Esperienze di inaccessibilità, di Luciano Domenicali

Autore: Luciano Domenicali

Voglio correre il rischio magari di ripetere cose già dette, ma mi indigna il fatto che accorgimenti, spesso a costo zero, che potrebbero rendere la vita più facile a ciechi ed ipovedenti – e non solo – siano totalmente ignorati e trascurati.
In sede di progettazione, non costerebbe un euro in più prevedere ad esempio manopole con indici in rilievo, ruotanti su scale recanti anch'esse tacche di riferimento in rilievo.
Con l'odierno sviluppo dell'elettronica e dell'informatica, cosa costerebbe prevedere le ormai diffusissime sintesi vocali o comunque risposte di tipo acustico (beep) su dispositivi di impostazione e/o regolazione?
Ascensori, dispositivi "spezza code" ecc. indicano visivamente le loro informazioni: sarebbe così spropositato il costo di dispositivi che le ripetano in voce? Credo proprio di no!
Sul costo di milioni di euro per la produzione di un film, quanto inciderebbe mai la realizzazione di una traccia parallela contenente audiodescrizioni di ambientazioni ed azioni non dialogate, disponendo della scenografia originale?
Quanto  costerebbe attrezzare bancomat e simili con dispositivi vocali (in cuffia), che consentissero ad un cieco di non essere discriminato nel suo diritto di privacy?

Sono questi solo alcuni esempi di situazioni contro le quali quotidianamente, io non vedente che aspira al  suo sacrosanto diritto di autonomia, mi trovo a dover cozzare!

Prof. Luciano Domenicali