Il silenzio assordante al quale oramai le amministrazioni pubbliche ci hanno abituati oggi, più che mai è un elemento che denigra, mortifica e soprattutto non rende giustizia a quelle fasce che già fortemente colpite da disavventure di vario genere, non trovano, in chi dovrebbe supportarli, un appiglio per affrontare con un minimo di serenità questo particolare momento così drammatico per tutti.
L’avvento del COVID, che ovviamente ha trovato tutti impreparati è però una costante al quale oramai ci saremmo dovuti abituare prendendo le dovute precauzioni affinché comunque la vita potesse in un certo senso proseguire, soprattutto per quanto attiene quei servizi e quelle necessità alle quali i disabili soprattutto non possono fare a meno.
Nonostante infatti, numerosi solleciti, seguiti da incontri e successivi nuovi solleciti, oggi ci troviamo difronte alla sgradevole quanto mai inopportuna situazione che vede i disabili attendere speranzosi il riavvio di servizi essenziali come le procedure per la non autosufficienza ed i servizi riabilitativi specifici per i minori affetti da disabilità gravi e gravissime.
Questo ovviamente sta’ pesando ed incidendo con risvolti sicuramente negativi soprattutto per le famiglie che dal primo DPCM che emanava disposizioni per il contenimento dal contagio da CORONAVIRUS hanno visto sospendere ogni tipo di percorso riabilitativo per i propri figli, percorsi che ricordiamo essere essenziali soprattutto nell’età dello sviluppo perché se c’è una cosa che non si è mai fermata e non si fermerà mai è proprio lo scorrere del tempo.
Quanto perso oggi infatti non sarà più possibile recuperarlo e per questo motivo quindi è quanto mai urgente e fondamentale che da parte del Commissario ASP vi sia una presa di posizione chiara e netta sulle procedure da attivare affinché non solo i percorsi riabilitativi nei centri di neuropsichiatria infantile, ma anche ogni genere di servizio alla disabilità sia ripristinato in tempi celeri.
Comprendiamo bene le varie difficoltà che soprattutto oggi il nostro settore sanitario sta vivendo alla luce delle numerose incertezze, ma è paradossale che a farne le spese siano sempre i soggetti più deboli, coloro che non hanno la forza di ribellarsi perché già provati dal disagio di una disabilità in famiglia e pertanto serve che vi sia una presa di posizione ben chiara nell’interesse primario delle persone disabili e soprattutto delle loro famiglie. Chiediamo pertanto quali siano le azioni e gli interventi che l’ASP di Catanzaro abbia inteso programmare ed avviare per i soggetti ciechi, ipovedenti e pluriminorati, sperando che questo grido di aiuto non resti carta stampata, ma che diventi strumento per la risoluzione delle problematiche in essere.