Lunedì 25 marzo (ore 11), nei locali di Corso Vittorio Emanuele II 63 (Torino), l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) del capoluogo piemontese inaugura la nuova sede sociale: una casa per tutte le persone con disabilità visiva di Torino e non solo, ma anche un luogo sempre aperto alla cittadinanza. L’indirizzo è lo stesso di sempre, ma, grazie all’acquisizione di nuovi ambienti, l’associazione è ora in grado di offrire spazi più accoglienti e attrezzati, adatti al confronto, alla formazione, alla condivisione di competenze e cultura.
Durante la mattinata si parlerà anche del nuovo Centro di Consulenza Tiflodidattica, un punto di riferimento regionale per gli studenti con cecità e ipovisione. Attivo da inizio marzo, il centro offre un supporto concreto e prezioso agli alunni, alle loro famiglie, agli insegnanti e a tutti coloro che si impegnano per l’inclusione scolastica.
Saremmo davvero felici di poter condividere con voi questo momento di inaugurazione e di festa, insieme con i referenti dell’associazione e con le autorità cittadine e regionali.
Vi aspettiamo lunedì 25 marzo (ore 11). Per ragioni logistiche, vi chiediamo solo la gentilezza di confermare la vostra presenza, rispondendo a questa mail entro venerdì 22 marzo. Grazie fin d’ora per la vostra attenzione e partecipazione.
“Visione oltre la luce”: un’esplosione di sensi a Coldirodi di Sanremo!
Un’esperienza sensoriale straordinaria e unica per tutti, vedenti e non vedenti, dice il Presidente UICI sezionale Fabrizio D’Alessandro.
Dal 23 marzo al 12 maggio 2024, la Pinacoteca Rambaldi – Museo di Villa Luca a Coldirodi, in provincia di Imperia, ospiterà una mostra davvero speciale: “Visione oltre la luce”.
Un’arte che si fa esperienza
L’idea è nata dalla creatività dell’artista contemporanea Paola Arrigoni, che ha concepito un percorso sensoriale in cui le opere d’arte non si guardano solo con gli occhi, ma si toccano, si annusano e persino si assaggiano.
Il Sound Design e il progetto sonoro sono di Gianluca Verlingieri, mentre la voce narrante è di Claudia Ferrari.
Un’occasione per abbattere le barriere
La mostra è un’occasione unica per abbattere le barriere sensoriali e permettere a tutti, vedenti e non vedenti, di vivere l’arte in modo nuovo, accessibile e coinvolgente.
Un viaggio emozionale
I visitatori saranno bendati e guidati da un’audioguida che li accompagnerà alla scoperta delle opere, immergendoli in un viaggio emozionale fatto di suoni, profumi e tattilità.
Un invito a esplorare nuovi mondi
“Visione oltre la luce” è un invito a esplorare nuovi mondi e a vedere con il cuore. Un’esperienza che non lascia indifferenti e che cambia il modo di percepire l’arte e la realtà stessa.
Tutti i quadri e le sculture esposte dovranno essere toccati e questo permetterà di sperimentarne le forme, la texture e le caratteristiche dei materiali utilizzati, attivando un senso di connessione con l’opera.
In questo modo, si riceverà la possibilità di condividere uno spazio di incontro e dialogo attivo e trovare un mezzo comune interattivo per comprendere l’opera d’arte contemporanea e scambiarsi emozioni e sensazioni.
Com’è articolata la mostra
All’entrata della mostra si troverà una mappa tattile dove verranno fornite tutte le informazioni necessarie a visitare la mostra con tutti i sensi escluso la vista.
Verranno fornite al visitatore delle audioguide che lo accompagneranno con la voce narrante lungo tutto il percorso, spiegheranno il tema e il dettaglio delle opere esposte nelle due sale e poi come muoversi.
Inoltre verranno fornite ai vedenti delle mascherine da mettere sugli occhi per visitare la mostra al buio.
Una volta entrati, un percorso tattile creato con delle corde aiuteranno il visitatore a procedere in totale sicurezza, i più timorosi potranno usufruire della consulenza di guide non vedenti e in tre punti della mostra si incontreranno delle sedie dove sedersi per rilassarsi qualche istante e immergersi nell’ascolto del quadro.
Un progetto inclusivo e innovativo
La mostra è realizzata in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della sezione territoriale di Imperia, i Circoli ACLI Di Coldirodi e San Martino di Sanremo e la Fondazione CRC nella figura del vicepresidente avv. Enrico Collidà, mentre il Comune di Sanremo ha concesso il patrocinio.
Informazioni e orari
Pinacoteca Rambaldi – Museo Villa Luca Via Rambaldi 51 – 18038 Coldirodi – Sanremo.
La mostra “Visione oltre la luce” è aperta al pubblico il venerdì dalle 9:00 alle 12:00, il sabato dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:00 e la domenica dalle 15:00 alle 18:00.
Ridotto: € 3 (over 65, studenti fino a 26 anni, gruppi minimo 10 persone)
Gratuito: bambini sotto i 6 anni, disabili e guide turistiche munite di patentino
Un’esperienza da non perdere
“Visione oltre la luce” è un’esperienza da non perdere, un’occasione per vivere l’arte in modo nuovo e coinvolgente, abbattendo le barriere sensoriali e aprendo la mente e il cuore a nuove emozioni!
Con tristezza comunichiamo che ieri, mercoledì 13 marzo, è mancato, all’età di 87 anni, Enzo Tomatis, una persona a cui i ciechi e gli ipovedenti italiani devono molto, ma, per noi, prima di tutto un caro amico. Enzo ha lavorato al servizio della nostra Unione per una vita intera, dando il massimo per favorire il benessere, la crescita e la piena inclusione delle persone con disabilità visiva. Nel tempo ha ricoperto molti ruoli, in vari settori: tra il 1969 e il 2014 è stato, a più riprese, Presidente provinciale UICI, ma è stato anche membro del Consiglio Nazionale e della Direzione Nazionale, nonché presidente dell’Istituto Sant’Alessio di Roma. Consigliere Provinciale fino al 2020, attualmente era Presidente Provinciale emerito.
Ci stringiamo, in queste ore, al dolore della famiglia e di tutti i suoi cari. Comunicheremo data e luogo delle esequie non appena saranno resi noti. Grazie Enzo per tutto quello che hai costruito. Grazie per la schiettezza, l’attivismo, la positività e l’ironia. Ti porteremo sempre nel cuore.
Quest’anno in occasione della Giornata dell’8 marzo, la Sezione UICI di Enna ha scelto di evidenziare due tematiche che riguardano le donne: quella della violenza e quella della malattia, del cancro che colpisce due parti del corpo che sono sinonimo di femminilità quali il seno e l’utero. Entrambi i temi riguardano l’identità della donna, la sua autostima e la sua capacità di essere nel mondo come persona che si autoafferma autodeterminandosi.
Il Presidente Santino Di Gregorio, dopo i saluti istituzionali, ha posto l’accento sulla Giornata della donna in relazione alle pari opportunità, questione che coinvolge anche i disabili nell’ambito dell’inclusione sociale soprattutto. Ha fatto anche un breve accenno alla conquista dei diritti sociali delle donne, all’incendio della fabbrica tessile a New York nel 1911 in cui morirono 123 operaie e al voto alle donne in Italia nel 1946. Ha posto quindi l’accento sui femminicidi, fenomeno troppe volte oggetto della cronaca quotidiana.
La dottoressa Marta Potenza, Direttore Sanitario dell’Ambulatorio Oculistico dell’UICI di Enna, ha sottolineato il dato del numero di donne disabili nel mondo e della necessità di assistenza oftalmica. Si è soffermata sull’aspetto psicologico della mancanza del contatto visivo, dello scoraggiamento legato alla perdita della vista in seguito a degenerazioni invalidanti, della necessità di imparare ad utilizzare altri sensi in un percorso di ricostruzione dell’autostima e di sostegno alla donna accompagnandola perché possa realizzare le sue ambizioni in totale autonomia personale e lavorativa, direzione nella quale l’UICI di Enna lavora.
La professoressa Gabriella Polizzi dell’Università di Enna Kore ha tenuto una relazione dal titolo La rappresentazione mediale della violenza contro le donne in Italia: un’analisi delle campagne governative di comunicazione sociale degli ultimi quindici anni. La relazione ha esaminato le modalità comunicative messe in atto in funzione della prevenzione della violenza sulle donne dal governo italiano, focalizzando l’attenzione sulla rappresentazione delle vittime, dell’attore della violenza, del testimone della violenza. Punto di partenza è stato il 2009, anno della legge che tutela le vittime di stalking, con un’analisi degli spot audiovisivi diffusi in TV (per un pubblico generalista: adulti e anziani) e su Internet (per un pubblico di giovani e adolescenti). Una prima osservazione è che generalmente vengono distinti tre tipi di violenza: fisica, economica e psicologica. Rimangono escluse altre forme di violenza. Inoltre la violenza è trattata come un fenomeno indifferenziato e non si tiene conto dei micro-comportamenti come la svalutazione. Una strategia diversa è quella degli spot contro lo stalking che spiegano cos’è, elencandone i comportamenti che lo definiscono. Procedendo negli anni, la violenza è raccontata, quasi mai è vista mentre avviene, forse per non turbare il pubblico generalista, scelta che però rende la comunicazione meno efficace e troppo astratta. Le vittime sono quasi sempre giovani adulte, le adolescenti non sono mai protagoniste degli spot, così come non ci sono mai (tranne in un caso) minori. Gli attori di violenza sono uomini senza volto, mostrati dal busto fino al collo, di spalle, con il viso sfuocato. La violenza riguarda solo la vittima, a chi la mette in atto non si dà alcuna responsabilità. Il 1522 è il filo conduttore di tutte le campagne, si invita a chiamare, ma questo è l’ultimo anello della catena, ci sono passaggi intermedi che mancano, uno fra tutti: la consapevolezza di essere vittime. Un altro aspetto non trascurabile della narrazione è quello dei luoghi fisici e degli spazi sociali in cui avviene la violenza. La rappresentazione che se ne dà è astratta: fondale bianco, luogo vuoto e non identificato. Soltanto la casa è mostrata e quindi l’unica violenza è quella domestica, che è certo la più frequente, ma non è la sola. Alla donna si chiede di reagire: reagisci, liberati, sblocca il coraggio. Durante il Covid che ha determinato una convivenza forzata vittima/autore di violenza la campagna ha coinvolto persone celebri e si è concentrata sulla possibilità di avere comunque protezione e sul non perdere la speranza. Un dato recente rilevante è quello che, dopo Giulia Cecchettin, molte madri hanno chiamato il 1522.
Un altro momento significativo della Giornata è stata la presentazione del libro di Giusi Antoci, Polvere d’oro. Una storia vera, che mostra la forza, il coraggio, la disperazione, la voglia di reagire, l’amore per la vita in tutte le sue forme e di tutti coloro che si incontrano di una donna che si ammala due volte di cancro (prima al seno e poi all’utero). Racconta di una rinascita e di una restituzione a sé stessi, della riscoperta del valore del tempo avendo fatto i conti ed essendosi misurati con un mondo altro rispetto a quello conosciuto: quello di chi sta bene e dà un po’ per scontato di poter fare tutto senza limitazioni. Poi arriva la malattia e il tuo mondo si capovolge, cominciano una serie di: non per ora, forse dopo, non so se posso/se potrò/quando potrò; mentre il cancro lascia i segni sul corpo e sull’anima e ti catapulta in un mondo che si rivela pieno di pericolo, di dolore e di speranza, un mondo caotico in cui ognuno vuole consigliare o sconsigliare, in cui capisci che non si deve solo accettare di essere malati e comprendere cosa questo comporta, ma si deve anche spiegare, giustificare e ringraziare per l’interessamento. Le parole narrano tutte le fasi e gli stati d’animo, scavano e mettono a nudo piccole euforie, scoraggiamento, rabbia, ricadute, rivalse (quel continuare a lavorare nonostante tutto e al di là di tutto), la paura (quella di non migliorare mai, di perdere i capelli); non temono di dichiarare l’ignoranza che tiene all’oscuro dai rischi e dalle possibili complicazioni. Per questo l’esortazione sincera e forte è alla prevenzione, a non trascurare i piccoli segnali che il nostro corpo ci manda. Reagire significa riavere la propria normalità per riprendere fiato, curare il proprio makeup più di prima, alternare tre parrucche cambiandole come si fa con gli abiti. L’obiettivo è escludere la malattia dai propri pensieri, non pensarsi malati, considerare sano il proprio corpo ad eccezione di alcune cellule rese “pazze” dal male e per le quali si affrontano le cure. Questo libro è un libro di grande umanità che sa guardare anche al dolore e alla sofferenza degli altri, alla forza che è richiesta a chi accompagna, stando accanto, ognuno con il suo modo di gestire la preoccupazione. Grazie all’autrice per aver condiviso la sua storia perché altre donne si sentano meno sole e più capite, per averlo fatto non per mettersi sotto i riflettori, ma per far conoscere tutto ciò che della malattia non si dice, senza nascondimenti o concessioni, senza finzioni o bisogno di mostrarsi diverse da chi si è; grazie per aver raccontato la sua duplice esperienza con il cancro: da paziente e da caregiver con la sorella che si ammala a sua volta ed esce sconfitta dalla lotta contro la malattia; grazie per aver presentato il punto di vista del malato per sottolineare che occorre rispettare il suo equilibrio mentale oltre che curarne il corpo.
Giusi Antoci, che era presente, ha precisato che il libro è nato dall’invito di un Club Service di Gela a raccontare e ha rimarcato l’importanza delle associazioni che cercano di capire i bisogni della persona e si occupano di donne che hanno bisogno di rinascere e di ricominciare.
L’onorevole Stefania Marino ha rimarcato che le donne sono sempre soggette a discriminazione (sociale, economica, politica) e che bisogna fare prevenzione nonostante i ridotti finanziamenti per la sanità per cui la prenotazione degli esami è sempre troppo differita nel tempo, e ha riconosciuto che se non ci fossero le associazioni le persone resterebbero sole.
Il professore Stefano Salmeri dell’Università di Enna Kore ha tenuto una relazione dal titolo Disabilità, differenza di genere, pari opportunità esortando a non rifugiarsi in complici silenzi perché bisogna avere il coraggio di prendere posizione. La questione femminile e della disabilità è ancora aperta, e non va dimenticato che la fragilità è legata alla definizione sociale dell’altro. La disabilità visiva va affrontata e declinata anche al femminile, in famiglia e nel quotidiano, in tutti gli ambiti in cui le donne vivono ancora una integrazione subalterna. Bisogna decostruire i pregiudizi, ponendo al centro l’altro e non l’io, perché l’altro ci riguarda. Bisogna agire per cambiare, avendo il coraggio di costruire autentici percorsi di incontro tra un Io e un Tu, per costruire il Noi, attraverso la solidarietà. Infatti, parafrasando Lorenzo Milani, non è importante come sono le cose, ma come siamo noi mentre facciamo le cose.
Due sono stati i momenti di dibattito, arricchito anche da testimonianze spontanee: uno, stimolato dalla relazione della professoressa Polizzi, e un secondo, nato dalle suggestioni offerte dal libro e dalla relazione del professore Salmeri.
Le conclusioni della giornata sono state affidate a Maria Grazia Barreca, Coordinatrice del Gruppo Donne della Sezione UICI di Enna, che riconoscendo la persistenza dei pregiudizi contro le donne e la doppia criticità dell’essere donna ed essere disabile, e a volte dell’essere donna, disabile e madre, ha portato la sua testimonianza da ex vedente diventata ipovedente da adulta, dovendo ricominciare tutto daccapo: studio, lavoro, ricerca della propria autonomia. Ed è con l’esortazione ad essere autonome che ha chiuso la sua riflessione.
Infine il Presidente Di Gregorio si è dichiarato soddisfatto per lo svolgimento della Giornata, per gli interventi e per le testimonianze che hanno (sono le sue parole) “coronato e colorato” la mattinata e ha invitato tutti i partecipanti al rinfresco previsto al termine dell’incontro.
La sezione bresciana dell’Unione italiana dei ciechi nasce il 17 marzo 1924 in via Milano 3.
I suoi fondatori sono Alice Cantoni, l’Avv. Giuseppe Calabi, il Cav. Consolini Nino, i Sig.ri Curti Giovanni, Pizzi Filippo, Pluda Luigi e la Sig.ra Poli Paolina.
Dalla sua costituzione ad oggi ha avuto diverse sedi per poi trovare, nel 1998, la sua definitiva e attuale collocazione in via Divisione Tridentina n.54 nell’ex Istituto Professionale Milani, dopo lunga e impegnativa ristrutturazione.
Nel 1973 nasce la nastroteca F.lli Milani come centro periferico del Servizio Nazionale del Libro Parlato, che nel tempo ha subìto diverse trasformazioni fino a diventare il Centro del Libro Parlato F.lli Milani, una realtà che fa parte della rete del Centro Nazionale del Libro Parlato e che registra e distribuisce in ascolto per i non vedenti, gli ipovedenti, i dislessici, i disabili gravi e gli anziani impediti per ragioni fisiche nella lettura autonoma, libri registrati su CD e scaricabili online.
L’anno 2024 per la nostra sezione è un anno molto importante. Il 17 marzo 2024, si celebrerà il centesimo anniversario della fondazione della Sezione Territoriale UICI di Brescia.
100 anni di intensa attività, che ci hanno visti protagonisti di molte battaglie e diversi obiettivi raggiunti a favore delle persone con disabilità visiva. Anche la nostra presenza sul territorio è sempre più riconosciuta dalle strutture pubbliche e private, e i servizi che svolgiamo con regolarità e costanza ci hanno contraddistinto e ci contraddistinguono anche oggi. Diversi sono gli obiettivi ancora da superare e molte le barriere ancora da abbattere.
Ma non vogliamo soffermarci sulle difficoltà, vogliamo invece informarvi su alcuni eventi che il consiglio di amministrazione ha in serbo di realizzare durante l’anno che consacrerà i nostri 100 anni di piena attività: in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Brescia, nei primi giorni di marzo, organizzeremo presso il Palazzo Loggia della nostra città una conferenza stampa di presentazione delle manifestazioni del centenario.
– Il 16 marzo, al mattino, si terrà, sempre in Loggia, la riunione della nostra Direzione Nazionale alla presenza dei membri nazionali, regionali e locali, un momento sicuramente unico per noi che si realizza nella nostra città;
– sempre il 16 marzo nel pomeriggio, in piazza del Mercato, nostra sede storica, o in caso di pioggia sotto il portico di Palazzo Loggia, alla presenza della nostra Sindaca, Laura Castelletti e ai rappresentanti di altre istituzioni locali e regionali, faremo il taglio di una torta personalizzata, confezionata per l’occasione, da un pasticcere bresciano;
– il 17 marzo al mattino, organizzeremo una manifestazione podistica, ludico motoria, a passo libero, “L’Unione… fa la corsa” con distribuzione di gadget e un ricco buffet, in collaborazione con i principali enti bresciani del settore: AICS, UISP, CSI, CorrixBrescia e Gruppo Alpini;
– nel pomeriggio invece, avremo una mongolfiera a disposizione dalle 15.00 alle 19.00 che sarà posizionata presso il parco Tarello, che permetterà, a tutti i cittadini che lo desidereranno, di salire a bordo e godere di una vista panoramica mozzafiato; verso l’imbrunire la mongolfiera sarà illuminata e sarà a disposizione gratuitamente
per tutti coloro che vorranno fare questa esperienza;
– provvederemo all’acquisto di una pagina sia sul Giornale di Brescia che Bresciaoggi dove pubblicizzeremo tutti gli eventi in calendario e daremo spazio anche ai nostri sponsor e sostenitori;
– nel mese di aprile con data ancora da stabilire si terrà l’assemblea sezionale dell’UICI di Brescia presso una sala comunale del centro storico;
– nel mese di maggio è prevista l’organizzazione di un concerto al buio presso il nostro Salone Ponti con il pianista ventitreenne Tommaso Zucchinali;
– diverse sono le iniziative ideate per il mese di settembre: una giornata in una piazza del centro storico della nostra città dove effettueremo una dimostrazione dell’utilizzo degli scacchi e del modo di giocare da parte delle persone ipo e non vedenti, coinvolgendo i cittadini vedenti che vorranno provare a giocare a questo antico e affascinante gioco di strategia;
– una Mostra delle sculture di marmo realizzate dai nostri soci ipo e non vedenti, e una mostra fotografica sull’ipovisione, presso una sala comunale del centro storico;
– ed infine, i nostri soci ipo e non vedenti saranno coinvolti in una giornata di gioco del golf presso il circolo “La Colombera Golf Club” di Castrezzato;
– nei primi giorni di ottobre, organizzeremo un concerto al buio presso il Conservatorio di Musica di Brescia. Suoneranno il Maestro Andrea Bettini e il Maestro Peo Alfonsi;
– il 26 e 27 ottobre invece, presso la nostra sede di Brescia faremo una due giorni destinata al “Weekend del benessere”, dove saranno offerti gratuitamente alla cittadinanza diversi trattamenti olistici svolti da operatori ciechi, ipovedenti e amici vedenti;
– l’evento che chiuderà l’anno del centenario sarà realizzato a novembre presso un teatro cittadino, concerto “Non credo ai miei occhi” che vedrà protagonisti diversi artisti vedenti e non vedenti.
L’anno del centenario è purtroppo iniziato con una perdita importante. È venuto a mancare il dott. Aldo Toninelli, lo storico Direttore del Centro del Libro Parlato F.lli Milani e Segretario Sezionale per molti anni. Un uomo determinato, un lavoratore instancabile e molto professionale. Un amante della tecnologia e dei suoi progressi, che ha utilizzato per migliorare gli ausili per ipo e non vedenti. Un capo servizi caparbio e capace di gestire il lavoro quotidiano e il personale, che si è sempre impegnato per ricercare la via più rapida e intelligente per risolvere ogni problema tecnico/amministrativo e cercare di risolvere i problemi di ogni singola persona disabile visiva che si affidava alla nostra Associazione. Grazie di cuore Aldo, per tutto.
Con soddisfazione ho visto pubblicato nel catalogo Novità del Libro Parlato la mia raccolta di pensieri e considerazioni a cui ho dato il titolo di “Punti di vista”.
Sul Libro parlato è stato possibile condividere soltanto gli scritti e purtroppo tutto il corredo fotografico è solamente per chi leggerà la copia cartacea e ha il dono della vista.
Con piacere ho avuto un bellissimo riscontro da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Santo Padre, Papa Francesco, a cui ho fatto dono di questa piccola pubblicazione. Mi sono state rivolte parole incoraggianti di continuare in questa mia passione. La prefazione e la lettura del testo sono stati realizzati da Martina Bartolacci, leggendo e trasportando emozioni tramite la propria voce.
Con le mie parole stropicciate, con tante esperienze di viaggi e di vita spero che con questa condivisione possiate ritrovare anche voi tratti del vostro vissuto. E per chi scaricherà e ascolterà questi miei “Punti di vista”, BUONA LETTURA!
Sabato 2 marzo 2024 è stato inaugurato nel quartiere di Torre a Pordenone, un murale tattile, primo nel nord Italia. L’opera rientra nel progetto “Anima le vie” ed è stato curato dalle artiste Marcella Basso e Virna Colaone, su iniziativa dell’Associazione Torre che da anni sta perseguendo l’abbellimento delle proprie vie con una serie di murales variopinti.
Alla presenza dell’Assessore comunale alle politiche sociali, alla dirigenza della locale sezione U.I.C.I. e a un folto pubblico, le artiste hanno presentato e spiegato l’opera denominata “Alba”, che misura 240×120 cm ed è posizionata ad altezza uomo in via F. Baracca 46.
“Il murale rappresenta un paesaggio collinare/montuoso, in cui ogni ambiente è caratterizzato da campiture di spessori e ruvidità diverse. Ad abitare il paesaggio, insetti e fiori.
Alcuni elementi sono rappresentati attraverso il colore, altri attraverso rilievi e texture differenti, altri ancora sia con una modalità sia con l’altra.
La ragione della mescolanza di tecniche è la volontà di creare un anello di congiunzione tra la visione e la tattilità, aprendo uno spiraglio alla possibilità di rendere i murales un modo condiviso di vivere la città”.
Si è inteso inoltre dare il giusto rilievo al tatto che, di solito, coglie ciò che la vista sottovaluta o elude, in una società dove l’immagine è assolutamente prevalente. L’opera, finanziata da una campagna di crowdfunding, è anche corredata da didascalie braille e si candida come prima realizzazione di altre che seguiranno. Con questa realizzazione si intende lanciare un messaggio inclusivo coniugando l’arte con il sociale.
“Trieste sottosopra. Quindici passeggiate nella città del vento”
“Accanto alla Trieste austroungarica è sempre esistita un’altra Trieste. Accanto alla città dei caffè letterari, della composta amicizia di Svevo e Joyce, c’è sempre stata un’altra città, morbida, disinvolta, picaresca, dai connotati quasi carioca.
Quindici itinerari narrativi svelano e ricompongono il puzzle affettivo e affettuoso di una Trieste ricolma di storia, curiosità, contraddizioni.
Dal 13 marzo 2024 ogni MERCOLEDÌ Dalle ore 17.15 alle 18.15 Online su piattaforma GOOGLE MEET
Mercoledì 13 marzo (ore 16.30), il Comitato Cultura UICI Torino, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, organizza una visita alla mostra su Tim Burton, il celebre regista statunitense autore di film entrati nell’immaginario collettivo, da “Edward mani di forbice” a “Mars attacks!”, da “Il pianeta delle scimmie” a “Big Fish”, con uno sguardo spesso rivolto ai temi della solitudine e dell’emarginazione. Il ritrovo è alle ore 16.30 all’ingresso del Museo del Cinema (Mole Antonelliana, via Montebello 20). La visita è gratuita per le persone con disabilità visiva e per un accompagnatore ciascuno. Per partecipare è necessario iscriversi, fino a esaurimento posti, contattando la sezione I.Ri.Fo.R. Torino, partner dell’iniziativa (mail: irifor@uictorino.it; 011535567).
Per effetto di una convenzione stipulata con le Terme di Sardara e la messa a disposizione di un fondo da parte della Sezione, siamo lieti di proporvi un Soggiorno Week-end, 2 giorni e 1 notte, presso la struttura “Antiche Terme di Sardara” quale momento di svago e di condivisione di esperienze inclusive, come di seguito esposto:
– Arrivo alle Terme sabato 13 aprile 2024 con check-in nel pomeriggio e consegna camera dalle ore 15,30
– Partenza domenica 14 aprile 2024 nel pomeriggio con rilascio camera entro le ore 12,00
– Pensione completa con bevande escluse (cena del sabato, colazione e pranzo della domenica)
– Pernottamento 1 notte in camera doppia o matrimoniale
– Libero accesso alle piscine termali e alla palestra, escluso il kit piscina (noleggio accappatoio e cuffia)
– Bagno sotto le stelle dalle ore 22.00 alle ore 24.00
– Intrattenimento musicale dopo cena
– Trasferimento andata e ritorno da e per Sardara con partenza e rientro presso la sede Uici di Cagliari.
Sono da considerarsi extra eventuali trattamenti benessere previsti tra le offerte della struttura che sarebbe consigliabile prenotare in anticipo.
La struttura si trova all’interno di un vasto parco ove è presente un nuraghe e piccoli sentieri con possibilità di passeggiare tra eucalipti e palme.
Le quote di partecipazione riservate agli associati con regolare iscrizione Uici, incluso il trasferimento di andata e ritorno, sono le seguenti:
– € 70,00 a persona, riservato a socie e soci autonomi privi di accompagnatore
– € 120,00 a coppia riservato a socie e soci che si avvalgono dell’accompagnatore
– € 140,00 a persona per un eventuale secondo accompagnatore
Coloro che fossero in possesso del cane guida saranno accolti con piacere dalla struttura con la previsione di un supplemento di tariffa di 14,00 € al giorno, a carico dell’interessato, che comprende: brandina, ciotola acqua, ciotola cibo e un pasto secco al giorno. E’ richiesta la dotazione del libretto sanitario e l’accesso agli spazi comuni muniti di pettorina.
La richiesta della camera singola e tutto ciò che non viene indicato nella quota di partecipazione è da intendersi con spese a totale carico dei partecipanti.
L’organizzazione del soggiorno è vincolato al raggiungimento di un numero minimo di 10 persone ed un numero massimo di 20 persone, inclusi gli accompagnatori.
Invitiamo tutte e tutti ad iscriversi a partire da oggi 27 febbraio ed entro e non oltre mercoledì 6 marzo 2024 mediante la compilazione e l’invio della scheda di prenotazione alla mail uicca@uici.it ed il versamento contestuale della quota di partecipazione sul CCB intestato a Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione Territoriale di Cagliari, Via del Platano, 27 Cagliari – codice IBAN IT55I0200804821000105050655.
Precisiamo che per motivi organizzativi non potremo considerare valida l’iscrizione di coloro che pur inviando la scheda di prenotazione non effettuano il versamento della quota di iscrizione. La rinuncia alla partecipazione, ascrivibile a qualsiasi motivo, non potrà dar luogo alla restituzione della quota di partecipazione qualora non si riuscisse a reintegrare il numero dei partecipanti.