Pareva che il 2020 non dovesse avere mai termine. Abbiamo desiderato e sospirato a lungo la fine di un anno bisbetico e indomabile, promettente e traditore.
Gli arcobaleni e le canzoni alle finestre, la corsa affannosa per stare al passo con le nuove tecnologie, la conferma di un sistema sanitario da rifare, la riscoperta di affetti che spesso ci eravamo abituati a dare per scontati, la vicinanza forzata che ha ucciso altri affetti, l’impegno quotidiano di medici, infermieri e volontari che per magia diventano eroi, la scuola che si ferma, si inceppa, zoppica…
Eppure parlando con i nostri nonni scopriamo che loro hanno vissuto anni perfino peggiori. Da loro, dunque impariamo a guardare all’anno che è appena arrivato con fiducia, tenacia, determinazione.
Ci ricordiamo dei buoni propositi di fine anno, formulati per l’anno nuovo? Ebbene: l’anno è arrivato. Facciamo in modo che quei propositi diventino progetti e realtà.
Nel pensare alla nostra Unione, occorre elaborare e far recepire le nostre proposte per il Recovery plan, concretizzare e realizzare le risoluzioni congressuali, dare alla nostra Associazione una veste e un volto completamente nuovi e più accoglienti, dove nessuno venga lasciato indietro.
Un volto e una veste nuova, tuttavia, presuppongono il coraggio del cambiamento, innanzitutto a partire da noi stessi. Cambiare il certo per l’incerto, è vero, può fare paura, suscitare perplessità, alimentare disorientamento, soprattutto se lo si affronta da soli. La forza dell’Unione, invece, consiste nel saperci tenere tutti uniti, mano nella mano, consapevoli di un cammino difficile, ma fiduciosi del traguardo da raggiungere, insieme.
Operatività, efficacia ed efficienza saranno, ora e domani, le parole chiave della nostra azione a qualsiasi livello.
Pronti quindi a fronteggiare gli impegni ordinari e straordinari che ci attendono e disponibili a lavorare per un nuovo modello associativo nel quale ciascuno possa e sappia ritrovarsi.
Intorno a questo modello, infatti, ci ritroveremo in tanti, tantissimi: vecchi e nuovi soci, dirigenti, collaboratori, volontari, per rendere la nostra Unione sempre più bella, forte, moderna; mentre, richiamando alla mente, un po’ per gioco, i versi di una storica canzone:
“Senza grandi disturbi, qualcuno sparirà. Saranno forse i troppi furbi e i cretini di ogni età”.
Il nuovo anno ha già portato una trasformazione.
Nota del Presidente Nazionale
Il 10 dicembre scorso, la Direzione dell’Unione ha affidato a Linda Legname la carica di Vicepresidente Nazionale.
Insieme a tutti gli altri dirigenti della Direzione e del Consiglio Nazionale, Linda rappresenta una realtà di oggi e una promessa di Domani. Una base solida di quel profondo cambiamento da porre in essere all’Unione, a tutti i livelli.
Per questa ragione ho chiesto a Linda di scrivere e firmare insieme l’articolo di fondo di questo mese e inizio d’anno, in omaggio alla sua elezione e nella speranza che ne seguiranno tanti altri, magari scritti e firmati solo da Lei.