Sabato 15 ottobre 2016 si è svolta, presso l’auditorium Don angelo Pandin di pordenone, “Musica al buio”, un’iniziativa della locale sezione U.I.C.I., ideata e curata dal consigliere Christian Toffolo. 230 persone circa hanno partecipato, accogliendo e facendo proprio l’intento organizzativo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei non vedenti, sul buio e suoi stereotipi.
Il concerto è stato condotto dal Maestro Roberto Viola che, al pianoforte, ha improvvisato brani che si sono pienamente adattati all’occasione, creando un’atmosfera davvero magica. A corredo sono state lette delle poesie, composte per l’occasione da alcuni soci, rispettando sempre il tema.
Alla fine è stata offerta l’opportunità al pubblico di esplicitare impressioni, emozioni, pensieri e critiche. Ne è nato un simpatico siparietto dal quale si è potuto evincere che l’intento della serata è stato pienamente colto e molti sono stati gli incoraggiamenti a ripetere in futuro la manifestazione.
Un grazie sincero ed infinito a quanti hanno collaborato a vario titolo: dall’amministrazione comunale che ha concesso il patrocinio, all’Avis locale per il supporto in sala, alla parrocchia di borgo meduna per l’auditorium, all’associazione S. Pietro Apostolo per la stampa brochures, a tutta la famiglia Toffolo per l’intera organizzazione, a Massimo e Sofia Buset per il supporto organizzativo e, soprattutto, a Roberto Viola per l’entusiasmo e l’impegno profuso per l’occasione.
Allestire eventi come questo aiuta indubbiamente a rimuovere quelle paure, difficoltà e barriere mentali che tanti, troppi normodotati conservano ancora oggi nei confronti del mondo della cecità o dell’ipovisione. Scioglie tensioni e pregiudizi atavici e cerca di andare oltre i soliti luoghi comuni. Proprio questi ultimi, infatti, costituiscono il termometro della maturità civica, vera espressione nella vita di tutti i giorni. Superare di fatto questi lacciuoli mentali sembra sempre una mission impossible, tuttavia, anche se riuscissimo a depurare una sola goccia d’acqua in un mare inquinato, sarebbe comunque una vittoria, una boccata d’ossigeno verso una positiva riconversione sociale. Sui disabili e la disabilità si dicono e sprecano tante, troppe parole, ma ciascuno poi è chiamato ad essere paladino della propria esistenza mediante l’esperienza sul campo, che si plasma in base al proprio essere e a come si relaziona col prossimo.
Restano, inoltre, i tanti segnali di una sensibilità collettiva e tecnologica ancora immatura, che ci vede troppo spesso rincorrere il progresso, come ha sottolineato nel suo intervento di saluto la nostra Presidente sezionale Daniela Floriduz, anziché facilitare un’automatica inclusione.
Gli effetti della serata si sono palesati anche dopo, quando in diversi del pubblico hanno confessato a tu per tu emozioni e stati d’animo rispetto allo stare al buio e alle sensazioni dettate dalla musica e dalle poesie.