Nel trasmettervi il comunicato stampa della CISL, vi informo che FAND e FISH sono state coinvolte nella problematica e sono tuttora impegnate per una soluzione favorevole agli interessi dei disabili.
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Comunicato stampa – Pietro Cerrito, CISL
Il testo del Decreto Esoneri che il Ministero del Lavoro ci ha inviato è assolutamente inaccettabile.
Il testo non è conforme a quanto preannunciato nel Tavolo aperto il 14 gennaio dal Ministro Fornero, e va, invece, verso la direzione contraria di permettere a molte più imprese, anche senza particolari requisiti, di chiedere di essere parzialmente esonerate dagli obblighi di assunzione di persone con disabilità.
Chiediamo quindi alle Regioni, alle Province Autonome e agli Enti Locali, ma anche allo stesso Ministro del Lavoro, di non approvare un tale testo in Conferenza Unificata e consentire così che si riapra la discussione, a partire da quanto già condiviso al Tavolo.
Il riferimento alla disciplina degli "accomodamenti ragionevoli" prevista dalla Convenzione ONU è solamente citata nel testo e non resa operativa; non vi è traccia di tutta quella serie di strumenti, a partire dalle "convenzioni di esternalizzazione", a disposizione dei servizi per promuovere inserimenti di persone con disabilità e rendere il ricorso agli esoneri parziali solamente residuale.
Ma, cosa, assolutamente più grave, se prima un'azienda poteva essere parzialmente esonerata dagli obblighi della legge 68/99 (gli obblighi di assunzione di persone con disabilità) in caso di difficoltà legate alla faticosità della prestazione lavorativa richiesta, alla pericolosità o alla particolare modalità di svolgimento dell'attività lavorativa stessa, ora – se fosse approvato questo testo – la stessa azienda potrebbe essere esonerata anche solo in caso di "esigenze di carattere organizzativo" riferite a mansioni considerate incompatibili con l'assunzione di persone con disabilità.
La CISL è impegnata, insieme alle Associazioni delle persone con disabilità e loro famigliari, a chiedere di bloccare questo Decreto inaccettabile, frutto solo della scarsa propensione del Ministero ad un confronto vero, e a promuovere un cambiamento di approccio al tema dell'inclusione socio-lavorativa.