Ieri abbiamo portato i nostri sentimenti di affetto e di riconoscenza a Fiamma Nicolodi, discendente diretta di Aurelio. La cerimonia si è svolta nella Basilica fiorentina di S. Miniato al Monte, la cui costruzione ha avuto inizio nel 1018, con l’imperatore Enrico II detto il Santo.
Padre Bernardo della congregazione del Monte Oliveto ha celebrato la Messa in latino e con canti gregoriani, mentre l’organo a canne, suonato magistralmente dall’Avv. Michele Lai curatore testamentale e amico della nostra Unione, ha punteggiato i momenti più salienti.
Insieme al presidente regionale Diodati e al presidente fiorentino Zeppi, abbiamo portato il saluto del nostro Presidente nazionale.
Prendendo la parola infatti ho ricordato l’ultima volta che Fiamma è venuta presso la nostra sede (27 dicembre 2019), per la borsa di studio a lei intitolata, da destinare agli studi musicali.
Questo però è solo l’ultimo anello di una storia che ci lega con affetto e riconoscenza alla famiglia Nicolodi. Aurelio, il loro nonno, a soli 20 anni, tornò dall’Argentina, per arruolarsi nell’esercito italiano, ma dopo pochi mesi, luglio 1915, perse il bene della vista sull’altopiano carsico. Nicolodi seppe trasformare questa tragedia personale in un dono a beneficio sia dei ciechi di guerra che dei ciechi civili.
Grazie a Nicolodi i ciechi italiani sono passati dalla mendicità alla cittadinanza attiva. Non finiremo mai di ringraziare Aurelio ed i suoi discendenti, alcuni dei quali da anni ci seguono con vera amicizia e generosità.
Antonio Quatraro
Pubblicato il 15/09/2021.