Il cav. Uff. Armando Veronese, nei primi anni 50, costituì a Vicenza la sottosezione dell’ Unione Italiana dei Ciechi, dipendente dalla sezione di Padova.
Riuscì a rimediare una sede in uno squallido stanzone senza riscaldamento, coadiuvato da sua moglie Milli e dall’impiegata Maria Rossi che, quando lavorava, non guardava l’orologio.
Soltanto anni dopo si trasferì in una stanzetta dove il poco spazio rendeva difficoltoso muoversi ma, in compenso, c’era una stufa a legna.
Nel 1970, divenuto nel frattempo presidente sezionale, la stima che con la sua intensa attività si era meritato presso enti e politici gli consentì di reperire i fondi per la costruzione di una nuova, ottima sede.
Non era ambizioso e tanto meno carrierista; uscì dalla sua provincia soltanto per partecipare a congressi nazionali dell’U.I.C.I e quando accettò, per tre anni, l’incarico di commissario ad acta presso la sezione di Venezia.
Armando distribuì il suo tempo tra famiglia, lavoro e Unione, sempre disponibile a dialogare con i soci anche in casa propria.
Un non vedente in possesso di laurea o diploma non rimaneva disoccupato a lungo, né mancava la vigile attenzione di Armando affinché ognuno si sentisse a suo agio nell’ambiente di lavoro.
Armando credeva nella dignità di chi non possiede il dono della vista; rifuggiva dall’assistenzialismo. “I diritti- diceva- vanno conquistati con le capacità personali, non devono essere regalati per pietismo”.
Fu convinto sostenitore dell’inclusione scolastica ancor prima che la legge la consentisse, tanto che appoggiò l’iniziativa del presidente sezionale prof. Francesco Barausse, il quale inserì nella scuola di tutti tre bambini ciechi come uditori.
Fece parte del C.P.A.B.P., la commissione che, presso l’I.N.P.S, esaminava le pratiche previdenziali.
Fu apprezzato organista in varie chiese e, presso la Libera Scuola di Musica, impartì lezioni di pianoforte a ragazzi ciechi, mentre i più piccini partecipavano a incontri di Musica Insieme.
Durante la presidenza del prof. Francesco Barausse, Armando, come vice-presidente, fu il collaboratore su cui più si poteva contare.
Animato da una fede profonda, occupò cariche anche nel M.A.C.
Negli ultimi tempi, benché non coprisse da cinque anni una carica associativa, frequentò regolarmente la Sezione come collaboratore fino a due settimane dalla sua scomparsa.
Il cav. Uff. Armando Veronese si accasciò dolcemente e ci lasciò in pochi minuti il 9 novembre 2014. Il 7 dicembre avrebbe compiuto 87 anni.
I soci rimpiangono di Armando il calore umano, lo stimolante ottimismo e la forza spirituale.
Francesca Biasiotto