La Sezione di Vicenza ha di fatto il piacere di presentarvi la propria esperienza legata al turismo nautico ecosostenibile, che si è tradotta in un viaggio della durata di 7 giorni in barca a vela, con il seguente percorso: partenza da Zara, viaggio fino alle Isole Kornati con visita al Parco Naturale e ritorno con sbarco a Dubronvik.
Il progetto è nato dall’associazione Moana60, nome che significa “oceano” in lingua maori, e voleva, in collaborazione con l’OGS (Istituto Oceanografico e Geofisica Sperimentale di Trieste), accompagnare i partecipanti in un’esperienza che gli permettesse di conoscere i segreti del mare durante il viaggio, grazie a registrazioni sonore attraverso idrofoni:
“L’acqua è un mezzo molto comodo per la propagazione del suono che viaggia al suo interno circa quattro volte più velocemente rispetto all’aria grazie al minor assorbimento. Di conseguenza, molti animali marini, soprattutto i mammiferi, si sono evoluti adattandosi alle caratteristiche del rumore ambientale naturale.
Essi hanno adottato frequenze, strutture di segnali e schemi di comunicazione adatti a sfruttare il suono come mezzo primario di comunicazione, navigazione, ricerca di cibo e molto altro.
L’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, vuole dimostrare la consapevolezza del problema del rumore sottomarino considerato sia come oggetto di ricerca scientifica che come impatto delle proprie attività nell’espletamento delle funzioni istituzionali con campagne scientifiche oceanografiche soprattutto nei mari italiani e polari, e dichiara di voler utilizzare ed implementare le adeguate misure di mitigazione, in collaborazione con le autorità competenti, che permettano la sostenibilità ambientale delle proprie attività.”
Ascoltando il mare: settimana in barca a vela
“Il mare che con la sua grandezza ci fa guardare dentro di noi, con le sue onde ci ha cullato e ha fatto una delle sue magie… ha coeso un gruppo di persone che non si conoscevano… ci siamo confidati l’un l’altro molte cose intime, personali, paure, difficoltà e gioie sentendoci al sicuro su Moana che ha solcato tutti i mari del mondo e ha raccolto le storie di molte persone. Ora porta per mare anche le nostre… (Roberto, un partecipante)”
Partenza da Vicenza verso Zara il 2 Luglio 2022
Ritorno da Zara a Vicenza il 9 luglio 2022
4 soci partecipanti all’avventura accompagnati dall’istruttore di sub Paolo Costa e dal capitano Nicola Pino!
In collaborazione con l’associazione Moana60 spirit of Lab sulla mitica barca a vela Moana 60
L’iniziativa nasce da un’idea della associazione Moana 60, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Vicenza e con l’Istituto Oceanografico Italiano. L’itinerario previsto: da Zara alle isole Incoronate, un itinerario turistico all’interno del medesimo parco naturale. L’iniziativa è nata per permettere alle persone non vedenti o ipovedenti di poter assaporare il suono del mare e non solo; a tal proposito la barca Moana 60 era predisposta per accogliere tutta una serie di apparecchiature necessarie alla ricerca ambientale e allo studio dell’inquinamento del mare proprio in sinergia con il medesimo istituto oceanografico. In particolare i disabili visivi partecipanti, grazie a particolari scandagli di nuova generazione, hanno potuto ascoltare e registrare il suono del mare e dei suoi abitanti nelle profondità della zona dando un importante contributo grazie alle nostre affinità acustiche.
Il racconto della esperienza
Partenza dalla stazione dei treni di Vicenza, tra bastoni bianchi e bagagli ridotti al minimo: d’altra parte in barca bisogna portare lo stretto indispensabile! Un breve giro di nomi (tra parentesi: possiamo proprio dirlo non ci eravamo mai visti prima e non crediamo che la cosa potrà migliorare!), ma è ora di partire. Il pulmino è pronto si parte! Direzione Zara! Si sapeva che il viaggio era lungo, ma con le birre gentilmente offerte, tutto è stato più semplice. Siamo arrivati a Zara da dove poi abbiamo preso il traghetto e poi ancora in furgone fino al piccolo porto di Uglian: dove il capitano ci stava aspettando!
L’avventura stava già per cominciare! Per andare dal piccolo porto alla nostra barca serve il tender! E che cos’è? Il tender è un piccolo gommone che serve per spostarsi dal porto alla barca che è ormeggiata. Sarà meglio prenderci mano con il tender, ci servirà ancora tante volte in questa settimana. Alla fine della vacanza potremmo dire che saremo esperti di spostamenti in tender! Ma avanti truppa non siamo ancora saliti sulla barca e qui ci sarà molto da scoprire visto che (si fa sempre per dire) la dovremo conoscere come le nostre tasche! Da questo la prima idea per il futuro: un bel bassorilievo tattile per riuscire a conoscere la barca in tutte le sue forme e dimensioni! A proposito delle dimensioni sapevate che in barca gli spazi sono piuttosto stretti? Proprio così, ma forse anche per questo che ci siamo innamorati della barca pensate che in questi spazi stretti facevamo tutto si cucinava, si mangiava, si faceva aperitivo e si dormiva pure.
Il giorno dopo il nostro arrivo il mare era buono, secondo le previsioni del capitano e così è stato, c’era un leggero vento che dava tutta l’impressione di voler durare e così avanti tutta: si cazzia lo yanke, la vela a prua più piccola e mobile, e si parte per un bel giro a vele spiegate! tanto il pranzo si fa direttamente in barca! Ma… Attenzione! è sempre meglio stare fuori sul ponte o sedersi nel pozzetto durante la navigazione altrimenti si rischia di stare male… Di tanto in tanto si fa sosta in una qualche isoletta e si fa un bagno in mare giusto per rinfrescarsi un po’. CHE BELLEZZA!!!
Il giorno seguente la dispensa scarseggia e serve fare la spesa: chiamiamo per avere un passaggio con il tender in modo da arrivare in paese e poterla fare; fatto tutto possiamo finalmente fare un bagno in mare.
Giorno 3 gita a Zara: questa volta non solo tender ma anche traghetto! Com’è bella Zara, una piccola Venezia con stradine molto strette, qualche chiesetta molto bella e anche qualche affascinante scavo archeologico romano, ma soprattutto è bellissimo l’organo sul mare. Una realizzazione creata appositamente per fare ascoltare le stesse sensazioni del mare in tempesta: grazie ai fori fatti sulla scalinata che compone l’organo stesso si può ascoltare quasi incantati le corde dell’organo che vibrano con il vento! Credo che quest’esperienza sia stata una delle più belle per tutti!
I giorni successivi si sono poi svolti quasi allo stesso ritmo, veleggiando in mezzo al mare in cerca di delfini e evitando le meduse, poi in realtà mai trovate e scoprendo la bellezza delle isole Incoronate tra una nuotata e un bel po’ di piacevole compagnia e perché no una birretta di tanto in tanto! Fino a giovedì, quando dopo l’arrivo del pullmino che ci porterà di nuovo a Vicenza, quella stessa sera il mare ha iniziato a fare i capricci. Molto molto vento e sarà meglio questa notte restare con l’ancora nei pressi di una piccola baia per essere riparati. Vi posso dire che quella notte dormire non è stato facile, la barca continuava a muoversi, ma il capitano supportato da Paolo che anche lui se ne intende di navigazione in mare hanno gestito in modo egregio la nottata di forte vento vegliando un po’ a turno sulla nostra Moana60!
Così è arrivato presto anche il venerdì: giorno della prova di sub! Paolo aveva promesso di farci provare e così è stato: si indossa la tuta, l’ossigeno, ci si spiega come comunicare quando si è in immersione e si parte! Ci siamo immersi solo di qualche metro, ma quello che basta per riuscire a toccare un po’ di fondale. Per noi non vedenti è stato davvero molto, molto bello provare a immergersi! È però già tempo di rientrare, anche perché questa sera ci trattiamo bene: frittura di pesce per tutti, d’altra parte è quasi l’ultimo giorno in barca ma le sorprese non sono ancora finite!
La mattina seguente il vento è cessato e possiamo con ottimismo pensare di tornare a casa, domani si deve tornare a casa per forza a Vicenza! Sabato ci svegliamo presto, il viaggio è lungo è meglio fare in fretta, ieri sera abbiamo già prenotato il tender; i bagagli sono già quasi pronti, la colazione è meglio non farla per evitare il mal di mare
Il tender ci porta al porto di Uglian da dove tutto è partito! Carichiamo i bagagli in furgone e si parte verso Zara per prendere il traghetto; prima però una breve colazione la facciamo! Poi prendiamo il traghetto e torniamo a Zara con il furgone. Il viaggio di ritorno è stato molto più lungo di quello di andata, sarà la stanchezza di tutta la settimana? o forse il caldo? o forse ancora la nostalgia di tornare a casa dopo una bellissima settimana? oppure ancora l’idea che il nostro capitano è rimasto solo sulla barca? Il suo viaggio non si è concluso lì, deve riprendere la via verso Dubrovnik! Alla fine siamo tornati tutti contentissimi!
Pensieri sparsi dei naviganti
Per me è stata una sensazione, un brivido di venerdì pomeriggio, mi ero dimenticato che siete ciechi! Ma sono convinto che il tutto è partito il pomeriggio in acqua quando abbiamo fatto quella piccola immersione assieme, anche io ho toccato il fondo di rocce e sabbia ed era diverso!!!! Ciao grazie (Paolo, istruttore di sub)
A costo di ripetermi, ancora una volta voglio dire che mi ha colpito moltissimo il grande spirito di adattamento e di collaborazione di questo gruppo. In barca c’era serenità e un modo più “lento” di vivere che mi ha fatto bene. Così come non ha guastato qualche risata. Grazie a tutti. (Patrizia, accompagnatrice)
Belli i bagni in mare con il “faro acustico” per indicare la rotta al solito acciecato che perdeva sistematicamente la rotta vagando nel blu… Da citare anche le cantate in pulmino nel viaggio di trasferimento come ai tempi delle gite scolastiche!!! (Roberto, partecipante, socio di Vicenza)
Questa esperienza mi è stata utile per capire la fortuna di incontrare persone speciali che mi hanno fatto crescere interiormente e dato una opportunità unica di vita. Grazie a tutta l’associazione e a tutti voi che mi avete supportato. (Denis, accompagnatore)
Ciao, la mancanza del nostro ausilio di bastone è stato sostituito in maniera egregia e bellissima dalla voce dalle mani, dal contatto e dalla sintonia delle nostre care anime. Il mare ci ha fatto scoprire la bellezza e la tranquillità. il nostro caro capitano ha contribuito con la sua placida calma a tutto questo. (Alessandro, partecipante, socio di Padova) Ciao a tutti, anche per me è stata un’esperienza indimenticabile. In una settimana siete riusciti a trasmettermi tutta la vostra forza ed il vostro coraggio. È stato veramente un piacere per me riuscire a condividere con voi questo progetto. Vi aspetto presto di nuovo a bordo! (Il capitano Nicola Pino)