Il decreto legge 66 del 24 aprile 2014 è stato convertito in Legge n. 89 del 23 giugno 2014 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, recante misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, nonché per l’adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria (G.U. 23 giugno 2014, n. 143)”.
Con tale strumento normativo le amministrazioni sono state autorizzate anche a ridurre del 5% gli importi dei contratti in essere per beni e servizi, al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione della spesa pubblica loro assegnati.
Purtroppo, il Governo per individuare i beni e i servizi oggetto dell’intervento si è basato sui codici del Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici) sistema di rilevazione telematica degli incassi e dei pagamenti effettuati dai tesorieri delle p.a., gestito dalla Ragioneria generale dello stato, che rileva come i soldi pubblici sono materialmente spesi.
Utilizzando tale sistema sono finite tra le voci da tagliare anche i codici Siope riferiti a contratti di servizio per trasporto, contratti di servizio per smaltimento rifiuti, nonché cosa che riguarda da vicino le nostre istituzioni anche le rette di ricovero in strutture per anziani/minori/handicap ed altri servizi connessi, mense scolastiche, e servizi scolastici.
Includere le rette per disabili ricoverati tra le spese per «servizi intermedi», cioè relative a fabbisogni dell’ente e non della comunità amministrata è certamente una grave ingiustizia. Si tratta infatti di servizi e di beni che sono, con ogni evidenza, rivolti esclusivamente e direttamente a beneficio dei cittadini per giunta svantaggiati.
La manovra, di spending review, pur qualificata come revisione della «spesa improduttiva» ha finito quindi, ancora una volta, per ridurre le prestazioni che la pubblica amministrazione deve assicurare alla comunità amministrata.
I tagli indistinti, che si prevedono con l’applicazione del decreto 66, purtroppo mettono sullo stesso piano la carta per le fotocopie e i servizi ai disabili o minori.
Va segnalato, comunque, tenuto conto del tenore letterale dell’art. 8 (“sono autorizzate” ) che il decreto attribuisce, ex lege, alla P.A. il potere – facoltà di ridurre del 5%, unilateralmente, l’importo originariamente pattuito come corrispettivo per l’acquisto di forniture e servizi, prevedendo di contro che il committente possa recedere senza penali entro trenta giorni dalla comunicazione.
Si auspica, quindi che la sensibilità delle P.A. prevalga nei casi in cui i destinatari finali del servizio siano i disabili.
Fondamentale sarà, ancora una volta, il ruolo delle nostre istituzioni locali nel relazionarsi con la P.A. per valorizzare la specificità qualitativa dei servizi offerti alla categoria dei disabili visivi.
a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)
Centro di Documentazione Giuridica: Conversione in legge del decreto legge 66 del 24 aprile 2014, a cura di Paolo Colombo
Autore: a cura di Paolo Colombo