Barbuto: La legge di stabilità toglie fondi alla formazione per finanziare una scuola cani guida non ancora nata e un laboratorio artigiano di modellini giocattolo
E’ un’accusa dura, quella che lancia il Presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Mario Barbuto, il giorno dopo l’approvazione in Commissione Bilancio del Senato dell’emendamento 25.74 a firma Angioni, Maturani, Santini che – scrive Barbuto nel messaggio inviato a Senatori, Deputati e Autorità di Governo – «ha compiuto un atto iniquo di ingiustizia distributiva. All’IRIFOR, il nostro istituto di formazione e di riabilitazione, sono state sottratte risorse preziose che si è voluto dirottare invece per finanziare una scuola cani guida della quale l’intera nostra categoria ignora addirittura l’esistenza, nonché uno stravagante “polo tattile multimediale” con sede in Catania, dove ci si balocca con modellini plastici di palazzi famosi, per altro già finanziato dalla Regione Sicilia.
Di quattro gloriose e operose scuole di addestramento cani guida esistenti in Italia – continua il Presidente – si è scelto di finanziare la quinta. Una struttura fantomatica che non ha mai consegnato un cane a un cieco.
Con due musei tattili dall’indiscusso prestigio internazionale operanti in Italia, il museo Omero ad Ancona e il museo Anteros a Bologna, si è preferito supportare finanziariamente un modesto opificio artigianale, privo di qualsiasi attestazione scientifica, dove si fabbricano soltanto modellini giocattolo di qualche edificio famoso».
E se 400 mila euro vi sembrano pochi, basti pensare cosa si può fare con quell’«inezia»…
Con quell’inezia «l’IRIFOR – continua Barbuto – offre ogni anno a oltre 500 bambini e ragazzi ciechi, la metà dei quali con minorazioni aggiuntive plurime, un campo scuola di due settimane dove imparano a vivere una vita il più possibile normale. Quell’inezia con la quale viene organizzato e finanziato un corso post laurea di alta formazione per ragazzi ciechi in cerca di prima occupazione. Quell’inezia con la quale viene offerto, sia pure parzialmente, a centinaia di alunni ciechi in tutta Italia il supporto scolastico specializzato che Governo, Regioni ed enti locali dovrebbero garantire, mentre troppo spesso non lo fanno. Quell’inezia con la quale migliaia di ciechi e ipovedenti vengono istruiti all’uso degli strumenti informatici, alla conoscenza del sistema Braille, alle tecniche per la mobilità indipendente.
400 mila euro che per noi ciechi e ipovedenti d’Italia rappresentano tanto, tantissimo, nella penuria delle risorse attuali».
Barbuto invita la «Politica a ristabilire quanto prima un criterio di equità violata, mediante un atto di giustizia riparatrice, con un gesto di lucida saggezza amministrativa», che dovrà essere fatto nel passaggio della legge alla Camera.