Legge di Stabilità: le priorità per il forum e gli impegni del Governo, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Roma 14 ottobre 2013
 
Alla vigilia del varo della legge di stabilità 2014 il Forum Nazionale del Terzo Settore esprime preoccupazione per la sorte di alcune tematiche prioritarie “rispetto alle quali, in questi mesi, ci siamo spesi con grande impegno – dichiara il Portavoce Nazionale Pietro Barbieri -“.
 
“Pensiamo – prosegue il Portavoce – al tema dell’aumento dell’Iva dal 4% al 10% per le prestazioni di servizi socio assistenziali ed educativi rese da cooperative sociali, pensiamo al rifinanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali e a quello per le non autosufficienze che negli ultimi anni sono stati quasi del tutto azzerati. Pensiamo ancora agli impegni che l’Italia ha assunto in tema di cooperazione per la lotta alla povertà e lo sviluppo sostenibile, agli impegni e le promesse di incrementare le risorse per il servizio civile e per la cooperazione internazionale. Pensiamo al tema del 5 per mille, alla sua stabilizzazione  – che invochiamo ormai da anni – e allo  stanziamento di adeguati fondi che diano nuovo respiro rispetto ai tagli perpetrati negli anni passati. Pensiamo all’adozione di un adeguato piano nazionale di contrasto alla povertà, al tema dell’occupazione, in particolare quella giovanile, alla revisione dell’Imu per il non profit. Pensiamo, soprattutto, a quanto l’Italia negli ultimi anni sia rimasta indietro e agli ultimi posti rispetto ai paesi europei e alle politiche sociali e di sviluppo che questi hanno adottato e incrementato. Pensiamo al milione di posti di lavoro che potrebbero essere persi, alle molteplici opportunità per i giovani che andrebbero a sfumare, alla credibilità politica del nostro Paese, ai servizi dedicati agli anziani, alle persone con disabilità e a tutti quei cittadini discriminati che non potrebbero più essere garantiti, infine alle migliaia di associazioni che sarebbero costrette a chiudere.”
 
“Il Governo si era assunto con noi l’impegno formale di realizzare una riunione con i Ministri competenti  circa la Legge di stabilità. Rimaniamo in fiduciosa attesa di qualche segnale in questa direzione  – conclude Barbieri -.”
 
 
 
Anna Monterubbianesi
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Forum Terzo Settore: IVA alle Cooperative sociali e Servizio Civile Nazionale, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Roma 9 agosto 2013

Iva alle cooperative sociali e servizio civile nazionale. Su queste tematiche sono stati presentati in questi giorni alcuni Odg accolti dal Governo da parte di alcuni parlamentari sensibili al nostro mondo.
“I due ambiti, sui quali il Forum Nazionale del Terzo Settore sta lavorando da tempo, hanno visto il nostro pieno impegno su diversi fronti – dichiara il Portavoce Pietro Barbieri – per ripristinare il regime di Iva agevolata al 4% per le prestazioni sociali rese dalle cooperative sociali che dal 1 gennaio 2014 dovrebbe aumentare al 10% e per incrementare i fondi destinati al servizio civile che negli ultimi anni sono stati quasi del tutto azzerati.”
“È molto importante per noi – prosegue il Portavoce – poter condividere questo impegno contando sul supporto di parlamentari che portare avanti le stesse nostre battaglie, scongiurando così, da un lato, il rischio di tagliare moltissimi posti di lavoro e di interrompere servizi socio-sanitari, educativi ed assistenziali fondamentali per anziani, minori, persone con disabilità e fasce sociali più deboli, dall’altro cercando di individuare e ripristinare le adeguate risorse finanziarie che consentano di riprogrammare le attività del servizio civile nazionale e garantiscano a migliaia di giovani di partecipare a questa importante esperienza di formazione e di cittadinanza.”

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Il Forum Nazionale del Terzo Settore è stato ricevuto dal premier Enrico Letta, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Roma 27 agosto 2013

Coesione sociale, sviluppo sostenibile, economia civile, sostegno all’azione del terzo settore italiano, istituzione di  sedi stabili di confronto con le parti sociali. Sono questi i temi prioritari che il Forum Nazionale del Terzo Settore ha portato sul tavolo del Governo, nell’incontro che si è svolto questa mattina a  Palazzo Chigi con il Premier Enrico Letta.

“Il Premier Letta – che segue la situazione di difficoltà del Paese in specie per quanto attiene la sempre più fragile coesione sociale, che vede il terzo settore tra i suoi protagonisti –  ha ascoltato con interesse le nostre istanze povertà, occupazione, fondi alle misure di politiche sociali e alla cooperazione internazionale,  5×1000, servizio civile. Ha manifestato il suo impegno per valutare e garantire che siano messe in atto le azioni necessarie atte a superare gli attacchi al welfare e terzo settore, in particolare per quanto attiene l’aumento dell’IVA alle cooperative sociali nonché  il tema IMU e enti non commerciali.”  dichiara il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri .
Le principali questioni di interesse del Forum del Terzo Settore sono state oggetto di confronto tra il Presidente del Consiglio e il  Portavoce Pietro Barbieri. Un incontro definito dal Presidente del Consiglio preparatorio ad una riunione con i Ministri competenti  circa la prossima Legge di stabilità, da realizzarsi entro i primi dieci giorni di settembre.
“Un incontro cordiale –  prosegue il Portavoce – teso in particolare alla creazione di un Tavolo di confronto istituzionale con la Presidenza del Consiglio che sappia affrontare le tante tematiche oggetto del terzo settore e riesca anche a colmare il vuoto lasciato dalla improvvida soppressione della Agenzia del Terzo Settore.”
“Ci attendiamo che questo Tavolo venga prontamente convocato come intesi e che finalmente porti a qualche concreto risultato. Tutto questo però –  ha ribadito il Portavoce – deve essere accompagnato da un profondo cambiamento di prospettiva nelle relazioni istituzionali con il terzo settore e da  un forte investimento nelle politiche di welfare e di cittadinanza”.

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9° CENSIMENTO INDUSTRIA E SERVIZI, ISTITUZIONI E NON PROFIT: UN PAESE IN PROFONDA TRASFORMAZIONE, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Cresce il non profit, arretra la Pubblica Amministrazione, cambia il sistema delle imprese a causa della crisi economica e del cambiamento del contesto competitivo. E’ quanto emerge dalla rilevazione censuaria che ha coinvolto 260mila imprese, oltre 300mila istituzioni non profit e 13mila istituzioni pubbliche

Roma, 11 luglio 2013 – Il mondo del non profit cresce e si diversifica, la Pubblica Amministrazione si snellisce, il settore delle imprese subisce trasformazioni nel contesto della crisi e della globalizzazione. A confermarlo sono i risultati del 9° Censimento Istat su Industria e servizi, Istituzioni pubbliche e Non Profit. Alla rilevazione hanno partecipato oltre 300mila organizzazioni non profit, 13mila istituzioni pubbliche e un campione di 260mila imprese (tutte quelle con 20 e più addetti e circa 190mila unità produttive di piccole e piccolissime dimensioni).

Innovativa nel metodo e nelle tecniche di rilevazione, l’operazione censuaria si è caratterizzata per un uso quasi capillare del web da parte dei soggetti coinvolti nella compilazione dei questionari. Proprio questo ha consentito la pubblicazione dei dati definitivi a distanza di soli quattro mesi dalla chiusura delle rilevazioni sul campo.
Accanto ai dati tradizionali, alcuni approfondimenti inediti su occupazione, governance, internazionalizzazione e strategie finanziarie costituiscono una solida base informativa per un monitoraggio continuo delle trasformazioni della realtà produttiva italiana.

Le dinamiche del sistema produttivo italiano si evincono dal raffronto tra i risultati del 9° Censimento e quelli della precedente edizione; la vivacità del sistema ha subito un rallentamento negli ultimi anni a causa della crisi strutturale che ha investito gran parte dell’Europa.
Il dinamismo interno al sistema è rappresentato anche da un fenomeno peculiare che emerge dall’indagine: l’effetto “sostituzione” tra un settore e l’altro in termini di occupazione e unità economiche. Se, da una parte, diminuisce l’occupazione dipendente nell’istruzione e nella sanità e assistenza sociale pubblica (rispettivamente -10,3 per cento e -8,6 per cento), dall’altra aumenta contestualmente nelle stesse attività economiche il numero degli addetti nel non profit (+78mila nell’istruzione, +123mila nella sanità e assistenza sociale) e nelle imprese (rispettivamente +13mila e +148mila). Una conferma del progressivo ampliamento dei servizi di mercato chiaramente misurato dal Censimento.

 

 

 

 

 CRESCE IL RUOLO DEL NON PROFIT

Al 31 dicembre 2011 le organizzazioni non profit attive in Italia sono 301.191, con un incremento del 28% rispetto al 2001, anno dell’ultima rilevazione censuaria sul settore. Più contenuto, ma sempre positivo, il dato relativo all’incremento di istituzioni con addetti (+9,5 per cento) con una crescita del personale dipendente pari al 39,4 per cento rispetto al 2001. Il non profit cresce soprattutto nel Nord e nel Centro Italia, con punte più alte di presenza e attività in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. Il settore conta sul contributo lavorativo di 4,7 milioni di volontari, 681mila dipendenti, 270mila lavoratori esterni e 5mila lavoratori temporanei.
Nel tessuto produttivo italiano, il non profit occupa una posizione significativa: il 6,4 per cento delle unità economiche attive. Il settore della cultura e dello sport assorbe il 65 per cento del totale delle istituzioni non profit, seguito dai settori dell’assistenza sociale (con 25mila istituzioni), delle relazioni sindacali e di rappresentanza (16 mila realtà), dell’istruzione e ricerca (15mila istituzioni).
Il peso della componente non profit nell’assistenza sociale è significativo anche in termini di occupazione con 544 addetti ogni 100 nelle imprese.
Quasi la metà dei dipendenti impiegati nelle istituzioni non profit (46,9 per cento) è concentrata in Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.
 IMPRESE: DIECI ANNI DI TRASFORMAZIONI

Il censimento delle imprese si è articolato su due livelli: il primo ha consentito di migliorare le misurazioni delle caratteristiche strutturali delle imprese e dell’occupazione e di misurare con precisione i cambiamenti strutturali manifestatisi tra il 2001 e il 2011; il secondo, basato su una rilevazione che ha coinvolto un campione di 260mila imprese, ha approfondito la conoscenza dei fattori di competitività delle unità produttive, con particolare attenzione a quelle di piccola dimensione. Il confronto tra 2001 e 2011 è fortemente condizionato dal 2008, anno in cui la crisi economica ha investito i sistemi produttivi di tutti i Paesi europei e dell’Italia in particolare, interrompendo una fase di crescita che mostrava segni di accelerazione. Al 31 dicembre 2011, le imprese attive sono 4.425.950, con un aumento dell’8,4 per cento rispetto al 2001. Sul territorio, si registra un consistente aumento delle imprese nel Sud (12,2 per cento), seguono Centro (11,5 per cento) e Isole (10,7 per cento). Per quanto riguarda l’occupazione, la rilevazione censuaria registra 11,3 milioni di lavoratori dipendenti, 5,1 milioni di indipendenti, 421 mila esterni e 123mila temporanei. L’incremento rispetto al 2001 è modesto (+4,5 per cento); tuttavia nel corso del 2011, circa 295mila imprese con almeno tre addetti hanno effettuato nuove assunzioni: la percentuale più alta (31,4 per cento) si registra nell’industria.
Per quanto riguarda la governance, si conferma il carattere familiare del sistema imprenditoriale italiano, che vede in oltre il 90 per cento delle imprese con almeno tre addetti una persona fisica come socio principale. Raramente il primo socio ha nazionalità estera, il fenomeno è più frequente in Toscana (5,1 per cento) e Lombardia (4,5 per cento).
La proprietà delle microimprese (tra 3 e 9 addetti) appare piuttosto stabile nel tempo: nel 72,7 per cento dei casi non vi è stato nel periodo 2006-2011 un passaggio generazionale, né è previsto per il 2012-2016. A capo delle microimprese nella maggior parte dei casi si trovano uomini al di sopra dei quarant’anni, diplomati, con precedenti esperienze di lavoro dipendente. Nelle regioni meridionali una minore età media degli imprenditori si associa a una quota mediamente più elevata di imprenditori senza precedente esperienza lavorativa.

 

 

 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SI FA PIÙ PICCOLA

Diminuisce il numero delle istituzioni pubbliche che, al 31 dicembre 2011, sono 12.183, il 21,8 per cento in meno rispetto alla precedente rilevazione del 2001. La riduzione è legata a una serie di interventi normativi e di processi di razionalizzazione che hanno portato negli anni alla trasformazione di enti da diritto pubblico a diritto privato e all’accorpamento tra istituzioni diverse. Nel 2011 i lavoratori attivi della PA sono poco più di 2,8 milioni, 116mila i lavoratori esterni, 11mila i lavoratori temporanei, 69mila i volontari impegnati nelle amministrazioni pubbliche, al netto dei militari e degli appartenenti alle forze di polizia. Tra gli enti locali, sono i Comuni ad aver subito la più forte contrazione del numero di addetti (-10,6 per cento), un po’ meno si registra nelle Regioni (-8,6 per cento). Solo le Province, le Comunità montane e isolane e le Unioni di comuni hanno aumentato nel decennio i dipendenti (+11,3 per cento le prime, +42,9 per cento le seconde) in coerenza con l’aumento del loro numero (da 102 a 109 le prime e da 355 a 573 le seconde). Tendenza opposta si osserva, invece, in Valle D’Aosta, Sicilia e Provincia autonoma di Trento che hanno visto aumentare il numero degli addetti in rapporto alla popolazione. La diminuzione del personale dipendente (-24,8 per cento) si riscontra anche nelle Altre istituzioni pubbliche (Camere di Commercio, ordini e collegi professionali, università ed enti di ricerca). Significativa anche la contrazione (-14,2 per cento) del numero di addetti negli Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e nelle amministrazioni dello Stato: Ministeri, Agenzie dello Stato, Presidenza del Consiglio.

 

 

 

Il Forum Terzo Settore ha incontrato il viceministro all’economia Fascina, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Roma 2 luglio 2013
 
Una delegazione del Forum Nazionale del Terzo Settore ha incontrato ieri il Viceministro all’Economia e alle Finanze Stefano Fassina.
 
“Un incontro positivo – dichiara il Portavoce Pietro Barbieri –  che ci ha permesso di porre all’attenzione del Viceministro questioni per noi prioritarie. A partire dalla necessità, condivisa con il Viceministro, che il Terzo Settore trovi una sua collocazione ben definita e spazi di riconoscimento all’interno dei quali il welfare non sia più considerato residuo e subordinato, ma parte integrante e qualificante del nostro sistema economico e di sviluppo, in grado di garantire coesione, e sicurezza sociale, equità e occupazione, in particolare giovanile e femminile.”
 
Tra le questioni che la delegazione del Forum, composta dal portavoce Pietro Barbieri, i rappresentanti del  coordinamento Enzo Costa, Andrea Fora, Maurizio Mumolo, Stefano Tassinari e il Direttore del Forum Domenico Iannello, ha presentato al Viceministro Fassina, la questione sociale del Paese che oggi è diventa ogni giorno di più emergenziale, il mantenimento dell’Iva al 4% per le prestazioni di servizi socio sanitari ed educativi resi dalle cooperative sociali, il rifinanziamento dei Fondi per le politiche sociali e l’aumento delle risorse destinate alla cooperazione internazionale – secondo gli impegni presi -, la stabilizzazione del 5 per mille che deve diventare una questione di diritto, la definizione di un piano d’azione nazionale contro la povertà, il tema occupazionale, la riduzione delle spese militari, la revisione dell’Imu per il non profit, il ritardo dei pagamenti da parte della PA e la necessità che venga ripristinato un organismo come l’Agenzia per il Terzo Settore.
 
“Abbiamo apprezzato l’attenzione del Viceministro Fassina – prosegue Barbieri – vicino al nostro mondo e sensibile alle nostre istanze. Proprio da parte del Viceministro è arrivata infatti la proposta di individuare alcune priorità sulle quali cominciare a lavorare insieme, pur tenendo conto della difficile situazione economica del nostro Paese e di quella della finanza pubblica. Il Viceministro ci ha invitati a fissare un secondo incontro già da settembre e ad avviare un confronto ed una collaborazione anche con l’Agenzia delle Entrate e con i Presidenti della Commissione Finanze di Camera e Senato.”
 
“Da parte nostra – conclude il Portavoce – abbiamo chiesto che anche con il Ministero dell’Economia venga istituito un Tavolo permanente di consultazione che consenta un confronto e un dialogo con il nostro mondo, che ci coinvolga in prima persona e che sancisca quel segnale di riconoscimento del nostro ruolo che rivendichiamo da tempo.”
 
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Il Forum Nazionale del Terzo Settore incontra il Sottosegretario Borletti Buitoni, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Pietro Barbieri, accompagnato da una delegazione del Forum, ha incontrato ieri il Sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Ilaria Borletti Buitoni.
 
L’incontro è stata occasione per approfondire i temi della promozione, valorizzazione e salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici italiani e per riflettere su come sia possibile avviare un confronto ed una collaborazione sulle attività promosse dal Ministero, insieme alle tante associazioni di terzo settore che operano in questi ambiti. Tema di particolare attenzione durante l’incontro, il 5 per mille e la necessità di una sua stabilizzazione.
 
“E’ stato per noi un incontro positivo – ha dichiarato il Portavoce Barbieri -. Apprezziamo la grande apertura e sensibilità che il Sottosegretario ha mostrato nei nostri riguardi, forte della sua vicinanza al nostro mondo e della grande competenza maturata in questi anni sulle tematiche di terzo settore.”
 
“Il Forum del Terzo Settore – ha concluso Barbieri – assicura la sua piena disponibilità e la volontà di collaborare con il Ministero per offrire un contributo su temi e attività volti allo sviluppo del nostro patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico.”

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Il Forum Nazionale del Terzo Settore incontra il Ministro Giovannini e il Viceministro Guerra, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Istituire un Tavolo permanente di confronto, consultazione e progettazione di strategie condivise con il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali. Questa la richiesta centrale emersa dall’incontro che si è svolto questa mattina tra il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, con una delegazione del Coordinamento nazionale e il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Enrico Giovannini e il Viceministro Cecilia Guerra.
 
Il Forum ha posto all’attenzione di Ministro e Viceministro alcuni temi prioritari per il terzo settore, sui quali è necessario trovare riposte con estrema urgenza. Dalla questione sociale del Paese, a quella del mantenimento dell’Iva al 4% per le prestazioni di servizi socio sanitari ed educativi, al rifinanziamento del Fondo Nazionale per le Politiche sociali e il Fondo sulla Non Autosufficienza, alla stabilizzazione del 5 per mille, fino alla emanazione ed implementazione dell’ISEE e alla definizione di un Patto Sociale Nazionale che veda coinvolti insieme Governo, Regioni, Comuni e parti sociali. Proposte dal Forum sono arrivate anche sul tema dell’investimento in politiche di welfare, a partire dal superamento della social card e fino all’introduzione di un piano d’azione nazionale contro la povertà.
 
Accanto a questi temi, il Forum ha inoltre chiesto che vengano create le condizioni per l’avvio di uno sviluppo economico e sostenibile che garantisca coesione e sicurezza sociale, oltre che stabile occupazione, facilitando, in particolare, l’occupazione giovanile, e tenendo conto del ruolo che il terzo settore può svolgere per il rilancio di questo settore.  “Abbiamo chiesto che vengano messe in atto agevolazioni fiscali alle imprese che assumono giovani – dichiara il Portavoce Barbieri -, la revisione di alcuni punti della “Legge Fornero” circa l’ingresso al lavoro, in specie per alcune tipologie contrattuali, e che si operi una riforma dei servizi all’Impiego e delle Politiche attive per il lavoro, valorizzando le esperienze che il terzo settore ha maturato nell’inserimento lavorativo.”
 
“L’incontro – sostiene Pietro Barbieri – è stato per noi positivo. C’è stata la disponibilità da parte del Ministro a costruire percorsi per riuscire ad affrontare le diverse questioni sottoposte. Abbiamo già fissato alcuni appuntamenti sulle tematiche per noi prioritarie, anche se il nostro auspicio è che si possa costituire quanto prima un Tavolo di confronto costante che ci permetta di affrontare le tematiche più urgenti, e allo stesso tempo di disegnare strategie per un percorso condiviso.” “In passato – prosegue Barbieri – avevamo l’Agenzia per il Terzo Settore che poteva facilitare questo percorso, ma da quando è stata abolita, ci ritroviamo ancora più spesso a dover affrontare decisioni che ci riguardano, ma che non ci coinvolgono in prima persona.”
 
“Il Ministro Giovannini – conclude il Portavoce – ha ben chiara la rilevanza del ruolo che noi svolgiamo, ed è proprio per questo motivo che rilanciamo la proposta che venga costituito quel Tavolo permanente di consultazione con il Ministero, che rappresenterebbe un riconoscimento del ruolo del terzo settore, e una dimostrazione che non possiamo né dobbiamo essere  ‘terzi’ nelle priorità del Governo.”
 
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Assemblea Forum Nazionale del Terzo Settore, Redazionale

Autore: Redazionale

22.05.2013
Vi segnaliamo, sinteticamente, le principali decisioni assunte dal Forum
Nazionale del Terzo Settore nel corso dell’Assemblea del 22 maggio 2013:

– approvazione del programma Attività 2013-2014 (vedere file allegato);

– – approvazione del bilancio consuntivo 2012 e preventivo 2013 (vedere file
allegato);

– – reintegro di due componenti del Coordinamento nazionale decaduti o dimessi
(vedere di seguito);

– – approvazione della richiesta di adesione dell’AOI – Associazione ONG
italiane nel Forum (vedere di seguito).

L’ASSOCIAZIONE ONG ITALIANE ENTRA A FAR PARTE DEL FORUM DEL TERZO SETTORE

L’Assemblea del Forum del Terzo Settore, riunita il 22 maggio, ha accolto la richiesta dell’Aoi, Associazione ONG italiane di entrare a far parte degli associati del Forum. L’Aoi è un’associazione che nasce nel 2000 e rappresenta oltre 250 organizzazioni italiane impegnate nella cooperazione, solidarietà e volontariato internazionale. L’Associazione incoraggia lo scambio di esperienze tra le diverse organizzazioni che rappresenta e ha lo scopo principale di diffondere e sostenere la cultura e le politiche di cooperazione, nazionali ed europee, in tema di cooperazione internazionale.

E’ con piacere che le diamo il benvenuto.

COORDINAMENTO NAZIONALE DEL FORUM
A seguito della sostituzione di due componenti il Coordinamento nazionale
del Forum, il Coordinamento risulta così costituito:
Luigi Agostini, Lucio Babolin, Franco Bagnarol, Fausto Casini, Irma Casula,
Gianfranco Cattai, Arnaldo Chianese, Enzo Costa, Antonio Di Matteo, Andrea
Fora, Alessandro Geria, Maurizio Gubbiotti, Vincenzo Manco, Renato Mattivi,
Paola Menetti, Maurizo Mumolo, Paolo Nardi, Nirvana Nisi, Benito Perli,
Stefano Tassinari.

Servizio Civile Nazionale: Il nuovo Governo mantenga gli impegni issunti, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

"Lo scorso giugno il Ministro Riccardi invitò gli enti di Servizio Civile Nazionale ed i giovani volontari ad una conferenza stampa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in cui annunciava di aver trovato ulteriori fondi utili a garantire l'avvio di circa 18.810 volontari nel 2013 e di altrettanti nel 2014. Sulla scorta di queste indicazioni gli enti hanno provveduto ad organizzare la propria progettazione ed i conseguenti investimenti, coinvolgendo decine di migliaia di sedi, di enti partner e di università."

"E' trascorso quasi un anno e nonostante le rassicurazione ulteriori ricevute nel corso di questi mesi dagli uffici del  Ministro Riccardi, desta sincera preoccupazione il fatto che siano state pubblicate le graduatorie definitive dei progetti ma ancora non si conoscano i numeri relativi ai volontari che saranno messi a bando."

"Le rappresentanze degli enti e dei volontari hanno più volte chiesto che gli impegni assunti dal Governo siano rispettati, lanciando l'allarme rispetto ad una ennesima diminuzione di volontari che avrebbe come esito l'implosione del sistema e un allontanamento dal servizio civile, già tristemente cominciato negli ultimi anni, sia degli enti più attivi che dei giovani."

"Per questo motivo chiediamo al neo Ministro Josefa Idem di adoperarsi utilizzando le risorse disponibili per il 2013 e quelle programmate per il 2014 affinché gli enormi sforzi fatti per preservare un sistema ricco e complesso come quello del Servizio Civile Nazionale non vengano vanificati dall'emanazione di un bando a numeri ridotti. Riponiamo in questo Governo e nel Ministro la massima fiducia, con l'auspicio di poter riprendere, a partire dal prossimo bando, quel percorso di crescita e di riforma del più importante strumento di educazione alla cittadinanza di cui il nostro Paese si è saputo dotare."

Forum Nazionale Servizio Civile
CNESC – Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile
Rappresentanza Nazionale Volontari in Servizio Civile
Forum Nazionale Terzo Settore
Aisec – Associazione Servizio Civiliste e Civiliste d'Italia

“Se chiudi col razzismo, ti si apre un mondo” – settimana di azione contro il razzismo, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

17-24 Marzo 2013

Il Forum del Terzo Settore manifesta il suo pieno sostegno alla "Settimana di azione contro il razzismo" promossa dall'Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – dal 17 al 24 marzo.
La Settimana, organizzata in occasione della "Giornata mondiale per l'eliminazione delle discriminazioni razziali" che si celebra in tutto il mondo il 21 marzo, vedrà  centinaia di iniziative nelle città italiane volte ad approfondire il tema del rapporto con la diversità e a sensibilizzare i cittadini sulle questioni dell'inclusione, dell'integrazione e della costruzione di reti per diffondere prassi di contrasto ai fenomeni discriminatori.

"Molte delle associazioni aderenti al Forum del Terzo Settore – dichiara il  portavoce Pietro Barbieri – sono impegnate quotidianamente nell'affermazione dei diritti e della dignità delle persone e in azioni di contrasto ad ogni forma di violenza e discriminazione. Per 'aprire un mondo' – come recita lo slogan della Settimana – è necessario promuovere quel cambiamento sociale e culturale che fondi le sue basi sui concetti fondamentali dell'inclusione, del rispetto, della socialità e della cittadinanza."

 "Come Forum – prosegue il Portavoce – chiediamo un maggiore riconoscimento, da parte delle Istituzioni, di quelle iniziative e attività che contrastano tutte le forme di discriminazione. Azioni che hanno una grossa importanza nel garantire civiltà, equità e dignità e un peso assai piccolo sul bilancio del nostro Paese."
Il Giornale Radio Sociale dedicherà ampio spazio alle iniziative della Settimana promossa dall'Unar. Segnaliamo tra queste la presentazione del documentario "Stazione Mediterraneo – Storie dell'Italia che accoglie e include", dedicato alle buone pratiche dell'accoglienza, dell'inclusione e dell'inserimento lavorativo dei popoli migranti tra la Calabria, Napoli e Roma. Il documentario, realizzato dalle testate www.nelpaese.it, www.giornaleradiosociale.it, dal progetto Visioni Sociali e in collaborazione con l'agenzia stampa Redattore Sociale, sarà presentato il 21 marzo a Roma.
 
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