Il presidente provinciale UICI: «Scelta incomprensibile. Così si lede il diritto alla salute»
Non sono bastate le 35.783 firme raccolte, né le rimostranze di medici, pazienti e associazioni di categoria. Quasi sicuramente l’Ospedale Oftalmico di Torino chiuderà. Le attività – promettono gli enti locali – saranno trasferite in altre strutture, anche se al momento non è dato sapere quali. E sul futuro gravano pesanti incognite. Tra le realtà in prima linea nel farsi portavoce di questo disagio c’è l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino. L’associazione, che da quasi un secolo lavora a fianco dei disabili visivi, ha espresso forti perplessità sulla chiusura dell’Oftalmico, viste anche le ingenti risorse recentemente stanziate per ristrutturare l’ospedale.
Questo scetticismo non deriva da idee preconcette, ma semplicemente dal buon senso e dall’esperienza diretta che l’UICI ha maturato in tanti anni di lavoro presso l’Oftalmico. Insieme ad altre realtà, infatti, l’Unione, su mandato dell’Asl Torino 1, gestisce le attività del Crv (Centro di Riabilitazione Visiva), considerato un’eccellenza del territorio torinese. Grazie alla professionalità di educatori, psicologi, tecnici ed esperti, ogni giorno l’UICI propone corsi di autonomia e orientamento (dall’uso del bastone bianco alla mobilità domestica), corsi di alfabetizzazione Braille (la scrittura a sei punti in rilievo usata dai non vedenti), corsi di informatica collettivi e individuali (con particolare riferimento ai programmi per disabili visivi), attività di supporto psicologico e molto altro.
Il Crv, che solo nel 2014 si è fatto carico di 8.052 prestazioni, è la dimostrazione di quanto sia importante affiancare agli interventi sanitari la riabilitazione di tipo sociale. Entrambi questi aspetti fanno parte dell’attenzione alla persona e sono centrali in quel processo che dovrebbe accompagnare il paziente verso il recupero del benessere psicofisico e di una vita soddisfacente. Ma ora sul Crv, come sul resto dell’ospedale, si addensano le nubi dell’incertezza.
«Non è affatto banale trovare una collocazione adatta per il Centro – osserva il presidente UICI Torino Franco Lepore – Proprio perché frequentato da persone disabili deve essere facilmente raggiungibile e rispondere a precisi criteri di accessibilità, altrimenti le sue funzioni potrebbero essere compromesse. Più in generale la scelta di smantellare l’Oftalmico ci sembra davvero incomprensibile. Parliamo di una struttura efficiente, che garantisce un presidio di pronto soccorso aperto tutti i giorni 24 ore su 24, nella quale sono attive 5 sale operatorie dotate delle attrezzature più sofisticate. Da notare che negli ultimi tempi il bilancio dell’ospedale era in attivo, ma, anche al di là di questo, la logica non può essere sempre e solo quella del risparmio a ogni costo. In gioco c’è il diritto alla salute, che è tutelato dalla Costituzione. Ci batteremo perché questo diritto non sia calpestato e perché i pazienti non debbano subire le conseguenze di scelte amministrative discutibili».
Archivi categoria: Le nostre Attività
Bolzano – Gli atleti ciechi e ipovedenti eleggono gli organi associativi – minorati della vista attivi in molte discipline
Recentemente ha avuto luogo l’assemblea annuale del Gruppo Sportivo Dilettantistico Non- e Semivedenti. Il Presidente e i Responsabili dei vari settori hanno esibiti dettagliatamente ai soci la relazione morale e il bilancio. Di seguito sono stati presentati il programma delle attività nonché le linee guida e sono stati eletti gli organi associativi (consiglio direttivo, collegio dei sindaci revisori dei conti, collegio dei probiviri). Dopo i lavori assembleari, durante una grigliata sono stati festeggiati i successi sportivi conseguiti nell’anno precedente.
Elette le cariche associative
Il Consiglio direttivo neoeletto (vedasi foto) successivamente si è riunito la prima volta in seduta. In tale occasione sono stati confermati Franz Gatscher Presidente e Nikolaus Fischnaller Vicepresidente del GS. Il nuovo Consiglio continuerà ad impegnarsi a promuovere l’attività sportiva delle persone cieche e ipovedenti dell’Alto Adige, sia nello sport competitivo, sia in quello non competitivo per svolgere così il suo ruolo importante nella integrazione e riabilitazione dei minorati della vista.
Attività 2014/15 – Proposte periodiche, realizzazione di manifestazioni e partecipazione a diverse competizioni
Le offerte settimanali, cioè l’allenamento di Torball (sport di squadra per minorati della vista), l’ora di ginnastica, due corsi di yoga, gli allenamenti di sci fondo in inverno e le gite in tandem ogni mercoledì da maggio a settembre sono stati incontro fisso per i rispettivi partecipanti.
2 squadre maschili hanno partecipato al campionato italiano di Torball Serie A. La squadra Bolzano 1 ha ottenuto il buono terzo posto. Bolzano 2 invece è retrocessa in Serie B. Le donne hanno vinto il Campionato Italiano e di conseguenza potranno partecipare alla Coppa Europea che si disputerà in ottobre in Polonia.
Le squadre hanno partecipato a diversi tornei amichevoli nazionali e internazionali. In occasione della Coppa Mondiale disputata in settembre a Innsbruck la squadra femminile ha incontrato le Campionesse provenienti dai diversi paesi e si è piazzata al 7. posto.
Il Gruppo Sportivo ha organizzato diverse iniziative tra cui il 40. torneo internazionale di Torball, il torneo VSS-Raiffeisen di Torball, la settimana di sci fondo a Dobbiaco nonché il 22. campionato internazionale di scacchi.
Queste iniziative riscuotono sempre molto successo e apprezzamento.
Il Gruppo Sportivo ha organizzato una gita di due giorni in tandem che ha portato i partecipanti da Bolzano o rispettivamente da S. Michele all’Adige a Riva del Garda.
La partecipazione di alcuni atleti alle rinomate manifestazioni del Gran Fondo e alle diverse maratonine su territorio provinciale nonché la presentazione della propria attività in occasione della festa sportiva della Federazione VSS sono stati significativi momenti di integrazione nel mondo dello sport altoatesino.
Il torneo di birilli, un’escursione in memoria dei colleghi sportivi deceduti nonché una castagnata hanno completato l’attività del Gruppo Sportivo.
Oltre a 90 persone partecipano attivamente alle variegate attività dello sport amatoriale e competitivo.
Ringraziamento
In occasione dell’assemblea annuale il Presidente Gatscher ha ringraziato tutti gli atleti-guida vedenti e i volontari, senza i quali l’attività del gruppo sportivo non sarebbero potute essere svolte. Un particolare ringraziamento va agli Uffici Sport della Provincia Autonoma e del Comune di Bolzano nonché ai privati i quali hanno supportato finanziariamente il Gruppo Sportivo, nonché a tutti coloro che hanno contribuito ad spronare sportivamente le persone cieche e ipovedenti.
Info: Franz Gatscher (Presidente) Tel. 349-6200051 – 0471-971117
Vercelli – Arcobaleno n. 2 Periodico a cura dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione Provinciale di Vercelli
Anno XXVII
Gentili lettori,
impegni e ostacoli di varia natura hanno rallentato la stesura dell’Arcobaleno; ci scusiamo pertanto per il ritardo con cui esce questo numero
Cari Amici,
ci siamo lasciati alle spalle l’Assemblea del 18 aprile scorso che ha determinato il rinnovo delle cariche direttive della nostra sezione.
Una lunga Assemblea che ha messo a dura prova la Vostra pazienza, indispensabile però per poter espletare tutte le formalità d’obbligo a cui siamo sottoposti per dovere normativo e burocratico.
Tuttavia sono stati trattati argomenti interessanti e, con la presenza del Presidente regionale, si è avuta l’opportunità di cogliere le ultimissime dalla riunione tenutasi a Roma proprio il giorno antecedente la nostra Assemblea.
Ringrazio tutti coloro che vi hanno partecipato, soci elettori e volontari; questi ultimi hanno permesso il regolare svolgimento delle varie fasi elettive e lo scrutinio delle schede.
Come forse avrete potuto apprendere dai giornali, gli eletti sono stati: Cristina Bozzetta presidente, Maria Paola Vaccino vice presidente e i consiglieri Diego Borsetti, Claudio Costa, Daniela Zanetta, Alberto Mugni ed Enrico De Maria.
Un grazie alla consigliera uscente Rossana Eusebione che ha condiviso per alcuni mesi la realtà del direttivo seguendoci nelle attività associative.
Ognuno dei consiglieri neoeletti si è poi assunto dei compiti come referente su argomenti specifici quali: lavoro, istruzione, pari opportunità, sport e tempo libero, ipovisione, prevenzione, ecc.
L’Unione Italiana Ciechi di Vercelli è quindi all’opera e vive insieme a tutte le altre realtà sezionali del Paese l’attesa verso la probabile svolta costituita dalla definizione del nuovo statuto nazionale dell’Unione Ciechi che vedrà il suo culmine dal 5 all’8 novembre col congresso di Chianciano.
In tale ambito sarà eletto il nuovo Presidente nazionale e il suo consiglio.
Per questo siamo chiamati a valutare le mozioni da portare in ambito regionale per poi elaborarle in un unico documento congiunto da sottoporre al congresso. Un lavoro delicato, complesso e laborioso, che non deve stravolgere l’identità associativa, ma deve salvaguardarne i contenuti essenziali e apportare ammodernamenti solo dove necessario: uno statuto più snello che troverà normative specifiche nei dettagli di un regolamento interno.
Questo è quanto emerge dalle prime bozze poste alla nostra attenzione in questi mesi.
In questa calda estate scopriremo le novità che ci attendono!
Buone Vacanze a Tutti Voi!
Cristina Bozzetta
18 Aprile 2015, l’Assemblea ordinaria dei Soci ha eletto il nuovo Consiglio!
L’Editoriale firmato da Cristina, ha già anticipato i temi di questo articolo svelando i nomi del Presidente e quelli dei Consiglieri eletti dall’Assemblea. Procediamo con ordine.
Sabato 18 aprile scorso si è riunita presso i locali del Centro di Riabilitazione Visiva, l’Assemblea Ordinaria dei Soci. L’incontro, come sapete, rivestiva, per la nostra Associazione, una particolare importanza per l’elezione del nuovo Consiglio destinato a traghettare la nostra sezione per i prossimi cinque anni.
Sotto il vigile controllo dell’allora Presidente dell’UICI Piemonte, Adriano Capitolo, si sono quindi svolte le operazioni elettorali che hanno decretato nuovi Consiglieri, in ordine alfabetico: Diego Borsetti, Cristina Bozzetta, Claudio Costa, Enrico De Maria (vedente), Alberto Mugni (vedente), Maria Paola Vaccino, Daniela Zanetta. Inoltre, sono risultati eletti come Delegato al XXIII Congresso nazionale il Sig. Claudio Costa e come Consigliere Regionale il Sig. Luigi Cerruti.
Il successivo 29 aprile, presso gli uffici dell’Unione si è riunito il nuovo Consiglio per eleggere al suo interno il Presidente. All’unanimità è stata votata Cristina Bozzetta.
Dopo il primo e il secondo mandato, Cristina, anche per le sue doti di grande umanità e tenacia, è stata ora riconfermata per il suo terzo quinquennio a capo della nostra sezione.
Prevediamo che le asprezze, soprattutto economiche e sociali, di questi momenti non renderanno sempre facile questo suo terzo mandato ma, siamo certi che il suo coraggio e la sua forza d’animo le consentiranno di superare gli ostacoli e andare avanti guidando l’associazione tra incertezze e cambiamenti.
Buon lavoro, Cristina! Il tuo ufficio
Adriano Gilberti, nuovo Presidente UICI PIEMONTE
Fonte: sito del Consiglio regionale piemontese www.uicpiemonte.it
Adriano Gilberti, 66 anni, è il nuovo presidente regionale UICI; sostituisce Adriano Capitolo e durerà in carica per i prossimi 5 anni. Gilberti, biellese di origine bresciane, un passato da massofisioterapista, dal ’97 fa parte della sezione locale dell’Unione Ciechi e dal ’98 ha ricoperto ininterrottamente la carica di presidente di UICI Biella per ben 4 mandati, fino allo scorso mese di aprile.
Adriano Gilberti punta a rafforzare il lavoro di squadra: “Metterò la mia esperienza a disposizione del consiglio regionale ma mi piacerebbe valorizzare l’impegno dei singoli consiglieri, creando un gruppo operativo affiatato, magari fatto di comitati a cui delegare in base a competenze e peculiarità; i consiglieri sono in tutto 14 e se è vero che l’unione fa la forza non posso che essere ottimista”.
Cruciale sarà inoltre il rinnovo del congresso nazionale, in programma il prossimo autunno. “Dovremo rieleggere presidente e consiglio – conclude Gilberti – quando sarà il momento faremo le nostre valutazioni, per ora posso solo dire che anche in quella sede non ci accontenteremo di un ruolo secondario, chiederemo la giusta attenzione per il Piemonte e per le sue province, in fondo dobbiamo rendere conto al territorio”.
Accanto al presidente, il consiglio regionale di UICI Piemonte ha eletto vice presidente Valter Scarfia di Alessandria e consigliere delegato Giuseppe Salatino di Torino.
Gli altri consiglieri sono Luigi Astesiano (Alessandria), Mario Alciati (Asti), Adriano Capitolo (Asti), Elisabetta Brunazzo (Biella), Riccardo Boaglio (Cuneo), Simone Zenini (Cuneo), Lucia Berzero (Novara), Pasquale Gallo (Novara), Franco Lepore (Torino), Cristina Bozzetta (Vercelli), Luigi Cerruti (Vercelli).
E’ nato Gioele!
L’8 Giugno scorso è sbocciato un fiore speciale: Gioele, lo annunciano la mamma Veronica e il papà Diego. Un’emozione tutta da scoprire insieme ai neo genitori ai quali abbiamo voluto lasciare la dovuta privacy in questo primo mese. Avremo tempo e modo di raccontare i sentimenti di Veronica e Diego direttamente attraverso i loro pensieri.
Per ora le felicitazioni da parte di tutta l’Unione a questa famiglia piena di risorse!
Lotteria nazionale Louis Braille: con 3 euro ne puoi vincere 500 mila!
Alla classica Lotteria nazionale, i Monopoli dello Stato hanno affiancato quest’anno una Lotteria solidale intitolata a Louis Braille, inventore del metodo di letto-scrittura Braille che ha consentito l’alfabetizzazione di milioni di ciechi in tutto il mondo.
La Lotteria, promossa dall’Unione Italiana Ciechi, è volta a raccogliere fondi per consentire l’autofinanziamento delle sedi provinciali e regionali dell’Associazione ma vuole anche introdurre una nuova cultura del gioco con finalità benefiche.
I biglietti costano 3 euro: sono in vendita presso gli uffici dell’Unione, presso rivenditori del territorio e sono stati affidati anche a soci, amici e volontari che ci stanno gentilmente aiutando a distribuirli.
Il fortunato biglietto che vincerà 500.000 euro verrà estratto il prossimo 10 settembre.
Se volete, con un gesto, tentare la fortuna e contribuire anche Voi a sostenere economicamente l’Unione di Vercelli, coinvolta in questa sfida, potete prenotare in segreteria il vostro biglietto telefonando allo 0161/ 253539.
Comunicati dalla Sede centrale
Circolare n. 117 del 17/06/2015: Bando del XXIV concorso nazionale di poesia riservato ai disabili visivi – Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti Reggio Emilia
Il XXIV concorso nazionale di poesia è a tema libero. Il concorso è aperto a tutti i ciechi civili ed ipovedenti gravi, soci o non soci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e senza limiti di età.
Ogni partecipante deve versare un contributo fisso di iscrizione di € 15,00 su c.c.p. 14981427, intestato a Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – corso Garibaldi 26 – 42121 Reggio Emilia, di cui allegherà copia nella busta contenente i dati personali.
Ogni concorrente può inviare un massimo di due opere, che non devono aver partecipato ad altri concorsi letterari o a precedenti edizioni di questo concorso e possono essere redatte in scrittura braille o in nero.
Gli elaborati devono pervenire all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione di Reggio Emilia, Corso Garibaldi n. 26, inderogabilmente entro le ore 12.00 di venerdì 30 ottobre 2015 ed indicare sul plico il nome del concorso.
Saranno premiate le prime 3 opere classificate a giudizio insindacabile della Giuria, nominata dal Consiglio Provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Reggio Emilia, con l’assegnazione dei seguenti premi: I classificato: € 600,00 e riconoscimento al merito; II classificato: € 400,00 e riconoscimento al merito; III classificato: € 200 e riconoscimento al merito; la Giuria si riserva inoltre la possibilità di consegnare un riconoscimento speciale ai concorrenti meritevoli.
Per ulteriori informazioni o chiarimenti rivolgersi alla segreteria della Sezione UICI di Reggio Emilia telefono 0522-435656 e-mail uicre@uiciechi.it.
Agenda degli appuntamenti e degli incontri
Luglio
11 Luglio, Trino – Notte bianca: Canta che ti passa!
Il nostro socio e amico Giorgio Cognasso, musicista, si esibirà a Trino, con la sua orchestra, sabato 11 luglio dalle ore 21,00 in piazzetta Banfora durante la notte bianca; anche il nostro Presidente, Cristina, delizierà il pubblico con alcuni brani canori. Siete tutti invitati!
Agosto
29 Agosto ore 17, Vercelli presso Cortile Palestra Mazzini – “Il mio Fido mi sfida”
Sabato 29 agosto, a Vercelli, torna “Il mio Fido mi sfida”, simpatica passeggiata cittadina in compagnia dei nostri fedeli cani!
Per la sesta edizione della manifestazione è previsto un itinerario nel cuore di Vercelli; i primi cento iscritti riceveranno un ricco pacco gara e la maglietta il cui design è stato curato dagli organizzatori; il Torball Club si sta occupando della preparazione dell’evento con il sostegno del Soroptimist Vercelli che ha sponsorizzato la stampa delle t-shirt; mentre gli amici del Comitato Vecchia Porta Casale ci supporteranno nella logistica presso il cortile della palestra Mazzini e i volontari UNIVOC ci sosterranno nell’organizzazione.
E’ possibile effettuare la prescrizione presso alcuni negozi di Vercelli: MICHI c.so Libertà 262; I PELOSI v. Mameli 10; DA TOMMY v. S.Paolo 8; MANUELA TENDE v. f.lli Bandiera 12.
Per informazioni e iscrizioni: Claudio Costa, 338/6108290.
Settembre
9 settembre dalle ore 14.30 alle ore 16.30, Centro di riabilitazione Visiva, via Dante n.71 Vercelli – Incontro con le Famiglie
S’informa che mercoledì 9 settembre si svolgerà, presso il Centro di Riabilitazione Visiva di Vercelli, il secondo incontro della nostra Equipe con le Famiglie dei piccoli e giovani pazienti in carico alla struttura.
Per maggiori informazioni e per dare la propria adesione telefonare presso i nostri uffici allo 0161/253539.
Ottobre
3 ottobre ore 16, Vercelli – l’Arca ospita “L’Unica estate”
Il coro de “Le voci del cuore” è già al lavoro per scegliere i brani musicali che accompagneranno Cristina Bozzetta nella sua nuova avventura di scrittrice autobiografica. L’abside della chiesa di S. Marco, l’Arca di via Galileo Ferraris, accoglierà Cristina e, con lei l’Unione Italiana Ciechi, per condividere con i presenti esperienze, sentimenti e le avventure/disavventure di una vita intensa.
Cristina ha poi in serbo una sorpresa per tutti i lettori non vedenti che svelerà al pubblico solo sabato 3 ottobre dalle ore 16. L’ingresso all’evento è gratuito
Da definire – Visita all’Expo di Milano
Per la fine di ottobre la nostra sede intende organizzare una visita all’Expo di Milano. Chi è interessato può segnalare la propria partecipazione via e mail all’indirizzo uicvc@uiciechi.it o telefonando in segreteria allo 0161/253539. La partecipazione alla gita è aperta a tutta la cittadinanza.
Cena con D…aniela
Giovedì 25 giugno Daniela Zanetta, socia e consigliere dell’Unione, ha organizzato una cena in pizzeria con altri soci, volontari e amici.
Il buon successo della serata, il clima di amicizia e di complicità che si è creato, hanno convinto Daniela a trasformare, a partire da Luglio, l’evento occasionale in una piacevole consuetudine mensile. Siete pertanto tutti invitati giovedì 23 Luglio prossimo alle ore 20 alla Pizzeria Borgo Genova di Vercelli: prenotate la vostra partecipazione telefonando a Daniela al 337/830097.
Nasce sempre dal desiderio di condividere piacevoli momenti insieme, un’altra iniziativa rivolta a tutte le persone legate all’Unione: una giornata al mare!
L’organizzazione della gita è ancora da definire ma, chi fosse interessato, può fin da ora dare la propria adesione a Daniela, telefonando al numero soprindicato.
Daniela Molinari, amica oltreché socia, inaugura sulle pagine di questo numero dell’Arcobaleno, un intervento personale: “La rubrica di Dany”. Il tentativo, che Daniela esprime bene nelle sue righe, è aprire un dialogo, offrire uno spazio di condivisione. L’auspicio è che l’intraprendenza di Daniela venga premiata dando il via ad un bello scambio di idee, esperienze e emozioni tra vite Straordinarie…ma lasciamo a lei la parola:
La rubrica di Dany
In vetta ad occhi chiusi: quando la cecità smette di essere un limite, e diventa semplicemente un nuovo punto da cui guardare il mondo.
[…]Dal mio punto di vista, la vetta dell’Aconcagua non offriva alcuno spettacolo mozzafiato, nessuno scenario sbalorditivo con il mondo che si spalancava sotto i miei piedi. Per me, era solo un caotico mucchio di pietre con una fredda croce di metallo che si innalzava al centro. Ma una vetta è molto di più di un panorama. Sarò forse prevenuto, ma quando la gente dice che scala le montagne per il panorama non ci credo. Nessuno si sottopone a un simile calvario per un bel panorama. Una vetta non è solamente un posto su una montagna. La vetta esiste nei nostri cuori e nelle nostre menti. E’ un frammento di un sogno che si avvera, la prova inconfutabile che la nostra vita ha un senso. La vetta è un simbolo, la dimostrazione che con la forza della nostra volontà, delle nostre gambe, della nostra schiena e delle nostre mani, possiamo trasformare le nostre vite in ciò che vogliamo.[…]
È proprio così che ho deciso di lanciare questa rubrica su “Arcobaleno”: citando un paragrafo di un libro che parla di cecità. Un po’ banale, vero? Beh, il mondo di oggi è ormai così proiettato alla disperata ricerca dello Straordinario, che fare un po’ di convenzionalità ho pensato potesse essere originale. E poi, a dirla tutta, la mia è una vita assolutamente banale. A volte anche noiosa. Che dire…è la vita di una persona normale. Ed è bellissima, non trovate? A che serve cercare una vita straordinariamente fuori dal comune? A nulla, sostanzialmente. E quindi ho pensato che non servisse nemmeno cercare un modo “non banale” di lanciare una rubrica.
Recentemente ho letto – o per meglio dire, ascoltato – l’autobiografia di un signore americano che ha perso la vista in giovane età, Erik Weihenmayer, intitolata “In vetta ad occhi chiusi”. Erik è un alpinista ed è stato il primo non vedente a raggiungere la vetta dell’Everest all’età di trentadue anni, e per questo si è guadagnato il soprannome di “Uomo Ragno”. Un perfetto esempio di vita Straordinaria, la sua, penserete. Lo pensavo anche io. Eppure, leggendo il suo libro ho scoperto più affinità che divergenze con le sue vicende, con il suo modo di pensare. Le tante difficoltà che Erik ha incontrato sono le stesse che ho incontrato anche io, i suoi problemi dovuti all’ipovisione e, successivamente, alla cecità, sono stati anche i miei. Lui ha scalato l’Everest, io ho imparato ad usare il computer. Due imprese ugualmente titaniche, non c’è che dire. Due grandi soddisfazioni. Per farvi capire quanto ne sapevo di tecnologia fino a pochi mesi fa, mia figlia diceva: “Mamma, davvero vuoi imparare ad usare il computer? Non hai paura di prenderti un virus su internet e di finire in ospedale?”. Simpatica, mia figlia. Ha preso l’ironia da sua madre.
“In vetta ad occhi chiusi” è una lettura che voglio consigliarvi davvero, sia che abbiate gli occhi buoni sia che, in assenza di quelli, abbiate buone orecchie. A me mancano pure quelle, accidenti. Fortuna vuole che io e l’apparecchio acustico siamo ottimi amici dai tempi dell’asilo! Che volete che vi dica? La vita con me è stata generosa…e si è anche generosamente divertita. A ‘sto punto, meglio farle compagnia!
Il libro del signor Erik ve lo consiglio. Ve lo consiglio, ma non perché parla di cecità. Non perché racconta di come prendere di petto le difficoltà della nostra condizione. Per questo ci sono già tanti, improbabili, noiosi testi di psicologia…No, ve lo consiglio perché è la più bella testimonianza di vita che io abbia mai avuto il piacere di ascoltare. Di vita vera, la mia vita, la vostra vita, normale, un po’ banale, così semplicemente Straordinaria.
“La vetta è un simbolo”, dice Erik. Sì, perché non bisogna per forza andare sull’Everest. La vetta è la nostra piccola grande vittoria personale, in ogni cosa che facciamo e che portiamo a termine. La dimostrazione che niente è impossibile.
Gli alpini hanno un modo tutto loro di interpretare i percorsi di montagna. Loro dicono che un’escursione, anche la più semplice, è la metafora della vita. Si parte da valle, di fronte si ha solo una strada in salita, spesso tortuosa, e la destinazione non si scorge quasi mai. Si può solo camminare, tenere un ritmo costante; se si parte troppo spediti si rimarrà senza fiato a metà percorso, se si parte troppo lenti il buio calerà prima dell’arrivo. L’obbiettivo è uno solo: non mollare mai. La vera, unica sconfitta è la resa. E non so voi, ma io non ho mai perso la voglia di vincere.
Certo, non nego che ci sono stati periodi, dei momenti in cui sono stata molto giù. È stato prima, quando ancora ero ipovedente e qualcosa riuscivo a vedere. È stato prima di conoscere l’Unione Ciechi, quando la mia disabilità sembrava una lista infinita di cose che non potevo più fare, che non avrei più potuto fare, anziché una porta aperta a mille e una possibilità. Però mi sono resa conto che, in fondo, camminare in salita è bello. Faticoso, sì. Ma, accidenti se è appagante!
Lo so, ho chiacchierato molto. Troppo, forse? Spero di non avervi annoiato…
Cari lettori, sono davvero felice di avervi presentato la mia rubrica. Però, devo dire la verità, questa non vorrei che fosse solo la “mia” rubrica, bensì la “nostra” rubrica. La rubrica di tutti, vedenti e non. Un posto dove ognuno può fare domande, raccontarsi, consigliare, e perché no, anche raccontare barzellette.
In fondo al testo troverete il mio indirizzo di posta elettronica, al quale potrete scrivermi, e per chi non è solito usare il computer, lascio anche il mio numero di cellulare. Ma vi avviso, sono un’inguaribile chiacchierona. Se mi chiamate è a vostro rischio e pericolo!
Tornando al libro di Erik Weihenmayer, qualcun altro di voi lo ha letto? Sarei curiosa di conoscere le vostre opinioni. Lui ha scalato l’Everest, io ho imparato ad usare il computer…e voi? Qual è stata la vostra più grande vittoria sulla cecità? In quale occasione avete pensato “Io sono più grande dei miei limiti, in barba a tutti”?
In generale, io leggo moltissimo, praticamente di tutto. E voi? Quali sono le letture che preferite? Avete un libro in particolare che vi è rimasto nel cuore?
Per il momento vi saluto, cari lettori. Spero di chiacchierare presto con tutti voi!
Vi lascio con una citazione di Cesare Pavese, che con le parole ci sa fare mille volte più di me:
“L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre ad ogni istante.”
Daniela Molinari
I miei contatti: e mail daniela.molinari@winguido.it e cell. 333-6803663
Dona il tuo 5 per 1000 alla nostra Unione
Cos’è il 5 per 1000?
Il 5 per mille è una quota di imposte, a cui lo Stato rinuncia perché sia destinata alle organizzazioni no-profit a sostegno delle loro attività
Il 5 per mille non è una tassa in più, infatti, non comporta costi aggiuntivi per il contribuente
Il 5 per 1000 per la nostra Associazione è un aiuto prezioso per continuare a offrire servizi efficienti che permettano a ciechi e ipovedenti il massimo livello di autonomia personale e di integrazione sociale
Ora più che mai abbiamo bisogno anche del Vostro aiuto:
Aiutateci a guardare oltre scrivendo nella dichiarazione dei redditi il codice fiscale 80007580022. Grazie per l’Aiuto!
Tesseramento 2015
Si ricorda che è possibile pagare la quota associativa relativa all’anno 2015: l’importo è sempre di €. 49,58.
Si potrà pagare sia presso il nostro ufficio di Vercelli sia con il bollettino postale che potrete richiedere telefonando presso i nostri uffici.
Ringraziamo fin d’ora tutti coloro che vorranno riconfermare, con l’iscrizione, la loro fiducia all’Unione.
Chiusura estiva
Durante la pausa estiva gli uffici osserveranno i seguenti periodi di chiusura:
Unione Italiana Ciechi, dal 7 al 31 agosto 2015
U.N.I.Vo.C., tutto il mese di agosto p.v.
Centro di Riabilitazione Visiva, dal 20 luglio al 31 agosto 2015
Lecco – Racconti lariani di un vecchio batell e di una moderna Lucia, di Paola Vassena
Buongiorno, quanto in allegato è un piccolo diario di una giornata organizzata dalla sezione di Lecco su un’imbarcazione tipica lariana, per trascorrere una giornata in compagnia e in secondo luogo rendere i contenuti di Expo tangibili anche ai non vedenti: infatti in questa gita si è preso in considerazione sia l’acqua, tema fondamentale nell’ Esposizione internazionale milanese, che le peculiarità locali, come è la Lucia.
Chi scrive è Koda, il cane guida di mio marito Silvano. Ho preferito raccontare quelle ore con i suoi occhi e ragionamenti, perché quest’ultimi mi permettono di narrare diversi punti di vista ed un umorismo più genuino.
Il testo ha solo lo scopo di far ricordare a chi c’era e di far conoscere agli altri le attività della realtà associativa lecchese.
Per navigar sul batell, noto natante in legno, che nel 1800 servì per il trasporto lacustre di genti e pescato,
per una pellicola cinematografica manzoniana di recente Lucia chiamato,
la mattina del 4 luglio con il mio Kasper a Lecco ho aspettato
un autobus, che in pochi minuti al porticciolo di Pescate ci ha portato.
Se in passato, accarezzando le acque, hanno condizionato i mestieri ed il commercio del lago lariano
la propulsione dei remi e dei due venti costanti e contrari, da sud la breva e da nord il tìvano,
questa imbarcazione è oggi un’illustre testimone,
che orgogliosa ci racconta quella territoriale storia, leggenda e tradizione.
A Pescate abbiamo trovato Shila e 45 nostre vecchie e nuove conoscenze, tutte ansiose di partir,
10 Studenti ed alcuni vogatori del Gruppo Manzoniano Lucìe e Barche in legno, tra cui il nostro amico Nadir.
Le 5 Lucìe, di cerchioni, remi, punte a prua ed a poppa e fondo piatto dotate,
purtroppo per il tìvàno, che troppo forte stava soffiando, non sono subito salpate.
Quando il primo gruppo finalmente si è imbarcato,
io dal ponte sul porticciolo il lor percorso sull’acqua con lo sguardo ho accompagnato:
per vincere le correnti, nel primo tratto verso Lecco da una barca a motore sono state trascinate,
ma, superato Pescarenico, dall’Isola Viscontea, leggiadre come cigni, a remi son rientrate.
Quando poi è toccata anche a me questa mini crociera far,
con il mio consueto balzo da acrobata non mi han lasciato nella barca entrar:
così un po’ delusa, perché non han dato fiducia alle mie saltatorie abilità,
ho provato a cercare, senza successo, a bordo quell’ombra, che a mezzogiorno ho scoperto esser una rarità!
Quando un motoscafo in navigazione acqua ci ha fatto imbarcare,
io dalle zampe l’ho subito scrollata, perché tutti dovevan capir, che il cane da salvataggio non mi piace fare!
E’ stata una vera ingiustizia sapere, che alcuni bipedi per qualche bracciata han potuto vogar,
mentre a noi quadrupedi neppur un remo ci han lasciato annusar!
Come prima Lucia del mio gruppo abbiam ancorato, grazie a Leonardo, nostro possente rematore,
mentre tutti da riva ci salutavan con ardore,
perché con il nostro arrivo i loro languorini avrebbero potuto presto saziar
nel pranzo conviviale, che li stava ad aspettar.
A noi in pelliccia è toccata sotto il tavolo con tanti gustosi profumi nell’aria la solita attesa noiosa,
per nostra fortuna intervallata da più di una coccola schietta e premurosa.
Ed or con Kasper e Shila in questo rovente sabato di luglio con una zampata affettuosa saluto i nostri lettori
da questa nostra terra di lago, monti e manzoniani amori!
Koda
Pescate, 04 07 2015
Ascoli Piceno e Fermo – Bando di partecipazione al Servizio Civile (Ex art. 40): 10 posti disponibili
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione di Ascoli e Fermo, indice un bando di selezione per 10 posti di volontari del Servizio Civile Individuale, così distribuiti:
6 partecipanti per la Provincia di Ascoli Piceno;
4 partecipanti per la Provincia di Fermo.
REQUISITI RICHIESTI:
1) ETA’ COMPRESA TRA 18 E 28 ANNI
2) FEMMINA O MASCHIO
3) DIPLOMA DI SCUOLA MEDIA SUPERIORE
4) CONOSCENZE INFORMATICHE DI BASE
5) PREDISPOSIZIONE AL LAVORO DI GRUPPO
6) POSSESSO DI PATENTE DI GUIDA B
7) ORARIO SETTIMANALE E’ DI 36 ORE
8) RETRIBUZIONE MENSILE NETTA E’ DI EURO 433,00
Le domande dovranno essere presentate entro il 31 luglio 2015, corredate unicamente da carta d’Identità in corso di validità (non è ammessa la patente), indirizzate a:
UNIONE ITALIANA CIECHI
SEZIONE PROVINCIALE DI ASCOLI PICENO – FERMO
VIALE MARCELLO FEDERICI 87
63100 ASCOLI PICENO
La domanda di ammissione può essere scaricata all’indirizzo www.uicap.it
Torino – Segreteria telefonica del 3 luglio 2015
Comunicati del 3 luglio 2015
1) 5 Per Mille
2) Chiusura uffici per la pausa estiva
3) Lotteria Nazionale Louis Braille
4) Borsa di studio “Beretta-Pistoresi”
5) Accompagnamenti UNIVoC
6) Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti
5 Per Mille
Ricordiamo che con la prossima dichiarazione dei redditi oppure con il CU, è possibile destinare il 5 per mille dell’imposta sul reddito a sostegno delle attività promosse dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti indicando il codice fiscale n. 80089520011.
Chiusura uffici per la pausa estiva
Informiamo che gli uffici della sezione rimarranno chiusi per la pausa estiva da lunedì 3 agosto a venerdì 28 agosto prossimo. L’attività riprenderà con il consueto orario lunedì 31 agosto.
Lotteria Nazionale Louis Braille
Una grande lotteria con premi da sogno per sostenere l’attività della nostra Unione. Dopo un lungo percorso di incontri e trattative, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha finalmente autorizzato la Lotteria Louis Braille, indetta su tutto il territorio nazionale e finalizzata alla raccolta fondi da devolvere alle strutture Uici regionali e provinciali. In tempi difficili, in cui i contributi statali per le attività sociali diventano di anno in anno più scarsi, l’iniziativa può rappresentare una preziosa boccata d’ossigeno per la nostra associazione, oltre che un potente mezzo di comunicazione con il grande pubblico. I biglietti sono in vendita al costo di 3 Euro presso tabaccherie e rivenditori autorizzati, ma anche presso le sedi Uici. E’ quindi possibile acquistarli direttamente nei nostri uffici, negli orari di segreteria. Le estrazioni avverranno il 10 settembre: il primo premio in palio è di 500.000 euro. Siete tutti invitati a partecipare e a promuovere l’iniziativa.
Borsa di studio “Beretta-Pistoresi”
Anche quest’anno è stato indetto il concorso per l’assegnazione delle borse di studio “Beretta-Pistoresi”, giunto, alla diciannovesima edizione. Nel rispetto della volontà delle donatrici cui il concorso è intitolato, la nostra Unione mette a disposizione quattro borse di studio in denaro per studenti che abbiano conseguito il Diploma di scuola superiore, la laurea di primo livello, quella specialistica o il diploma di Conservatorio. Il valore delle borse di studio varia da 1.300 a 2.100 Euro a seconda delle categorie. Il concorso è riservato ai soci Uici che abbiano conseguito i titoli nell’anno solare 2014 e che alla data del 31 dicembre scorso avessero meno di quarant’anni. Sul sito della sede centrale Uici (www.uictorino.it) è disponibile il bando completo. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro il 31 luglio.
Accompagnamenti UNIVoC
L’UNIVoC comunica che le richieste per il servizio di accompagnamento potranno essere rivolte alla signora Laura, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00 dal lunedì al venerdì, telefonando al numero 011/859523 o cellulare 333/7773309 oppure alla signora Stefania al numero 338/3173605.
Calendario delle attività del Circolo dell’Amicizia tra Ciechi e Vedenti Il Circolo dell’Amicizia tra ciechi e vedenti con sede presso la Famija Turineisa in Via Po 43 a Torino comunica il programma delle proprie attività:
Mercoledì 8 Luglio – TORNEO SCOPA E PINNACOLA BOCCIOFILA CORSO SIRACUSA 209 – Vi aspettiamo tutti n questo ambiente fresco ed accogliente. Prima del torneo vi sarà, per chi lo desidera, una cenetta alle ore 19,30 (costo 15,00 Euro) dopo la quale si inizierà a giocare a carte. Ai vincitori verranno assegnati premi in natura. Prenotazione da Rina Rovei.
Mercoledì 15 Luglio – SERATA MUSICALE – SALONE TURCHESE – ORE 21 Tornano fra noi gli amici Maria Stella Bolle e gli Artisti di VOCINSIEME per offrirci tante belle canzoni che siano un ricordo delle nostre vacanze ed un augurio per quelle ormai prossime. Prima del concerto, per chi lo desidera, vi sarà una deliziosa cenetta nel Ristorante della Famija Turineisa; un’ottima occasione per intrattenerci con i nostri gentili Artisti. Prenotazioni da Rina Rovei.
Lunedì 20 Luglio – RIUNIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
Mercoledì 22 Luglio – SERATA DELL’ANGURIA Vi aspettiamo numerosi per gustare insieme questo delizioso frutto e giocare sul suo tema. Premi ai vincitori.
Mercoledì 29 Luglio – SERATA DEGLI AUGURI DI BUONE VACANZE – Per gli amici che sono ancora in città sarà bello incontrarci per fare un brindisi ed augurarci che le nostre vacanze siano un periodo di meritato riposo ed anche l’occasione per trascorrere in compagnia queste giornate estive. Ci ritroviamo a settembre, ritemprati e pronti a ricominciare con le nostre attività e nuove proposte per allietare i nostri incontri.
Torino- Notiziario audio 011News
E’ online la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 26/2015 del 03/07/2015.
Di seguito il link:
Tra gli argomenti trattati
L’Uici Torino in Comune per discutere di barriere architettoniche. Dal 1986 c’è un piano nazionale, ma non viene quasi mai applicato
Garanzia Giovani disabili: un progetto regionale per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità. Alla presentazione ha partecipato l’Uici Piemonte
Parte il corso I.Ri.Fo.R. per trascrittore tiflodidattico di testi contenenti formule: un prezioso aiuto per gli studenti con disabilità visiva che scelgono un percorso scientifico
Buon ascolto
Bologna – Corso di primo soccorso, di Sonia Guarino e Irene Balbo
Come Monitori di Primo Soccorso della Croce Rossa Italiana abbiamo affrontato diverse esperienze nel campo dell’insegnamento del primo soccorso: dal bambino della scuola elementare alla nonna anziana, dallo studente universitario all’operaio… Siamo volontari specializzati proprio in questo: insegnare cosa bisogna fare o non fare di fronte ad una persona vittima di malore o di trauma . Nonostante l’esperienza maturata, quando l’UICI di Bologna ci ha proposto di organizzare un corso di primo soccorso per persone non vedenti, la prima reazione è stata di preoccupazione: saremo in grado di insegnare ad un non vedente?
Domanda che nascondeva la paura di doversi confrontare con una realtà di cui non sapevamo molto.
Ma costituiva una bella sfida e abbiamo voluto coglierla.
Prima di partire con la progettazione del corso abbiamo effettuato ricerche per capire se in altre parti d’Italia era stata già affrontata questa tipologia di corso con allievi non vedenti; a parte qualche esperienza sull’insegnamento specifico delle manovre di rianimazione da effettuare in caso di arresto cardiaco (il BLS), non abbiamo trovato resoconti di corsi di primo soccorso completi, né abbiamo reperito indicazioni sulla metodologia didattica.
Si trattava quindi di partire con un corso sperimentale.
L’approccio metodologico per imbastire una sfida di questo genere è stato sviluppato nel seguente modo: abbiamo fatto dei colloqui preliminari con un paio di persone non vedenti per avere un’ idea di base di come i potenziali allievi potessero rapportarsi alle varie fasi del corso (lezione frontale e prove pratiche); ci siamo poi bendati per sperimentare cosa vuol dire ascoltare una lezione senza poter avere il supporto visivo delle slide e cosa vuol dire provare a eseguire una manovra di soccorso senza averla vista eseguire dall’istruttore. Abbiamo scoperto di essere dei pessimi “finti non vedenti”: la nostra capacità di concentrazione risultava assai compromessa, dopo cinque minuti “al buio” eravamo già persi. Questo aspetto all’inizio ci ha preoccupato molto: come avrebbero fatto i nostri allievi a seguire una lezione di due ore densa di informazioni senza perdere il filo non avendo l’aiuto delle slide e senza prendere appunti?
In seguito abbiamo scoperto che noi vedenti siamo incapaci di concentrarci a lungo se non possiamo vedere o scrivere quello che stiamo ascoltando, ma una persona non vedente ha maturato una straordinaria capacità di concentrazione. E’ proprio vero: si tratta di avere “diverse” abilità.
Quindi, con queste informazioni di base, siamo partiti con un corso sperimentale fatto di 8 lezioni teorico-pratiche (a cui ne abbiamo aggiunta 1 di ripasso), più la giornata finale con la verifica dell’apprendimento. Gli argomenti affrontati hanno riguardato tutte le potenziali situazioni in cui ci si può trovare a dover prestare soccorso: dalle manovre di rianimazione da effettuare in caso di persona in arresto cardiaco alla valutazione della persona che dice di non sentirsi bene, dall’assistenza al pedone investito dall’auto alle azioni da compiere in caso di distorsione di una caviglia, dalla medicazione di una semplice ferita al tamponamento della grave emorragia, e altre ancora.
Il numero di allievi è stato di 8 allievi non vedenti e 2 allievi vedenti. Il numero esiguo di allievi è stato dettato soprattutto dalla metodologia di insegnamento adottata durante le prove pratiche: non potendo dimostrare la manovra pratica facendola vedere, ma dovendo guidare ogni singolo allievo a voce e dovendo far sentire la manovra eseguendola sull’allievo stesso, il rapporto ottimale è risultato essere di 1 istruttore per 2 allievi (normalmente il rapporto ottimale è 1 istruttore ogni 6 allievi e le classi sono di circa 30 persone).
Le lezioni frontali si sono svolte con gli allievi seduti attorno ad un tavolo e il docente a capo tavola. Il setting ha avuto così un aspetto meno formale rispetto alla classica lezione di fronte alla platea di allievi, e questo ha aiutato noi docenti a sciogliere la tensione iniziale e a prendere velocemente confidenza con i nostri nuovi allievi. Inizialmente, infatti, ci preoccupavamo o sentivamo imbarazzati quando usavamo termini che ci sembravano infelici come “oggi vedremo questo argomento”, “vedremo tale manovra”, perché pensavamo di urtare la sensibilità dei nostri allievi non vedenti. Abbiamo rapidamente realizzato che il fatto che l’allievo non veda è più un problema per noi vedenti che non per l’allievo stesso: ci preoccupiamo per lui per il semplice fatto che noi siamo dipendenti dalla vista e pensiamo che sia l’unico modo di “vedere” le cose. Via via che il corso procedeva è andata maturando la consapevolezza che ci sono modi diversi di “vedere” le cose: si può conoscere la realtà che ci circonda anche attraverso i rumori e le percezioni tattili. Pertanto il termine “vedere” è stato presto utilizzato liberamente in una accezione più ampia.
Le lezioni frontali sono state per noi docenti un grande esercizio di didattica. Affetti dal “morbo di power point” (come qualcuno lo ha chiamato) ci affidiamo alla proiezione delle slide per non perdere la logica del discorso, ma soprattutto confidiamo in esse per aiutare l’allievo a selezionare e memorizzare le informazioni importanti. In questo caso, invece, ci siamo dovuti sforzare di prestare molta più attenzione all’esposizione orale dell’argomento: i concetti dovevano essere trasmessi in modo molto preciso perché non avevamo in aiuto immagini esplicative; le informazioni non potevano essere disperse in un mare di parole perché avrebbe minato la capacità dell’allievo di rimanere concentrato; dovevamo sintetizzare le nozioni importanti e ripeterle spesso per aiutare la memorizzazione; dovevamo usare con grande attenzione la voce perché era l’unico strumento a disposizione per sottolineare gli aspetti fondamentali. E’ stato per noi davvero un grande esercizio!
Un altro aspetto emerso che è stato oggetto anche di discussione tra noi docenti riguardava la scelta dei contenuti. Uno degli aspetti più importanti del primo soccorso è la valutazione della sicurezza della scena: come poteva fare una persona non vedente a valutare la scena senza esporsi al pericolo? Una persona vedente può verificare la presenza di un pericolo senza doversi avvicinare, perché può affidarsi alla vista della scena stessa. Una persona non vedente si può affidare ai rumori e soprattutto al tatto, il che presuppone di doversi avvicinare e, quindi, esporsi al pericolo prima di averne verificato la presenza. Come può una persona non vedente prestare soccorso, ad esempio, a una persona vittima di incidente stradale senza rischiare di essere a sua volta investito da auto in transito o come può prestare soccorso ad una persona che ha avuto un malore in un parco senza rischiare di rimanere ferito da eventuali pezzi di vetro presenti a terra?
Come docenti dovevamo decidere se selezionare gli argomenti da trattare, dando per scontato che alcune situazioni una persona non vedente non potesse affrontarle, o se invece trattare tutti gli argomenti canonici del primo soccorso e valutare di volta in volta se si potevano trovare strategie alternative di approccio alla scena utilizzabili da una persona non vedente. Abbiamo scelto questa seconda strada. E ci ha regalato grandi soddisfazioni! Ci sono tanti modi di approcciarsi ad una scena: come in tutte le situazioni della vita, alla fine è solo questione di essere flessibili e creativi per adattarsi alle evenienze. Riprendendo l’esempio dell’incidente stradale: è vero che una persona non vedente non può valutare a colpo d’occhio la presenza di pericoli, ma è altrettanto vero che la maggior parte delle persone che può usufruire “del colpo d’occhio” non sa cosa guardare perché non ha nozioni di primo soccorso e perché si fa distrarre dalla presenza di sangue o ferite, distrazione da cui la persona non vedente è immune. Allora perché non unire le due competenze? In una ipotetica situazione di incidente stradale, la persona non vedente cercherà tra i presenti un vedente collaborante che sarà i suoi occhi e che verrà guidato nelle valutazioni da fare e nelle azioni da mettere in atto o nelle azioni da evitare (non dimentichiamoci che molte persone, pur agendo secondo il buon senso, compiono azioni dannose sull’infortunato, come ad esempio mettere un cuscino sotto al capo di un traumatizzato: la presenza di una persona, vedente o non, che ha nozioni di primo soccorso e che impedisce la messa in atto di queste azioni dannose può fare la differenza sull’esito del soccorso). Questo è solo un esempio delle tante situazioni che abbiamo affrontato durante il corso e per le quali si sono individuate di volta in volta delle strategie affinché una persona non vedente possa mettere in campo le sue nozioni di primo soccorso. Nella maggior parte delle situazioni la persona non vedente è in grado di agire da sola senza aiuti, nelle restanti situazioni può attivarsi per cercare l’aiuto più appropriato ed efficace.
Questo approccio ha portato ad un cambiamento anche della mentalità con cui gli stessi allievi hanno affrontato il corso. La maggior parte di loro era partita con l’idea di imparare delle nozioni che potessero essergli utili nella vita di tutti i giorni per migliorare la propria capacità di provvedere a sé stessi o ai propri familiari; ma alla fine del corso gli allievi hanno acquisito la consapevolezza di poter essere di aiuto anche in situazioni esterne alla propria vita domestica, mettendo da parte il timore di essere invece un intralcio.
Il livello di apprendimento e l’acquisizione delle abilità pratiche degli allievi sono stati verificati al termine del corso con un esame. Questo ha previsto la somministrazione di un test costituito da 16 domande, lo stesso test era stato somministrato il primo giorno di corso per verificare il livello di base delle conoscenze. La media degli errori del pre-test è risultata essere di 9, al test finale di 3. Questi risultati sono sovrapponibili ai risultati ottenuti nei corsi svolti con allievi vedenti.
Per verificare l’effettiva capacità di prestare soccorso abbiamo ricreato 4 ipotetiche scene con l’aiuto dei volontari specializzati in simulazione e trucco. Le scene riguardavano il soccorso ad una persona vittima di aggressione (accoltellamento con conseguente emorragia copiosa), soccorso ad un pedone investito, soccorso ad un collega vittima di malore in ufficio, soccorso ad amici intossicati dal monossido di carbonio. Gli allievi sono stati tutti in grado di riconoscere le situazioni di pericolo e di gestirle per ridurre al minimo il rischio che sé stessi o altri potessero rimanere a loro volta feriti; sono stati tutti in grado di effettuare o dare indicazioni per una chiamata corretta al 118 e di eseguire le manovre salvavita di base. Le stesse simulazioni erano state affrontate pochi giorni prima dagli allievi vedenti del corso di primo soccorso rivolto alla popolazione: non abbiamo riscontrato differenze tra i due gruppi; ci sono differenze tra i singoli allievi di entrambi i gruppi e sono da attribuire al carattere della persona (c’è chi è più insicuro o timido e chi più interventista).
In sintesi, da questa prima esperienza possiamo concludere che non dovrebbero essere posti limiti all’insegnamento del primo soccorso ad una persona non vedente: sarà la stessa persona che, nella consapevolezza delle proprie capacità, adotterà le strategie specifiche per portare alla persona vittima di trauma o di malore la migliore assistenza possibile in attesa dell’ambulanza.
È solo per una questione di metodologia didattica specifica che riteniamo preferibile svolgere separatamente corsi di primo soccorso per allievi vedenti e non, al fine di garantire un apprendimento efficace delle abilità pratiche nel rispetto delle diverse abilità.
Alla luce di questa esperienza, come volontari Monitori di Primo Soccorso siamo ancora più motivati a perseguire la nostra missione di diffusione delle nozioni di primo soccorso a quante più persone possibili. Vogliamo dare notizia dei risultati di questa nostra esperienza perché anche in altre parti di Italia si sviluppi la consapevolezza che nessun limite dovrebbe essere posto all’insegnamento di manovre che possono aiutare una persona a non sentirsi impotente di fronte ad una persona, familiare, amico o estraneo, in difficoltà. Dovremmo ancora di più incentivare l’organizzazione di corsi a diverse categorie di allievi, perché a prescindere dall’età, dal livello culturale, dalle diverse abilità fisiche e dai diversi caratteri, tutti sono in grado di imparare a fare qualcosa per contribuire a salvare una vita. Teniamo sempre presente che la maggior parte delle persone, purtroppo, non sa nemmeno effettuare una chiamata di soccorso efficace.
Sarà compito di noi istruttori trovare di volta in volta la strategia migliore perché ciascun allievo possa esprimere al meglio il proprio potenziale di primo soccorritore.
Crediamo sia una bella sfida e faremo del nostro meglio per portarla avanti.
Sonia Guarino, Volontaria della Croce Rossa Italiana (Comitato Provinciale di Bologna)
Monitore di Primo Soccorso.
Il punto di vista di un’allieva
Sonia ha già raccontato tutto del corso, io voglio solo completare questo esaustivo articolo, parlando di questa esperienza dalla prospettiva di chi ha imparato. L’idea di questo corso è nata da un incontro a cui io e mio marito, entrambi ciechi, abbiamo partecipato. Si trattava di una lezione di disostruzione pediatrica per genitori, tutti i genitori erano vedenti, tranne noi. L’insegnante, volontaria della croce rossa, non si aspettava che tra gli allievi ci fossero anche dei non vedenti, ma nonostante questo ci ha dedicato un po’ di tempo per mostrarci in modo dettagliato le manovre per liberare le vie respiratorie ostruite sia di un lattante, sia di un bimbo più grande. Ho pensato che avrei voluto ampliare le mie conoscenze sul primo soccorso e che forse ad altri ciechi la cosa potesse interessare. Ho anche valutato, in base a questa e esperienza, che un corso fatto per allievi vedenti è ricco di slide, di dimostrazioni visive e che per un cieco era necessario un approccio diverso. ecco allora che, supportata dal Consiglio sezionale che ha accolto la mia proposta, ho contattato la croce rossa di Bologna per cercare di organizzare il corso, sperando che suscitasse la curiosità di molti soci. Quel dubbio e quelle paure di cui Sonia parla nell’articolo, le ho percepite quando ho preso i primi contatti, la paura di non essere in grado, che fosse necessario modificare il linguaggio o selezionare cosa spiegare e cosa no. Insieme a Vito La Pietra ho preso parte ai test preparatori, che poi non sono stati altro che due incontri molto informali in cui abbiamo provato soprattutto il modo migliore per far comprendere le corrette manovre da mettere in pratica in determinate circostanze. lezione dopo lezione dubbi e paure dei docenti sono svaniti, mentre qualche allievo ha manifestato il dubbio di riuscire davvero a mettere in pratica ciò che ci è stato insegnato, soprattutto in ambienti non conosciuti. Altro dubbio che abbiamo è di riuscire, pur dimostrandoci competenti, ad essere ascoltati, visto che spesso si associa la disabilità all’incapacità e ci vuole molta personalità per far comprendere che davvero si parla in modo consapevole. rimane però il fatto che abbiamo appreso tantissime nozioni utili nel nostro quotidiano, che potrebbero esserci utili con i nostri figli, i nostri genitori e con noi stessi. Il mio auspicio è che questa esperienza si possa replicare in molte altre sezioni e anche qui a Bologna, perché credo sia davvero fondamentale, tanto da poter salvare realmente delle vite, avere le nozioni di base per affrontare le situazioni rischiose più comuni. Spero non ci troveremo mai a dover mettere in pratica ciò che abbiamo appreso, ma ringrazio di cuore per tutto ciò che ci è stato insegnato e mi complimento con Sonia e con tutti i suoi collaboratori per l’impegno e la voglia di mettersi in gioco che hanno dimostrato in questa circostanza.
Irene Balbo
Torino -Notiziario audio ZeroUndici News
E’ in rete la nuova edizione del notiziario audio ZeroUndici News, n. 25/2015 del 26/06/2015. Di seguito il link: http://www.uictorino.it/011news/011news1525.mp3
Tra gli argomenti trattati
Interpretazioni colorate: un’emozionante serata di teatro. Protagonisti i ragazzi con pluriminorazioni seguiti dall’I.Ri.Fo.R.
giovedì 2 luglio la riunione per costituire il Comitato Giovani, una grande occasione per il futuro della nostra realtà associativa
Glaucoma: il 73% delle persone colpite non sanno di esserne affette. Un convegno a Verona sottolinea, ancora una volta, la centralità delle prevenzione
A Palazzo Reale visite tattili per conoscere la Tavola dei Re
Buon ascolto!
L’Unione Italiana Ciechi Reggio Emilia insieme alle Istituzioni per favorire l’integrazione sociale
Domenica 21 giugno in Biblioteca Panizzi a Reggio Emilia si sono svolte le premiazioni del 3° Concorso Nazionale di editoria tattile illustrata.
Più di 250 persone provenienti da tutta Italia hanno partecipato alla cerimonia di premiazione del Concorso Nazionale di editoria tattile illustrata, che quest’anno ha scelto Reggio Emilia come cornice dell’evento dedicato al mondo della lettura per ciechi e ipovedenti.
Domenica 21 giugno in Biblioteca Comunale Panizzi a Reggio Emilia si sono svolte le premiazioni dei cinque libri vincitori che rappresenteranno l’Italia al Concorso Internazionale “Typhlo & Tactus”, che si terrà a Cannero Riviera (VB) dal 12 al 14 Novembre 2015. Una giornata di festa e di sensibilizzazione sulle tematiche della disabilità e dell’integrazione, che ha visto la partecipazione di tutta la cittadinanza e delle Istituzioni locali e regionali.
Ospitare il concorso nazionale di editoria tattile illustrata è stato molto importante per la nostra città – afferma Chiara Tirelli, presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti per la sezione provinciale di Reggio Emilia – Ciò ha rappresentato un evento di grande rilevanza sociale, nonché un tassello fondamentale nel piano di promozione di una cultura scolastica finalizzata all’integrazione e all’accessibilità alla lettura. Reggio non ci ha deluso; ottima la risposta della cittadinanza e delle Istituzioni, che ancora una volta ci hanno dimostrato la loro vicinanza e il loro sostegno. Una presenza rilevante anche per tutti i nostri associati, che hanno partecipato insieme alle famiglie. Vorrei ringraziare Raffaella Curioni, Assessore all’“Educazione e conoscenza” del Comune di Reggio Emilia, Ilenia Malavasi, Vice Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Silvia Prodi, Consigliera della Regione Emilia Romagna e Giordano Gasparini, Direttore Scientifico della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Con la Provincia e il Comune di Reggio Emilia – continua Tirelli – la nostra associazione sta lavorando molto bene e sta portando avanti progetti di rilievo, tra i quali lo screening della vista nelle scuole primarie che stiamo organizzando per il prossimo anno scolastico e che ha avuto il patrocinio della Provincia, oltre all’indispensabile contributo della Fondazione Manodori. Un altro appuntamento reggiano, che dimostra la continuità dell’impegno per il sociale delle nostre amministrazioni locali, è la XXIV edizione del concorso nazionale di poesia riservato ai non vedenti, la cui cerimonia di premiazione sarà ospitata in Biblioteca Comunale Panizzi, polo culturale della nostra città”.
In qualità di Presidente Regionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – afferma Stefano Tortini – ringrazio tutte le Istituzioni e la cittadinanza per la grande partecipazione di domenica. Mi auguro che i vincitori del concorso continuino ad offrire la loro preziosa professionalità per allestire altri libri di questo tipo, che consentono ai disabili visivi di raffigurarsi le immagini, riprodotte tridimensionalmente con materiali di vario genere, attraverso il tatto che costituisce gli occhi di chi non vede. La Regione Emilia Romagna – dice Tortini – è profondamente impegnata insieme alle Federazioni FAND e FISH nel promuovere politiche ed azioni volte alla sensibilizzazione della cittadinanza e alla risoluzione di criticità rispetto all’accessibilità, alla cultura, all’istruzione per le persone con disabilità. Il Comune di Reggio Emilia, coinvolgendo tutte le rappresentanze di categoria, si è fortemente impegnato a promuovere il dibattito su questi temi attraverso i tavoli costituiti per il progetto “Reggio Emilia città senza barriere”, al fine di realizzare interventi concreti in materia, sulla scorta delle riflessioni e delle criticità emerse nel corso dei lavori”.
Ha coordinato la cerimonia di proclamazione dei vincitori Sergio Govi, Presidente dell’Istituto Regionale “Giuseppe Garibaldi” di Reggio Emilia. Inoltre, sono intervenuti Rodolfo Masto, Presidente della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro ciechi Onlus, Gianluca Rapisarda, Presidente dell’Istituto Gioeni Ardizzone di Catania e Giancarlo Abba, Direttore scientifico dell’istituto dei Ciechi di Milano.
Risultati ufficiali 3° Concorso Nazionale di editoria tattile “TOCCA A TE!” 2015
Primo Classificato “Miglior libro italiano”
Primo Classificato “Giuria Giovani”
IO, TU, LE MANI di Marcella Basso
Libro in stoffa progettato per essere letto contemporaneamente da due lettori, seduti uno di fronte all’altro. Le mani seguono la storia, in una trama di incontri, separazioni e avvicinamenti graduali, grazie alla maestria tecnico realizzativa dell’autrice, che sa ben impiegare i materiali per costruire sorprese e percorsi emotivi. Un’opera davvero originale in grado di raccontare una piccola favola con uno sviluppo narrativo chiaro e accessibile. La bellezza estetica del libro e la cura dei dettagli hanno immediatamente colpito le giurie, le quali lo hanno individuato all’unanimità come miglior libro fin dal primo esame. Un prodotto editoriale che riesce quindi anche a conciliare i gusti e le aspettative di generazioni diverse.
Primo Classificato “Miglior libro d’artista” – Premio Mauro L. Evangelista
IL CIELO IN TASCA di Daniela Piga
Il lavoro si articola in una serie di mini libri contenuti in piccole tasche, che vanno a comporre un libro da sfogliare e distendere sul piano. Il lettore attraversa diversi paesaggi naturali, suggeriti da sensazioni olfattive, tattili, uditive e anamnestiche. Ogni piccolo libro è un’opera a sé, con una sua forza espressiva e un suo stile, anche nello spazio di pochissime pagine, ma l’opera finale ha un’unità poetica chiara e originale.
Menzione speciale “Miglior libro didattico”
OMBRA di Michela Tonelli e Antonella Veracchi
Il libro si cimenta con un tema non semplice da introdurre ai lettori non vedenti. Gli effetti della luce, e quindi anche il concetto di ombra, sono però resi in maniera intelligente, esplicativa e originale. Un lavoro riuscito, ben confezionato e dai tratti poetici. Nell’ultima pagina, un espediente tecnico sorprendente, rende il libro un vero strumento didattico.
Menzione speciale “Miglior libro Primissima infanzia”
PICCOLO LIBRO DELLE CAREZZE di Carlotta Vaccari
Un libro morbido, delicato ma resistente alla manipolazione. Esplicitamente pensato per i più piccoli ma con una storia in grado di creare una piacevole intimità tra il bambino e l’adulto. Un libro gioco interessante con interventi multisensoriali.
Selezione Typhlo & Tactus 2015 – Secondo classificato categoria “Miglior libro Italiano”
libro n° 122- PRIMA O POI di Isabella Christina Felline
Un lavoro semplice ma dal forte impatto tattile, con vivi contrasti cromatici, che conduce il lettore lungo un percorso di conoscenza sia grafica che linguistica. In poche pagine si dipana una storia di trasformazione e cambiamento. Un testo intelligente illustrato in maniera raffinata.
MENZIONI SPECIALI “LIBRO DEL CUORE”
In questa edizione le giurie hanno voluto premiare anche alcuni libri rappresentativi del lavoro svolto con passione e competenza da coloro che pur non essendo illustratori professionisti lavorano ogni giorno a contatto con la realtà della disabilità.
Una bella giornata della Famiglia Andrello di Venezia
Io sono Edoardo della Scuola Boschetti di Piove di Sacco (Padova)
Il Cane di Clara di Clara Morese, Angela Coviello e Iolanda Langialonga dell’Istituto Artistico Caravaggio di Milano