È la metafora che meglio descrive l’attività svolta dalla Cooperativa Badia Lost & Found, nella città di Lentini, Sicilia.
La Cooperativa Badia Lost & Found nasce a giugno del 2020, nel sudest siciliano, con lo scopo di rendere fruibile i siti deputati alla Cultura, fra gli obiettivi l’incredibile operazione di valorizzazione artistica svolta nel quartiere “Badia”, con la complicità degli abitanti del luogo, i quali hanno dato un “aspetto” aperto-condiviso-fiduciario alla realtà.
Il quartiere Badia, in una città che ha circa 3 millenni di storia, custodisce molte emergenze storico-artistiche e architettoniche, luoghi che tracciano la storia di famiglie note alle cronache per svariati motivi e che hanno dato lustro alla città e non solo. È proprio in questo quartiere (Badia) che è situata la chiesa della Santissima Trinità, già nel ‘300 nota Abbazia, poi negli anni ’50 del ‘900 “Monumento Nazionale”, oggi -oltre che luogo di culto- destinazione di visitatori grazie a un’attenta operazione di accoglienza turistica e di valorizzazione della cooperativa.
La progettazione di un sistema diffuso, su cui fare leva per la valorizzazione di vie, cortili ed edifici, a partire dal Palazzo “Beneventano”, è iniziata a cavallo tra il 2016 e il 2017 ad opera, allora associazione, di Badia – appunto – Lost & Found, che nel 2020 darà luogo alla Cooperativa attuale.
Il percorso, visitato in questi anni da numerosi turisti, è il “Parco Urbano d’Arte (omonimo all’organizzazione) Badia Lost & Found”: un percorso d’arte, il cui oggetto d’attrazione è la collezione diffusa di opere d’arte pubblica, o street art, a firma di artisti nazionali e finanche internazionali. Qui la genialità e – mi permetto – l’unicità di apprezzare non solo bei murales, ma di vedere, ascoltare, toccare l’insieme delle narrazioni da cui hanno tratto ispirazione gli artisti chiamati all’opera di volta in volta: non un semplice progetto di street art, ma un sistema diffuso dove le opere valorizzano il Patrimonio Immateriale locale e regionale, non a caso seguito dal Ministero della Cultura. Il cittadino di ogni provenienza, residente e temporaneo, così, ha la possibilità di conoscere vie e scalinate, conoscere siti insoliti, scoprire storie d’altri tempi, trame di cui probabilmente ignorava l’esistenza, un legame con la città che rilascia all’intero territorio un valore di cui altrimenti, senza questo progetto, Lentini non avrebbe attenzione.
L’accesso alla cultura deve essere per tutti, riconoscono i cooperatori di Badia Lost & Found, i quali però, da giovani intellettuali volenterosi, sono stati tra i pochi ad affrontare un lungo processo di maturità, responsabilizzante e professionalizzante, per promuovere l’inclusione dei siti da visitare e, a questo scopo, implementare progetti di partenariato con Associazioni di cittadini disabili fra cui l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Lo scorso luglio 2022, infatti, veniva siglato un accordo di collaborazione tra l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e Badia Lost & Found società cooperativa, la cui organizzazione ha recentemente dato inizio ad un progetto ambizioso: rendere accessibile la fruizione delle opere d’arte del parco urbano ai ciechi e agli ipovedenti e inserire i giovani non vedenti nel team degli operatori mediante l’attivazione di tirocini e servizio civile. Un nuovo campo operativo che permetterà ai partecipanti di esprimere le proprie capacità in ambiti diversi.
Questa iniziativa, la cui gestazione avveniva durante il periodo della pandemia, intende costituire un contributo concreto alla creazione di una rete fra le istituzioni e la cittadinanza, non volendo circoscrivere il beneficio nella realtà locale ma proiettarlo sempre più lontano.
Oggi il progetto è solo all’inizio ma un grande fuoco trae origine sempre dalla prima scintilla.
Pubblicato il 04/10/2022.