L’assise ha avuto luogo dal 5 all’8 novembre a Chianciano; la sera del primo giorno un’importante evento: l’assegnazione dei premi braille e un concerto nel corso della manifestazione molti non vedenti hanno dato prova della loro valentìa.
Quest’anno il nostro Congresso si è svolto a Chianciano, questa sede è stata prescelta oltre che per motivi economici, forse anche perché Chianciano è in una posizione equidistante da tutti i confini italici. Diamo ora un’occhiata al loco.
Chianciano Terme è una delle località termali più famose d’Italia. Particolarmente fortunata la posizione, a cavallo tra la Val d’Orcia con le sue crete (dal 2004 patrimonio dell’umanità dell’UNESCO) e la fertile Valdichiana, tra le colline dei vini di Montepulciano e le bellezze rinascimentali di Pienza: luogo di cura e di relax ma anche punto di partenza per scoprire le bellezze della Toscana e della vicinissima Umbria. Dista 89 km da Siena e 73 da Arezzo.
Ha avuto nel periodo 1915-1920 un rapido sviluppo con la costruzione di un acquedotto, di uno stabilimento di imbottigliamento e con la ristrutturazione dello stabilimento dell’Acqua Santa.
In verità il Congresso ha avuto inizio alle ore 15.30, gran brusio, qualcuno si chiama a gran voce, non si distinguono le voci dei non vedenti da quelli degli accompagnatori.
L’atmosfera non è del tutto mutata rispetto a qualche anno addietro, vi sono molte voci nuove ma non mancano le vecchie mammole, ora un po’ più tigrati, vecchi marpioni ai quali nonostante un nuovo tagliando sopravvivono per la loro antica scaltrezza; vi sono ancora le vecchie volpi ormai ingrigite che anche con il fiato corto riescono a essere ferine; non mancano neppure i gladiatori che hanno sempre il colpo che può stroncare. Vi sono naturalmente anche le new entry, queste piuttosto sibilline e impenetrabili.
Mi sono fatto prendere dal pathos, dall’emozione, non ho ancora scritto dell’intervento dei candidati presidenti e di tutti coloro che si sono proposti per le varie candidature: ciascuno ha saputo far considerare l’intelligenza, la cultura, l’esperienza, anche associativa, il carattere secondo i propri parametri.
Il Congresso si è concluso con la rielezione di Mario Barbuto e con un rinnovato consiglio nazionale, alla conclusione, grande entusiasmo e qualche polemica di troppo, auguri affettuosi e complimenti a tutti i neo eletti.
Come ha sempre affermato Wanda Dignani viva la nostra grande, bella, importante Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ora aggiungo io, senza di “lei” saremmo nulla.
Da moltissimi anni tutti coloro che sono venuti a Chianciano a… passare le acque sono stati convinti che… Chianciano fegato sano… non so se questo slogan sarà stato tale anche per tutti i nostri congressisti.
Mario Censabella