Come molti sapranno, ero tra coloro che avrebbero voluto un rinvio dell’anno congressuale perché ritenevo e ritengo che, in questa situazione pandemica, non si potevano svolgere in serenità tutte le operazioni previste.
Le scelte sono state, legittimamente, altre e io per primo ho operato nel mio territorio affinché tutto si svolgesse regolarmente e nella massima sicurezza.
Devo dire che nelle assemblee a cui ho preso parte in presenza o a distanza, dei rischi li abbiamo corsi.
Per fortuna tutto è andato bene e ora dobbiamo guardare al futuro.
Non credo, come alcuni, che i dirigenti nazionali stanno operando le scelte con un calcolo di convenienza, per conservare il potere e anche se così fosse, la colpa non sarebbe loro ma di chi non riesce a lavorare per mettersi in gioco e avanzare proposte alternative credibili.
Dunque, sgombrato il campo da inutili dietrologie, provo a lanciare delle proposte in vista del Congresso.
Devo dire che le ipotesi avanzate dal Presidente nazionale, di svolgere le assemblee precongressuali e delle conferenze tematiche, mi convince ma credo che vi sia un aspetto da non trascurare: come si potrebbero raccogliere le firme per comporre una lista se i delegati non si possono incontrare fisicamente?
Potremmo riflettere, spero il Consiglio nazionale lo faccia, sulla opportunità di cancellare, solo in questa occasione, la necessità di raccogliere le firme prima di presentare le liste o almeno, di prevedere che le liste presentate possano essere sottoscritte in Congresso pena l’annullamento.
Una seconda proposta riguarda un tema, a mio avviso importante per il futuro associativo: come dovrà configurarsi l’I.Ri.Fo.R. rispetto alla legge sul terzo settore?
Sarebbe utile aprire un confronto su questo tema per arrivare all’appuntamento con una idea condivisa e non farci cogliere impreparati.
Una commissione di esperti nominati in sede di coordinamento enti ha avanzato delle proposte che andrebbero sviscerate con la base associativa.
Le ipotesi sono tre:
Una prevede la trasformazione dell’istituto in una fondazione a partecipazione con soci Uici, Biblioteca Regina Margherita e Federazione;
la seconda prevede la trasformazione in associazione ma si devono individuare i soci;
la terza ipotesi, da non trascurare, prevede di non entrare nel terzo settore e quindi lasciare invariato lo statuto ma, in questo caso, si perderebbe la qualifica di onlus.
Chi scrive predilige la prima ipotesi facendo in modo che i soci posseggano quote diverse per dare all’Uici la maggioranza della fondazione.
In questa ipotesi il Presidente potrebbe sempre essere un rappresentante Uici ma dovrebbe essere eletto.
Un altro tema che mi permetto sommessamente di suggerire, per un confronto con la base, è quello di ridurre gli enti che di disabilità visiva si occupano e in particolare:
è ancora necessario che vi siano Biblioteca, Stamperia di Catania e Federazione pro Ciechi?
Non si tratta di un tema facile ma penso che sarebbe opportuno aprire una riflessione perché con un unico ente si potrebbero gestire meglio le varie attività e diminuire le inutili e dispendiose sovrapposizioni.
Devo dire, con piacere, che nel coordinamento degli enti si sono fatti molti passi avanti grazie al lavoro del presidente Barbuto ma, proprio perché abbiamo verificato che il lavoro unitario è possibile, dobbiamo riflettere su un passaggio successivo.
Spero di aver contribuito positivamente al dialogo precongressuale e certamente non mancherò di offrire il mio contributo in futuro in tutte le sedi possibili.
Massimo Vita
Nota del Presidente Nazionale
Caro Massimo, grazie per le idee e i suggerimenti.
Desidero qui rassicurare te e tutti circa le procedure relative alle candidature congressuali. La commissione di Garanzia eletta nel novembre scorso dal Consiglio Nazionale sta predisponendo moduli e modalità di presentazione e di sottoscrizione semplici e di facile gestione.
Indipendentemente dall’emergenza sanitaria, le firme saranno raccolte con procedura elettronica digitale e l’identificazione dei firmatari avverrà sulla base dei documenti di identità e di una dichiarazione audio e video in diretta dinanzi alla commissione di Garanzia, tramite la piattaforma Zoom.
Come si può constatare, non saremo proprio il top della tecnologia, ma qualcuno, anche da queste parti, sa il fatto suo in materia.
Inoltre dobbiamo tutti lavorare per sburocratizzare e snellire, con l’unico obiettivo di favorire il top della partecipazione e del protagonismo di ognuno di noi in seno al Congresso.
Invito te e tutti i soci a guardare con fiducia al nostro apparato tecnico-organizzativo che lavora e lavorerà nel superiore interesse dell’Unione e nel rispetto assoluto dei Diritti di ciascuno.
Il Regolamento e lo Statuto associativo sono adeguati alle necessità e non credo occorra alcuna modifica o deroga.
Mario Barbuto