XXIV CONGRESSO NAZIONALE UICI
Giuseppe Lapietra: candidato al Consiglio Nazionale
Breve scheda di presentazione
In occasione di un veloce incontro su Zoom dei 32 candidati al prossimo Consiglio Nazionale, il Presidente Barbuto ha proposto che ci presentassimo ai congressisti e, naturalmente, ai soci tutti attraverso una breve scheda informativa.
Ecco la prima fatica non prevista, ho pensato lì per lì;
Sì, perché non c’è cosa più imbarazzante che parlare di sé, anche se è sicuramente doveroso informare i tanti che non mi conoscono almeno su qualche aspetto del mio impegno che può risultare utile nella futura progettualità associativa.
Vengo, quindi,brevemente all’essenziale.
Sono socio dell’Unione, iscritto ininterrottamente dal 1958, anno della mia prima elementare frequentata nella scuola speciale dell’Istituto per Ciechi Messeni Localzo di Rutigliano, in provincia di Bari.
Tale vicenda personale ha reso in me esistenzialmente inscindibili l’UICI e la battaglia per l’istruzione, al punto da avvertire come dovere morale e civile aver cura dei piccoli e giovani non vedenti di oggi.
Tanti amici si sono spesi e continuano a spendersi per questa nobile causa; non posso che ammirarli e ringraziarli tutti, indipendentemente dai convincimenti che ciascuno nel tempo ha maturato. Non credo proprio che la nostra associazione necessiti di improbabili competizioni “accademiche” per stabilire primazie in tale ambito.
Sono oggi davvero convinto che abbiamo idee, progetti e persone con tutti i requisiti per offrire risposte convincenti, realistiche e durature.
Non sono un pedagogista e confesso di provare molto disagio nell’essere definito tiflologo, fors’anche perché definizione inflazionata ed abusata oltre ogni decenza.
La mia formazione è stata essenzialmente filosofico/scientifica; ho insegnato filosofia e storia nei Licei della mia provincia e, come tanti tra noi, ho sempre dato il mio contributo professionale e di esperienza vissuta nei vari corsi di specializzazione snodatisi creativamente a partire dal 1985.
Una volta in pensione, mi sono e sono stato sottoposto ad una terapia intensiva di impegno continuativo nel settore che mi era più congeniale e così mi è stata affidata la responsabilità di coordinare la Stamperia Braille presso il Centro messeni di Rutigliano, svolgere attività di consulenza e trovare soluzioni funzionali all’annosa fornitura molto ritardata dei testi scolastici.
Alle migliaia di studenti ed insegnanti che ho incontrato nel mio cammino, con l’imprescindibile rigore dell’insegnamento/apprendimento, ho cercato di trasferire il faticosissimo coraggio di insegnare la libertà, come titola Michela Marzano su “La Stampa” di domenica 18 ottobre in un drammatico e lucidissimo articolo sull’assassinio di Samuel Paty, nostro collega francese, martire del suo insegnamento.
Bene ed onesto è chiarire a tutti i valori di cui ci nutriamo e che ci contraddistinguono anche nella nostra operosità sperabilmente meno drammatica.
Adoro discutere, approfondire, riflettere; ma non sopporto l’inconcludenza operativa nel concepire il nuovo possibile. Prediligo una teoria di fatti, sperimentabili alla luce degli inevitabili errori, tentando sempre di non scadere nella sciatteria consuetudinaria.
La Direzione Nazionale UICI ha ritenuto di potermi impegnare nella nostra commissione nazionale istruzione ed ho riposto molte aspettative, forse troppe, nel compito affidatomi.
Successivamente, con la firma del Protocollo MIUR/UICI, ha ritenuto opportuno inserirmi nel previsto Comitato Paritetico.
Proprio tale ruolo mi ha reso pienamente consapevole delle enormi difficoltà che riscontriamo nella formazione e nell’aggiornamento del personale docente in materia tiflodidattica.
In tal senso ho deciso di rompere gli indugi e di arrischiarmi nel porre la parola fine alle interminabili diatribe sulle ipotesi progettuali in tema di formazione.
Posso affermare che oggi è definito un piano essenziale di formazione base da cui non prescindere a qualsiasi livello per fornire un utile contributo nell’educazione ed istruzione dei minorati della vista, anche in presenza di complicanze aggiuntive.
Per il secondo anno scolastico, sappiamo bene quanto fragile e problematico, stiamo sperimentando un Corso Base Online di formazione Tiflodidattica affidato alla mia responsabilità, ma soprattutto, questo è l’elemento caratterizzante, all’opera premurosa e sapiente di un Collegio dei Docenti che ho voluto formare e mettere a disposizione della scuola italiana interessata alle nostre problematiche.
Credetemi, la mia soddisfazione scaturisce dal far operare in un progetto omogeneo comune tante splendide professionalità che già individualmente ci onorano con il loro impegno.
Questo è il vero valore aggiunto di cui essere fieri per ipotesi di più alto e stabile livello ed in questo campo spero di dare il mio contributo.
Con l’augurio di poter al più presto uscire dall’angoscia e dai pericoli che ci pervadono, sono sicuro che mostreremo coraggio e lungimiranza, come li ebbero i nostri padri fondatori che, pur non del tutto usciti da una pandemia molto più devastante e terrorizzante, nel 1920 in condizioni molto più drammatiche costituirono la nostra associazione e non avevano certo le formidabili alternative oggi a nostra disposizione..
Giuseppe Lapietra