Il 16 Ottobre ricorre per volere dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti la giornata dei nostri amici a quattro zampe e nella nostra città di Catanzaro da parte della sezione territoriale negli anni è stata fatta una forte sensibilizzazione a tutta la cittadinanza, ma nonostante gli innumerevoli tentativi volti a sensibilizzare al rispetto delle leggi vigenti in favore dei cani guida i possessori di questi ultimi spesso e volentieri si trovano a dover discutere per far sì che venga data la possibilità di espletare il loro lavoro ai nostri amici a quattro zampe, capita spesso infatti che agli stessi venga impedito loro di entrare ad esempio in alcuni pubblici esercizi, mezzi pubblici di trasporto.
La nostra attenzione vuole pertanto concentrarsi sulle abitudini dei cittadini che non hanno ancora l’opportunità di conoscere quali realmente sono le difficoltà che un possessore di cane guida incontra giornalmente durante il suo cammino.
I marciapiedi stretti privi di scivoli, con lavori in corso anche non segnalati, spesso ingombri di motorini o di altro materiale, è una mancanza di rispetto verso tutta la popolazione, ma ancor di più per chi spontaneamente e affettuosamente svolge il proprio lavoro.
E in molte occasioni trovare un semaforo sonoro sembra un’utopia, per cui i nostri accompagnatori a quattro zampe, vengono fortemente responsabilizzati, quindi l’attenzione è molto più alta, mettendo così l’animale in condizioni di stress per tutto il percorso; essere accompagnati da un cane guida per il non vedente è un’immensa gioia, soltanto così riusciamo ad acquistare la piena autonomia, senza peraltro tralasciare che il cane guida trasmette un affetto grandissimo, infatti con il non vedente si istaura un rapporto quasi simbiotico.
Personalmente – aggiunge Lidia Travaglio Vice Presidente dell’UICI di Catanzaro – sono stata accompagnata da cane guida per tanti anni e devo dire che sono stati momenti di felicità immensa, sentire il mio cane che mi accompagnava con assoluta devozione mi faceva sentire grata, in quel momento avvertivo la sensazione che mi stesse donando i suoi occhi e diventava parte della mia persona ed oggi che purtroppo è venuta a mancare posso affermare con certezza assoluta che il cane guida oltre che essere uno strumento di autonomia è prima di ogni cosa un essere vivente che è capace più di tanti altri, a donare tutto se stesso per il bene del proprio conduttore e la sua mancanza improvvisa, ha generato in me come penso in altri ciechi, uno stato di sconforto ed abbandono perché il cane nel corso degli anni diventa parte integrante della famiglia. Ricordo infatti con felicità ma anche con un pizzico di tristezza i momenti vissuti anche dalla mia famiglia in quanto anche mio marito, cieco assoluto ha provato beneficio dalla presenza del cane guida unitamente a mia figlia che oggi è divenuta donna, ma che lo è divenuta anche grazie all’esperienza vissuta con la presenza della nostra amata ASIA, sua compagna di giochi.”
Ci auguriamo pertanto che anche nelle scuole ci possano essere dei momenti di informazione, in modo da rendere possibile l’approccio più accogliente per i nostri amici che ci regalano tanta autonomia in cambio di affetto.