10 ottobre: Vangi e il Museo Omero e la Bohème e i Bohèmiens

Doppio appuntamento per SABATO 10 OTTOBRE con l’arte e la musica:

ore 17 “GIULIANO VANGI E IL MUSEO OMERO” – INCONTRO CON L’ARTISTA AMACI – Giornata del contemporaneo Museo Tattile Statale Omero, Ancona ingresso libero

ore 20 LA BOHÈME E I BOHÉMIENS
Un racconto in musica tratto da “Giacomo Puccini intimo” di Guido Marotti Spettacolo di chiusura della Biennale Arteinsieme Musica Sala Ridotto del Teatro delle Muse, Ancona ingresso libero

10 ottobre ore 17 “GIULIANO VANGI E IL MUSEO OMERO” – INCONTRO CON L’ARTISTA Giuliano Vangi, uno dei maggiori e più noti scultori a livello internazionale, incontra il pubblico alle ore 17 al Museo Omero in una sala al lui interamente dedicata e che sarà visitabile fino al 1 novembre. Sono cinque le opere in mostre, scelte dal Maestro tra le sue più recenti sculture, particolarmente fedeli alla sua poetica che mettono al centro l’uomo contemporaneo indagato nella sua fragilità e possibilità di riscatto.
Dallo splendido granito “Donna in piedi”, all’intima terracotta “Figura seduta”, l’affascinante “Lucia” in ebano e bosso, il caldo abbraccio in bronzo di “Lui e Lei” e il bellissimo gesso “Donna nel tubo”. Queste ultime due opere saranno lasciate in dono dall’artista al Museo Omero ed entreranno a far parte della collezione permanente. Un altro gesto generoso da parte di Giuliano Vangi che nell’ultimo anno ha instaurato un solido e stretto legame con il Museo, accettando il ruolo di testimonial della Biennale Artesieme, che lo ha poi visto protagonista della relativa mostra “Frammenti d’umanita'” alla Mole Vanvitelliana. Vangi torna dunque al Museo Omero per raccontarsi come uomo e come artista.

Ingresso libero. Prenotazione consigliata. tel. 071 2811935 email didattica@museoomero.it
10 ottobre ore 20 LA BOHÈME E I BOHÉMIENS
In occasione del Festival d’Autunno “Albe e tramonti”, realizzato all’interno della stagione lirica del Teatro delle Muse, il Museo Tattile Statale Omero, in collaborazione con gli Amici della Lirica “Franco Corelli”
e l’Associazione Sineforma, presenta lo spettacolo di chiusura della Biennale Arteinsieme Musica 2015 “La Bohème e i Bohémiens”.
Un racconto in musica tratto da “Giacomo Puccini intimo” di Guido Marotti.
Le vicissitudini di un gruppo di amici che assistono alla nascita del capolavoro di Puccini. Una storia di amori e amicizie, tra teatro, letture, musica e la vita da Bohémiens, artisti perennemente squattrinati e malinconicamente operanti ai margini della società. Uno spettacolo di teatro e musica volto a sottolineare i momenti più salienti, le atmosfere psicologiche, ambientali e sensoriali della Bohème estrapolati dalle vicende della vita di Giacomo Puccini durante il periodo della sua composizione.

Rosetta Martellini regia, voce narrante
Alessandra Capici Mimì
Carlo Giacchetta Rodolfo
SINEFORMA ENSEMBLE
Simone Grizi Violino
Michele Scipioni Clarinetto
Meri Piersanti Pianoforte

Adattamento testi Rosetta Martellini, Roberta Mori Adattamento ed elaborazioni musicali Michele Scipioni

Ingresso libero. Sala Ridotto del Teatro delle Muse, Ancona.

Borse di studio Francesco Gatto – Proclamazione vincitori

Si è concluso il primo concorso per l’assegnazione delle borse di studio che l’IRIFOR ha messo a disposizione di giovani laureati con tesi inerenti le tematiche dell’inclusione scolastica con particolare riferimento agli alunni con disabilità visiva.
Al concorso hanno risposto sei giovani e il CDA dell’IRIFOR, nella seduta del 23 settembre 2015, ha preso atto dell’esito dell’esame dei lavori presentati da parte della Commissione Esaminatrice, formulati sulla base dei seguenti criteri di valutazione (esplicitati dalla Commissione stessa nella seduta del 2 luglio 2015):
voto di laurea;
livello di congruità dell’elaborato con le finalità del concorso (inclusione);
livello di innovatività dei contenuti ( temi di ricerca ed esperienza diretta);
attribuzione di 10 punti per ogni criterio;
come qui di seguito sintetizzati:
Di Francesco Giovanna:
voto di laurea: 8 (97/110),
livello di congruità: 2,
livello di innovatività: 5,
Punteggio totale: 15/30.

Mille Massimo:
Voto di laurea: 10 (110 e Lode),
livello di congruità: 2,
livello di innovatività: 10,
Punteggio totale: 22/30.

Santamaria Giuseppe Lucio:
voto di laurea: 9 (108/110),
livello di congruità: 8,
livello di innovatività: 9,
punteggio totale: 26/30.

Coltelli Giulia:
voto di laurea: 10 (110 e Lode),
livello di congruità: 2,
livello di innovatività: 7,
punteggio totale:19/30.

Tondi Melissa:
voto di laurea: 10 (110 e Lode),
livello di congruità: 10,
livello di innovatività: 8,
Punteggio totale: 28/30.

Semerano Antonella:
voto di laurea: 10 (110 e Lode),
livello di congruità: 8,
livello di innovatività: 9,
punteggio totale: 27/30.

Sulla base del punteggio totale attribuito, è stata redatta la graduatoria di merito:
Tondi Melissa: 28/30.
Semerano Antonella: 27/30.
Santamaria Giuseppe Lucio: 26/30.
Mille Massimo: 22/30.
Coltelli Giulia: 19/30.
Di Francesco Giovanna: 15/30.

Il CDA ha quindi proclamato vincitori delle tre borse di studio i seguenti candidati:
Tondi Melissa: 3.000,00 €.
Semerano Antonella: 2.000,00 €.
Santamaria Giuseppe Lucio: 1.000,00 €.

Le tesi dei sei partecipanti, previa loro autorizzazione, verranno pubblicate sul sito dell’Istituto www.irifor.eu nei prossimi giorni.
Le borse di studio verranno consegnate a Rimini nel corso della seduta plenaria del 14 novembre della X Edizione del Convegno Internazionale, organizzato dalla Ericson “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale”.

Sport – Rally Italia Talent: straordinario risultato di un Navigatore Ipovedente

Francesco Cozzula, 36 anni di Osilo (SS), ha realizzato il suo sogno: lui, ipovedente, ha vinto la categoria Navigatori Over 35 della seconda edizione di Rally Italia Talent e come premio parteciperà da Navigatore ufficiale al prossimo Rally 2 Valli a Verona (9/11 Ottobre), gara valida per il Campionato Italiano Rally, con una Peugeot 208R2 della Romeo Ferraris al fianco di Massimo Beccari, altro vincitore di Rally Italia Talent tra i Piloti Over 35.
L’ipovisione è quella condizione di riduzione permanente della funzione visiva che non permette a un individuo il pieno svolgimento della sua attività di relazione, la conduzione di una normale attività lavorativa, il perseguimento delle sue esigenze ed aspirazioni di vita.
Il sogno di Francesco è sempre stato quello di correre come Navigatore nei rally, ma con la sua disabilità visiva, leggere il radar e le note del percorso al Pilota rappresentava uno scoglio molto difficile da superare,  ma Francesco ci è riuscito grazie alla sua grande passione sportiva e alla sua immensa forza di volontà.
Ha superato molteplici difficoltà, lui navigatore ipovedente, dal rilascio della Licenza a essere accettato come Navigatore, a confrontarsi con altri 800 aspiranti Navigatori nelle Selezioni di Rally Italia Talent.
Ha affrontato con successo le Selezioni e la Semifinale, quindi è arrivato alla Finale dove ha vinto la classifica Navigatori di Rally Italia Talent Over 35, non certo per la sua disabilità, ma solo perché è stato davvero il migliore su oltre 800 iscritti nella categoria Navigatori.
Chiarcossi, D’Amore, Fappani, Pirollo, Scattolin i suoi Esaminatori, tutti Navigatori professionisti, lo hanno scelto all’unanimità e ha finalmente coronato il suo sogno
Francesco deve essere preso ad esempio per la sua grande lezione di vita, crederci sempre, mollare mai, da tanti ragazzi che vogliono iniziare a correre nei rally, ma non solo.

Sport – Alla Fiorentina BXC la Coppa Italia 2015 di baseball per ciechi

Si è svolta a Sasso Marconi (BO), il 4 ottobre 2015,  la fase finale della Coppa Italia di baseball per ciechi.

In mattinata i Lampi Milano si sono imposti 6 a 0 contro gli Allblinds Roma (da segnalare due fuori campo del milanese Bara Mbacke Dieng).

Successivamente la Fiorentina BXC si è imposta 8 a 1 sui Blue Fire Cus Brescia.

 

La finale, che si è disputata nel pomeriggio, è stata  molto combattuta ed equilibrata e ha visto i fiorentini superare  8 a 6 i Lampi Milano (da segnalare un fuori campo dei nostri giocatori Claudio Levantini e Bara Mbacke Dieng).

 

Sport – Ai Thunder’s Five Milano la Coppa Regione Lombardia-trofeo Kales

Si è svolta sabato 3 ottobre, presso il campo Kennedy di Milano la terza edizione della Coppa Regione Lombardia-trofeo Kales  di baseball per ciechi.

Si sono affrontati in un doppio incontro di 5 riprese i Thunder’s Five Milano e i Patrini Malnate.

La formazione milanese vincendo entrambi gli incontri (2 a 0 e 4 a 0) ha vinto il Trofeo.

 

Sport – Il BXC alla “conquista dell’America”

Prosegue l’opera di diffusione del BXC, il baseball per ciechi, dei giocatori non vedenti Matteo Briglia (Lampi Milano) e Ada Nardin (Allblinds Roma) che da alcuni mesi  si sono trasferiti negli States  e che nei giorni scorsi sono stati raggiunti dal coach dei Thunder’s Five Milano Lorenzo Vinassa De Regny.

 

Lo scorso 30 settembre, nella splendida palestra della Scuola per Ciechi di Pelham Parkway, nel Bronx, a New York, i nostri 3 ambasciatori hanno condotto un’interessante e partecipata dimostrazione del baseball giocato da ciechi.

 

Sul nostro sito: http://www.gsdnonvedentimilano.org/press/2015/p20151002ba.aspx  potete leggere un breve resoconto.

 

 

 

Sport – Anche il GSD arriva su Facebook!

Il GSD Non Vedenti Milano ONLUS? Mi piace!

E’ vero, il nostro gruppo sportivo è incredibile, sprintosissimo, movimentatissimo e superallenante! E’ vero, siamo in tanti e siamo tutti pronti a muoverci, sperimentare, fare e disfare; è vero, perché negarlo, siamo fantastici!
Siccome però non possiamo proprio uscire per strada e urlare alla gente…. “MI PIAAACEEEE!” Si sa mai, chi non sa potrebbe guardarci strano…. Sorriso. Ecco che adesso possiamo comunque urlarlo, sulle pagine di Facebook!
Da questa settimana chiunque potrà seguire le avventure del nostro gruppo in diretta, commentare gli articoli che raccontano le nostre
avventure, insomma partecipare ancora più attivamente alla vita
associativa del gruppo.
Cosa aspettate? Non siete ancora andati a vedere? Su Facebook adesso ci siete anche voi insieme a noi!

Cosa aspetti?!? Visita la nostra pagina FB:
https://www.facebook.com/GSDNONVEDENTIMILANO

“Il Rinascimento oltre l’immagine”. Il mio ricordo, di Lorenza Vettor

Autore: Lorenza Vettor

E’ venerdì 18 settembre. La sveglia suona alle 6 del mattino. Mi alzo felice perché so già che la giornata che mi aspetta sarà molto speciale: devo andare al Museo Omero di Ancona per vedere la mostra “Il Rinascimento oltre l’immagine”.
Il mio sarà un lungo viaggio: parto da Udine con Marco, un amico che conosce l’”Omero” solo di nome. “Vieni con me alla mostra?”, gli domando qualche giorno addietro e lui, entusiasta, accetta il mio invito. Le ore di viaggio sono parecchie, ma non m’importa.
Amo l’arte da quando, alunna di seconda media, chiesi qualcosa alla mia professoressa sugli stili romanico e gotico e lei mi rispose: “Non è necessario che tu capisca, basta che mi impari a memoria ciò che sta scritto sul libro e l’interrogazione andrà bene!”. Se avessi ricevuto uno schiaffo, mi avrebbe fatto meno male… Conosco il Museo Omero da alcuni anni e quando posso ci torno sempre molto volentieri. Se potessi, darei ad Aldo Grassini e Daniela Bottegoni una medaglia: sono stati loro due a volere questo museo, poiché l’arte deve essere di tutti e per tutti, anche di chi, come noi, non può guardarla con gli occhi ma con le mani. Già, perché anche “vedere” un’opera col tatto suscita forti emozioni: basta concentrarsi su quello che si sta toccando, ascoltarsi dentro e lasciarsi andare. Non è poi così difficile…
Sono le quattro del pomeriggio. Io e Marco arriviamo presso la Mole Vanvitelliana, la sede dell’”Omero” da poco più di un paio d’anni.
Prima d’ora non ci ero mai andata. Sento da subito che mi trovo in un luogo magico, dove lo spazio e il tempo non hanno posto: sembra di stare in un’altra dimensione… All’entrata ci accolgono le due ragazze che ci faranno da guide alla mostra: sono simpatiche, cordiali, spigliate e da subito mi sento come se le avessi conosciute da sempre…
Entriamo e troviamo la prima statua che ci aspetta: si tratta di un “Oratore” in terracotta. Noto subito la capigliatura imponente “a scodella”, le rughe sulla fronte e sotto gli occhi, la bocca aperta
nell’atto di parlare… “Chissà quante cose mi racconterai”, gli sussurro… Poi arriva anche la musica: un coro rinascimentale che suscita in me il senso della purezza, della sobrietà, della solennità.
Le note alte mi fanno immaginare dei monaci in una chiesa del ‘400 che con le loro soavi voci innalzavano la loro anima a Dio. Mi sento pervasa da un moto di ammirazione per quegli uomini e rifletto… Quanto mi sento vicina a loro, ma lontana da quel Dio che sento spesso troppo al di sopra di noi… Ma è lui ad essere così al di sopra di tutto, oppure sono io che non mi fermo abbastanza a cercarlo ed ascoltarlo?
Sono talmente presa da questa domanda che non mi accorgo che nella stanza aleggia un profumo intenso e pungente. E’ una delle guide che mi riporta al qui ed ora, domandandomi se riconosco quell’odore. Ho un attimo di esitazione: quella fragranza mi è familiare, però non riesco a ricordare di che si tratta… “La si ripone spesso nei cassetti della biancheria”, mi suggerisce la guida. “Ma certo – faccio eco io – lavanda!”. La uso anch’io, proprio come facevano le donne del Rinascimento: certe abitudini non conoscono lo scorrere del tempo…
La visita prosegue. Adesso mi trovo a “guardare” la “Donna con cornucopia”. Avverto subito la ruvidezza del marmo in diversi punti della scultura: mi piace quel ruvido, che mi fa pensare a qualcosa di perfetto ma non troppo, di finito ma non abbastanza, di sublime ma anche di terreno… Le mie mani scorrono libere sulla superficie e colgono la proporzione e l’armonia delle forme, la ricchezza dei particolari la maestosità e la semplicità dell’opera… Mi sembra quasi di sentire lo scorrere dell’acqua, il canto degli uccelli, il richiamo di quella natura dalla quale tutto proviene ed alla quale tutto ritorna e che noi uomini, dotati di ragione e d’intelletto, troppo spesso sappiamo solo violare, in nome del progresso e del nostro egoismo. E mentre indugio sulla scultura, mi viene in mente quel meraviglioso “Cantico delle creature” scritto da quel Francesco di Assisi che seppe creare fra l’uomo e la natura un tutt’uno pieno d’amore e di armonia. Quanto dovremo tornare indietro, rifletto mentre proseguiamo nel nostro cammino…
Giungiamo ad un “tondo” raffigurante una “Nobildonna”. La superficie è liscissima come il marmo ma non fredda, a differenza di questo.
Domando alla mia guida di che materiale è fatta l’opera e lei mi spiega che si tratta di terracotta invetriata. Non avevo sentito mai parlare di quel materiale… Le linee del volto sono ben evidenti al tatto e mentre lo osservo vedo una donna dai lineamenti dolci e marcati, forti e decisi, essenziali eppure completi. Niente è superfluo e fuori posto: tutto quello che ci deve essere c’è, niente di più e niente di meno. Immagino di avere di fronte a me quella gran dama che mi raffiguro dal carattere forte e impetuoso, sensibile e duro, severo e giusto. Vedo in lei una perfetta capofamiglia e una grande leader… “Chissà com’era veramente”, mi chiedo. E concludo che infondo il bello di un’opera d’arte è che ognuno di noi ci mette del suo e la fa propria.
Ci fermiamo di fronte ad un’altra donna, questa volta scolpita nel legno. E’ l’”Annunciata”. Il legno è rovinato in più punti, ma anche in questo – io credo – sta la bellezza di un materiale che è vita e che come la vita risente dell’inesorabile scorrere del tempo. La scultura manca delle braccia che – mi racconta la guida – le furono tolte per agevolarne la vestizione (dopo la Controriforma – prosegue ancora la guida – le sculture sacre venivano ricoperte di ricche vesti per renderle più umane agli occhi dei fedeli). “Nulla è perfetto”, penso fra me e me: infondo la realtà è proprio così. Il legno è sapientemente scolpito, si sentono molto bene le pieghe della lunga veste, la rotondità del grembo appena accennata, i tratti dolci del volto, l’elaborata capigliatura. E mentre la osservo un’emozione mi coglie: quella dell’essere madre… E ripenso all’attimo in cui fui certa di aspettare un figlio: lo seppi ancor prima di avere i risultati delle analisi: certe cose si sentono e non hanno bisogno di spiegazioni né di conferme… L’”Annunciata” è bellissima: mi piace così tanto che ci ritornerò prima di lasciare la mostra, inviandole un bacio, ma solo col pensiero. “Arrivederci, Madre dolcissima”, è stato il mio saluto.
Dal legno passiamo al bronzo. Ci sono molte opere, tutte di piccole dimensioni e tutte ricchissime di particolari. “Come avranno fatto quegli artisti a creare lavori così perfetti in spazi così minuscoli?”, mi domando. Soprattutto mi colpisce un calamaio: le punte delle chele del granchio che schiaccia una rana sono affilatissime… e della consistenza di uno spillo. Dubito che le nostre moderne stampanti 3D saprebbero creare oggetti meravigliosi come questi. Dalle sculture passiamo ai dipinti, resi accessibili anche a chi non vede dagli operatori del Museo grazie al sistema a microcapsule. Il risultato è di un materiale che sembra quasi velluto e che trovo molto gradevole al tatto. Il bello traspare anche da cose come queste… Ecco, allora, la “Donna con colomba”, dai contorni semplici e ben delineati. Guardandola, penso ad una fanciulla allegra, spensierata, innamorata della natura e della vita, proprio come quella “donzelletta che vien dalla campagna in sul calar del sole”. “infondo, Recanati non è poi molto lontano da qui”, penso mentre affiorano alla mente i molti ricordi di scuola…
Dipinti e sculture si succedono, dal primo piano passiamo al secondo piano della mostra, dove la lavanda cede il posto allo zenzero, mentre siamo sempre accompagnati dalle solenni note del coro. Le ore trascorrono senza che io me ne accorga. Sono passate le 18 e la visita volge ormai al termine. Arriviamo all’ultima scultura: la “Madonna in trono con bambino”. Quando la guida mi dice che è di Donatello, quasi mi sento mancare… Toccare quella terracotta e pensare che fu proprio quel grande artista a scolpirla giorno per giorno nella sua bottega… Che emozione! Le parole non riescono a descriverla… Mi concentro sull’opera.
“Non vedo una Madonna col Bambino Gesù, ma una mamma qualunque con un figlio qualunque”, dico alla guida. Le mie mani vedono non una donna che adora il figlio di Dio, ma una mamma che ama la sua piccola creatura.
Vedono quel legame che come un filo sottilissimo, impalpabile, perenne, unisce così profondamente colei che mette al mondo e colui che viene alla luce… E’ impossibile non commuoversi… Qualche lacrima mi sale agli occhi, ricordando che proprio il giorno prima, il mio più grande tesoro è diventato maggiorenne…
Con le nostre guide, io e Marco scendiamo le scale per avviarci all’uscita.
Sono contenta di essere venuta alla mostra; avrei voluto tornarci un’altra volta per guardare con calma di nuovo tutte le opere da sola per fissare per iscritto, come in un diario, ogni emozione, ogni
sensazione… So che non ce la farò… Vorrà dire che sarà per la prossima occasione.

Lorenza Vettor

Sport – I risultati dei Campionati Societari FISPES di atletica leggera

Sport – I risultati dei Campionati Societari FISPES di atletica leggera

Si sono disputati a Casalmaggiore, il 26 e 27 settembre, i Campionati Italiani Paralimpici di Società Assoluti e Promozionali 2015.
Il nostro Gruppo Sportivo ha conquistato il sesto posto in campo femminile.
Di seguito il dettaglio dei tempi conseguiti dai nostri giovani atleti:

100 metri
Gaia Rizzi Rizzi 17.73, Laura Tosetto 18.08, Luca Di Francescantonio 17.00 e Mirko Di Francescantonio 17.21.

200 metri
Dei cassi , Ciao. Gare finite. Giornata uggiosa e un po’ d pioggia.
Gaia Rizzi 37.51 e Laura tosetto 38.28.

Sport – Quando si dice campione

Sabato 19 settembre 2015 a Roma, Matilde Lauria, (una non vedente assoluta), si è laureata Campione d’Italia di JUDO per la categoria 66 kg.
L’ASD Non ed IpoVEDenti Napoli, presenta la sua campionessa.
Ha 48 anni, ma ha ancora tanto da dare allo sport .
La nostra associazione sportiva è affiliata alla FISPIC Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e ciechi.
La base dei praticanti la specialità del JUDO a livello federale è piuttosto esigua, anche se si nota un certo risveglio di adesioni negli ultimi mesi.
Matilde ha perso la vista in modo graduale ma, affronta la nuova condizione con tantissimo coraggio. Sportiva da sempre, non ha permesso che la cecità la bloccasse nella sua grande passione: il JUDO. Mamma di 3 figli, riesce a conciliare le esigenze familiari e quelle della pratica sportiva.
Ella Si allena con la guida severa del maestro Gennaro Muscariello, che continua a pretendere da lei un impegno assoluto; “nello sport”, dice il maestro, “nessuno ti regala niente e per essere al vertice, si deve lavorare al massimo e l’età può non essere un problema”.