Anziani: Gli anziani con disabilità visiva e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Premessa
L’aspettativa di vita italiana è particolarmente alta. L’Italia è un popolo longevo ed è il terzo paese dopo la Svizzera e Singapore con 82/83 anni di aspettativa di vita per gli uomini e 85 per le donne.
Sulla Terra complessivamente si vive oggi circa 6 anni in più rispetto al 1990.
I nonni italiani sono circa 11 milioni: 7 milioni hanno più di 65 anni e il 50% degli anziani è composto da persone attive che trasferiscono alle loro famiglie circa 82 milioni di euro coprendo in tal modo quasi il 20% del fabbisogno familiare. Questa situazione di notevole longevità, certamente utile da un punto di vista complessivo conduce, purtroppo, all’aumento generalizzato delle persone anziane affette da disabilità e, in particolare da disabilità visiva.

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Da molto tempo l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sta operando con efficacia a favore dei disabili visivi anziani, considerando con vivo interesse la differenza sostanziale esistente fra gli anziani divenuti ciechi o ipovedenti in età avanzata e coloro che hanno acquisito la disabilità in tenera età.
Già nel 1970 l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti costituì un piano d’azione verso la formazione di Commissioni Nazionali, l’attivazione del volontariato attraverso l’Unione Nazionale del Volontariato pro ciechi (UNIVOC), la “Carta dei Servizi” in cui venne indicata l’attività utile e necessaria per valorizzare l’esperienza della persona anziana sia all’interno delle situazioni della vita comunitaria,che nella quotidianità. Nel 1991 venne formulata la prima scheda operativa sulle problematiche degli anziani approvata dalla Commissione Nazionale Anziani in un apposito Seminario. Tale scheda intendeva offrire ed offre tuttora l’apertura di nuovi orizzonti per il futuro degli anziani con contributi di carattere funzionale. La problematica dei ciechi anziani si arricchisce ogni giorno di nuove riflessioni e nuove osservazioni in un’ottica di costante autocritica perché, comunque sia, rimane sempre un problema emergente e deve essere affrontato con leale spirito di servizio rispettando prioritariamente la dignità della persona.
Il documento è di grande interesse in quanto offre un preciso orientamento per la formazione degli operatori sociali in genere e di quelli che, in particolare, si dedicano alle problematiche degli anziani all’interno della nostra associazione. Tale scheda, infatti, precisa le modalità necessarie per lo svolgimento del compito di assistenza e di tutela nelle differenti realtà socio sanitarie riferite alle persone anziane con disabilità visiva.
Va inoltre menzionata l’attività svolta dal servizio civile volontario per promuovere un’azione quotidiana di supporto agli anziani che vivono in solitudine favorendone l’integrazione e l’emancipazione all’interno della comunità.
Di notevole utilità ancora è stato ed è tuttora il “Libro Parlato”, il “Centro di Ricerca Scientifica ed Informatica” e l’Irifor, nonché la promozione di seminari provinciali , regionali e nazionali sulle tematiche prioritarie delle persone anziane con disabilità visiva. Il primo seminario ebbe luogo nel 2001 ed altri ne seguirono a livello regionale e provinciale focalizzando le priorità derivanti dalla disabilità visiva, nonché facendo emergere tematiche connesse con la situazione di vita della popolazione anziana assistita dalla nostra Associazione, quali: la sessualità, l’autonomia, le modalità legislative e pratiche per l’acquisizione di un inserimento personale sempre più avanzato e qualificante.
Il nostro intento è stato ed è tuttora rivolto a favorire agli anziani ciechi e ipovedenti una longevità attiva e soprattutto inserita all’interno dell’attuale contesto sociale. Per questo il nostro impegno è rivolto alla promozione di soggiorni intergenerazionali nel nostro Centro Studi e Vacanze “Giuseppe Fucà” da molti anni attivo a Tirrenia, in Toscana, sul mar ligure. Tali soggiorni consentono il reciproco confronto tra generazioni diverse che pertanto condividono in modo differente le medesime difficoltà. Un particolare impegno viene svolto ancora per l’insegnamento informatico e l’utilizzo delle nuove tecnologie, attraverso l’apprendimento di base per l’uso del computer, per il disbrigo della posta elettronica, la composizione di testi e la conseguente possibilità di partecipazione a liste di discussione, all’uso di Skype, ecc.
Inoltre di notevole utilità si sta rivelando l’utilizzo di sale virtuali telefoniche che consentono e favoriscono la discussione su numerose tematiche e combattono efficacemente l’isolamento e la solitudine, le piaghe peggiori per la persona anziana con disabilità visiva.
Va menzionato infine l’impegno che stiamo ponendo nel diffondere la conoscenza reale della situazione concreta del disabile visivo in genere e dell’anziano in particolare all’interno delle strutture ospedaliere e nell’ambito della vita urbana per facilitare l’utilizzo dei servizi statali e comunali già in essere.
Siamo certamente ancora lontani dalla realizzazione di una autosufficienza generalizzata e soddisfacente per tutti i nostri anziani ciechi e ipovedenti che rappresentano, in questo momento, il 70% degli iscritti alla nostra associazione. La strada che abbiamo intrapreso è ancora irta di particolari difficoltà anche se la normativa statale che siamo riusciti a promuovere, qualora fosse integralmente applicata, sarebbe più che adeguata. Sappiamo bensì che la battaglia per l’affrancamento socio culturale che richiede la disabilità visiva ci costringe a seguire un percorso in salita, un percorso che non ci stancheremo di continuare conformemente a quanto già previsto e ampliamente discusso in seno all’European Blind Union ed ora chiarito e sostenuto dalla recente conferenza Visal di Bratislava.
La realizzazione di incontri intergenerazionali vuole seguire tra l’altro le indicazioni della promozione internazionale che intende favorire il confronto tra giovani e anziani e già nel passato ha partecipato attivamente ad un seminario dal titolo “Vedere il futuro” sottolineando l’utilità di una costruttiva partecipazione alle attività politiche sociali. In tal senso abbiamo svolto numerosi incontri in trasmissioni web-radio ponendo attenzione allo sviluppo e al confronto delle attività intergenerazionali: incontri online su servizi per gli anziani o “gli anziani e le loro esigenze” in trasmissioni “Parla con l’Unione”.
Perciò la scheda operativa sulle problematiche degli anziani già citata intende aprire orizzonti per il futuro utilizzando contributi e confronti intergenerazionali organici e costruttivi.
Un’altra attività integrativa è rappresentata dai tornei intergenerazionali di showdown che si stanno sviluppando sempre più allo scopo di favorire ed incentivare la pratica sportiva dei non vedenti e degli ipovedenti, e per migliorarne il benessere psico-fisico, continuando la lotta per l’abbattimento delle barriere culturali, creando nuove occasioni di aggregazione e socializzazione.
L’attività complessiva che viene svolta dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in Italia trova spesso eco nel nostro Giornale online e sugli organi di stampa, sviluppando in tal modo il concetto irrinunciabile di una proficua inclusione sociale.
Il cammino è ancora lungo, ma non ci stancheremo mai di promuovere il nostro affrancamento sociale e diffondere una conoscenza reale dei nostri limiti, ma anche delle nostre possibilità. Tutto questo lavoro continua pertanto in Italia con l’impegno della Commissiona Nazionale Anziani e delle numerose commissioni provinciali e regionali dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedentiper consentirci di essere a pieno titolo “comunità in cammino”.

Crediamo nel progresso culturale complessivo e confidiamo in un futuro migliore.

Cesare barca

Commissione nazionale Anziani responsabile per il triveneto.
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