Roma, 21 febbraio 2017
Giornata Nazionale del Braille
Fedeli: “Alfabeto della libertà, dell’uguaglianza, dell’inclusione.
Scuola sostenga nuove generazioni, garantendo pari opportunità”
“Oggi si celebra la Giornata nazionale del Braille, invenzione che nonostante abbia ormai quasi due secoli è ancora uno straordinario strumento di conoscenza, sviluppo e integrazione per le ragazze e i ragazzi non vedenti impegnati in un percorso di formazione. Uno strumento che nulla ha perso della sua originaria carica innovativa e di emancipazione culturale e sociale. Il Braille infatti è stato, è e sempre più dovrà continuare ad essere l’alfabeto della libertà, dell’uguaglianza, dell’inclusione e delle pari opportunità. E la scuola sempre più dovrà sostenere le nuove generazioni nel loro percorso formativo, garantendo le condizioni di pari opportunità per tutte e tutti, rimuovendo ogni tipo di ostacolo o barriera e favorendo l’inclusione”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli in occasione della Giornata nazionale del Braille, istituita nel nostro Paese nel 2007.
“Anche dopo l’avvento delle nuove tecnologie, il Braille – continua Fedeli – resta per le studentesse e per gli studenti non vedenti lo strumento fondamentale di accesso alla cultura, l’unico non superato metodo di letto-scrittura. L’informatica, lungi dall’averlo soppiantato, ne ha permesso nuovi, più raffinati utilizzi. E altri ne fa presagire. Ma sempre, alla base di ogni futuribile innovazione, c’è quella straordinaria invenzione di Louis Braille della prima metà del XIX secolo, grazie alla quale, di lì a poco, nacquero le scuole per le non vedenti e per i non vedenti”.
L’Italia ha voluto sottolineare l’importanza di tale innovazione approvando, nel 2007, la legge che ha istituito la Giornata nazionale del Braille, durante la quale amministrazioni pubbliche e associazioni sono invitate a promuovere “idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà”, si legge nel testo di legge, “al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all’informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive”.
“Ma questi obiettivi – sottolinea Fedeli – non vanno perseguiti soltanto in una giornata. Stiamo lavorando e continueremo a farlo per una sempre maggiore inclusione di tutte le ragazze e di tutti i ragazzi diversamente abili. Inclusione e superamento di qualunque possibile ostacolo alla cultura sono e continueranno ad essere la nostra priorità di ogni giorno. E una condizione fondamentale, in questo senso, è garantire che nelle scuole vi siano testi accessibili a tutte le alunne e a tutti gli alunni. Questa non è soltanto una necessità per le studentesse e gli studenti non vedenti. È anzi – conclude – un’opportunità per tutti, perché sappiamo che ogni differenza può costituire un’occasione di arricchimento e avanzamento per l’intera comunità scolastica”.
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Maldestro? Per nulla!, di Luisa Bartolucci
Maldestro è il nome d’arte di Antonio Prestieri, un giovane cantautore napoletano giunto secondo al Festival di Sanremo di quest’anno, nella sezione “Nuove proposte”, con il brano “Canzone per Federica”.
Nato a Scampia, la sua vita è stata caratterizzata dalla lotta continua contro i pregiudizi e da un forte e costante bisogno di rivincita, che ha ottenuto grazie alle sue capacità e doti artistiche.
Non è nuovo né ad esperienze teatrali e neanche un neofita del mondo della musica: Maldestro è stato, ad esempio, uno dei protagonisti del concertone del Primo Maggio 2016 con la canzone Sopra al tetto del comune, che tra il 2013 e il 2014 gli ha fruttato numerosi premi, tra i quali il Premio Ciampi, il Premio De André, SIAE, AFI, Palco Libero e Musicultura. Noto è anche il suo inedito Facciamoci un selfie. Ha già pubblicato un album, Non trovo le parole, ed ha al proprio attivo numerose esibizioni e diversi concerti, circa cento, anche con cantanti di grande spessore: pensate a Roberto Vecchioni, all’incredibile James Senese tanto per citarne un paio.
“Autore raffinato, ma immediato, d’impatto, dal linguaggio che buca, ha dalla sua una voce graffiante, roca quanto basta, insomma, una voce che piace: racconta nelle sue canzoni come nei suoi spettacoli l’amore, la rabbia, la speranza, il disagio e la smisurata voglia di vivere di un giovane poeta dei nostri tempi; tutto ciò senza mai rinunciare a un’ironia sottile, piena di vita, che diviene il fulcro della sua musica, giungendo persino a rappresentare e riprodurre al meglio quella che altro non è se non la magia meravigliosa, ma anche inquietante della sua terra natia. Un artista completo, insomma, che ha trasformato le difficoltà, le avversità, i sacrifici della sua quotidianità, in parole, musica, recitazione, ossia, in arte. Delle vicende legate alla sua famiglia, così come della sua ipovisione, non abbiamo voluto parlare nel nostro incontro, visto che è stato detto praticamente tutto, forse anche troppo. Il rapporto straordinario tra Maldestro e la madre Rachele, è stato in parte oggetto di un’interessante intervista che il cantautore ha scelto di rilasciare al periodico “Vanity Fair”; egli dice tra l’altro:
“La mia mamma non vede, e questo cambia tutto. Per capire come stessi crescendo, passava le mani sul mio viso: toccava piano i capelli, le palpebre, le orecchie, il naso, la bocca. Si separò da mio padre nell’87. L’aveva sposato quando faceva l’operaio, non il criminale. Quando lo scoprì prese me e mia sorella Concetta, e ci salvò. Quel che più amavo era stare sulle sue ginocchia, mentre alla tastiera accennava Beethoven, Bach. Mi regalerà un pianoforte, poi. Dopo il divorzio prese a lavorare con mia zia. […] Divenne poi centralinista. Per conservare i soldi non si comprava le scarpe. […] I suoi sacrifici furono immensi”.
Un ragazzo cresciuto molto in fretta quindi, con tutto ciò che ne consegue.
Un ragazzo che a Sanremo ha avuto tanto da dire e ancor più da comunicare e far comprendere ai suoi coetanei, forgiato dalla vita e dalle esperienze e certamente non appena uscito da uno dei soliti talent. Abbiamo avuto la gioia di averlo nostro ospite, durante Slashbox, il contenitore pomeridiano di Slash Radio web. E’ stata un’intervista anche divertente, realizzata telefonicamente, che vi proponiamo di seguito.
D. – Maldestro, avresti meritato la vittoria…
R. – Grazie, al di là di questo, posso dire di essere davvero contento, in effetti mi mancava solo l’ultimo premio, quello relativo alle nuove proposte… gli altri, li ho vinti tutti… Quindi era pure giusto lasciare qualcosa a qualcuno che non fossi io!
D. – Cosa si prova a partecipare al Festival di Sanremo e quale è stato il tuo percorso…
R. – E’ un’esperienza molto bella; nel bene e nel male quello di Sanremo è il festival più importante d’Italia, per ciò che concerne la canzone. E’ necessario entrarci con la giusta testa, avere la capacità di rimanere distaccati, giusto quel centimetro in più per poter comprendere al meglio dove si è, onde aver tutto ben chiaro… Io considero questa un’esperienza estremamente positiva, che mi ha consentito di incontrare e conoscere davvero belle persone, ricche di umanità. Credo che quanti tendono a voler prendere le distanze da Sanremo, con un po’ di snobismo, dovrebbero invece vivere il Festival. Criticare Sanremo, dire che tanto le cose non cambiano è un grosso errore, occorre essere presenti ed essere noi in prima persona a far sì che le situazioni mutino. Se saremo in tanti, le radio passeranno anche i nostri brani… Per me è stata davvero un’esperienza bella ed il percorso è stato fantastico. Il merito di ciò va a Carlo Conti, che ha voluto, riuscendoci, portare noi giovani in prima serata; questo format ha consentito a noi di giungere alle fasi finali sicuramente più preparati e maggiormente conosciuti.
D. – Questo tuo #PippoBaudoèCapellone vuoi spiegarcelo?
R. – Ah sì, certamente. Si tratta di una citazione di una commedia, tra l’altro bellissima, di Vincenzo Salemme, “E fuori nevica”. E’ stato un gioco, ovviamente, iniziato da quando ho saputo di far parte della rosa dei sessanta prescelti. Nella commedia, il personaggio interpretato da Salemme, dice che andrà al Festival di Sanremo con una canzone e poi c’è questa parola d’ordine: PippoBaudoèCapellone… A Napoli è più che conosciuta ormai, … si dice…
D. – Hai partecipato al Festival con un brano bello ed interessante: “Canzone per Federica”. Si tratta di una persona realmente esistente o di fantasia? Nel primo caso quale è stata la sua reazione?
R. – Sì Federica esiste e, ti dirò, mi ha chiesto i diritti di ispirazione! Debbo vedere come fare…
D. – In un’intervista hai dichiarato che ti è stato consigliato di non dire che sei fidanzato…
R. – Già, la produzione mi ha imposto di dire che non sono fidanzato perché… Scherzi a parte, Federica è una mia carissima amica, alla quale voglio davvero un bene dell’anima…
Per me è stato un vero onore poterla immortalare in una canzone, perché ha ricevuto troppi colpi dalla vita e, nonostante ciò, lei ha sempre il sorriso sulle labbra, ha una forza incredibile, ella stessa è una forza della natura. Dedicarle una canzone per me è stato motivo di orgoglio.
D. – “Canzone per Federica” non è il classico brano sanremese, sia per i contenuti, che per la partitura musicale e gli arrangiamenti… Non è un caso che tu abbia ricevuto premi significativi…
R. – In effetti questo brano è stato scritto due anni fa, dunque non è mai stato pensato per il Festival.
D. – Ci racconti allora come è nato?
R. – In modo estremamente naturale. Avendo vissuto insieme a Federica delle esperienze particolari… eravamo insieme a casa, un pomeriggio, mi venne in mente questa melodia, presi la chitarra ed iniziai a scrivere la canzone; anzi, addirittura chiesi a Federica di prendere un foglio e la penna e iniziai a dettare… E’ stata proprio Federica a scrivere quanto le dettavo. Questa canzone è nata in modo assolutamente spartano e, se così si può dire, casareccio…
D. – Tuoi sono il testo e la musica…
R. – Sì, sì ho scritto sia le parole che la partitura, nessuno ha lavorato su questo brano se non io.
D. – Del resto sei un cantautore…
R. – Sì.
D. – Gli arrangiamenti?
R. – Gli arrangiamenti li ho curati io insieme a Maurizio Filardo, un grandissimo e bravissimo arrangiatore; sono felice di aver scelto lui, poiché ha una particolare eleganza. Ha curato arrangiamenti per molti artisti; ha portato Arisa a Sanremo, con “Sincerità”. E’ persona con un bagaglio culturale e di esperienza enorme…
D. – Lo accennavi prima, hai vinto un sacco di premi…
R. – Sì per me il più importante è stato il premio della critica, il premio Mia Martini. Io puntavo a quello, la mia ambizione era passare entrambe le serate ed ottenere il premio della critica. Ci sono riuscito, sono molto felice, è stata questa la mia vittoria personale.
D. – Nel tuo caso la tanto temuta casta dei giornalisti, di cui si dice spesso che sono sempre contro è stata a tuo favore…
R. – Sono lieto che abbiano recepito il mio impegno, la mia fatica, il mio percorso, la mia strada, sono contento mi abbiano premiato. Ma come sono solito dire i premi poi lasciano il tempo che trovano, restano a casa a prendere polvere. Ciò che invece ha grande importanza è riuscire ad emozionare il pubblico, colpire il cuore di chi ascolta, questo è l’aspetto fondamentale.
D. – Vi è stata anche un po’ di polemica durante il Festival, si è parlato molto di esclusioni illustri e del sistema di votazioni, ritenuto da alcuni non idoneo…
R. – Probabilmente qualcosa andrebbe modificato, però, se si decide di partecipare ad una gara, a quel tipo di gara, poi non si deve far polemica, poiché si sa in anticipo a cosa si va incontro. Ora nel mio caso, Lele è un talento, ha dalla sua ben due anni di televisione ed è, pertanto, normale che abbia maggiore popolarità ed una base di persone che lo seguono più ampia. E’ ovvio che ciò influisce sulle votazioni…
D. – Resta da vedere quanto questa popolarità basata prevalentemente sull’esposizione mediatica, durerà…
R. – Infatti, visto che io sono più grande di Lele e forse ho avuto più esperienza sul campo, sul palco… A lui ho consigliato di non perdere di vista mai la cosa più importante della musica, del fare musica, il concerto, il live ed il contatto con il pubblico. Spero che mi ascolti, Lele è una persona intelligente, ha una musicalità pazzesca, a me piacerebbe, come ho detto più volte, suonare la chitarra, proprio come lui, visto che è veramente molto bravo. A volte i talent, finiscono per oscurare le capacità dei singoli. A Lele io auguro tutto il bene del mondo…
D. – Per molti anni ti sei dedicato anche al teatro. Come è nata questa tua passione?
R. – In realtà il mio primo incontro con l’arte è stato con la musica, allorquando mia madre mi regalò un pianoforte, quando avevo appena nove anni di età. Ho quindi iniziato a suonare il piano; a sedici anni, l’ho lasciato, però, poiché ho scoperto questo mondo pazzesco che è il teatro: il teatro è la mia vita, il mio rifugio. Credo sia l’unico posto rimasto in cui è possibile raccontare la verità. E’ qualcosa di straordinario, una volta provato non ti lascia più. Il mio obiettivo è far coesistere musica e prosa. Mi piacerebbe intraprendere la stessa strada che un tempo è stata di Giorgio Gaber, riuscire a fare almeno il 3% di quanto ha fatto questo artista. Non posso immaginare la mia vita senza il teatro.
D. – Tu hai dichiarato, infatti che Giorgio Gaber è per te un punto di riferimento, anche per questo fondersi di musica e recitazione, prosa e canzoni…
R. – Sì, Giorgio Gaber è stato il pioniere del Teatro-canzone in Italia, ha veramente fatto la storia. Sin dal primo ascolto di Gaber sono rimasto letteralmente senza parole, affascinato da quel mondo. Il mio tour teatrale credo proprio che verterà su monologhi e canzoni, considerato che provengo dal teatro e desidero continuare a farlo, andrò sicuramente a costruire le mie esibizioni basandomi su quella strada.
D. – Eppure appartieni ad una generazione di molto successiva a quella di Gaber e del suo pubblico…
R. – Gaber, secondo me, aveva questa capacità di arrivare a tutti con i suoi messaggi. Il problema credo non sia la generazione o l’età, quanto il sistema che sta dietro: se la radio decidesse di passare entrambe le “Categorie”, quella dei talent, che hanno ragione di esistere per carità, ma anche altro, gli indipendenti, ad esempio… A me piacerebbe vi fosse maggiore equilibrio, sarebbe giusto, bello ed opportuno che fossero trasmessi anche i brani di quanti provengono da esperienze e/o strade alternative, indipendenti, onde poter offrire al pubblico una visione più ampia, completa. In questo modo gli ascoltatori potrebbero avere la possibilità di scegliere consapevolmente. E’ un po’ come per la pubblicità: se la televisione diffonde gli spot di uno stesso prodotto per 24 ore al giorno, in maniera continuativa, alla fine chi segue si convincerà che quel dato prodotto sia davvero il migliore. Il popolo, il pubblico non è ignorante, ma bisogna dare la possibilità alle persone di avere modo di farsi un’idea, fornendo più alternative. Se, tornando alla musica, si propone un solo filone… Questa è la sconfitta della musica italiana, inoltre siamo diventati grandi importatori, e non più grandi esportatori di musica. Bisogna tornare, invece ad esportare musica…
D. – Napoli ha alle proprie spalle una grande tradizione, non mi riferisco solo alla musica classica napoletana, ma anche a cantanti e cantautori del calibro di Edoardo Bennato, Eugenio Bennato, o Pino Daniele… Cosa rappresentano per te queste figure?
R. – Indubbiamente sono figure di rilievo, importanti, però, io sono un napoletano atipico, preferisco Giorgio Gaber a Pino Daniele. Anzi tempo fa è nata una polemica, poiché ho dichiarato di preferire la musica di Gaber a quella di Pino Daniele e, visto che il napoletano, in genere, è un po’ campanilista, vi è chi si è risentito, ritenendo impossibile che un partenopeo preferisca Gaber a Pino Daniele. Per costoro è qualcosa di inconcepibile, un po’ come se ad un napoletano non piacesse la pizza… Io ho scelto quella strada, mi emoziona maggiormente Gaber, senza nulla togliere a Pino Daniele, che è ed è stato un grandissimo cantautore e musicista. Napoli, nel bene e nel male te la porti sempre un po’ dietro: la musicalità è parte di noi, delle nostre tradizioni e comunque ti resta addosso.
D. – Tu hai anche avuto modo di registrare un brano e comunque di esibirti insieme a Beppe Barra, una sorta di monumento della napoletanità…
R. – Sì, per me è stata un’esperienza straordinaria. Il maestro Beppe Barra mi ha offerto l’opportunità di aprire i suoi concerti per quasi un anno ed ho avuto anche l’onore di ospitarlo all’interno del mio primo album, abbiamo inciso un pezzo insieme. Beppe Barra credo sia uno dei pochi che porta ancora avanti la tradizione, facendolo in maniera eccellente. Per me è motivo di vanto, di orgoglio, come James Senese, altro grande artista che mi ha dato la possibilità di aprire i suoi concerti. Per me sono state esperienze uniche, importanti, dalle quali ho rubato ed imparato molto. Loro sono due grandissimi musicisti ed artisti, io credo che la grandezza di questi maestri risieda proprio nel saper e riuscire ad insegnare quasi inconsciamente; loro non sanno neanche che ti stanno insegnando moltissime cose, ma di fatto lo stanno facendo.
D. – Perché hai scelto di presentarti con il nome di Maldestro?
R. – Ma perché lo sono realmente: inciampo, cado, sono sempre in una dimensione diversa da questa, mi porto dietro gli spinotti, quando sono sul palco…gli amici erano soliti dirmi: “Sei proprio maldestro!” ed è così che è nato questo nome…
D. – Hai una voce particolare, profonda, roca al punto giusto… Una voce che piace…
R. – Grazie, da sempre mi dicono che ho questa voce bella, imponente, sin da quando facevo teatro, un po’ ci gioco pure io…
D. – Che opinione hai dei talent?
R. – Per me tutto ciò che, in qualche misura viene racchiuso in una specie di scatola, è qualcosa che mi va stretto… Ciò che a me non piace dei talent è il dopo, poiché questi ragazzi dapprima li pompano al massimo e poi, terminato lo spettacolo, li abbandonano.
D. – A volte si rivelano delle meteore?
R. – Quasi sempre lo sono, in quindici anni di talent, quanti cantanti ricordiamo? Quattro cinque…Mi piacerebbe realizzare un documentario su tutti coloro che sono stati dimenticati… Un documentario fatto da persone competenti… Potrebbe essere interessante.
D. – Farai a breve concerti?
R. – Sì, il tour è in preparazione: i concerti inizieranno il 25 di Marzo, mentre il 24 Marzo uscirà il nuovo album. Il 23 Febbraio invece uscirà il singolo, su vinile ed in edizione limitata. Sempre il 23 di Febbraio correte tutti al cinema! Esce l’ultimo film per la regìa di Massimiliano Bruno, con Alessandro Gasmann e Marco Giallini “Beata ignoranza”. Uno dei miei brani “Abbi cura di te” è parte della colonna sonora del film e sarà il prossimo singolo.
D. – Cosa puoi dirci del tuo prossimo album?
R. – L’album di prossima uscita “I muri di Berlino” contiene dieci brani, come dicevo uscirà il 24 di Marzo . Rispetto al mio primo lavoro sarà diverso, nelle sonorità, visto che nel corso di questi anni ho avuto modo di sperimentare numerosi mondi. In questo disco si parlerà più d’amore rispetto al primo album, analizzerò l’amore da diverse angolazioni, ma avrò sempre lo sguardo rivolto anche a tematiche di carattere sociale.
D. – Cosa vuoi dirci circa il tuo look, il tuo modo di proporti?
R. – Sono sempre così. Da quando indosso il cappello mi paragonano e/o accostano a Francesco De Gregori… Io sono solito rispondere che sono il figlio riuscito male della famiglia De Gregori…
D. – Sei tifoso del Napoli?
R. – Sì, assolutamente…
D. – Pensi che il Napoli abbia la possibilità di superare Roma e Juventus?
R. – Ma la Juve è un po’ come la De Filippi… Sto scherzando naturalmente…
D. – Tu hai scritto una canzone “La mia ragazza è juventina”…
R. – Sì è stato un gioco, un divertimento… è una canzone ironica, registrata velocemente, così, durante le prove del disco…
D. – Nella canzone, molto divertente e scherzosa la ragazza non fa una bella fine…
R. – … Penso che gli juventini ai miei concerti non verranno… ribadisco che è un gioco. Sai ho avuto in questo periodo qualche difficoltà a dover rispondere sia su questa faccenda degli juventini, che sulla faccenda di Maria De Filippi, di Sanremo… Invece, a parte le battute fatte per scherzare, per sdrammatizzare e giocare… Ribadisco che a Sanremo è stato fatto tutto in maniera pulita, di questo sono assolutamente convinto. Me ne vado a casa contento, perché vuol dire che vi è sempre una speranza e che non tutto è marcio.
D. – Ti aspettavi questo tuo successo personale?
R. – Ma, non so… Mi aspettavo qualcosa di bello, perché avevo avuto molti consensi da parte dei tecnici RAI, da parte dei macchinisti, avevo avuto complimenti dagli orchestrali… si parlava di me… Poi io sono un realista che tende al pessimismo, dunque mi dicevo: “Non è possibile”… Avevo dei preconcetti. Invece è stato qualcosa di veramente meraviglioso ed inatteso. Quando ho superato la prima sera, allora ci ho creduto, ho detto ok…Debbo anche dire che mentre Lele esultava per la vittoria Maria De Filippi mi si è avvicinata e mi ha detto: “Hai un talento pazzesco”. Sono contento anche di questo… Vi è stato un altro episodio che desidero raccontare, un evento che per me è stato come ricevere un premio, forse il più bello: ho fatto piangere Mara Maionchi. Mara è una donna che ha fatto la storia; lei criticava tutti… Pensavo avrebbe detto qualcosa anche su di me… Invece si è commossa ed ha avuto belle parole… Una soddisfazione immensa.
D. – Allora ci diamo appuntamento su Slash Radio web in occasione dell’uscita del tuo nuovo album…
R. – sicuramente. Grazie per la bella chiacchierata e… Mi raccomando promuovete anche voi la buona musica!
Abbiamo salutato Maldestro con il sorriso sulle labbra e con la promessa di tornare ad intervistarlo per promuovere il suo “I muri di Berlino”.
speriamo di aver soddisfatto se non tutte almeno molte delle vostre curiosità. Cosa ne pensate di questo cantautore così eclettico? Una personalità tutta da scoprire e canzoni da ascoltare e diffondere.
Luisa Bartolucci
Slash Radio Web: palinsesto settimana dal 20 al 24 Febbraio 2017
Oltre alle ormai consuete trasmissioni mattutine di Spotlight, in onda dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.30 alle 10.30, nel corso delle quali, oltre ad offrire ai nostri ascoltatori una Rassegna Stampa ragionata di Periodici e Quotidiani, vengono approfonditi temi di stretta attualità e anche di settore, quali, sport, cultura, cinema, teatro, libri, politica estera, politica interna, cronaca e molto altro, grazie alla partecipazione di giornalisti, opinionisti, personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura, nei giorni di martedì 21 mercoledì 22 e giovedì 23 Febbraio andranno in onda, su Slash Radio Web dalle 15.00 alle 17.30, tre nuove trasmissioni. In particolare:
Martedì 21 febbraio celebreremo anche noi a partire questa volta dalle ore 14.45, la giornata nazionale del braille con una trasmissione dal titolo: “Decima giornata nazionale del Braille: il Braille è via maestra per la libertà di pensiero, espressione e comunicazione”.
Interverranno tra gli altri, rappresentanti stranieri di associazioni di ciechi ed ipovedenti, nostri dirigenti e numerosi soci braillisti che renderanno testimonianza.
Chi lo volesse può prendere parte con un proprio scritto che dovrà essere inviato all’indirizzo e-mail diretta@uiciechi.it
Mercoledì 22 febbraio, nuova puntata di Slashbox, all’interno della quale andrà in onda, a partire dalle 16.30 la rubrica “chiedi al Presidente”. sarà tra gli altri nostra ospite, intorno alle 16.00 la scrittrice Elena Tioli, della quale proviamo a darvi alcune info.
Elena Tioli, 34 anni, vive e lavora a Roma, da oltre due anni non entra in un supermercato. La bizzarra idea, nata come buon proposito a gennaio 2015 per provare a supportare con i propri soldi un’economia più buona, sostenibile e solidale, ridurre il proprio impatto ambientale e migliorare la qualità dei propri consumi, si è presto tramutata in un vero e proprio stile di vita. Un nuovo modo di fare acquisti, alternativo alla grande distribuzione, raccontato nel libro “Vivere senza supermercato – storia felice di una ex consumatrice inconsapevole”, edito da Terra Nuova. Un libro che parla del come e del perché fare una spesa più critica e consapevole può migliorare la nostra vita, quella degli altri e il nostro pianeta. Non un manuale di autoproduzione, né una guida o una bibbia del vivere sostenibile, bensì l’esperienza, molto personale, di chi con i propri soldi ha deciso di provare a incentivare un altro mercato, un altro modo di produrre e lavorare, attraverso un modo diverso di consumare, con risvolti sorprendenti e inaspettati. Che verranno presentati mercoledì durante slashbox.
Giovedì 23 sempre all’interno della rubrica slashbox, che inizierà come di consueto alle ore 15.00 vi sarà uno spazio dedicato alla commissione NAL, Nuove Attività lavorative, che vedrà la partecipazione di diversi componenti la commissione oltre che del suo coordinatore Valter Calò. Inoltre sarà con noi la scrittrice Giulia Blasi che presenterà il suo libro “Se Basta un fiore” edito Piemme.
Le trasmissioni saranno condotte da Luisa Bartolucci e Chiara Maria Gargioli.
Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con i loro contributi, potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:
– Tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, o 06 679 17 58.
– Inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it
– Compilando l’apposito modulo di Slashradio.
Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
E per chi usa il Mac: http://94.23.67.20:8004/listen.m3u
Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato:
sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale
sulla pagina Facebook Slash Radio Web
sulla quale andremo anche in diretta, in radiovisione ed alla quale vi invitiamo a mettere il vostro like onde divenire nostri followers.
Vi aspettiamo numerosi!
Comunicato Stampa – L’Unione Ciechi e Ipovedenti in Senato per i decreti delega sull’inclusione scolastica
Questo pomeriggio, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti è stata audita dalla 7° Commissione del Senato (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport), sui decreti attuativi della Legge N. 107 del 2015 (Buona Scuola) insieme ai rappresentanti di FISH, FAND, Ente nazionale sordi, ANIEP, ANFFAS, ADOS e del Coordinamento famiglie disabili.
In Commissione 7° sono state oggi condivise alcune importanti riflessioni e riportati spunti utili ad integrare il lavoro svolto dal Governo e dalle Commissioni parlamentari riguardo alle deleghe a loro affidate dalla Legge 107/2015. L’Unione ha sottolineato, con il suo intervento, la necessità di giungere con determinazione ad alcuni obiettivi imprescindibili: la formazione qualificata degli insegnanti di sostegno, la presenza di non più di 20 alunni ove siano presenti studenti con disabilità certificata, il coinvolgimento delle famiglie e delle associazioni nelle diverse fasi che contraddistinguono il percorso di inclusione scolastica nonché l’accessibilità dei libri di testo e degli strumenti didattici.
Affermando con decisione e convinzione i principi “irrinunciabili” in materia di inclusione scolastica, di formazione specifica iniziale ed in itinere dei docenti e di pari opportunità per gli studenti in situazione di minorazione visiva, l’Unione si impegna a mantenere il massimo spirito propositivo e collaborativo nei confronti di tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti, come avvenuto sino ad oggi nel corso di tutto l’iter legislativo della Legge N. 107 del 2015.
Rubrica di SlashRadio “Chiedi al presidente”, di Mario Barbuto
Care amiche, cari amici, il prossimo appuntamento con questa nostra rubrica di dialogo diretto è fissato per Mercoledì 22 febbraio dalle 16.30 alle 17.30, su SlashRadio.
Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi, su tutti gli argomenti che riguardano la vita associativa.
Le domande, come al solito, saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:
– email, all’indirizzo
chiedialpresidente@uiciechi.it
– modulo web, all’indirizzo
http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
telefono, durante la diretta, ai numeri
06 6998-8353 / 06 6791-758
Vi attendo numerosi per continuare il nostro meraviglioso dialogo mensile.
Per ascoltare SlashRadio sarà sufficiente digitare la stringa:
http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
Mario Barbuto
Presentazione del progetto formativo “Formare ed informare”, di Mario Barbuto
Sono lieto di informarvi che è attivo sul nostro sito un nuovo percorso di formazione, dal titolo “Formare ed informare”, pensato per essere un supporto e una fonte di aggiornamento per il nostro personale sezionale e per i dirigenti dell’Unione, ma che certamente si rileverà interessante per chiunque voglia avvicinarsi al mondo della disabilità visiva.
“Formare ed informare” è in Open Access, libero a tutti.
Abbiamo deciso di realizzare un percorso che sia innovativo, facilmente navigabile e ottimizzato sul maggior o minore tempo libero a disposizione di ciascuno, perché possa essere fruito compatibilmente con i nostri impegni quotidiani. E’ possibile connettersi al Forum in qualsiasi momento e da qualsiasi computer. Le lezioni potranno essere seguite sia nella versione audio-video (per tablet e smartphone si dovrà avere cura di procedere preventivamente alla decompressione del file video zippato, per la sua visualizzazione) sia in quella solo audio.
La formula è quella dell’e-learning, che ci ha permesso di mettere a disposizione gratuitamente lezioni su diversi temi, coinvolgendo esperti del settore e professionisti di vari ambiti (medico-sanitario, legale e amministrativo) che hanno voluto condividere con noi le loro conoscenze ed esperienze.
L’accesso al Forum avviene mediante una procedura di identificazione.
A seguire troverete le istruzioni per effettuare la registrazione. I dati inseriti per ciascun utente saranno archiviati, nel rispetto della legge sulla privacy (196/2003).
Il catalogo delle lezioni verrà periodicamente implementato con altri nuovi contributi; invito tutto il nostro personale e i dirigenti a proporci idee su tematiche da approfondire, che possano essere d’aiuto per lo svolgimento del lavoro quotidiano in Sezione, scrivendo (a: lavoro@uiciechi.it).
L’inserimento di ogni nuova lezione verrà notificato via e-mail.
Il catalogo on-line contiene le prime otto lezioni su:
1. Criteri ufficiali di valutazione medico-legale della cecità, a cura del dr. Raffaele Migliorini, Coordinamento generale medico-legale INPS
2. Legge 104/1992: usi ed abusi, a cura dell’avv. Alfonso Colletti, Studio Avvocato Colletti
3. Jobs act e collocamento mirato, a cura dell’avv. Donata Amendola
4. Novità sui licenziamenti a cura del prof. Valerio Maio, docente di diritto del lavoro, Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza
5. Il sistema del Calcolo pensioni, a cura del dr. Aldo Corsa, funzionario INPS
6. La collaborazione patronale: impegni e responsabilità, a cura del dr. Daniele Marzullo, Direzione Generale Patronato Anmil, responsabile Organizzazione e Formazione
7. Accesso banche dati INPS- il Consiglio di Stato si pronuncia, a cura del dr. Daniele Marzullo, Direzione Generale Patronato Anmil, responsabile Organizzazione e Formazione
8. Jobs act e nuove formule contrattuali, a cura del prof. Valerio Maio, docente di diritto del lavoro, Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza
Il progetto formativo “Formare ed informare” è stato realizzato:
Con il patrocinio dell’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza
Con il patrocinio della Regione Lazio.
Buon ascolto!
Guida alle agevolazioni fiscali per disabili- Edizione 2017
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la nuova edizione della Guida alle agevolazioni fiscali per disabili, aggiornata a gennaio 2017.
La Guida è scaricabile dal sito http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/portal/entrate/agenzia
Si coglie l’occasione per tornare a chiarire un aspetto su cui ancora sussistono perplessità o indicazioni discordanti (rif. Comunicato Uici 207 del 2013).
Per la titolarità del diritto, la persona non vedente (cieca totale, parziale e ipovedente grave), in sede di acquisto (un auto o un PC ad esempio), tra la documentazione necessaria, dovrà esibire copia del verbale medico-legale di cecità rilasciato dalla Commissione medica (nel caso di persone ipovedenti gravi, in possesso di un verbale di invalidità civile, sarà indispensabile, a pena di possibile contestazione, che il verbale di invalidità civile rechi la dicitura letterale IPOVEDENTE GRAVE, per il fatto che gli esercenti, siano essi i concessionari o gli addetti vendite di un negozio, non si prenderanno la responsabilità di leggere una diagnosi oculistica rapportandola ai parametri della legge 138/2001).
Non deve, invece, essere richiesto alle persone non vedenti lo stato di gravità ex legge 104/1992 art.3 comma 3, perché non necessario.
Quanto precisato è rinvenibile a pagina 11 della citata Guida.
Fonte amministrativa: parere 25 luglio 2013, Agenzia delle entrate, Direzione Centrale
Normativa- Consulenza giuridica n. 954-15/2012
Indagine sulla qualità di vita e del sonno tra le persone con disabilità visiva
L’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti ONLUS sta conducendo un’indagine sulla qualità di vita e del sonno tra le persone con disabilità visiva, per raccogliere preziose informazioni direttamente dalla loro voce.
L’obiettivo della ricerca è quello di avviare un processo di sensibilizzazione della popolazione italiana su questo tema poco conosciuto: la vostra esperienza di vita e le vostre risposte daranno un prezioso contributo per colmare questo divario di conoscenza.
L’indagine è stata sviluppata e sponsorizzata con il supporto incondizionato di Vanda Pharmaceuticals, e la gestione delle raccolta dati è stata affidata a Elma Research, un istituto indipendente di ricerche di mercato.
Il sondaggio dura circa 15 minuti, la partecipazione è volontaria e, naturalmente, sarà garantito l’anonimato.
È possibile partecipare all’indagine sia online che per telefono:
– per partecipare al sondaggio telefonico, potrete chiamare gratuitamente il numero verde 800 86 45 25 (attivo da lunedì a venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 14.00 alle 18.00, fino al 7 aprile): un intervistatore vi porrà le domande e vi guiderà attraverso il questionario.
– per partecipare al sondaggio online, tramite piattaforma accessibile da persone con disabilità visiva, potrete cliccare sul link di seguito:
http://na2se.voxco.com/se/?st=VTORGGsTc3zovVEyKtaN1ngcJBbcpqiWMY5A2qP0Lr8%3d
Tutte le informazioni sono disponibili su www.uiciechi.it
Slash Radio Web: Palinsesto settimana 13-17 Febbraio 2017
Oltre alle ormai consuete trasmissioni mattutine di Spotlight, in onda dal Lunedì al Venerdì, dalle 9.30 alle 10.30, nel corso delle quali, oltre ad offrire ai nostri ascoltatori una Rassegna Stampa ragionata di Periodici e Quotidiani, vengono approfonditi temi di stretta attualità e anche di settore, quali, sport, cultura, cinema, teatro, libri, politica estera, politica interna, cronaca e molto altro, grazie alla partecipazione di giornalisti, opinionisti, personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura, nei giorni di martedì 14, mercoledì 15 e giovedì 16 Febbraio andranno in onda, su Slash Radio Web dalle 15.00 alle 17.30, tre nuove puntate di Slashbox.
In particolare segnaliamo:
– Martedì 14, per Spotlight segnaliamo l’ospite Luca Giachi, autore del libro “Come una canzone” edizioni Hacca, che sarà con noi in studio. Nel pomeriggio per SlashBox, tra gli altri avremo ospite la scrittrice Daniela Sacerdoti, insieme alla quale presenteremo il suo ultimo romanzo “Amore, zucchero e caffè”, che potete trovare già su postalibro, qualora vogliate leggerlo in anticipo, onde porre quesiti all’autrice.
– Mercoledì 15 Febbraio, invece, vi intratterremo anche con un’intervista all’attrice Serena Autieri che debutta al Teatro Sistina con uno spettacolo dedicato a Lady Diana.
– Giovedì 16, sempre all’interno del contenitore Slashbox, torneranno “dal territorio”, dalle 15.00 alle 16.00. A partire dalle 16.00, sino alle 17.30, la rubrica “Scodinzolando”, curata dalla commissione nazionale cani guida. In questa puntata si parlerà di un’esperienza tutta particolare,
raccontata da Donatella Mazzocchi e dall’educatore Cinofilo Cosimo Lentini, che li ha condotti a dar vita alla Onlus “Vado conFido”; avremo spazio per l’angolo dedicato ai consigli del veterinario e continueremo a parlare di libri che si occupano dei nostri fantastici amici a 4 zampe.
Sarà con noi Massimo Vacchetta, veterinario e autore del libro “25 Grammi di Felicità” , come un piccolo riccio può cambiarti la vita.
Le trasmissioni saranno condotte da Luisa Bartolucci e Chiara Maria Gargioli e da Irene Balbo, per ciò che concerne “Scodinzolando”.
Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con i loro contributi, potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:
– Tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, o 06 679 17 58.
– Inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it
– Compilando l’apposito modulo di Slashradio.
Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
E per chi usa il Mac: http://94.23.67.20:8004/listen.m3u
Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato:
sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale
sulla pagina Facebook Slash Radio Web
sulla quale andremo anche in diretta, in radiovisione ed alla quale vi invitiamo a mettere il vostro like onde divenire nostri followers.
Vi aspettiamo numerosi!
Premio Campiello Letteratura
Prosegue la nostra bella collaborazione con la Fondazione Il Campiello e con il Comitato di Gestione dell’omonimo Premio letterario, collaborazione che ci consente di concorrere all’assegnazione del prestigioso riconoscimento.
Secondo il Regolamento della corrente 55a Edizione del Premio Campiello, che alleghiamo in copia, al titolo possono concorrere le opere di narrativa italiana (romanzi o raccolte di racconti) di Autori viventi, pubblicate per la prima volta in volume tra il 1° maggio 2016 e il 30 aprile 2017 e regolarmente in commercio.
Le opere presentate al Concorso, che soddisfano le predette condizioni, partecipano al Premio solo se ritenute meritevoli dalla Giuria dei Letterati, nominata dal Comitato di Gestione e formata da scrittori, critici e cultori di lettere.
Fra le opere ammesse alla selezione, la Giuria dei Letterati sceglie le migliori cinque, che vengono insignite del titolo di “Premio Campiello. Selezione Giuria dei Letterati”, premiate con cinquemila euro e sottoposte al voto della Giuria dei Trecento Lettori, anch’essa nominata dal Comitato di Gestione.
L’opera, che ottiene il maggior numero di voti da parte della Giuria dei Trecento, si aggiudica il titolo di “Premio Campiello – 55 a Edizione” ed ulteriori diecimila euro.
Aggiornato ad ogni Edizione, il Regolamento del Concorso riserva, in ogni caso, alla Giuria dei Trecento Lettori il delicato ed impegnativo compito di designare l’opera vincitrice della competizione.
Ebbene, dal 2009 abbiamo la formidabile opportunità di presentare una lista di quanti, fra le nostre Socie e i nostri Soci, gradirebbero essere nominati nella Giuria dei Trecento Lettori.
Da tale lista, annualmente, il Comitato di Gestione attinge alcuni nomi, così che tutti i nostri aspiranti Giurati hanno, di fatto, la possibilità di concorrere all’assegnazione di un Premio Campiello.
L’ultima lista, compilata nel 2012, è esaurita.
Siamo, perciò, nella condizione di invitare le Socie e i Soci della nostra Unione, che desiderano candidarsi al ruolo di componente della Giuria dei Trecento Lettori, a segnalarci la loro disponibilità.
Per Regolamento, la Giuria deve essere composta da cittadini italiani maggiorenni e deve essere costituita secondo criteri che garantiscano la rappresentatività geografica e socio-professionale. Per Regolamento, inoltre, è possibile far parte della Giuria dei Trecento Lettori una sola volta nella vita.
Sarà, pertanto, necessario che le Socie e i Soci, nel candidarsi al ruolo di Giurato, indichino:
Nome
Cognome
Residenza (indirizzo, numero civico, codice di avviamento postale, città, provincia)
Recapito telefonico fisso e mobile
Indirizzo di posta elettronica
Professione
Sezione UICI di appartenenza
e dichiarino di:
Avere la cittadinanza italiana
Aver compiuto la maggiore età
Non aver mai fatto parte della Giuria dei Trecento.
Le segnalazioni dovranno pervenirci entro domenica, 20 febbraio 2017, mediante posta ordinaria, consegna a mano, fax o posta digitale, ai consueti indirizzi:
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Via Borgognona, 38 – 00187 Roma
fax: 06 678 6815
e.mail: archivio@uiciechi.it.
Trasferiremo i dati al Comitato di Gestione, che, con la riservatezza imposta dal Regolamento del Concorso, prenderà contatto con i Giurati selezionati, per le necessarie istruzioni ed accordi, concernenti, tra l’altro, la consegna delle cinque opere finaliste nella versione sonora, realizzata ad hoc dal nostro Centro Nazionale del Libro Parlato.