Campagna a favore dell’accessibilità, di Nicola Ferrando

Autore: Nicola Ferrando

Il tema dell'accessibilità è sicuramente importante, anche se in questo periodo sono altre le preoccupazioni che assillano noi dirigenti, almeno nel Veneto: mi riferisco alla necessità di far quadrare i conti e di ipotizzare un futuro con una sensibile riduzione delle entrate sulle quali avevamo potuto contare negli ultimi vent'anni.
Non ci siamo comunque sottratti ad uno scambio di idee tra consiglieri provinciali. A parte le ben note situazioni della vita quotidiana, dagli elettrodomestici ai sistemi per la gestione delle code (in posta, dal medico, ecc.), vorremmo offrire questo spunto di riflessione. Nel periodo natalizio le nostre città si addobbano con alberi e luci colorate. Spesso però l'installazione di alberi e casette di legno per la vendita di prodotti tipici non tiene conto delle esigenze dei ciechi e degli ipovedenti. A Vicenza l'anno scorso abbiamo dovuto fare i conti con alberi di metallo con aghi appuntiti ad altezza viso, che hanno scatenato le proteste non solo di alcuni nostri soci, ma in generale di molti cittadini. Memori di ciò quest'anno i nostri amministratori locali ci hanno risparmiato questo scempio. Tuttavia rimane il problema culturale della disattenzione con la quale i marciapiedi in questo periodo dell'anno vengono ostruiti più del solito con installazioni varie. Uno slogan per indicare questo fenomeno potrebbe essere: "A Natale non si fa festa con i disabili".

Nicola Ferrando

Esperienze di inaccessibilità, di Luciano Domenicali

Autore: Luciano Domenicali

Voglio correre il rischio magari di ripetere cose già dette, ma mi indigna il fatto che accorgimenti, spesso a costo zero, che potrebbero rendere la vita più facile a ciechi ed ipovedenti – e non solo – siano totalmente ignorati e trascurati.
In sede di progettazione, non costerebbe un euro in più prevedere ad esempio manopole con indici in rilievo, ruotanti su scale recanti anch'esse tacche di riferimento in rilievo.
Con l'odierno sviluppo dell'elettronica e dell'informatica, cosa costerebbe prevedere le ormai diffusissime sintesi vocali o comunque risposte di tipo acustico (beep) su dispositivi di impostazione e/o regolazione?
Ascensori, dispositivi "spezza code" ecc. indicano visivamente le loro informazioni: sarebbe così spropositato il costo di dispositivi che le ripetano in voce? Credo proprio di no!
Sul costo di milioni di euro per la produzione di un film, quanto inciderebbe mai la realizzazione di una traccia parallela contenente audiodescrizioni di ambientazioni ed azioni non dialogate, disponendo della scenografia originale?
Quanto  costerebbe attrezzare bancomat e simili con dispositivi vocali (in cuffia), che consentissero ad un cieco di non essere discriminato nel suo diritto di privacy?

Sono questi solo alcuni esempi di situazioni contro le quali quotidianamente, io non vedente che aspira al  suo sacrosanto diritto di autonomia, mi trovo a dover cozzare!

Prof. Luciano Domenicali

Posizioni, di Luigi Gatto

Autore: Luigi Gatto

Mi chiamo Luigi. Ho riflettuto sulla mia vita quotidiana e sull'accessibilità e inaccessibilità. Ho concluso che debbo essere un matematico: mi alzo, se voglio accendere la caldaia quante volte debbo spingere quel tastino? sì perché magari mi si è sprogrammata. Se voglio rinfrescare l'ambiente a quanti gradi avevo messo il condizionatore? Quanto debbo contare quante volte spingere il tasto per la diminuzione o l'aumento della temperatura? E' la volta del forno: i gradi, a che punto girare la manopola? Sessanta gradi, novanta gradi, in che posizione? ma. e se voglio usare una piastra? Quanti minuti debbo immaginare che passino perché la spia  si accenda o spenga a seconda del modello? Lavatrice: meglio non parlarne! Lavastoviglie: quale  programma sarà in attività? Boh, a ricordarsene! Il robot da cucina: beh, anche lì talvolta… Voglio guardare un dvd. Il menù come  sarà? Quando debbo dare il play? La radio, mi si sprogrammano le stazioni, capita… Radio digitale, una gran fatica a trovare le frequenze, con la rotellina ci si orientava meglio. La tv? Si prega procedere alla risintonizzazione dei canali? e quando non prende certe stazioni perché avviene? scritte in programmi o annunci. che ci sarà scritto, che numero sarà, chi debbo chiamare in caso di… e se voglio donare che numero chiamo? File in uffici pubblici: il terrore del numeretto… Nei negozi… se debbo pagare con carta di credito o bancomat? I bancomat: quanti sono accessibili? Pochissimi, una vera rarità. gestire il conto con il computer e fare operazioni? Poco o molto poco è accessibile. I codici, maledetti codici… ma ci salvano però…I supermercati? Pochi sono gli articoli che hanno la scritta. Libri accessibili? Pochi, a meno che non me li scansiono o che utilizzo il libro parlato…Istruzioni per elettrodomestici od altro? Assenti. Insomma le mie giornate e quelle di tutti sono piene di piccoli ma frequenti ostacoli all'accessibilità, alla fruibilità, all'usabilità. Tutti ci sforziamo di risolvere con piccoli e grandi stratagemmi ogni cosa… talvolta lo facciamo da soli, altre con l'ausilio di persone. Tutto ciò è pesante, faticoso. Ogni giornata scorre tra questi e mille e mille altri ostacoli e problemi. Non ci perdiamo d'animo, ma chiediamo che gli ostacoli vengano rimossi, poiché ciò è possibile e spesso serve più buona volontà che denaro.
Luigi
 

Valutazione siti web, per l’Osservatorio Siti Internet, di Franco Pagliucoli

Autore: Franco Pagliucoli

Poste Italiane

http://www.poste.it/

La home page contiene immagini in movimento, questo disturba la navigazione alle persone che hanno problemi di vista.
I contrasti testo sfondo  sono poco evidenti e se si utilizza uno strumento assistivo con colori personalizzati nonché la personalizzazione lato browser l'ipovedente potrebbe non percepire il testo ed i link.
Infine è stata creata una pagina falsamente accessibile in cui sono stati inseriti i link dei servizi in formato testo (linearizzato), con il mantenimento degli stessi colori e contrasti che se cliccati riportano all'interno dello stesso sito.
L'azione effettuata da poste è doppiamente ingannevole, per due ragioni: non rispetta la legge Stanca, che non prevede alcun sito parallelo se non espressamente richiesto dalle difficoltà tecniche, ed inoltre questa sorta di pagina non ha nulla di accessibile per i motivi sopra citati.

http://www.poste.it/accessibile.shtml
Il sito risulta inaccessibile alla maggior parte degli ipovedenti.    
MIUR

url del sito: http://concorsodocenti.miur.it

La parte di sito che consente di svolgere le esercitazioni per il concorso a cattedra è sostanzialmente inaccessibile per gli utenti ciechi che usano windows con i più diffusi screen reader.
Pur avendo installato Java  e abilitato il supporto all'accessibilità (cosa che tra l'altro non è spiegata sul sito e non è   alla portata di un utente medio), si ha che: la maggior parte dei contenuti non è leggibile dallo screen reader; i bottoni di spostamento da un quesito all'altro non sono etichettati; i normali comandi di navigazione da tastiera non funzionano.

Idem per Mac con Safari e Crome 

Accessibilità generale del sito in oggetto:

In generale il sito è fatto bene, ma non è completamente accessibile.
Non ha solo i problemi derivanti dalla complessità stessa del sito, quindi problemi di usabilità, ma presenta quanto segue:

Anche se dichiarati rispettati tutti i requisiti della "Legge Stanca", tranne il numero 1, a detta loro per causa di un software, in realtà non è così.
Infatti, il numero 1, oltre che per il software come dichiarano  loro, non è rispettato anche per altri motivi. E' usato codice nelle pagine pur se vengono usati fogli di stile.
Risulta non rispettato nemmeno il numero 19. Infatti, in alcune pagine troviamo una serie di "Clicca qui" oppure, "Continua" come etichette di link.
Inoltre, avendo visitato la parte privata per i diari scolastici, questi ultimi, risultano non accessibili per un disabile visivo che usa uno screen-reader.

Il sito del Miur ha un layout relativamente semplice, purtroppo però come per gli altri casi si hanno dei contrasti testo sfondo poco efficaci, che ne inficiano la corretta fruizione.
In alcune sezioni lo sfondo ed il colore risulta essere davvero molto simile, questo potrebbe pregiudicare l'accessibilità nel caso di personalizzazione del browser e dell'uso della strumentazione assistiva con personalizzazioni di colori sfondo testo molto polarizzate. 
http://www.istruzione.it/concorso-personale-docente/calendari_prove.html

Il sito in questione risulta poco accessibile alla maggior parte degli ipovedenti.
http://www.istruzione.it /

SITO DELLA Gazzetta Ufficiale

Problema rilevato
Contrasto testo sfondo insufficiente; difficoltà di lettura dei contenuti soprattutto se l'utente usa personalizzazioni a livello browser o per mezzo di strumentazioni assistive in questo caso si possono verificare casi di vera e propria inaccessibilità.    .

Agenzia delle Entrate

http://agenziaentrate.gov.it

Software per il redditometro in applet Java:

Ecco un esempio molto pratico di discriminazione per i disabili visivi.
Tanta enfasi sui media nazionali per uno strumento messo a disposizione dei cittadini, ma non per i disabili visivi.
Pur avendo il software assistivo aggiornato, compreso quello per poter utilizzare software programmati in Java, questo software non può essere utilizzato da un disabile visivo che usa uno screen-reader.
Anche se il sito nel complesso non è fatto male, almeno per la parte frontale, viene messo a disposizione di tutti un software che è inaccessibile ai disabili visivi.

Per gli ipovedenti:
Alcune aree dei menù non sono  utilizzabili in quanto gli sfondi hanno delle immagini che interferiscono con la lettura del testo e dei link rendendo di fatto poco o del tutto inaccessibili i servizi.  
Esempio di un link
https://telematici.agenziaentrate.gov.it/VerificaPIVA/Scegli.jsp

Agenzia del territorio

http://www.homeonline.it/catasto

Contrasti sfondo/testo da migliorare se si utilizza uno strumento assistivo in formato lente, i menù di navigazione di accesso alle sezioni interne del sito tendono ad interferire con il testo che si sta leggendo in quanto si attivano senza che l'utente ne abbia consapevolezza. Questo provoca difficoltà nella corretta accessibilità ai servizi

Sito scuolabook

url sito: www.scuolabook.it
Il sito,è la principale piattaforma realizzata dagli editori di libri scolastici in Italia per la distribuzione di testi digitali ad uso  scolastico.
I libri  venduti tramite questa piattaforma sono leggibili solo ed unicamente  tramite il software proprietario di scuolabook, ma tale software è completamente inaccessibile su piattaforma windows e ios a utenti non vedenti, i contenuti sono totalmente non leggibili.

Il sito è inaccessibile agli ipovedenti, sfondi poco contrastati, immagini di sfondo che dal punto di vista estetico sono molto accattivanti, ma interferiscono con la lettura del testo. Gestione delle sezioni divise in box, poco chiare. Se si clicca all'interno di un determinato argomento o sezione, si fa fatica a capire che il testo al di sotto del riquadro cambia, e si adegua all'argomento prescelto. In generale il layout risulta poco navigabile.
http://www.scuolabook.it/customer/account/createsage

Sito Alitalia

http://www.alitalia.com/IT_IT/

Anche qui abbiamo i soliti problemi di usabilità e gestione dei colori, difficile discriminare i colori delle colonne che fanno riferimento alle fasce di prezzo in quanto molto simili. 
Molto difficile effettuare l'inserimento del proprio codice Millemiglia o password, questo da quando è stata data la possibilità di effettuare il log on tramite la pagina Facebook. Le opzioni di logon sono inserite nella stessa finestra ed il posizionamento ne interferisce la corretta gestione.  
I link di navigazione attivabili per mezzo di un menù a scomparsa in cui sono elencati i servizi risultano essere poco utilizzabili per chi usa uno strumento assistivo, in quanto questi si attivano solo a passaggio o click del mouse e non rimangono attivi, di conseguenza la navigazione all'interno dei  menù risulta impossibile.
Il sito risulta essere inaccessibile alla maggior parte degli ipovedenti.

Ryanair

urlhttp://www.ryanair.com/it

già dopo aver impostato i termini di ricerca di un volo ci si trova a dover digitare un capcha proprio poco usabile: anche se vocalizzato ..però unicamente in inglese!.e senza quello non si riesce ad andare avanti!

Poi, per gli ipovedenti:
La home page risulta avere una miriade di pubblicità e scritte in movimento e lampeggianti, che ne disturbano l'utilizzo, una volta localizzata l'area in cui scegliere località e data, il sito richiede di digitare due parole espressi in caratteri capcha, una volta individuati (con molta difficoltà), si riesce ad avere gli orari. La consultazione di questi ultimi risulta di difficile comprensione, in quanto viene proposto anche un sinottico delle disponibilità assolutamente improponibile per delle persone ipovedenti. Nel test effettuato è stata simulata una destinazione (andata e ritorno (Torino
Parigi), in cui una per una tratta non vi era disponibilità di voli. E' stato necessario leggere le spiegazioni scritte in carattere poco contrastati e piccoli per capire cosa significasse il simbolo posto accanto alla tratta.
Per quanto è stato esaminato il sito risulta essere inaccessibile alla maggior parte degli ipovedenti.
http://www.ryanair.com/it

Sito sul turismo

http://www.italia.it/it/scopri-litalia/toscana.html

Italia Turismo.
Il sito risulta pieno di foto, in ogni modo la disposizione dei contenuti non è di immediata individuazione, soltanto cliccando sulla cartina dell'Italia, si attiva una determinata regione, quindi si entra nei contenuti testuali. E' difficile capire quando si seleziona una determinata regione, infatti il cambio di colore (rosso) non sempre garantisce l'individuazione soprattutto se si usano le personalizzazioni lato client e si utilizza della strumentazione assistiva. Una volta avuto accesso la parte testuale non risulta molto leggibile a causa dei caratteri e font usati molto piccoli e della disposizione molto dispersiva.
L'uso dell'anteprima del testo è di difficile fruizione in quanto l'individuazione del link che apre l'intero è posto in una posizione poco individuabile rispetto al testo. Il sito risulta essere  poco accessibile e dispersivo per la maggior parte degli ipovedenti.

Sito  Italotreno  (oltre che ulteriore controllo su http://trenitalia.com)

Ho esaminato l'home page di italo treno utilizzando internet explorer 8 e firefox 17 sia con jaws 11 che con la 13 e le java access bridge 2.0.2 installate.
Sono riuscito facilmente con jaws 13, appena di meno con la 11, a gestire tutti i form della home page, andata ovvero andata e ritorno, stazioni di partenza ed arrivo, numero passeggeri ecc., ma non sono riuscito a modificare le date di partenza ed arrivo che il sito propone ovvero quelle della data odierna.
utilizzando il cursore jaws ho visto che viene proposta la classica tabella del mese, ma riuscendo a leggerne solamente una parte senza così poter nemmeno utilizzare questo escamotage.
Quindi, almeno per quanto mi riguarda, o acquisto un biglietto per la giornata che mi propone, oppure non potrei farli per quelle future; se a voi dovesse riuscire di trovare una soluzione al problema, che permetta sì un escamotage, ma non una roba troppo da smanettoni, allora non per questo il sito, anzi la sua home page, diventerebbe accessibile, ma quantomeno pur restando un esempio da censurare, diciamo che lo potremmo quantomeno usare.

Resta il fatto che, se non mi è sfuggito qualcosa, almeno con questi due browser e jaws non si gestisce.
Italo Treno
La home page contiene immagini in movimento, questo disturba la navigazione alle persone che hanno problemi di vista.
Una volta scelto l'orario e la destinazione, la consultazione diventa difficoltosa Ad esempio effettuando la ricerca per miglior prezzo e destinazione, il sistema propone delle date possibili da selezionare. Tale azione risulta difficile in quanto il sito recepisce la selezione tramite il passaggio dal mouse, grazie al cambio di forma di queste box in cui è inserita la data.
La conferma è affidata alla selezione di un pulsante radio e al riempimento di colore arancione A causa di quanto descritto la selezione del viaggio diventa davvero molto difficile.
Assolutamente inefficace il colore del mouse over dei link di testata, infatti il colore usato è molto simile allo sfondo.
http://www.italotreno.it/IT/Pagine/default.aspx?gclid=CJrY97un_LMCFUy5zAodpToAXw
Infine selezionando un itinerario, una volta avuto l'elenco degli orari disponibili, qualora si volessero scegliere altre opzioni, con servizi e prezzi diversi, l'attivazione di tale opzione non è immediatamente individuabile, in quanto espressa per mezzo di un link poco visibile, (di piccole dimensioni). Poi, una volta individuato ed attivato, il sito si espande in un'area con altri prezzi, questo provoca disorientamento e se si utilizza uno strumento assistivo (magnifier, questo non è in grado di seguire il focus dell'area ingrandita. infine i caratteri usati dei prezzi sono di dimensioni molto grandi, in alcuni casi potrebbe provocare lo scrolling dell'area dello schermo se si utilizzano le personalizzazioni del browser o quelle di uno strumento assistivo.
A causa dei problemi indicati il sito risulta inaccessibile alla maggior parte degli ipovedenti.

Trenitalia
http://www.trenitalia.com/

Windows 7 – Jaws 13 64 bit – Internet Explorer 9
Nella home page, i campi relativi alla ricerca della soluzione di viaggio sono facilmente compilabili, fino al raggiungimento del pulsante Cerca. La pagina che segue diventa veramente farraginosa la navigazione. Molto confusionaria risulta essere la ricerca della tariffa, attivando il cerca un'altra tariffa va su di una pagina dove richiede nuovamente partenza e destinazione. Facendo il viaggio di andata e ritorno la pagina si complica ulteriorrmente. Non sono riuscito ad impostare la tariffa concessione speciale terza. Praticamente la situazione si ripete con Firefox.

Per gli ipovedenti:
Windows 7 – Jaws 13 64 bit – Internet Explorer 9
Il nuovo sito denominato le frecce ha peggiorato notevolmente l'usabilità ed accessibilità infatti con l'ultima versione, i font usati per i prezzi sono enormi costringendo l'utente ad uno scrolling continuo, inoltre la scelta delle opzioni e della selezione del prezzo non risulta essere molto chiara, infatti l'attivazione della cornice rossa non  è sempre correttamente recepita da parte del soggetto che ha problemi di vista, soprattutto se la stessa è utilizzata con strumenti assistivi, o personalizzazione dei colori del browser.
I link di navigazione attivabili per mezzo di un menù a scomparsa in cui sono elencati i servizi risultano essere poco utilizzabili per chi usa uno strumento assistivo, in quanto questi si attivano solo a passaggio o click del mouse e non rimangono attivi.
Il sito risulta poco accessibile alla maggior parte degli ipovedenti.

INPS

http://www.inps.it

La cosa più plateale si sostanzia soprattutto nel rapporto diretto con l'utente quando, ad esempio, si sottoscrive con INPS un rapporto di Posta Elettronica certificata: infatti INPS, nell'inoltro di documenti provvede con pdf del tutto inaccessibili. La cosa strana ed evidentemente da censurare è che, se lo stesso documento lo si reperisce, direttamente, nel sito …beh quello è accessibilissimo!
Un chiaro esempio di inefficienza e sciatteria, senza nessuna attenzione alle esigenze degli utenti disabili.

Ipovisione
impostando windows "nero contrasto elevato" alcuni pulsanti non sono leggibili (es. nuovo pagamento, avanti, indietro, ecc.).
questa è un'impostazione standard, usata massicciamente dagli ipovedenti.

Le Nazioni Unite: LIA – Libri Italiani Accessibili tra i modelli migliori a livello internazionale, di Marianna Albini

Autore: Marianna Albini

Giornata nazionale del cieco: arriva un progetto, targato AIE, per favorire la lettura di tutti, ciechi e ipovedenti inclusi
Le Nazioni Unite: LIA – Libri Italiani Accessibili tra i modelli migliori a livello internazionale, di Marianna Albini
I libri sono per tutti, anche per chi non ci vede. Le Nazioni Unite segnalano il progetto LIA – Libri Italiani Accessibili, dell'Associazione Italiana Editori, tra i più innovativi progetti a livello internazionale che lavorano per garantire ai disabili gli stessi diritti e possibilità di tutti, e lo fanno in particolare grazie alle nuove tecnologie. Questa è la buona notizia che arriva nella Giornata nazionale del cieco, oggi 13 dicembre.
Il progetto LIA è infatti un'iniziativa italiana che mette insieme editori, librerie online e biblioteche per fare in modo che anche per chi non vede, o vede molto poco, ci sia una buona offerta -si partirà inizialmente con 3mila titoli- di libri di narrativa e saggistica, a disposizione nei canali di vendita normali e da leggere con le stesse tecnologie che già ci sono per tutti. I libri saranno in versione digitale, ebook quindi, e saranno disponibili entro fine giugno 2013 nelle librerie e biblioteche online che aderiscono al progetto, contraddistinti da un bollino di riconoscimento, il bollino LIA. Sarà inoltre possibile sceglierli accedendo anche da un sito dedicato, navigabile autonomamente a ciechi e ipovedenti.
"È un onore che un'organizzazione internazionale come l'Onu abbia segnalato il progetto, attribuendogli il merito di aver elaborato una soluzione di sistema e creato un modello che coinvolge le diverse competenze, dagli editori alle associazioni dei non vedenti" commenta Cristina Mussinelli, responsabile del progetto per AIE. "Grazie a questi riconoscimenti il lavoro di LIA acquista sempre più valore e attenzione a livello internazionale, come dimostrano le richieste di presentare il progetto che ci arrivano dagli altri paesi europei e la recente segnalazione dell'International Publishers Association che lo indica come una delle strade più innovative per l'inclusione delle persone con disabilità visive".
Il progetto LIA prende le mosse da una ricerca che svela come i ciechi, che in Italia sono 362mila -mentre sono un milione e mezzo gli ipovedenti- leggano 3 volte di più delle persone che vedono bene. "Un'iniziativa come LIA diventa poi ancor più cruciale in un paese, che sta sempre più invecchiando" conclude Cristina Mussinelli. Il progetto LIA – Libri Italiani Accessibili si svolge in stretta collaborazione con l'UICI  – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ed è finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Presidente Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Tommaso Daniele, nel confermare l'adesione e collaborazione al progetto LIA ha ribadito: "Il progetto LIA, che si avvia in modo esemplare alla sua piena realizzazione, consentirà ai disabili visivi l'accesso alle novità editoriali in tempo reale e con una ampiezza finora impensabile".
 
Milano, 13 dicembre 2012
 
Per tutte le info sul progetto: www.progettolia.it
Ufficio stampa AIE – Associazione Italiana Editori
Marianna Albini
02.89280823
334.8826902
marianna.albini@aie.it
 

I ciechi e gli ipovedenti subiscono una nuova esclusione sociale, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Roma, 12 dicembre 2012- Si è svolta oggi con successo, presso la sede centrale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la Conferenza Stampa sull'accessibilità. Conferenza stampa aperta anche alla base associativa che ha inviato e-mail ed è intervenuta in diretta telefonica. Sull'argomento il Presidente Nazionale, prof. Tommaso Daniele, ha rilasciato un'intervista a Francesca De Carolis che andrà in onda domenica 16 dicembre alle ore 10,10 su RADIO UNO nella puntata di "Area di servizio"; ha partecipato, inoltre alla trasmissione, condotta da Luce Tommasi, su RAINEW24 che è andata in onda questa mattina e la registrazione è reperibile sul sito www.rainews24.it; è stato, inoltre, intervistato dal TG1 ed il servizio andrà in onda in data odierna.

Infine, sullo stesso argomento, parteciperà, la prossima settimana, ad una trasmissione di "Uno Mattina". Appena conosceremo la data, ve ne daremo notizia.

 

Costruttori di siti internet ed altro ancora, di Patrizia Onori

Autore: Patrizia Onori

Molti non vedenti ed ipovedenti sono in grado di realizzare siti internet in totale autonomia, avvalendosi di programmi informatici completamente accessibili alle tecnologie assistive disponibili: partendo da tale presupposto, ormai certo, questa attività è indicata come uno dei principali sbocchi lavorativi per chi non vede o vede poco, in sostituzione di quelle occupazioni tradizionali che oggi stanno ormai scomparendo.

Nell'ambito del recente dibattito sulle nuove opportunità lavorative per i disabili visivi, le proposte relative a questa professione sono giunte da più parti, segno che questa è una delle strade percorribili con maggiori possibilità di successo.
Attenzione, però, ai facili entusiasmi: proporre, infatti, ad un datore di lavoro di assumere un webmaster minorato visivo o presentarsi presso un'impresa per ottenere un appalto nel campo della progettazione e nella gestione del sito internet può risultare, per usare una frase oggi di moda, "non competitivo". Il datore di lavoro o l'imprenditore, potendo scegliere tra una vasta gamma di "esperti informatici" reali o autoproclamatisi tali, sarà indotto inevitabilmente ad optare per la persona vedente, che, tra l'altro, è in condizione di gestire con maggiore facilità le parti grafiche del portale.
E' chiaro, quindi, che, se si dovesse realizzare a pieno l'obiettivo dell'accesso dei minorati della vista alla professione in discorso, i vantaggi occupazionali reali potrebbero essere limitati o, comunque, inferiori alle aspettative, a causa di un mercato del lavoro troppo selettivo. Per "battere la concorrenza", occorre offrire qualcosa di più, un servizio più articolato, che tenga conto delle esigenze specifiche dell'impresa, del professionista, del lavoratore autonomo o dell'associazione per conto del quale il sito internet è realizzato.

Navigando in internet, mi sono imbattuta casualmente in un portale che eroga proprio questo tipo di servizi, il sito "professionisti.it": nel messaggio pubblicitario, rivolto ad una specifica clientela, si legge che 20 mila persone ogni anno cercano un avvocato sul web. Non so se tale dato sia inventato o sia il frutto di statistiche realizzate con i gestori dei motori di ricerca, ma quello che importa davvero è che, da queste informazioni, ho tratto lo spunto per alcune riflessioni sulla situazione occupazionale dei disabili visivi.

Si potrebbe esplorare un mondo nuovo, costituendo imprese commerciali o, meglio, cooperative sociali, all'interno delle quali operano esperti in diverse discipline, ofrendo servizi web che vanno dalla realizzazione del sito internet del cliente alla gestione delle newsletter periodiche che questo intende inviare, alla raccolta ed elaborazione di dati statistici e tanto altro ancora.
Un numero sempre maggiore di operatori economici è consapevole che la rete virtuale è diventato il mezzo più efficace per far conoscere i propri prodotti e servizi: partendo da questo presupposto, i minorati della vista, ciascuno in base alle proprie attitudini specifiche, ma riuniti in una o più realtà economiche come le cooperative sociali e, in qualche caso, affiancati da normodotati, possono raggiungere traguardi che in solitudine sarebbero solo un'illusione.

E perché non offrire, accanto ai servizi web, anche un servizio di call center polifunzionale gestito da disabili visivi, per quei clienti che non vogliono attivarne uno specifico nella loro azienda? In fondo le strutture necessarie per tutto ciò sono relativamente poco costose: servono alcuni locali, dei computer, qualche linea telefonica e, soprattutto, tanta voglia di lavorare, affermarsi, dimostrando alle persone incredule e cosiddette normali che non vedere o vedere poco è solo un difetto fisico, spesso facilmente superabile!

Patrizia Onori

La professione dimenticata, di Angelo De Gianni

Autore: Angelo De Gianni

Nel dibattito, peraltro piuttosto scarno, riguardante le nuove attività lavorative dei minorati visivi, è emersa la necessità di rivalutare alcuni settori produttivi, grazie ai quali, in passato, un gran numero di ciechi ed ipovedenti ha ricavato i mezzi economici di sostentamento: in particolare sono stati riproposti i "vecchi" mestieri artigianali che, tuttavia, spesso non servono più all'impietoso mercato globale moderno, basato sempre più sull'utilizzo delle macchine industriali.

Solo molto raramente ho sentito parlare di attività connesse alle lingue straniere, che, invece, assumeranno, già in un futuro prossimo, un ruolo determinante nel cosiddetto mercato globale, nel quale, volenti o nolenti, si troveranno fianco a fianco persone che parlano lingue e provengono da ambienti sociali e culturali radicalmente differenti.

So che l'interpretariato, che, peraltro, in passato ha dato un'occupazione a qualche disabile visivo, è difficilmente praticabile, giacché richiede spostamenti frequenti, anche in zone a rischio per l'incolumità fisica, ma quella vastissima area costituita dallo sterminato mondo delle traduzioni è rimasta deserta! Eppure, se non sbaglio, nel recente passato, qualche dirigente associativo traduceva in italiano articoli e testi da lingue straniere per la stampa associativa dell'UICI!

Si tratta di un'attività i cui risultati sono garantiti: da un lato, infatti, un minorato visivo può, se fornito delle necessarie apparecchiature tecnologiche, leggere uno scritto in lingua straniera e riportarne il contenuto nella nostra lingua, in un lasso di tempo non dissimile da quello impiegato da un qualsiasi vedente, dall'altro la "materia prima" a disposizione è sempre più abbondante.

Un romanzo di successo, ormai, da qualsiasi parte del mondo provenga, viene tradotto in italiano, poiché costituisce, per l'editore nazionale, una fonte di guadagno sicura. In molti campi, come quello della medicina, della biologia, dell'economia ecc., le opere di maggior rilievo sono scritte in inglese e, anche quando sono destinate principalmente agli esperti del settore, sono tradotte nella lingua nazionale per maggiore praticità e rapidità di consultazione.

E' ovvio che, specie per la traduzione dei testi scientifici, scritti in linguaggio tecnico ed utilizzando il gergo della disciplina specifica, il disabile visivo, oltre ad avere un'ottima padronanza della lingua nella quale è redatta l'opera, deve conoscere i termini tecnici del settore.

Tale opera di formazione o autoformazione del minorato visivo traduttore è, comunque, facilitata dai numerosi testi, adottati nei corsi universitari, attraverso i quali gli studenti delle diverse facoltà apprendono i termini tecnici e le frasi tipiche dei vari ambiti di studio. Così, ad esempio, presso le facoltà di medicina e chirurgia degli atenei italiani sono previsti esami volti a verificare l'apprendimento, da parte del discente, di parole e frasi usate nel Regno Unito e negli Stati Uniti in campo medico, sanitario ed ospedaliero. A questo scopo, i docenti predispongono dispense o consigliano la preparazione su appositi libri di testo.

L'I.RI.FO.r potrebbe avvalersi proprio di questi corsi, stipulando convenzioni con le università, per consentire ai futuri traduttori ciechi ed ipovedenti di conseguire una preparazione linguistica di alta professionalità, la quale permetta loro di realizzare lavori di qualità elevata, non dissimili da quelli forniti dai normodotati più esperti.

Angelo De Gianni

L’amore per la lettura dei minorati visivi può trasformarsi in una risorsa lavorativa?

Autore: Angelo De Gianni

Recentemente è emerso che i minorati della vista leggono più delle altre persone, anche se, a giudicare dal numero elevato delle scansioni e dei download, chiunque abbia, a qualsiasi titolo, rapporti con i disabili visivi può rendersene conto, anche senza l'ufficializzazione delle indagini statistiche.
Perché, allora, non sfruttare questa caratteristica positiva per creare un nuovo sbocco occupazionale? Il mio pensiero è andato subito alla figura professionale del "correttore di bozze" o, forse, bisognerebbe definirlo "editor", cioè a colui che, nel lambito di una casa editrice, rilegge i manoscritti e ne segnala o ne corregge gli errori.
Partiamo dalla definizione che dà Wikipedia di questa figura professionale: Il correttore di bozze è colui che come professione rilegge le bozze di un testo destinato alla stampa in modo da trovare e correggere eventuali errori.
Il processo di correzione delle bozze è operazione distinta da quella di "cura editoriale" (in inglese editing), che riguarda non solo la ricerca di errori tipografici ma anche la correzione di errori di grammatica e interventi sullo stile del testo.
La correzione di bozze nella stampa e pubblicazione Una bozza (proof) è una versione di un manoscritto che è stata battuta a tastiera. Queste versioni spesso contengono errori tipografici. Comunemente un correttore legge la bozza e ne evidenzia gli errori.
Gli errori oggetto della correzione non sono solo quelli che riguardano i refusi di scrittura, ma riguardano anche l'aspetto tipografico propriamente detto, vale a dire righe rientranti, corsivi, maiuscoletti, uso del neretto e ogni altra indicazione atta a dare un aspetto editoriale al testo. La bozza è poi restituita alla tipografia che corregge gli errori segnalati. Il proofreading è considerato una specifica abilità che deve essere imparata…
Ciò premesso, occorre esaminare cosa può fare, mediante l'uso delle tecnologie assistive, un cieco totale o un ipovedente. Mettiamo insieme le varie tessere del mosaico.
I cosiddetti "manoscritti", ormai, non sono più scritti a mano, ma redatti usando programmi di videoscrittura, molti dei quali sono accessibili agli screen reader e ai programmi di ingrandimento. Le correzioni proposte da questi software, spesso, non sono adatte al tipo di testo che si sta esaminando e, talvolta, vanno evitate, in quanto peggiorano la frase o addirittura introducono un errore ancora più grave di quello che si intendeva eliminare. L'autore di un romanzo, di un saggio o di un racconto, nella fretta della digitazione delle parole, commette errori grammaticali o scrive frasi, il cui contenuto, giudicato da altre persone esperte, rallenta il ritmo della narrazione oppure risulta essere troppo generico o prolisso. Nei testi scientifici, in alcuni casi, è opportuno evidenziare alcuni termini o locuzioni, scrivendole in corsivo o in grassetto, mentre, in altre situazioni, una particolare formattazione di parole o di frasi le rende "maggiormente visibili" al lettore, mettendole in risalto rispetto al resto del testo contenuto nella pagina.
D'altro canto, sono sempre più numerosi i disabili visivi che conseguono la laurea in materie letterarie e ve ne sono altri che, pur non possedendo il titolo accademico, lo hanno di fatto "conquistato sul campo", dimostrando quotidianamente di avere una proprietà di linguaggio ed una dimestichezza nell'uso appropriato dei vocaboli straordinarie.
Ora, ricomposte tutte le tessere del mosaico, si può concludere che un cieco e un ipovedente sono in grado, utilizzando un computer dotato della specifica tecnologia, di svolgere questa interessante attività lavorativa, sia in qualità di lavoratore dipendente di una casa editrice, sia in forma autonoma, stipulando contratti con gli editori dei giornali, dei periodici e degli altri settori della sterminata produzione libraria italiana, dove, a volte, si ha l'impressione che coloro che scrivono siano più numerosi di coloro che leggono.
Naturalmente, prima di affrontare questo nuovo ignoto settore professionale, occorre una formazione specifica ed accurata, per preparare i pionieri alla nuova occupazione, evitando di lasciarli soli in balia di un mercato del lavoro sempre più selvaggio e selettivo.

Angelo De Gianni

Alla ricerca di nuove attività lavorative per i ciechi

Autore: Patrizia Onori

Che la situazione lavorativa dei non vedenti sia compromessa, soprattutto per quanto riguarda le prospettive future, non è una novità, anche se sono in molti ancora a sottovalutarne la gravità. Occorre, perciò, che ciascun disabile visivo, indipendentemente dalla propria condizione occupazionale, faccia uno sforzo di fantasia e di creatività, al fine di individuare nuovi sbocchi lavorativi che possano essere adatti a chi non vede o vede poco.
Con questo pensiero in mente e con le orecchie attente ai messaggi dello screen reader, navigavo su internet quando mi sono imbattuta, quasi per caso, in un messaggio pubblicitario, uno di quei brevi testi innocui,che non comportano rischi per il funzionamento del computer e che rimandano ad un sito internet per avere informazioni più dettagliate.
La mia curiosità mi ha spinto a cliccare sul collegamento e mi sono ritrovata sul sito www.segretaria24.it. Non voglio fare pubblicità all'impresa che lo gestisce, ma lo cito per il suo contenuto e, soprattutto, perché mi ha offerto lo spunto per formulare una proposta riguardante le prospettive di lavoro per i minorati della vista.
In sostanza, l'azienda offre a professionisti, lavoratori autonomi ed imprese un servizio di risposta telefonica adattabile alle esigenze di ciascun cliente: questo devia le telefonate in arrivo sul telefono del fornitore del servizio di segreteria nei giorni e nelle ore che ritiene necessari in base alla sua organizzazione, impartisce le disposizioni sulle modalità di svolgimento del servizio e sulla qualità e quantità di informazioni da fornire e paga il compenso secondo le tariffe contrattualmente concordate.
                  Il disabile visivo, dal canto suo, può svolgere quest'attività anche in forma autonoma, aprendo la partita Iva ed ottemperando agli altri obblighi burocratici: non gli serve una struttura complessa, infatti ha bisogno soltanto di una o più linee telefoniche su cui sono deviate le telefonate ricevute dai clienti, di un computer sul quale memorizza i dati necessari ad espletare l'attività (ad es. le banche dati delle aziende a cui fornisce il servizio e i messaggi eventualmente lasciati da chi telefona e qualche altro strumento tecnologico utile ad un più proficuo svolgimento del lavoro.
So che, leggendo questo scritto, molti si chiederanno quale portata innovativa ha questa proposta, rispetto alle attività di call center individuate, tra l'altro, nel "Decreto Salvi". Beh, c'è sicuramente qualcosa di più! Questo servizio non serve soltanto a fornire informazioni via telefono, né va visto come una semplice "reception delocalizzata", esterna all'azienda; questo lavoro è molto di più: presuppone conoscenze specifiche nel settore economico in cui opera l'impresa cliente, richiede capacità di relazionarsi con gli altri, particolari attitudini nel campo del problem solving e consente di sviluppare e valorizzare anche tante altre qualità individuali.
Per spiegare meglio la portata innovativa della mia proposta, faccio un esempio: un'impresa venditrice ed installatrice di apparecchiature antifurto trasferisce le chiamate aziendali tecniche e commerciali al centro telefonico gestito dal non vedente, fornendogli le principali informazioni tecniche e commerciali del settore ed impartendogli le direttive a cui attenersi nell'espletamento del servizio. Il non vedente, in tal modo, è messo in grado di dare informazioni generali, predisporre ed inviare preventivi, secondo le richieste dei singoli chiamanti, accedere alla banca dati dei clienti, assistendoli in modo efficiente, gestire da remoto le eventuali criticità, dovute a malfunzionamenti degli impianti, contattando i tecnici per eventuali interventi.
Se, da un lato, la formazione specifica di settore deve essere fornita dal singolo cliente (professionista, lavoratore autonomo o impresa che si avvale del servizio), dall'altro il non vedente gestore del servizio, per essere competitivo, deve avere una buona peparazione in campo linguistico, con la conoscenza almeno della linua inglese, esprimersi con sicurezza e scioltezza in italiano corretto, avere conoscenze informatiche tali da consentirgli di accedere rapidamente ad applicativi e risorse in rete e, cosa molto importante, apprendere i concetti più importanti delle pubbliche relazioni e della comunicazione interpersonale.
Come sempre, un ruolo non trascurabile in questo senso può essere svolto dall'I.RI.FO.R., mediante la predisposizione di corsi, almeno per l'apprendimento delle nozioni di base in tema di comunicazione e di gestione dei raporti con la clientela.
Certamente la strada da percorrere non è facile, ma l'attività lavorativa che ho descritto, elimina quanto meno i pregiudizi legati all'handicap visivo: chi si accorge infatti che la dolcissima voce femminile che risponde dallo studio medico associato e la voce maschile sicura ed esaustiva che dispensa consigli ed informazioni al telefono dell'impresa di apparecchiature idrauliche appartengono a non vedenti? E chi si accorge da dove rispondono?     

Patrizia Onori.