Azienda piemontese inventa il Qr Code che usa il Braille per aiutare i ciechi

Uno strumento innovativo per offrire a chi non può leggere informazioni nutrizionali, menu nei ristoranti, istruzioni per l’uso e per molti altri scopi

Un’azienda piemontese, Arti grafiche Parini, lancia il Qr Code per le persone non vedenti e ipovedenti, il Tq Braille. Presentato in occasione della Giornata nazionale del Braille e patrocinato dall’Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti), permetterà ai consumatori con menomazioni visive di accedere alle informazioni dei prodotti attraverso l’uso del Braille.

Tq Braille si compone di una cornice punzonata con la parola Qr in caratteri Braille, che circonda un Qr code collegato a una pagina web con tutte le informazioni sul prodotto, ascoltabili attraverso sistemi di screen reader come VoiceOver di Ios e Talk Back di Android.

Il metodo permette così un accesso agevole a informazioni come dichiarazioni nutrizionali, istruzioni d’uso e direttive per lo smaltimento, il tutto con una stampa a punti che può essere eseguita su diverse aree della confezione, con dimensioni differenti e su più tipi di materiale da imballaggio. Il costo dell’operazione, sottolinea l’azienda, risulta “trascurabile”.

Il progetto, comunica Arti Grafiche Parni, ha già riscontrato un forte interesse nel mondo produttivo, manifatturiero e del Food&Beverage. Le prime aziende che introdurranno Tq Braille in alcuni loro packaging, annuncia, sono Costadoro, Candioli, e Caseificio Pugliese Fratelli Radicci. «Con questo progetto – afferma Alberto Parini, ceo e fondatore di Arti Grafiche Parini – vogliamo dare una soluzione a un problema reale per milioni di persone. L’azienda è da sempre impegnata nel soddisfare tutte le esigenze del cliente e nel rendere il nostro lavoro una risposta concreta ai bisogni della comunità». «La tecnologia, se usata con sapienza – sottolinea il presidente dell’Uici di Torino, Gianni Laiolo – può avere un impatto estremamente positivo sulla vita delle persone con disabilità visiva. La strada verso la piena inclusione passa anche da questi accorgimenti».

Fonte: «www.lastampa.it» del 21 febbraio 2024.

Pubblicato il 22/02/2024.