“Trophy Tour” 2012: ai ciechi è vietato guardare la coppa dei campioni, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Un grave episodio di discriminazione si è verificato durante il "Trophy Tour 2012", l'evento che porta la mitica coppa dei campioni di calcio nelle principali città italiane, per consentire a tutti di guardarla da vicino. In particolare durante la tappa che si sta svolgendo a Napoli, alla presenza di testimonial importanti del mondo del calcio quali gli ex calciatori Antonio Careca e Ciro Ferrara, al sottoscritto che è cieco assoluto, è stato proibito di guardare la coppa. Infatti, come tanti appassionati di calcio, mi sono recato in piazza del Plebiscito per prendere parte all'iniziativa. Dopo essermi fatto descrivere dal mio accompagnatore tutto quanto era esposto nelle teche, mi sono avvicinato nel luogo in cui veniva esposto il trofeo. A questo punto, spiegando di essere non vedente, ho chiesto di poterlo toccare per un attimo e ciò puntualmente mi è stato impedito. In verità già sapevo che non mi sarebbe stato concesso di toccare la coppa, ma per un attimo ho sperato che anche in Italia fosse arrivata un po' di cultura in più. Affermo ciò in quanto qualche anno fa, recatomi in visita allo stadio e al relativo museo del mitico Real Madrid, furono gli stessi operatori ad aprirmi tutte le teche e a farmi toccare, ovviamente con molta cautela e delicatezza, i vari cimeli custoditi e visitati quotidianamente da migliaia di persone. Agli organizzatori dell'evento di Napoli ho provato anche a raccontare la mia esperienza spagnola, ma questi non interessandosi assolutamente alla cosa, mi hanno invitato gentilmente ad uscire. Certo, rispetto ai problemi che ci sono nel nostro paese,  quanto avvenuto non può essere considerato tale, ma fa capire come la nostra società continua ad essere indifferente ed ignorante nei confronti della disabilità visiva. Forse gli organizzatori non avrebbero mai immaginato che anche un non vedente potesse essere appassionato di calcio.

Mario Mirabile

Elsa Fornero incontra una delegazione di ciechi e ipovedenti: “Via a un tavolo tecnico per facilitare inserimento lavorativo”

Autore: Ufficio Stampa Ministero Lavoro

 

Comunicato stampa

A seguito dell'incontro con una delegazione dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero ha preso l'impegno a costituire un tavolo tecnico tra il ministero stesso, l'UIC, il ministero della Salute, quello dell'Istruzione e le Regioni.

Il tavolo tecnico sarà finalizzato a ricercare soluzioni al problema dell'inserimento lavorativo di ciechi e ipovedenti e la prima riunione, ha garantito il Ministro alla delegazione, si svolgerà entro il prossimo 31 ottobre.

Si è inoltre convenuto che, sui temi di competenza, verranno ascoltate le Parti sociali.

 

Roma 16 ottobre 2012

 

 

Legge di stabilità, si pagherà l’Irpef sulla pensione e anche sulle indennità di accompagnamento

Autore: Redazionale

A tre giorni dal via libera in Consiglio dei ministri, non c'è ancora il documento ufficiale che sarà trasmesso al Parlamento. Ma l'ultima bozza getta luce su un aspetto rimasto finora oscuro: si pagherà l'Irpef non solo sulla pensione di invalidità, ma anche sulle indennità di invalidità, compresa dunque quella di accompagnamento. Si salvano solo quanti hanno un reddito complessivo inferiore a 15 mila euro

ROMA – A partire dal 2013 si pagheranno le tasse sulle pensioni e sulle indennità di invalidità: una sorte che potrà essere evitata solo da quei soggetti che percepiscono un reddito complessivo inferiore ai 15 mila euro. E' una rivoluzione quella che il governo intende operare con la legge di stabilità che sarà presto presentata al Parlamento: assoggettare all'imposta sul reddito delle persone fisiche, l'Irpef, quegli importi di natura assistenziale o risarcitoria che finora erano esclusi da ogni genere di tassazione. Una rivoluzione che toccherà non solo gli importi delle pensioni in senso stretto, ma anche quelli delle relative indennità, ad iniziare dall'indennità di accompagnamento. Una misura, questa, destinata a impattare notevolmente sulla vita di un gran numero di cittadini.

Il testo ufficiale e definitivo che verrà trasmesso al Parlamento ancora non è pronto, ma la lettura dell'ultima bozza disponibile getta luce sulle intenzioni dell'esecutivo e chiarisce i termini dell'annuncio che era stato dato ormai tre giorni fa nel comunicato stampa successivo al Consiglio dei ministri che ha formalmente approvato il testo della legge di stabilità. Si tratta dunque – lo precisiamo ulteriormente – di disposizioni che potrebbero ancora cambiare, ma che giunti ormai a questo punto è probabile che facciano parte del provvedimento che sarà inviato al Parlamento.

Come già scritto altrove, al di là delle parti della legge di stabilità nelle quali si affrontano i temi dei tagli alla sanità, dei tagli al trasferimento agli enti locali e della revisione delle agevolazioni fiscali (deduzioni, detrazioni, e via dicendo), i due temi che più direttamente riguardano le persone con disabilità sono quelli dei permessi lavorativi previsti dalla legge 104/92 e dell'assoggettabilità all'Irpef delle pensioni di invalidità.

IRPEF PER INVALIDITA' – L'articolo 12 della bozza della legge di stabilità prevede testualmente che "l'esenzione dall'imposta sul reddito delle persone fisiche delle pensioni e delle indennità di invalidità si applica esclusivamente ai soggetti titolari di reddito complessivo non superiore a euro 15 mila". Una norma che non si applicherà, specifica sempre il testo del governo, "alla pensione sociale di cui all'art. 26 della legge 30 aprile 1969, n° 153, e successive modificazioni, nonché all'assegno sociale di cui all'articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n° 335". Lo stesso articolo della legge di stabilità include nella tassazione anche le pensioni di guerra, laddove afferma che "le disposizioni di cui all'art. 34, primo comma, del decreto del presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n° 601, si applicano esclusivamente ai soggetti titolari di reddito complessivo non superiore a euro 15 mila". Quindi, riepilogando: da un lato pensioni di guerra e pensioni di invalidità, con relative indennità, tassate per chi ha un reddito complessivo superiore a 15 mila euro, dall'altro pensione sociale e assegno sociale che rimangono totalmente esenti dall'Irpef.

A rientrare dunque nel campo dell'applicazione Irpef dovrebbero essere (perlomeno) la pensione degli invalidi civili totali e quella degli invalidi civili parziali, le pensioni per i ciechi civili, la pensione per i sordi, ma anche tutte le indennità, quella mensile di frequenza minori, quella di comunicazione per i sordi, quella speciale per i ciechi ventesimisti e anche l'indennità di accompagnamento per i ciechi civili assoluti e l'indennità di accompagnamento per gli invalidi civili totali. E in particolare l'assoggettamento all'Irpef di quest'ultima voce, che viene erogata a chi ne ha diritto senza alcun limite di reddito e che ha avuto una crescita esponenziale di richieste nell'ultimo decennio, rappresenta una novità che non mancherà di causare proteste.

Pensioni e indennità di invalidità saranno dunque tassate se il reddito complessivo del soggetto è superiore a 15 mila euro. Andrà chiarito se nei 15 mila euro si intendono compresi gli stessi importi relativi alla pensione e all'indennità di invalidità, o se – come è più probabile – faranno fede solamente gli altri redditi. In campo applicativo, andrà chiarita anche la tempistica dell'assoggettabilità ad Irpef, anche se è plausibile che esso avverrà alla fonte: è l'Inps che paga e che tratterà dall'importo effettivamente erogato la parte relativa all'Irpef.
Ricordiamo le somme relative alle provvidenze economiche più diffuse: la
pensione di invalidità (invalidi parziali o totali) prevede la somma di
267,57 euro per 13 mensilità, per un totale annuo di 3478,41 euro.
L'indennità di accompagnamento vale invece 492,97 euro per 12 mensilità e un totale annuo di 5915,64 euro. In sostanza, chi riscuote tanto la
pensione quanto l'accompagno riceve una somma annuale pari a poco meno di 9500 euro.

LEGGE 104/92 – La bozza del provvedimento del governo conferma quanto già era noto: "I permessi – si legge nel testo – fruiti ai sensi dell'art. 33 della legge 5 febbraio 1992, n° 104 a decorrere dall'entrata in vigore del presente decreto dai dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni di cui all'art.1, comma 2, del D.Lgs 165/2001, ad esclusione di quelli richiesti per patologie del dipendente stesso o per l'assistenza ai figli o al coniuge, sono retribuiti al 50% ferma restando la contribuzione figurativa".

Dunque, la norma riguarda esclusivamente i lavoratori pubblici, e non anche i privati, che hanno ugualmente accesso ai benefici della legge 104/92 (per quanto la utilizzino in percentuale cinque volte inferiore) e specifica che la retribuzione rimarrà piena solo se il permesso ex lege 104/92 è dovuto a patologie del dipendente o all'assistenza a figli e coniuge. Se l'assistito è un altro familiare, invece (cioè se è un genitore, uno zio, un fratello, e via dicendo: i permessi possono essere ottenuti per assistere parenti o affini entro il secondo grado o entro il terzo grado se i genitori dell'assistito sono over 65 o portatori di handicap) lo stipendio della giornata sarà dimezzato e si manterrà intera solamente la contribuzione figurativa. La norma, in termini quantitativi, colpisce soprattutto i lavoratori che usufruiscono dei permessi per assistere i propri genitori. Ma apre, secondo alcuni, una possibile ipotesi di incostituzionalità per via della disparità di trattamento che determina.
(ska) (12 ottobre 2012)

Notizie dal Centro Nazionale del Libro Parlato, Redazionale

Autore: Redazionale

Nell'intento di rispondere sempre meglio alle esigenze degli utenti, il Centro Nazionale del Libro Parlato offre, agli stessi, attraverso la compilazione di un form presente sul sito www.uiciechi.it , la possibilità di richiedere la produzione di opere che, compatibilmente con le risorse disponibili, potranno essere realizzate nei nostri studi di registrazione.

Alla luce del successo riscosso dall'iniziativa in parola, a partire dal 1° ottobre il Centro Nazionale del Libro Parlato, una volta ricevuta la richiesta mediante il form o tramite e-mail o ancora mediante segnalazione inoltrata a mezzo telefono, dopo aver preso in carico la produzione dell'opera provvederà, tramite un proprio addetto, a comunicare via e-mail o telefonicamente all'interessato, la data di inizio e la previsione del completamento della lavorazione. E' fatto obbligo, pertanto, di comunicare al Centro un proprio recapito telefonico od indirizzo e-mail, diversamente le richieste non potranno essere prese in considerazione.

Successivamente, una volta terminata la produzione del libro, l'utente verrà contattato, informato della disponibilità dell'opera e gli saranno fornite le indicazioni per la sua acquisizione (centro di distribuzione  territorialmente competente o sezione di appartenenza se abilitata al download).

Il Centro Nazionale del Libro Parlato resta a disposizione per accogliere ogni suggerimento da parte dell'utenza finalizzato ad arricchire un fondamentale strumento di emancipazione culturale.

Il dizionario delle cose perdute e altro… Intervista a Francesco Guccini, di Luisa Bartolucci

Autore: Luisa Bartolucci

Il 2012 ha visto l'uscita, in tutte le librerie, di un nuovo volume scritto da Francesco Guccini: "Il dizionario delle cose perdute", edito da Mondadori e presente anche nel catalogo del Centro Nazionale del Libro Parlato dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, prodotto in standard Daisy. Oltre ad essere un grande cantautore, Francesco Guccini è un fine scrittore ed anche un poeta. Il libro, che non vuole essere nostalgico, od indulgere alla malinconia, raccoglie, al proprio interno, una serie di "cose", che non ci sono più, oggetti o anche utensili di uso quotidiano, comune, sostituiti, talvolta, dalle tecnologie o dagli strumenti della comunicazione.
Al cantautore modenese abbiamo rivolto alcune domande, ricostruendo insieme a lui la sua storia, la carriera e, naturalmente, soffermandoci anche sulla sua attività di scrittore.

D. Maestro, quando e come nasce la sua passione per la musica?
R. Mah, nasce… dire quando nasce è difficile… quando ero piccolo ascoltavo le canzoni, le cantavo… Mi sono messo a suonare la chitarra nel 1957, sulla scia del rock n' roll, è nata in me la passione per questo genere musicale. Nel 1961 ho iniziato a scrivere canzoni un po' diverse, la prima è stata "l'Antisociale"… dopo il servizio militare ho composto altre canzoni, "Auschwitz" (la canzone del bambino nel vento) e lì è iniziato un po' tutto…

D. Sino a giungere a "Folk beat n. 1", un album straordinario, contenente brani che ancor oggi i giovani ascoltano…
R. Sì, ma è comunque un po' datato…

D. Sono seguiti altri album sino a giungere a "Radici"…
R. "Radici" è stato il mio quarto album…

D. Quasi tutte le canzoni che compongono "Radici" sono entrate a far parte della storia della musica italiana, si pensi a "La locomotiva", "Incontro", "Il vecchio e il bambino", "La canzone dei dodici mesi". Maestro, cosa l'ha ispirata?
R. Non saprei per la verità… avevo fatto già altri due album, "Due anni dopo" e "L'isola non trovata". La prima canzone che ho composto è stata proprio quella che dà il titolo al disco: "Radici", e pensavo a quelle che erano le mie radici in generale, le mie radici nel passato di casa, le radici mie, quelle storiche, politiche, se così si può dire… È così che è nato quell'album… La copertina altro non era che una fotografia dei miei bisnonni e nonni, proprio per stabilire quale fosse il rapporto tra me e le "radici" in un certo tempo. Quindi il mulino dei miei nonni, Pavana e tutto il resto, compresa l'esperienza della città…

D. Che storia ha "La locomotiva"?
R. "La locomotiva" nasce da un libro che ho letto di memorie di un operaio, un certo Bianconi, se non erro. In una pagina di questo libro si racconta brevemente di questo operaio… l'autore scrive "l'ho conosciuto, sarà stato un momento di follia", ha preso questa locomotiva, è partito contro un altro treno che veniva dall'altra parte. Un mio vicino di casa, di cui ho poi raccontato in una canzone, "Il pensionato", mi ha detto: "Professore, quello è stato un gesto politico, lui era un anarchico," mi ha narrato più compiutamente la storia. Ho quindi deciso di scrivere questa canzone, che dura molto, nove minuti e qualcosa e l'ho composta in brevissimo tempo, in una ventina di minuti. Le strofe venivano fuori di getto, mentre ne scrivevo una prendevo appunti per la stesura della successiva, giacché mi venivano in mente l'una dopo l'altra. Mi sono poi accorto che mancava la strofa iniziale… La strofa iniziale è l'ultima che io ho scritto.

D. Non so che viso avesse… Ripresa poi nel 2010 quale titolo della sua biografia…
R. Sì, ma lì la colpa non è mia! La colpa è dell'editore…

D. Si giunge poi a "via Paolo Fabbri 43" (1976) con il quale ottiene un grosso successo commerciale. Prima lei citava "Il pensionato", ma sicuramente il grande pubblico ricorda bene anche "L'avvelenata"… che rapporto ha Lei con questa canzone?
R. Io non volevo neanche inserirla nel disco, poiché era nata da uno sfogo… Riccardo Bertoncelli del quale adesso sono amico, aveva criticato non il disco, ma le intenzioni. Le critiche sono giuste se si esprime la propria opinione sulle canzoni, sugli arrangiamenti… Su questo non avrei mai trovato nulla da dire. Invece poiché avevo fatto un contratto con una casa discografica, Bertoncelli disse che dovevo per forza fare quel disco e lo avevo fatto così… questo era profondamente ingiusto. Sono rimasto molto male e così è nata quella canzone. Quelli erano anche i tempi della contestazione; a me non ne hanno mai fatte, ma alcuni colleghi venivano persino tirati giù dal palco… Da questo punto di vista era un periodo abbastanza curioso. Così è uscita "L'avvelenata". Come dicevo io non volevo metterla nel disco, ma sono stato esortato a farlo. Il brano ha avuto un grande successo tanto è vero che in tutti i concerti me la chiedevano, ma ormai era superato, da parte mia, il motivo per il quale la canzone era nata, quindi l'ho eliminata, non la eseguivo più, ma la gente la chiedeva e continua a richiederla.

D. Esce "Amerigo".
R. Sì, "Amerigo". Con questo album torniamo un po' indietro a "Radici", nel senso che Amerigo era il mio prozio Enrico, uno di quelli della fotografia di "Radici". Ma lì più che parlare della figura di questo mio prozio l'intento era paragonare le due Americhe, cioè, l'America di mio zio andato minatore negli Stati Uniti agli inizi del secolo scorso, alla mia America, l'America della mia gioventù, l'America sognata, letta in tanti libri, vista in tanti film, ascoltata in tanta musica… Questi erano i due termini di paragone… In quel periodo l'America era sfumata, sfocata; dopo il Vietnam dopo tante cose… Quella canzone è nata proprio per questo: paragonare le due Americhe di due persone della stessa famiglia, a distanza di tempo, il mio prozio e me stesso tanti anni dopo e da un altro punto di vista.

D. Lei ha dedicato anche diverse canzoni ad alcune città, al di là di Bologna e Venezia ha scritto anche Bisanzio. Perché comporre un brano proprio sull'antica Bisanzio?
R. Bisanzio mi aveva colpito perché pensavo al crollo dell'Impero bizantino avvenuto quasi contemporaneamente alla scoperta dell'America, Roma era già finita nel Quattrocento e rotti dopo Cristo, Bisanzio è durata mille anni in più… Il crollo di un mondo, di un'atmosfera, di una civiltà, mi è venuto in quel periodo in mente anche di parlare del crollo e dell'agonia della nostra civiltà occidentale: l'attuale periodo di crisi dimostra che tutto sommato quanto pensavo era vero. Così mi è venuto il desiderio di cantare Bisanzio e di inventarmi questo personaggio, questo Filemazio, che è un vecchio saggio che non capisce bene cosa stia cambiando, non comprende bene cosa stia succedendo e si chiede cosa accadrà dopo di lui, quando questa civiltà sarà finita.

D. I suoi testi vengono anche analizzati all'interno delle scuole, poiché sono considerati dei veri e propri componimenti poetici e lo sono di fatto. Che sensazione si prova?
R. Di imbarazzo. A parte il fatto che nelle scuole medie ed elementari sono due le canzoni che viaggiano, "Auschwitz" e "Il vecchio e il bambino". Altri testi li hanno esaminati e sono entrati in antologie. Ma per me è difficile che la canzone possa essere esaminata solo come testo poetico: la canzone è più complessa, ha la musica, deve essere ascoltata, cantata, ed è già diverso il momento in cui uno l'ascolta su un disco od alla radio, rispetto al momento in cui uno la interpreta, la canta. Quindi vi è anche il teatro, il movimento, nonché l'atmosfera creata dal pubblico. Sono dunque momenti estremamente diversi. La canzone così, nuda e cruda, esaminata solo come un testo poetico raramente può reggere per me. A volte mostra anche la corda, perché è cantata e questo è l'importante della canzone.

D. Lei nel pronunciare la parola teatro, mi ha fatto pensare ad "Opera buffa" ed in modo particolare alla "Genesi".
R. Ah beh sì… Nel disco in realtà è contenuta solo una piccolissima parte di quello che facevo in pubblico. La canzone dura relativamente poco, ma erano i commenti che in serate in cui ero particolarmente in forma, potevano durare anche dei quarti d'ora… Quello più che teatro era cabaret.

D. Come nasce la "Genesi", un pezzo che ha affascinato molti di noi nel corso degli anni?
R. Non mi ricordo esattamente, ma c'è da dire che, in quel periodo, frequentavo un gruppo di amici insieme ai quali ho fatto cabaret, canzoni studiate appositamente per quelle occasioni, quali "Il tango del bello" ed altre. Era l'atmosfera creata insieme a quegli amici, l'atmosfera di quel periodo. Successivamente, di fatto, non sono più riuscito a comporre canzoni satiriche di quel genere. Non ricordo esattamente quale fu lo spunto che diede vita alla "Genesi", penso, come dicevo, che tutto sia nato da quel gruppo di amici, da quelle serate che facevamo per divertimento, tra di noi. Più che uno spunto, dunque, si trattava proprio di una atmosfera generale.

D. Che origine ha, invece, la passione per il giallo?
R. Ma, come lettore nasce da tempo… da ragazzino, quando finiva l'estate ed andavamo via, i miei nonni affittavano la casa in cui io ora abito. Loro lasciavano tutti i giornali, i libri che avevano preso durante l'estate. Accadeva che io ritornavo, da solo, giù al mulino dei nonni e leggevo e leggevo questi gialli che mi piacevano tantissimo. Sono dunque sempre stato un lettore di gialli davvero appassionato. Poi ho conosciuto Loriano Macchiavelli; gli ho offerto una storia che avrei voluto scrivere io, ma allora non ero un giallista, avevo solo degli spunti, delle idee. È quindi arrivato un editor della Mondadori che ha detto: "Perché non lo fate assieme?". Nessuno di noi due aveva mai provato a scrivere insieme ad un altro. Abbiamo tentato, ci siam messi lì, la cosa ha funzionato e siamo già al sesto libro giallo. Adesso stiamo scrivendo un racconto che verrà inserito in una antologia natalizia, e presto ci dedicheremo ad un nuovo giallo, col nuovo personaggio che abbiamo ideato, che non è più il Maresciallo Santovito, ma un ispettore della forestale, che è stato l'eroe del nostro ultimo libro.

D. Cosa può dirci invece de "Il dizionario delle cose perdute", 140 pagine che fanno riflettere, tornare anche indietro con il tempo?
R. Questo libro ha avuto un successo straordinario che, per la verità, non immaginavo. Anche in questo caso un editor mi ha esortato a fare una cosa del genere, vale a dire, raccontare delle cose che vi erano un tempo e che ora non vi sono più. Oggi si procede a delle velocità incredibili, ad esempio, un computer di tre mesi fa è già obsoletissimo… un tempo, invece, le cose duravano, duravano, poi sono finite. Mi sono messo davvero d'impegno a scrivere questo libro: le idee mi venivano in mente in continuazione. La casa editrice lo ha chiuso in fretta, poiché volevano farlo uscire in tempi brevi e numerose idee sono rimaste fuori. Mi hanno, visto anche il successo, esortato a scriverne un altro, ho detto "Ma non lo so se ne farò un altro". Tante idee però sono già qui, pronte, non sarà difficile che io mi rimetta a raccontare altre storie. Mi sono divertito moltissimo a dar vita a questo libro, dal quale non traspare alcuna nostalgia o malinconia, giacché come è facile immaginare, non si può avere nostalgia della maglia di lana di pecora che pungeva in maniera tremenda o cose del genere.

D. Neanche della siringa di vetro…
R. O della siringa di vetro, che probabilmente aveva un ago in ferro battuto. Ricordare queste cose di un passato recente, tutto sommato mi ha divertito molto. Può darsi quindi che io decida di rimettermi a scrivere e che pubblichi "Il dizionario delle cose perdute 2 la vendetta"… o qualcosa di simile.

D. Tornando alla musica, alle sue canzoni, a cosa sta lavorando? Ho letto che ha già composto un certo numero di brani, in vista di un nuovo album. A quanti è giunto?
R. Sono arrivato a cinque e mezzo-sei. Altre due canzoni stanno arrivando, può darsi che presto io mi rimetta all'opera. Probabilmente sarà l'ultimo disco, perché ormai la musica, le canzoni sono qualche cosa che… non dico che mi hanno stancato, ma ormai ne ho fatte tante ed è difficile… Ogni tanto mi viene un'idea, poi mi rendo conto che l'ho già sviluppata e trattata in qualche brano. Farò questo disco e qualche concerto forse, ma ormai siamo alla fine.

D. Cosa può dire invece del suo rapporto con il cinema?
R. Mah, quelli sono episodi talmente casuali: ho interpretato delle parti nel film di Ligabue "Radiofreccia", in alcuni film con Pieraccioni. Sono divertimenti, mi hanno chiamato e mi son detto: "Ma sì, andiamo a vedere cosa succede". È stata una curiosità. Debbo dire che è molto noioso: nel caso del concerto si va, si tiene lo spettacolo, ci sono le prove prima ma il tutto si risolve in quelle due ore, due ore e mezzo. Nel cinema, invece, è necessario aspettare continuamente; si gira una scena, poi debbono cambiare tutto ed allora si attende… È noioso. Comunque vista così da hobbista, da uno che va lì per recitare una particina e si diverte a farla, perché no… Non ho mai pensato di fare l'attore sul serio…

D. Maestro, ho letto che al suo nome sono stati legati una farfalla Parnassius Guccinii, un asteroide, oltre ad un cactus…
R. Sì, il cantautore del cactus… Forse questa è una battuta un po' volgare, ma efficace… Comunque è tutto vero. Il nome dell'asteroide è una sigla, non lo ricordo, ma neanche il nome del cactus rammento, è piuttosto difficile…

D. E la farfalla?
R. Quando mi è stato detto mi è venuto da ridere in un primo momento. Poi ho visto questa farfalla che somiglia ad una normale cavolaia. Evidentemente hanno trovato delle particolarità curiose che ne hanno fatto una specie nuova, nuovissima… Questo ricercatore ascoltava le mie canzoni e l'ha battezzata con il mio nome, come quello che ha trovato questo cactus. Egli era lì che cercava questa specie, ascoltava le mie canzoni e lo ha battezzato con il mio nome. Comunque fa sicuramente piacere.

D. Che percezione ha Lei della cecità?
R. Ma vede, adesso le dirò una cosa che… Purtroppo non dico sono cieco, perché io vedo ancora in giro ecc., ma per leggere ho bisogno di un apparecchio, il computer ha una lente speciale… Ho perso molto molto la vista. Posso dire che, non sono cieco, però sono parallelo abbastanza. Un oculista mi ha detto: "Non diventerai mai cieco", da una parte ciò mi consola molto, perché pensare di non riuscire più a leggere e di non essere in condizione di scrivere sarebbe stato per me un dramma piuttosto grande. Vivo questa sensazione parallela con grande intensità, quindi mi rendo ben conto di cosa voglia significare ed anche mi rendo conto di come le persone che non vedono abbiano superato in molte cose il proprio handicap. Così dicono di me: mia moglie dice di vedermi abbastanza tranquillo e sereno.
Bisogna adattarsi, riuscire a superare questi scogli che ci sono e fare con quello che si ha, tutto sommato. Dunque la sua domanda non mi trova del tutto impreparato o inconsapevole rispetto a questo problema, poiché è un problema che, sia pure parzialmente, ho anch'io adesso.

D. Cosa ha provato nell'apprendere del terremoto in Emilia… Lei in quel periodo non si trovava in quelle zone…
R. È stata una cosa gravissima, tanto inaspettata quanto molto più grave e mi dicono dei parenti che ho a Carpi ed altra gente che è stata in zona, che non si è avuta la percezione esatta di ciò che è accaduto, perché è stato veramente disastroso e preoccupante. La gente emiliana vuole ricominciare, sta ricominciando, con grande forza d'animo e volontà. Io comprendo che è davvero estremamente complesso e faticoso.

Luisa Bartolucci

Calendario Spettacoli Centro Diego Fabbri, Redazionale

Autore: Redazionale

Un Invito a Teatro: No-Limits

Il Centro Diego Fabbri, la Regione Emilia Romagna e la Provincia di Forlì-Cesena sono lieti di presentare di seguito il calendario dei prossimi spettacoli audio descritti e sopratitolati de Un Invito a Teatro: No-Limits 2012.
Per prenotazioni dei servizi di audio descrizione e sopratitolazione o richieste di informazioni, si prega di contattare la Segreteria Operativa ai seguenti recapiti.
Telefono: 0543712819 oppure 3803691971
E-Mail: info@centrodiegofabbri.it
Su richiesta è possibile organizza il trasferimento per e da i teatri ed eventuale pranzo.
Sabato 24 Novembre ore 21.00
Teatro Comunale di Predappio – spettacolo audio-descritto
Compagnia Jurij Ferrini presenta LO ZOO DI VETRO di Tennessee Williams.
Regia di Jurij Ferrini, con Jurij Ferrini, Alessandra Frabetti, Isabella Macchi
Per una breve trama e ulteriori approfondimenti si prega di aprire i seguenti link.
– Circolo Teatrale Sardo, pagina di presentazione dello spettacolo:
http://www.cedacsardegna.it/index.php?option=com_content&view=article&id=267:lo-zoo-divetro&
catid=34:stagione-di-prosa&Itemid=2
– Video di presentazione dello spettacolo:
http://www.youteatro.it/video.asp?video=26343935
Domenica 25 Novembre ore 15.30
Teatro Bonci di Cesena – spettacolo audio-descritto e sopratitolato
Emilia Romagna Teatro presenta UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO di Tennessee Williams.
Regia di Antonio Latella, con Laura Marinoni, Vinicio Marchioni, Elisabetta Valgoi.
Per una breve trama e ulteriori approfondimenti si prega di aprire i seguenti link.
– Emilia Romagna Teatro, pagina di presentazione dello spettacolo:
http://www.emiliaromagnateatro.com/produzione.asp?P_Spt_CID=1370#.UE9V6o3N92E
– Puntata di presentazione dello spettacolo de Il Teatro di Radio 3, del 20 febbraio 2012:
http://www.youtube.com/watch?v=UyR3g1Ywdwg
– Video di presentazione dello spettacolo:
http://www.youtube.com/watch?v=VkV7dKxHIAk&feature=relmfu
Domenica 9 Dicembre ore 16.00
Teatro Diego Fabbri di Forlì – spettacolo audio-descritto e sopratitolato
Teatro Stabile Abruzzo e Khora Teatro presentano CYRANO DE BERGERAC di Edmond Rostand
Regia di Alessandro Preziosi, con Alessandro Preziosi, Benjamin Stender e Valentina Cenni.
Per la trama e ulteriori approfondimenti si prega di aprire i seguenti link.
– Teatro Stabile d'Abruzzo pagina di presentazione dello spettacolo:
http://www.teatrostabile.abruzzo.it/index.php?section=produzioni-tsa&id=317
– Video di Alessandro Preziosi che incontra il pubblico di Verona:
http://www.youtube.com/watch?v=NyMo9SHHORM&feature=relmfu
– Video servizio sullo spettacolo e intervista ad Alessandro Preziosi:
http://www.youtube.com/watch?v=aSAIWptFNes&feature=context-cha
– Spezzoni dello spettacolo nella messinscena del 20 marzo 2012 presso il Teatro Nuovo di Verona:
http://www.youtube.com/watch?v=-NIDdAy1Ff0&feature=related
Domenica 9 Dicembre ore 16.00
Teatro Bonci di Cesena – spettacolo audio-descritto e sopratitolato
Teatro Stabile del Veneto "Carlo Goldoni" presenta WORDSTAR(S) di Vitaliano Trevisan
Regia di Giuseppe Marini, con Ugo Pagliai, Paola di Meglio e Paola Gassman.
Per la trama e ulteriori approfondimenti si prega di aprire i seguenti link.
– Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni pagina di presentazione dello spettacolo:
http://www.teatrostabileveneto.it/stabile.asp?id=26110&i=1&sku=96493
– L'autore Vitaliano Trevisan in una video intervista presenta lo spettacolo:
http://vimeo.com/30827971
Le direzioni dei teatri hanno stabilito un costo del biglietto ridotto, inoltre per ogni spettatore che decida di portare un amico è disponibile un ulteriore biglietto a prezzo ridotto.
Il servizio di audio descrizione verrà effettuato dotando l'utente di un ricevitore a cui è collegata una cuffia mono-padiglione, tramite la quale ascoltare l'audio descrizione stessa. Le voci degli attori e le musiche dello spettacolo invece, saranno quelle di sala per poter meglio apprezzare la cifra stilistica e artistica degli attori sul palcoscenico. Si consiglia inoltre di prenotare il servizio di audio descrizione almeno una settimana prima della data dello spettacolo, in considerazione del limitato numero di ricevitori disponibili. A discrezione degli interessati è possibile utilizzare cuffie proprie da collegare al ricevitore, in ogni caso si richiede la prenotazione del servizio.
Il servizio di sopratitolazione verrà effettuato proiettando in tempo reale i sopratitoli su di uno schermo dislocato sopra al palcoscenico e visibile a tutti gli spettatori presenti.
Per la prenotazione dei biglietti e del servizio di audio descrizione e sopratitolazione si prega di contattare i seguenti recapiti.
Telefono: 0543712819 oppure 3803691971 oppure 3486529926
E-Mail: info@centrodiegofabbri.it
Si ricorda inoltre che la Segreteria Operativa è a Vostra completa disposizione per organizzare l'intera giornata a teatro, compreso il trasporto per e da i teatri e pranzo, se richiesto.
Per informazioni in proposito contattare i seguenti recapiti.
Telefono: 0543712819 oppure 3803691971
E-Mail: info@centrodiegofabbri.it
Hai proposte, consigli e critiche da sottoporci? Hai bisogno di altre informazioni? Vuoi proporre i servizi di audio descrizione e sopratitolazione ai teatri della tua città? Fai sentire la tua voce allo 0543712819 o allo 3803691971, oppure scrivici a: info@centrodiegofabbri.it
Un Invito a Teatro: No-Limits è un progetto del Centro Diego Fabbri con il patrocinio della regione Emilia-Romagna, la Provincia di Forlì-Cesena, i comuni di Forlì, Cesena, Sarsina, Predappio, Gambettola e l'Università di Bologna sede di Forlì.

Alla Conferenza del Volontariato un invito a fare Rete, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

COMUNICATO STAMPA FORUM TERZO SETTORE

Roma, 8 ottobre 2012
Si è conclusa a l'Aquila la VI Conferenza Nazionale del Volontariato: tre giorni per ri-pensare, in questo difficile momento, il volontariato, il suo ruolo nella crisi, come reagisce ad essa e quale contributo e risposte può dare al Paese per uscirne. A chiusura della Conferenza, è stato presentato un 'Documento Finale', carta di intenti, impegni e richieste, frutto di un lavoro comune tra le reti di volontariato e di un percorso cominciato nei mesi scorsi e arrivati oggi a sintesi. 
Molti i temi toccati, a partire dall'impegno ad  'esserci', nelle situazioni eccezionali come nell'ordinaria vita del Paese, alla volontà di porsi come protagonisti e motori di cambiamento per attivare percorsi di coesione sociale, dalla condivisione di percorsi che possano portare alla formazione di cittadinanza competente e attiva, alla responsabilità a costruire reti, che valorizzino l'apporto di tutti, per condividere processi e scelte, a livello locale e globale.
Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato presso il Forum del Terzo Settore e in rappresentanza del Coordinamento del Forum, ha sollevato l'importanza del tema della rappresentanza dei diversi soggetti attraverso i quali il volontariato svolge la propria azione. "Perché il volontariato sia protagonista nel cambiamento,  dovrà costruire forme unitarie di rappresentanza.  Dobbiamo aumentare la capacità di stare insieme, valorizzando le diversità ed evitando di sintetizzare tagliando i picchi profetici ed esemplari. Il Forum del Terzo Settore è pronto a condividere gli obiettivi contenuti nel Documento. Infatti molte questioni sono già nell'agenda dei lavori del Forum, a partire  dal tema del lavoro, alla comunicazione, alla situazione degli Osservatori."
Il volontariato ha ribadito di essere consapevole di rappresentare una grande risorsa per il Paese in termini di valori e d'identità, di esperienza, relazionalità, di occupazione e di servizi, che deve essere valorizzata e riconosciuta all'interno del sistema di welfare. Per questo chiede alle Istituzioni di rispettare la sua autonoma capacità di proposta e di azione e di non essere relegato a surroga dello Stato, né tantomeno un fornitore di servizi a basso costo.
Il volontariato riunito a l'Aquila ha toccato infine il tema della comunicazione, con un impegno da parte di tutto il terzo settore a realizzare una comunicazione buona e strategica, che punti sulla semplicità e sulla chiarezza dei contenuti.
"L'augurio e la richiesta al Governo e ai media – ha proseguito  Casini – è che la prossima Conferenza possa essere seguita maggiormente nel Paese grazie ad un percorso di cambiamento dell'informazione che richiede un impegno anche da parte del servizio pubblico radiotelevisivo a promuovere il volontariato in maniera più articolata e rispondente alla realtà. La comunicazione che viene dal nostro mondo deve accettare e valorizzare le diverse professionalità, con la consapevolezza che nessuno è in grado di approfittare di tutte le opportunità del momento, ma che è necessario assumerci la responsabilità di rimanere al passo con i tempi."
Auspichiamo inoltre – ha concluso  Casini – che la prossima conferenza sia organizzata da un Osservatorio diverso, non di nomina ministeriale, ma scelto dal volontariato."
Anna Monterubbianesi
Ufficio Stampa Forum Nazionale Terzo Settore
Piazza Mattei 10 – 00186  ROMA
tel. 06 68892460  fax 06 6896522
stampa@forumterzosettore.it
www.forumterzosettore.it

Ascolta il Giornale Radio Sociale, dal lunedì al venerdì alle 15 su www.giornaleradiosociale.it

Servizi dedicati ai passeggeri con disabilità visiva ed altro, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Al signor Presidente
Gent.mo Luca di Montezemolo

Al Vice Presidente Esecutivo
Gent.mo Vincenzo Cannatelli

All'Amministratore Delegato
Gent.mo Giuseppe Sciarrone

NTV. Nuovo Trasporto Viaggiatori S.p.A.
Viale del Policlinico, 149/b
00161 Roma
presidenza@ntvspa.it   direzione@ntvspa.it

 

La nostra Unione, organizzazione non lucrativa di utilità sociale, esercita funzioni di rappresentanza e di tutela degli interessi, morali e materiali, delle persone con disabilità visiva, funzioni  riconosciute con decreto-legge del Capo Provvisorio dello Stato 26 settembre 1947, n. 1047, e confermate con decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978.
Per l'azione che svolge, anche in collaborazione con gli Enti ad essa collegati o da essa dipendenti (la Biblioteca Italiana per i Ciechi, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, la Sezione Italiana dell'Agenzia per la Prevenzione della Cecità, l'I.Ri.Fo.R. e il Centro Nazionale del Libro Parlato), la nostra Unione partecipa ai tavoli istituzionali che hanno, per materia, la disabilità.
In particolare, per decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 30 novembre 2010, la nostra Unione è componente dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità,  istituito ai sensi dell'art. 3 della legge 3 marzo 2009, n. 18.
In questo nostro ruolo di rappresentanti di interessi collettivi, ancorché minoritari, esprimiamo il nostro apprezzamento per le misure che la NTV ha adottato per facilitare l'accesso dei passeggeri ciechi ed ipovedenti ai servizi ferroviari, attivati lo scorso 28 aprile.
Saremmo, peraltro, lieti di partecipare, in conformità con quanto disposto dall'art. 19 del Regolamento (CE) n. 1371/2007, alla definizione di regole che possano ulteriormente elevare la qualità dei servizi che NTV riserva ai passeggeri con disabilità visiva.
Senza particolari aggravi di costo, potrebbero, ed esempio, essere introdotte misure agevolative,  del tipo:
– Al passeggero, cieco o ipovedente, è consentito acquistare il titolo di trasporto a bordo treno, senza sovrapprezzo.
– Ogni fermata è annunciata con congruo anticipo ed insieme alla fermata è annunciato il lato di discesa.
– Al passeggero con disabilità visiva e all'ulteriore passeggero, che gli faccia da guida, sono assegnati posti vicini.
– Per il passeggero con disabilità visiva, che viaggi con cane guida, è allestito un posto che consente all'animale di sistemarsi senza dare intralcio alle operazioni di servizio e alla ordinaria circolazione.
– Se necessario, il personale addetto alle operazioni di servizio aiuta il passeggero con disabilità visiva a salire e scendere dal treno, a raggiungere il posto ed i servizi igienici e a fruire dei servizi erogati a bordo, ivi incluso il servizio di ristorazione al posto.
Soprattutto, vorremmo che la NTV valutasse con particolare attenzione due richieste, che cercheremo di illustrare nel contenuto e nelle ragioni, nel modo più sintetico possibile.
Ciò che, innanzitutto, chiediamo è di voler accordare ai passeggeri, ciechi ed ipovedenti, le agevolazioni tariffarie previste dalla Concessione Speciale III, approvata con decreto interministeriale 10 febbraio 1981. In sintesi, la Concessione dà diritto, dietro esibizione di una apposita tessera:
1. Al rilascio di un biglietto a tariffa scontata del 20 per cento per il non vedente che viaggi da solo.
2. Al rilascio di un biglietto a tariffa ordinaria, ma valido per due persone, per il non vedente che viaggi con accompagnatore.
3. Al rilascio di un biglietto a tariffa scontata del 20 per cento, senza sopratasse, per il non vedente che viaggi con cane guida.
La finalità è chiara: si tratta di incoraggiare la mobilità di persone per le quali è oggettivamente difficile collocarsi in ambienti urbani sconosciuti, magari sviluppatisi in modo caotico e, in ogni caso, poco comunicativi.
A sostegno della richiesta, facciamo presente che, ad oggi, i ciechi assoluti e i ciechi parziali, che hanno diritto alle prestazioni economiche previste dalla legge, sono in totale 126.159 (Fonte: Osservatorio INPS sulle pensioni vigenti). Si tratta, dunque, di una popolazione estremamente esigua, che resterebbe tale anche se vi si includessero gli ipovedenti gravi, mai ufficialmente censiti.
Da ultimo, ed è, tuttavia, la domanda che più ci sta a cuore, chiediamo alla NTV di voler impiegare, in tutte le proprie attività di servizio, e, in particolare, nelle attività del Contact Center, il maggior numero possibile di lavoratori con grave disabilità visiva.
La legge 12 marzo 1999, n. 68, che disciplina l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, ha fatta salva la legge 29 marzo 1985, n. 113, che fa obbligo ai datori di lavoro, pubblici e privati, di riservare ai ciechi assoluti e parziali e agli ipovedenti gravi, iscritti all'Albo professionale nazionale di centralinisti telefonici privi della vista, il 51 per cento dei posti di lavoro disponibili.
La speciale tutela è stata mantenuta, in considerazione del fatto che al lavoratore cieco resta, tuttora, inaccessibile la maggior parte delle attività lavorative.
Ebbene, chiediamo alla NTV di impegnarsi oltre la misura prevista dalla normativa, adibendo, al  proprio Contact Center, il massimo numero di centralinisti ciechi.
Una scelta di questo tipo confermerebbe ed evidenzierebbe il senso di responsabilità sociale della NTV.
Certi che la Società nasce, oltre che da ragioni industriali ed economiche, anche con ragioni etiche, crediamo di non avere altro da aggiungere, che non sia già nella sensibilità della NTV e, specialmente, in quella loro propria, signor Presidente, signor Vice Presidente, signor Amministratore Delegato.
Nell'attesa di un riscontro, che auspichiamo e confidiamo possa essere positivo, ringraziamo per l'attenzione e porgiamo i nostri più distinti saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

“Fra vedere e non vedere”, un incontro per fare chiarezza, Redazionale

Autore: Redazionale

Esperti a confronto martedì 25 settembre a Palazzo Ducale a Lucca

Fra vedere e non vedere.
Aristotele, il padre della filosofia della scienza, diceva che "basta aprire gli occhi per godere lo spettacolo della natura".

Per contro, è cieco l'amore, come l'odio, la fortuna, il caso, ma erano ciechi anche indovini e sciamani.

C'è però una zona grigia fra il vedere ed il non vedere.

Sarà questo il tema del convegno – seminario, organizzato dalla Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Lucca, che ha messo insieme la scienza, la ricerca medica, le leggi, le autorità preposte al loro rispetto, e, naturalmente i diretti interessati.

L'incontro – che vede la collaborazione di Prefettura di Lucca, Provincia di Lucca e Aziende sanitarie di Lucca e Versilia – è in programma  martedì 25 settembre a partire dalle ore 10 nella Sala Tobino di Palazzo Ducale a Lucca.

Dopo gli interventi degli esperti (tra cui medici oculisti, ortottisti, medici di medicina legale) è previsto anche un breve dibattito.

Alla campagna sui falsi ciechi la UICI di Lucca contrappone quindi la scienza, per aiutare tutti a distinguere chi è cieco clinicamente, chi è cieco solo secondo la legge e chi fa il cieco per convenienza. La conferenza di Palazzo Ducale sarà un importante momento di confronto con le istituzioni e con la cittadinanza: "Le prime vittime della campagna siamo noi – dice Massimo Diodati, vicepresidente della UICI di Lucca e animatore dell'evento – perché chi fa il cieco danneggia chi lo è davvero. Ma siamo vittime anche di giudizi talvolta frettolosi, che vedono solo il bianco ed il nero, mentre in realtà ci sono anche i vari toni di grigio. Facciamo chiarezza per fare pulizia".

 

“Conversazioni d’arte: Dimore, castelli e palazzi d’Italia – Le ville venete: architettura, storia e paesaggio”. Giovedì 27 settembre 2012 – ore 15.30, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

I settori Informazione e Comunicazione, Stampa Sonora e Libro Parlato, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale – Servizio II – Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio, nell'ambito del nuovo ciclo di trasmissioni on-line sul tema: "Conversazioni d'arte: Dimore, castelli e palazzi d'Italia", organizzano per giovedì 27 settembre, con inizio alle ore 15,30 e termine alle ore 18,00, un incontro dal titolo "Le ville venete: architettura, storia e paesaggio".
Questa puntata è dedicata al tema delle ville venete che sarà illustrato partendo dall'analisi delle esigenze storiche che ne determinarono la nascita e seguendone poi gli sviluppi fino alle attuali azioni di recupero e valorizzazione. Uno speciale approfondimento sarà dedicato alla figura del grande architetto Andrea Palladio ed alla sua opera che tanta influenza ebbe poi nella storia dell'architettura occidentale.
Un breve itinerario lungo la Riviera del Brenta offrirà l'occasione per conoscere una tra le più belle e sontuose ville venete, quella voluta dalla famiglia veneziana dei Pisani a Stra, nel cui splendido parco è stato di recente sperimentato un percorso tattile olfattivo.

La trasmissione sarà condotta da Luisa Bartolucci.

Parteciperanno, tra gli altri:

Gianna Gaudini – Soprintendente – Soprintendenza  per i Beni architettonici e paesaggistici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza;

Maristella Vecchiato – Responsabile del Servizio Educativo – Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza;

Giuseppe Rallo – Direttore del Museo Nazionale di Villa Pisani – Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso;

Elisabetta Borgia – Centro servizi educativi del museo e del territorio del Servizio II della Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale.

Nel corso della puntata verranno fornite, come di consueto, notizie ed informazioni su iniziative, attività e progetti per l'accessibilità ai contenuti culturali da parte delle persone con disabilità visiva.

Gli ascoltatori potranno scegliere diverse modalità di intervento: tramite telefono contattando durante la diretta il numero 06.69988353 o inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all'indirizzo diretta@uiciechi.it o -ancora- compilando l'apposito form della rubrica "Parla con l'Unione".

Per collegarsi sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp.

Il contenuto delle trasmissioni potrà essere riascoltato sul sito di S'ed on line all'indirizzo www.sed.beniculturali.it, sul sito della Direzione Generale per la Valorizzazione www.valorizzazione.beniculturali.it, sul sito dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all'indirizzo www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale nonché in podcast tramite il nuovo portale giornale.uici.it.

Vi attendiamo numerosi!

Si pregano le strutture in indirizzo di dare la massima diffusione alla presente circolare e di favorire nelle sezioni la creazione di folti gruppi di ascolto.

Cordiali saluti.

Il Presidente Nazionale
Prof. Tommaso Daniele