi e trascinandomi per la prima volta dentro al Consiglio territoriale, senza che io abbia potuto in alcun modo contribuire al risultato elettorale che rimane esclusivo merito suo. Per il Consiglio regionale ha fatto la stessa cosa della volta prima, rinunciando a candidarsi in favore di un altro di noi, puntualmente eletto.

Niente di strano, fino adesso, se si tiene conto che abbiamo vissuto una vita in istituto senza diventarne figli, che abbiamo conseguito assieme la maturità scientifica, il Diploma di Laurea in Scienze Politiche, la Laurea in Scienze Giuridiche, la Laurea Specialistica in Giurisprudenza, la pratica forense, per poi, ma solo lei, spiccare il volo con un dottorato di ricerca in diritto amministrativo, l’abilitazione alla professione forense e l’esercizio esclusivo della stessa, spesso e volentieri in favore dei soci.

Adesso, nel 2020, pochi giorni fa, ha presentato nuovamente una propria lista che stavolta ha ottenuto un solo seggio e cosa ha fatto? Ha rinunciato alla poltrona cedendola a me primo dei non eletti.

In una situazione surreale in cui la lista del presidente uscente per la sezione territoriale ha ottenuto più di 300 preferenze su 385 votanti, è riuscita comunque ad ottenere anche un seggio di delegata al Congresso.

Quando, appena concluso lo spoglio delle schede elettorali, preso atto di essere stata eletta, ha subito dichiarato al microfono di rinunciare alla poltrona in mio favore, molti, io in testa, si sono commossi pensando che la decisione fosse dettata da motivi di salute od altro, invece io vi posso garantire che lo ha fatto per altruismo, per amicizia, per rispettare i valori che i suoi genitori gli hanno inculcato sin da piccola. Lo ha fatto perché “vola alto”.

Non a caso è stata insignita, già nel lontano 2010, dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.

Anche questa è la Nostra grande associazione, formata da grandi uomini e da grandi donne capaci anche di stare nell’ombra e di seguire personalmente e professionalmente ogni singolo socio, aiutandolo nell’ottenimento dei propri diritti, tanto da crearsi un bacino elettorale autonomo, e questi fatti vanno resi noti sia per ringraziare la mia Amica di sempre e socia UICI di sempre e sia perché esempi del genere ci fanno bene.

Un grande avvocato come lei dimostra come i valori siano più importanti di ogni cosa, come l’amicizia possa dare quella condivisione che è propria di quell’animale sociale che è l’uomo e i nostri rappresentanti associativi, presenti il Presidente nazionale e quello regionale, non dovrebbero farsi scappare persone di così alto livello umano, culturale e professionale.

La Nostra associazione ne ha bisogno.

Grazie amica mia.

Giovanni Pizzino Consigliere Territoriale di Catania

Funzionario del Monte dei Paschi di Siena

Nota del Presidente Nazionale

Ero presidente di quell’assemblea a Catania e ho incoraggiato io stesso Mattia Gattuso, la persona della quale ci parla Giovanni, a fare pubblicamente e seduta stante la sua dichiarazione di rinuncia.

Una dichiarazione improntata a generosità, lealtà e sincerità che ha stupito e commosso tanti di noi.

Di certo abbiamo la responsabilità di saper valorizzare risorse professionali e qualità umane come quelle di Mattia.

Mario Barbuto