Annamaria Palummo (Consigliere Nazionale UICI): “Occorre andare oltre i paradigmi che vincolano la libertà dei non vedenti”.
Presso la Sede della Provincia di Cosenza, un Convegno su pari opportunità e accessibilità alle informazioni alimentari
Cultura delle pari opportunità e scienza dell’accessibilità hanno riempito di contenuti il simposio “L’etichetta accessibile per superare barriere invisibili”, svoltosi nei giorni scorsi nella cornice della Sala degli Specchi, presso la Sede della Provincia di Cosenza. Un’interessante discussione, promossa dalla Sezione UICI di Cosenza, a cui hanno preso parte i vertici provinciali e nazionali dell’UICI, nonché diversi rappresentanti delle istituzioni regionali ed europee e del mondo imprenditoriale; un convegno in cui s’è parlato della necessità di rendere democratica la comunicazione sulla corretta alimentazione, o meglio, sui prodotti, da rendere accessibili a tutti, abbattendo un’altra barriera, una barriere immateriale, una delle tante erette dalla superficialità della società, di un consesso civico spesso distratto rispetto alle specificità di chi ha necessità diverse dall’ ordinario. Specificità che devono obbligatoriamente fare rima con Libertà: quella libertà che dona luce all’esistenza di ogni essere umano. E Libertà vuol dire anche avere la possibilità, per chi non vede, di leggere in braille le informazioni riportate sulle etichette degli alimenti; una possibilità che oggi è offerta in Calabria dall’azienda agricola “Paolo Tucci” di Marcellinara (CZ), produttrice di olio d’oliva, assoluta eccellenza gastronomica calabrese, che ha fatto da nobile sfondo all’incontro, moderato dall’avvocato Nunzio Denisi, consulente legale dell’UICI Calabria; una possibilità che deve svilupparsi in ogni ambito dell’offerta alimentare, trovando sponda nel progresso tecnologico e, soprattutto, in una nuova sensibilità condivisa verso i temi dell’integrazione. “Un’iniziativa sociale importante – ha affermato il Presidente Provinciale dell’UICI cosentina Franco Motta – per superare vincoli materiali e immateriali, per riaffermare la dignità e il diritto alla conoscenza e all’accessibilità come prassi consolidata”. Un tema, quello dell’accessibilità, che “inerisce alla rottura dei paradigmi – ha proseguito il Consigliere Nazionale dell’UICI Annamaria Palummo -; paradigmi in cui trovano fondamenta le barriere; barriere che noi abbiamo la possibilità di valicare col braille, attraverso il tatto, e affinando gli altri sensi, quelli che permettono l’esplorazione aptica, l’intelligibilità della realtà. In questo senso, la necessità di informarsi autonomamente rispetto alle caratteristiche dei prodotti alimentari, si inserisce in quell’insieme di obiettivi che l’Unione intende mettere sempre più a fuoco, verso l’affrancamento dei ciechi dagli steccati che ancora vengono quotidianamente eretti sui percorsi della vita”. Ecco, l’etichetta accessibile, che completa il percorso di tracciabilità degli alimenti, e che ha preso respiro da una sinergia virtuosa tra soggetti operanti in ambiti diversi, rappresenta uno sprone e un esempio su come la condivisione dei progetti tra associazioni e istituzioni produce sempre grandi risultati; risultati che contrastano la deleteria invisibilità dell’indifferenza; risultati che si palesano, che si rendono visibili anche a chi non vede; quei risultati che fugano le ombre, rendendo il futuro più roseo.