Leggere e scrivere oggi è un gesto che viene fatto per la maggiore, attraverso supporti digitali come pc e device di vario genere e questo può essere fatto anche da un disabile visivo, attraverso l’uso di tecnologie assistive.
allora perché l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con il patrocinio del Presidente della Repubblica, ogni 21 febbraio organizza la giornata nazionale del braille?
Il francese Luis Braille, anch’egli non vedente, è stato l’ideatore del codice omonimo, esso in origine nasce come codice a 6 punti, oggi divenuto 8 punti per l’informatica, rappresenta quel atto che, tutti compiono in piena autonomia, ovvero, scrivere di proprio pugno, leggendo ciò che è di interesse e; questo è possibile per chi è privo della vista, attraverso l’uso del tatto.
C’è chi usa penne, pennarelli, carta a righi o a quadretti, i disabili visivi utilizzano una tavoletta in plastica o in ferro sulla quale viene appoggiato un righello con dei quadratini disposti su due file, all’interno dei quali con un punteruolo, sulla base del codice vengono create lettere e numeri.
qualcuno potrà pensare che sia un metodo superato, invece, l’U.I.C.I. intende divulgare attraverso questa iniziativa nazionale, una campagna di sensibilizzazione alla cultura e all’istruzione, poiché scrivere un testo significa conoscere lettera per lettera la parola che ci si accinge ad utilizzare, mentre, leggere ci consente di diventare padroni della lingua, dando la possibilità di instaurare rapporti umani, sociali, economici, etc..
Per questo motivo l’U.I.C.I. di Caserta per il 22 febbraio 2016, organizza dalle 10 alle 13, presso il Museo di Calatia della città di Maddaloni, percorsi sensoriali ad hoc per conoscere la storia del Palazzo e dei duchi Carafa.
Il percorso completamente audiodescritto da guide specializzate, consentirà attraverso il contatto tattile di oggetti dedicati una maggiore consapevolezza delle ricchezze che adornano gli ambienti museali.
solo quando la cultura e l’istruzione sono accessibili, si può parlare di emancipazione e di integrazione ed è per questo si ringrazia il Museo di Calatia di Maddaloni che ha aperto le sue porte ai disabili visivi della provincia di Caserta, non solo perché ci sono delle leggi in materia di superamento delle barriere architettoniche, bensì per la condivisione di un patrimonio universale: la storia del tempo e dell’uomo.