Una trentina di persone hanno partecipato questa mattina all’evento promosso con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Ancona. Simona Lisi: “Sperimentare cosa significhi non vedere non vuol dire solo sentire il deficit ma anche ascoltare le possibilità che ha il corpo di vivere la città in altro modo”
Una benda sugli occhi, tutti in fila indiana, le mani dell’uno appoggiate sulla schiena dell’altro. L’emozione di “rinunciare” alla vista per acuire gli altri sensi, a fare da denominatore comune. Si è conclusa con un ottimo bilancio “Corpo a Corpo”, la visita sensoriale della città promossa questa mattina nell’ambito degli eventi di Cinematica Festival con la collaborazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione territoriale di Ancona.
Stefania con Italo, Mario con Mistral, Barbara, Francesco e Luciano con il bastone bianco, le esperte guide Uici hanno gestito l’evento con professionalità e passione, accompagnando i partecipanti, una trentina di persone divise in due gruppi, alla scoperta di una città diversa, fatta di odori, profumi, suoni e atmosfere.
“Ho coinvolto l’Uici perché volevo far sperimentare ai cittadini anconetani cosa significhi avere un rapporto con la città di altro tipo: non solo visivo e sonoro come siamo abituati a fare” spiega Simona Lisi, autrice di Cinematica. “So che sono molto preparati in questo e sono state felice di averli coinvolti. Il tema di quest’anno è “corpo, città, paesaggio” e il Festival è tutto basato su una interazione tra la fisicità e gli spazi della città. Significa quindi agio nel muoversi nella propria città. Sperimentare per un attimo cosa significhi non vedere non vuol dire solo sentire il deficit ma anche ascoltare le possibilità che ha il corpo di vivere la città in altro modo”.
“Il tempo ci ha graziato” racconta Stefania Terrè, tra le guide Uici con Italo, il suo Golden Retriever, “e l’esperienza ha colto nel segno. Le persone che hanno partecipato sono state entusiaste: “abbiamo camminato per 40 minuti, ci è sembrato di camminare 5 ore!” è stato il loro giudizio unanime. Prima di partire abbiamo svolto una piccola preparazione all’ascolto degli altri sensi, consigliando loro cosa fare per riconoscere vicoli, strade e piazze a occhi chiusi. Quando da una strada entri in grande piazza te ne accorgi perché l’aria che ti arriva sul viso è diversa, i rumori sono diversi, il tuo corpo percepisce uno spazio più ampio. E loro sono stati bravissimi”.
Partita da piazza del Papa, la passeggiata al buio ha toccato via degli Orefici, corso Mazzini ed è arrivata a piazza Roma dove ad attendere i partecipanti c’era un banchetto con i dolci offerti da “Coccole di Zucchero”: tutti sono stati chiamati a indovinare il gusto dei confetti e delle caramelle. “È stato divertente – prosegue Stefania – notare che il pistacchio non l’ha indovinato nessuno. Molte persone per strada si fermavano a fotografare questa strana carovana di gente bendata “scortata” dai ragazzi del servizio civile che sono stati i nostri “angeli custodi”. Mentre tutti i partecipanti hanno colto perfettamente il senso del percorso e ci hanno ringraziato. L’evento di oggi è sicuramente un’esperienza da ripetere”.