Ed eccoci a febbraio. Il secondo mese dell’anno. Il più corto, seppur ancora freddo e con cieli nuvolosi, già lascia filtrare qualche tiepido raggio di sole.
Febbraio dalle giornate che si allungano di luce e si colorano delle mille maschere; febbraio cantante e canterino, con il tradizionale e storico Festival di Sanremo.
Febbraio che dona la vita alle primule, forse le prime, a qualche violetta che spunta timida e coraggiosa, per confermare che sì, la Primavera non è poi tanto lontana.
E la Primavera non è più così lontana, con la speranza che venga a portarsi finalmente via una guerra che ormai da un anno continua a scoraggiare, mortificare, distruggere vite, radici e culture.
La Primavera non è più così lontana per portare un nuovo respiro di rinascita anche alla nostra Unione.
Il 21 Febbraio, infatti, il primo grande appuntamento dell’anno, a celebrare la Giornata Nazionale del Braille. Tutti insieme, a Ferrara e a Venezia come in tanti altri luoghi d’Italia, per riaffermare la potenza e il valore non solo di uno strumento rivoluzionario, di riscatto e di cultura, ma di un sistema che contiene un messaggio universale e attuale di umanità e di crescita: credere in se stessi, ricercare e costruire la propria personale identità, rischiare per essere felici e autentici, scommettere sulle proprie abilità per contribuire al benessere della comunità della quale si è parte.
Insieme e vicini per essere e diventare uomini e donne che si accompagnano, si scelgono per continuare il cammino tracciato 102 anni fa e affrontare sfide sempre nuove e diverse.
Forse sta proprio nella natura umana la tendenza istintiva delle persone a dividersi davanti alle difficoltà, piuttosto che compattarsi e serrare le fila. Attaccare, etichettare, deridere, insultare, rifiutare l’ascolto, magari sembra più facile e richiede molto meno impegno. Costruire, seppur nelle reciproche divergenze e diversità, è un esercizio più complesso che presuppone coraggio, pazienza, tempo.
È nostro dovere dunque, trovare il coraggio di andare incontro agli altri; la pazienza di saper ascoltare anche quello che non ci piace; il tempo per tessere insieme la trama di soluzioni comuni e condivise. Nessun’altra scorciatoia ci aiuterà a superare questo momento difficile.
La «zuffa» socio contro socio non è mai appartenuta alla storia centenaria degli uomini e delle donne della nostra Associazione. Non serve a nessuno. Non aiuta. Rischia di delegittimarci agli occhi della società, quando invece abbiamo bisogno di tutta la nostra credibilità per invocare azioni incisive sulle urgenze e sui temi a noi più cari, per il superiore bene di tutti.
L’Unione, la nostra casa comune, sta soffrendo. Per evitare che la sofferenza divenga irreversibile non servono i tanto invocati passi indietro. Occorrono invece, veri e convinti passi in avanti, di tutti verso tutti.
Continuo a crederci: ora, domani, sempre… L’Unione non si ferma!
Pubblicato il 16/02/2023.