Tre giorni densi di impegni

Autore: Tommaso Daniele

Tre giorni densi di impegni

Venerdì 15 alle ore 10 ho partecipato alla trasmissione del TG2 Insieme sul problema dei falsi ciechi. Erano presenti due alti funzionari dell’INPS e due ufficiali della finanza. Hanno proiettato alcuni filmati sui falsi ciechi ed hanno chiesto la mia opinione. Ho sostenuto che noi, da sempre, siamo contro i falsi ciechi perché ciò che viene dato loro viene tolto ai ciechi veri. Ho inoltre lamentato la scarsa cultura sulla realtà dei ciechi  dei finanzieri che svolgono le indagini e che considerano falso cieco ogni persona dotata di un minimo di autonomia: che pianta un ombrellone sulla spiaggia, che infila disinvoltamente la chiave su una toppa e così via… Ho anche lamentato l’atteggiamento persecutorio dell’INPS che, in qualche caso, impiega un anno e mezzo per accertare la disabilità visiva di una persona, mentre dovrebbe farlo in soli tre mesi.
 A fine trasmissione mi sono recato all’aeroporto per partecipare nella mia qualità di Vicepresidente ad Almaza,( Svezia) alla riunione del direttivo dell’Unione Europea dei Ciechi, nei giorni 16 e 17.
I temi trattati, oltre agli adempimenti procedurali quali per es.  l’approvazione del resoconto finanziario ufficiale per l’anno 2011, sono stati i seguenti: 
–  La difficile situazione dei diritti dei non vedenti in Albania, a causa dell’intenzione del governo di azzerare i benefici specifici dei non vedenti per realizzare un quadro previdenziale che preveda le stesse agevolazioni per tutti i tipi di disabilità. Il presidente dell’EBU ha riferito sui suoi contatti con le autorità internazionali presenti in Albania e a mia volta ho riferito dei contatti avuti da me come Presidente del FID con le stesse autorità.
–  Progressi incoraggianti nelle seguenti campagne:
1) verso il cambiamento di rotta della Commissione europea per quanto riguarda l’opportunità di un trattato dell’Organizzazione Mondiale sulla Proprietà Intellettuale (OMPI) per lo scambio internazionale di libri in formato accessibile limitatamente ai non vedenti 
2) l’accessibilità dei siti web realizzati dall’Unione europea
3) l’adozione di un Atto Europeo sull’Accessibilità
Personalmente, ho riferito sulle più recenti attività della Conferenza delle ONG internazionali del Consiglio d’Europa, presso cui rappresento l’EBU. La collaborazione con la Conferenza delle ONG è importante per inserire le questioni della disabilità nel dialogo della società civile con le autorità intergovernative (al Consiglio d’Europa partecipano 47 Stati europei), grazie al mio impegno e a quello delle associazioni dell’EBU da me stimolate, l’EBU ha una buona visibilità in seno alla Conferenza, in particolare in tempi recenti, grazie alla campagna contro le proposte per la riforma della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che mettono a serio repentaglio lo spirito democratico della Corte.  
Tra le notizie relative ai progetti europei a cui partecipa l’EBU è stata annunciata la conferenza “La visione nell’impresa. Sostegno ai minorati della vista nel mondo delle imprese per vincere la recessione” che si terrà a Parigi nel mese di settembre 2012.
Il giorno 18 ho partecipato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali alla riunione dell’Osservatorio, istituito con legge 18/ 2009. E’ stato esaminato il rapporto da inviare al Comitato dei diritti delle Nazioni Unite, che dà conto delle attività svolte nei primi due anni a partire dalla ratifica della Convenzione.
Dopo un’approfondita discussione si è convenuto di mandare per iscritto eventuali osservazioni e suggerimenti.

Si è passati ad esaminare il secondo punto all’ordine del giorno: le proposte da inserire nel piano di azione biennale dell’Osservatorio.
Ho colto l’occasione per segnalare le difficoltà lavorative dei ciechi che si vedono negare le professioni tradizionali, senza approdare a nuovi sbocchi occupazionali, nonostante le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. A chiusura dell’incontro è stato presentato il sito web dell’Osservatorio, che a dire del relatore era stato realizzato in base alle norme sull’accessibilità.

 

FID: VERBALE ASSEMBLEA

Autore: Tommaso Daniele

Il giorno 09 maggio 2012 alle ore 11.00 si è riunita, presso la sede dell'ENS in via Gregorio VII 120, l'Assemblea FID, convocata con messaggio e-mail del 3 maggio 2012 (ore 09.31) con il seguente:
ORDINE  DEL GIORNO
1. Approvazione verbale riunione precedente
2. Comunicazioni del Presidente
3. Pagamento della quota EDF 2012.
4. Assemblea Generale EDF: esame dell'ordine del giorno.
5. Passaggio dalla fase transitoria a quella ordinaria e ipotesi di convocazione dell'Assemblea Generale con l'elezione degli organi previsti  dallo statuto.
6. Modalità di attuazione della campagna EDF sulla libera circolazione.
7. Modalità di partecipazione al corso di informazione e formazione sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità organizzato dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
8. Ipotesi di proposta di un candidato italiano per il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità per il periodo 2013-2016
9. Varie ed eventuali.

Sono presenti Tommaso Daniele, Pietro Barbieri, Antonio Cotura, Giampiero Griffo, Giulio Nardone, Giovanni Pagano, Roberto Romeo, Sabina Savagnone, Silvio Vitale , Donata Vivanti
Assistono ai lavori: Tiziana Santoro e Patrizia Cegna collaboratrici del Presidente Daniele e Carlo Calvani dell'associazione ANMIC.
1) Approvazione verbale seduta precedente.
Il verbale relativo alla riunione del 08 marzo 2012 viene approvato all'unanimità.
2) Comunicazioni del Presidente
Il Presidente Daniele comunica che l'ANGLAT ha chiesto al FID di dare il proprio patrocinio al progetto SAVE YOU SAVE ME gestito dall'Associazione Physeon in collaborazione, tra gli altri, con la Polizia di Stato, l'Automobile Club d'Italia, l'Università di Roma Sapienza e la RAI, incentrato sulla sensibilizzazione/responsabilizzazione dei ragazzi nei confronti della legalità e sicurezza stradale. Si è risposto dicendo che affinché il FID possa ufficialmente dare il proprio patrocinio al progetto,  esso ha bisogno di sapere come ciò si traduce in concreto e che cosa viene chiesto di fare nel dettaglio. Roberto Romeo dichiara che solleciterà la dr.ssa Moreni, Presidente dell'Associazione Physeon a fornire le informazioni richieste.
Il Presidente comunica inoltre che per il tramite di Donata Vivanti è stato chiesto al FID di partecipare a un progetto, coordinato dalla Lega dei Diritti Umani francese (Ligue des droits de l'Homme), sulle persone costrette a lasciare il lavoro per assistere un parente con disabilità o malattia. Il progetto richiede  di ricevere il partner in Italia per discutere dell'argomento e facilitare gli incontri con le persone coinvolte nel tema del progetto e di partecipare ad una riunione internazionale dei partner. Donata Vivanti si è dichiarata disponibile a seguire il progetto, con il supporto della segreteria del FID. Donata Vivanti precisa di aver conosciuto i rappresentanti dell'associazione promotrice in occasione della riunione della Piattaforma dei diritti fondamentali (Fundamental Rights Platform -FRP) tenutasi a Vienna il 19-20 aprile u.s. Viene approvata la partecipazione del FID al progetto.
Il Presidente Daniele informa poi  i presenti che, su richiesta dell'EDF, sono state scritte lettere al Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze e alla Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea in merito al pacchetto legislativo relativo alle modifiche dei Fondi Strutturali esprimendo il pieno sostegno alla campagna intesa a bloccare alcune proposte di modifica presentate dalla Presidenza Danese, che sono in palese contrasto con i principi e gli obblighi giuridici sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Il Presidente ricorda altresì ai presenti  di aver trasmesso a tutti i componenti FID il messaggio di Zero Project che chiede di segnalare esempi di buone politiche o leggi relative all'occupazione delle persone con disabilità  che verrebbero "premiate" durante la conferenza del suddetto progetto che si terrà all'inizio del 2013 a Vienna. Donata Vivanti aveva pensato di segnalare una iniziativa della Regione Toscana riguardante l'inserimento lavorativo nel settore dell'agricoltura. In effetti però nell'apposito bando per aziende agricole che doveva prevedere tirocini con successiva assunzione per persone con disabilità, l'offerta di tirocini viene rivolta invece a "persone con disagio" vanificando in parte la positività dell'iniziativa per quanto riguarda le persone disabili. Si decide di non segnalare nessun esempio di buone politiche/leggi.
Il Presidente Daniele, a conclusione di questo punto dell'ordine del giorno, chiede una aggiornamento sulla chiusura della procedura di scioglimento del CND. Barbieri  e Griffo comunicano che non hanno notizie certe sull'effettiva conclusione della procedura, ma ribadiscono che l'attività del CND è di fatto cessata.

3) Pagamento della quota EDF 2012.
Il Presidente Daniele comunica che la seconda rata della quota relativa al 2011, imprescindibile per poter partecipare all'Assemblea Generale EDF, è stata pagata. Resta ancora da versare l'intera quota 2012 ovvero 10.000 EUR. Pietro Barbieri, conferma, come già comunicato per email, che la FISH sosterrà la quota parte di 5000 EUR ma che al momento ci sono problemi di liquidità. Non appena tali problemi saranno risolti, la FISH provvederà ad effettuare il relativo bonifico.
Per quanto riguarda la quota associativa FID,  risulta che sono in regola con i pagamenti  ADV, ANGLAT, ANMIC, ANMIL, FISH, UICI, UILDM, UNMS. Devono invece ancora versare la loro quota AICE, AIPD; AISM, APICI (anche la quota del 2011), ARPA, ASBI, DPI ITALIA, ENS, FIADDA. Antonio Cotura afferma che la FIADDA dovrebbe aver pagato. Viene fatto presente che a causa di alcuni problemi da parte della banca, alcuni pagamenti  potrebbero essere stati effettuati, ma non comunicati. Si procederà a una verifica.
4) Assemblea Generale EDF: esame dell'ordine del giorno.
Viene data lettura dell'ordine del giorno dell'Assemblea Generale dell'EDF che si svolgerà il 26-27 maggio 2012 a Copenaghen. Donata Vivanti aggiunge che il seminario che si terrà in apertura dell'assemblea su "auto-determinazione, rappresentanza e autonomia personale per le persone che necessitano di sostegno intensivo" sarà condotto, con il dovuto supporto, da una persona autistica ad alto funzionamento. Sottolinea poi l'importanza della partecipazione in prima persona di coloro che hanno questo tipo di disabilità ; Autism Europe ha infatti sensibilizzato l'EDF e i Consigli Nazionali in merito.
Il Presidente Daniele fa notare che i delegati che rappresentano i Consigli Nazionali dovranno votare per l'elezione di un componente del Direttivo tra candidati provenienti dai Consigli Nazionali che non sono già rappresentati nel Direttivo stesso. I due candidati sono Constantinos Efrem della Confederazione Cipriota delle Organizzazioni dei Disabili (CCOD) e Richard Rieser del Consiglio delle Persone Disabili del Regno Unito (UKDPC). Si decide di appoggiare Richard Rieser.
Giampiero Griffo sottolinea l'importanza di una risoluzione sulla crisi economica che verrà discussa e approvata al termine dell'Assemblea. Attualmente, infatti, non viene tenuta sufficientemente in conto la povertà in relazione alla disabilità. Sono necessarie iniziative dell'EDF che coinvolgano i governi e la Commissione europea al fine di difendere quanto possibile il welfare, ma sostenendo allo stesso tempo il mainstreaming.
5) Passaggio dalla fase transitoria a quella ordinaria e ipotesi di convocazione dell'Assemblea Generale con l'elezione degli organi previsti  dallo statuto.
In relazione alla possibilità di convocare in luglio la prima assemblea della fase ordinaria, ci si rende conto che probabilmente il numero di associazioni che hanno aderito al FID non è sufficiente. Barbieri desidera che venga chiarito qual è l'aspettativa sul numero di associazioni che devono far parte del FID. In effetti, alcune associazioni dell'ex CND hanno deciso di non aderire, probabilmente perché l'Europa viene percepita come distante, ma ce ne sono alcune (5 o 6) che potrebbero ancora aderire. Giovanni Pagano pone la questione della possibile adesione al FID anche delle associazioni/sezioni regionali di una associazione nazionale che già fa parte del FID. Il Presidente Daniele dichiara che ciò è da escludere in base allo Statuto, affermando inoltre che bisogna aumentare il più possibile il numero delle associazioni e costituire l'assemblea con l'attuale statuto, altrimenti si aprirebbe probabilmente un altro periodo di incertezze e scontri. Silvio Vitale propone di spostare a settembre la data dell'assemblea per trovare nel frattempo altre associazioni che possano aderire. Griffo propone di dare un'ulteriore scadenza (fine luglio) per l'adesione al FID. In quanto alle rappresentanze regionali, Griffo sostiene che esse darebbero adito a discussioni senza fine, mentre a questo punto si è costruito un linguaggio comune che aiuta a proseguire uniti nel cammino. Roberto Romeo dichiara che aprire al regionale richiede tempo e presa di coscienza da parte di ognuno, è perciò una cosa da valutare in un tempo idoneo. Concorda comunque nel rinviare l'assemblea a settembre. Poiché c'è un largo consenso sullo spostamento a settembre, il Presidente Daniele invierà proposte di date per l'evento.
Pagano, in base a una segnalazione che gli è stata fatta verbalmente,  pone poi il problema della veridicità delle auto-dichiarazioni sulla presenza sul territorio nazionale di alcune delle associazioni ammesse al FID secondo quanto stabilito dal primo comma dell'articolo 3 dello statuto "Requisiti dei soci" [Le organizzazioni, federazioni ed associazioni nazionali socie devono svolgere attività in almeno 5 (cinque) Regioni ed in almeno 20 (venti) Province del territorio nazionale, a norma della legge n. 383/2000 con organi democraticamente eletti.]. Il presidente Daniele afferma che ci si deve fidare delle auto-dichiarazioni. Barbieri afferma che innanzitutto non ci sarebbe nessun tornaconto a fare auto-dichiarazioni non veritiere, ma se ci fossero dichiarazioni improprie che si desidera verificare si può farlo; non sarebbe opportuno invece andare sul territorio a fare la verifica della totalità di esse. Cotura desidera precisare che, almeno per quanto riguarda la FIADDA, a volte la situazione delle sezioni è dinamica, si chiudono e si aprono in base anche alle esigenze logistiche che si possono presentare. In ogni caso il Ministero del Lavoro fa controlli in merito, come ribadisce anche Barbieri il quale sottolinea che ormai all'interno del FID si sta collaborando proprio perché si è trovato un accordo per lo statuto basandosi sulla correttezza dei rapporti con la buona intenzione di lavorare insieme.
Pagano dichiara che in ogni caso chiederà a chi gli ha fatto la segnalazione di metterla per iscritto.

6) Modalità di attuazione della campagna EDF sulla libera circolazione.
 Il Presidente Daniele ricorda che si tratta di porre in atto da parte delle diverse associazioni iniziative a livello nazionale. Griffo sostiene che bisogna legare la campagna all'applicazione delle norme italiane. In effetti mancano dati sulle barriere e sugli ostacoli (es. quante persone prendono il treno, quanti autobus sono accessibili, ecc.). Griffo propone che si potrebbe chiedere alle associazioni di individuare/segnalare i problemi italiani e organizzare una giornata su questa campagna,. Aggiunge poi che il governo ritiene ancora che l'accessibilità sia un costo e non una convenienza. Propone inoltre di fare un ODG di sostegno alla campagna da approvare in qualsiasi convegno delle associazioni facenti parte del FID. Vivanti è del parere che non serva a niente sollecitare le associazioni. Barbieri aggiunge che è necessario interloquire con chi è competente nei vari ministeri (es. il Presidente del Consiglio/il Ministro Passera)  per capire se il governo ha un'idea precisa in materia. Vitale  afferma che bisogna organizzare un evento per dare maggiore risalto alla campagna e farla conoscere all'esterno. Barbieri sottolinea che un convegno con la partecipazione del ministro Passera attrarrebbe la partecipazione di molti. Il Presidente Daniele dichiara che farà una ricerca per accertare le competenze in materia all'interno del governo.

7) Modalità di partecipazione ad un corso di informazione e formazione sulla Convenzione della Nazioni Unite sui Diritti delle persone con Disabilità organizzato dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Viene confermato che il 6 giugno l'avv. Domenico Sabia svolgerà una lezione sul diritto all'autonomia e alla mobilità (articolo 20 della CRPD); il 19 giugno Luisa Bosisio Fazzi svolgerà una lezione sul diritto alla salute e alla riabilitazione (articoli 25-26) ; il 26 giugno Donata Vivanti e Silvia Cutrera svolgeranno una lezione su Inclusione e deistituzionalizzazione delle persone con difficoltà cognitive, di apprendimento, di relazione (articolo 19) con il seguente programma:
1. Articolo 19 UNCRPD: aspetti legislativi e quadro normativo italiano (Donata Vivanti)
2. L'esperienza del Movimento per la Vita Indipendente in Europa e in Italia (Silvia Cutrera)
3. Transizione dalla istituzionalizzazione ai percorsi di vita indipendente (Donata Vivanti)
4. Vita indipendente per le persone con disabilità sensoriale e intellettiva (Donata Vivanti)
5. Esempi di percorsi di vita indipendente realizzati in Italia (Silvia Cutrera +  Donata Vivanti

8) Ipotesi di proposta di un candidato italiano per il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità per il periodo 2013-2016
Il Presidente Daniele informa i presenti che il FID ha ricevuto da parte dell'ENS la  candidatura di Humberto Insolera, corredata di CV e lettere di sostegno dell'Unione Europea dei Sordi (European Union of the Deaf -EUD) e  Federazione Mondiale dei Sordi (World Federation of the Deaf -WFD), da proporre al governo italiano affinché esso la presenti al Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Gli stati sono tenuti a presentare le eventuali candidature entro il 2 luglio 2012  dopo aver consultato e attivamente coinvolto le persone con disabilità, compresi i bambini con disabilità, attraverso le loro organizzazioni rappresentative. Barbieri comunica che quattro anni fa il Ministro Ferrero voleva presentare la candidatura di Giampiero Griffo, ma per qualche disguido tale candidatura era stata presentata in ritardo. Bisognerebbe informarsi presso il sottosegretario Cecilia Guerra  al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali o  presso il dr. Ferrante, capo della Divisione IV – Politiche per le persone con disabilità. Responsabilità sociale delle imprese e delle organizzazioni. Griffo dichiara che gli piacerebbe essere candidato, e aggiunge che è necessario cercare un forte sostegno a livello internazionale per non bruciare la sua candidatura. A questo punto entra in riunione Giuseppe Petrucci, presidente dell'ENS, che aveva chiesto di essere informato sulla materia. Il Presidente Daniele lo informa che sin da quattro anni fa Giampiero Griffo, che rappresenta il FID presso l'EDF,  aspira a entrare nel Comitato e il FID  ritiene quindi doveroso sostenerlo. Petrucci dichiara che non ne era a conoscenza e che comprende benissimo la posizione del FID. Se si fosse trattato di un esterno al FID, avrebbe preferito Humberto Insolera. Petrucci lascia la riunione.
9) Varie ed eventuali.
Si decide infine che la prossima riunione si terrà presso la sede dell'ANMIC il 19 luglio alle ore 11.00.

Non essendoci ulteriori punti da discutere, la riunione viene sciolta alle ore 13.30
IL PRESIDENTE
                                                              Prof. Tommaso Daniele

EDF: Risoluzione La via dei diritti umani per uscire dalla crisi

Autore: Tommaso Daniele

Ricordando che nell'Unione Europea le persone con disabilità sono 80 milioni (16% della popolazione) e che un cittadino europeo su quattro ha un familiare con disabilità;
Sottolineando che, prima della crisi finanziaria e a causa della mancanza di misure a garanzia della parità di accesso all'occupazione ed all'istruzione, le persone  con disabilità presentavano un tasso di disoccupazione da due a tre volte maggiore rispetto alle persone non disabili e che la partecipazione alla forza lavoro risultava tanto minore quanto più grave era il livello di disabilità. Solo il 20% delle persone con gravi disabilità aveva un lavoro, rispetto al 68% delle persone senza disabilità. Le persone con disabilità  avevano, rispetto alle persone non disabili, il 50% in meno di probabilità di raggiungere il terzo livello di istruzione. In tutta Europa solo il 38% delle persone con disabilità nella fascia di età 16-34 aveva un reddito da lavoro rispetto al 64% delle persone non disabili e che tali redditi da lavoro erano drammaticamente  inferiori al reddito delle persone non disabili;
Ricordando che le persone con disabilità non sono responsabili della crisi e che devono essere messi in atto meccanismi , a livello comunitario ed internazionale, per prevenire ulteriori danni causati da speculatori o da una gestione finanziaria irresponsabile da parte delle banche e dei governi.
Ricordando che, secondo i dati UE, 80 milioni di persone in Europa sono esposti al rischio di povertà e più di 5 milioni di persone hanno perso il lavoro con un aumento del 10% dei tassi di disoccupazione in alcuni paesi  UE;
Considerando che le persone con disabilità e le loro famiglie sono state colpite duramente dalla crisi in maniera sproporzionata;
Deplorando il fatto che il Patto di Stabilità abbia trascurato l'impatto delle misure di austerità sui diritti delle persone con disabilità;
Deplorando la mancanza di vedute lungimiranti degli effetti a lungo termine delle riforme nazionali incentrate sul recupero fiscale immediato, che colpiscono principalmente i redditi bassi e medi così come i servizi destinati alla popolazione svantaggiata e che minano il consolidamento di un modello sociale europeo basato sull'inclusione sociale;
Riconoscendo che le misure di recupero hanno trascurato l'importante contributo per la crescita e l'occupazione derivante dalle persone con disabilità e dai servizi che ricevono;
Denunciando le attuali politiche economiche e sociali adottate dagli Stati Membri e dall'Unione Europea che hanno portato da un aumento del numero di persone che vivono l'esclusione sociale in Europa;
Segnalando la drastica riduzione dei sussidi all'istruzione e al lavoro per le persone con disabilità, l'aumento della disoccupazione, l'aumento dell'abbandono scolastico, la riduzione delle sovvenzioni ai trasporti e ai servizi alle persone, compresi i servizi sanitari, che ostacolano la partecipazione alla vita sociale e l'esercizio del diritto delle persone con disabilità a vivere in modo indipendente.
Allarmati dal peggioramento degli standard di vita delle persone con disabilità che sperimentano una minaccia reale ai loro diritti sociali anche  attraverso i tagli delle prestazioni e dei servizi a loro destinati;
Riconoscendo la necessità di monitorare e di dare risposta alle ragioni che stanno dietro al drammatico aumento di atti disperati come il suicidio e che vedono le persone con disabilità psicosociali sovraesposti al tale pericolo; 
Allarmati dall'aumento di atti discriminatori contro le persone appartenenti a minoranze etniche e ad immigrati che colpiscono con maggiore forza le persone con disabilità appartenenti a questi gruppi;
Riconoscendo che l'Europa è ben lungi dal raggiungere gli obiettivi di Europa 2020 e che sarà impossibile realizzarli senza il contributo dei cittadini europei con disabilità che rappresentano il 16% della popolazione;
Allarmati dalla riduzione della capacità, delle organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità, a partecipare al processo democratico minando così la qualità delle democrazie europee;
Sottolineando la mancanza di fiducia dei cittadini europei nei confronti dei loro governi nazionali e delle istituzioni europee;
Ricordando che con la Ratifica della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità l'Unione Europea e i loro suoi 23 dei suoi Stati Membri  si impegnano ad astenersi dall'intraprendere ogni atto o pratica che sia in contrasto con la Convenzione stessa e ad assicurare che le autorità pubbliche e le istituzioni agiscano in conformità con essa;
Ricordando che nei Trattati l'uguaglianza è un diritto fondamentale, ma che ora deve essere attuata concretamente inserendola in tutte le decisioni rilevanti assunte a livello europeo tra cui le misure pubbliche finanziarie e di sviluppo;
Ricordando che ai sensi dell'articolo 3.3 del Trattato sull'Unione europea, l'Unione si adopererà per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e la stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione, al progresso sociale e ad un elevato livello di protezione nonché di  miglioramento della qualità dell'ambiente;
Deplorando che le istituzioni dell'UE non abbiano intrapreso azioni e misure concrete per proteggere le persone con disabilità dalle ripercussioni della crisi e denunciando il comportamento e la pratica degli Stati Membri che non hanno escluso le persone con disabilità e le loro famiglie dalle misure di austerità;
Prendendo atto delle discussioni durante la cena informale dei Capi di Stato e di Governo il 23 maggio a Bruxelles, e in vista del prossimo Vertice Europeo di giugno, il Forum Europeo della Disabilità richiama:
– il Consiglio Europeo,
– il Consiglio dell'Unione Europea,
– la Commissione Europea,
– il Parlamento Europeo,
– la Banca Centrale Europea,
– il Fondo Monetario Internazionale,
– la Banca Mondiale,
– e tutti i Governi d'Europa,
A mettere in atto da subito una regolamentazione molto più rigida per evitare il ripetersi di tali speculazioni.
A gettare le basi di un nuovo accordo per l'Unione europea, che promuova la crescita  sostenibile per tutti, ripristini i diritti fondamentali, investendo sul valore dei suoi cittadini, a partire dalla più esposti alle conseguenze della crisi;
A riconoscere che l'uguaglianza è il prerequisito per la prosperità futura, ovvero per la crescita, come perseguita dalla UE e dai suoi Stati membri;
Ad  essere i custodi del bene comune nonché dell'attuazione degli obblighi relativi ai diritti umani;
A riconoscere il contributo dei cittadini con disabilità al benessere e alla crescita della società in qualità di forza-lavoro, consumatori e titolari dei diritti;
A proteggere i valori e i diritti fondamentali delle persone, così come sono sanciti nella Carta europea dei Diritti Fondamentali e dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, attraverso la creazione di nuove opportunità di dialogo, scambio e innovazione;
A ratificare, per chi non l'ha ancora fatto, e attuare la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e il suo Protocollo Opzionale, garantendo uno standard di vita adeguato alle persone con disabilità;
Ad attuare la Strategia dell'Unione Europea "Europa 2020", in particolare il terzo pilastro, "Inclusione sociale" per portare l'Europa fuori dalla crisi;
A sviluppare misure per garantire l'accesso delle persone con disabilità al mercato del lavoro generale, anche attraverso servizi di sostegno individualizzato;
A presentare una varietà di sistemi di welfare basati sull'obiettivo già sottolineato di protezione e di abilitazione alla cittadinanza  delle;
A favorire l'occupazione attraverso lo sviluppo di servizi sostenibili che promuovono  la vita indipendente e nella comunità per tutte le persone con disabilità, anche attraverso il sostegno all'istruzione e all'educazione;
A sostenere le persone con disabilità e le loro famiglie come un mezzo per garantire la loro partecipazione alla società;
Ad impegnarsi in un dialogo aperto,  costruttivo e con le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità a tutti i livelli;
A promuovere da subito lo sviluppo e la modernizzazione della accessibilità delle infrastrutture, dei trasporti, dei beni e dei servizi per aumentare l'istruzione, l'occupazione, l'accesso alla cultura, nonché la partecipazione delle persone con disabilità nella società;
Ad utilizzare l'accessibilità come un volano  per l'innovazione nella progettazione di dispositivi e servizi ICT per la piena attuazione dell'Agenda Digitale per l'Europa e per l'Industria Europea e per  guidare la ricerca sulla accessibilità digitale e i mercati in tutto il mondo;
Ad utilizzare le normative, le politiche e i programmi di finanziamento comunitari al fine di garantire un modello sociale di uscita dalla crisi a partire da investimenti  nella crescita sociale, innovativa e sostenibile;
Ad  utilizzare i Fondi Strutturali per sostenere i diritti fondamentali delle persone con disabilità in tutta l'UE. Ad approvare i pre-requisiti generali relativi alla non discriminazione, alla parità di genere e alla disabilità per l'assegnazione dei FSE come previsto nell'allegato IV della proposta della Commissione per il Regolamento sulle Disposizioni Comuni. A porre fine all'impoverimento delle persone con disabilità e delle loro famiglie a seguito dell'attuazione delle misure di austerità negli Stati Membri e a intraprendere tutte le iniziative necessarie e  mettere in atto tutte le politiche e le azioni necessarie per proteggere le persone con disabilità e le loro famiglie da nuove forme di esclusione, povertà e discriminazione che la crisi porta con sé.
L'EDF e i suoi membri seguiranno da vicino gli ulteriori sviluppi e le azioni intraprese dai Governi e si mobiliteranno  contro le misure di austerità, utilizzando tutti gli strumenti democratici e legali possibili per far sentire la voce degli 80 milioni di cittadini europei con disabilità.
 

Lecce: Coppa Italia alla squadra salentina

Autore: Tony Donno

Il gruppo sportivo dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Lecce, ha da tempo, un'eccellenza nazionale nel calcio per non vedenti:
L'ultimo alloro è recentissimo, è la coppa Italia 2011-2012, conquistata nelle finel-for di Solarino (Siracusa), lo scorso weekend (9-10 giugno).
Alla coppa Italia, partecipano le quattro squadre piazzatesi nei primi quattro posti del campionato nazionale, così a questa edizione, hanno partecipato il Lecce, la Roma, il Genoa ed il Siracusa:
Il sorteggio ha definito Lecce Roma (vittoria dei salentini 1 a 0), e Genoa Siracusa (2 a 1 per i liguri dopo i calci di rigore) in semifinale, per cui, a disputarsi la coppa domenica mattina, sono state il Genoa ed il Lecce.
È stata una finale combattuta, ricca di capovolgimenti di fronte, nella quale nonostante il grande caldo, i calciatori non hanno lesinato energie, offrendo agli spettatori uno spettacolo avvincente ed emozionante.
Nel secondo tempo, sfruttando una ripartenza dalla difesa, il bomber dei giallorossi Massimo Cervelli, si incuneava in area avversaria, e batteva il portiere ligure con un perfetto rasoterra all'angolino destro.
Trionfo meritato dei pugliesi, che confermano la capacità di saper affrontare mentalmente e tatticamente impegni del genere, carichi di pressione e tensione.
A vincere fuori dal campo però, è stata l'integrazione sociale dei non vedenti, che hanno dimostrato attraverso lo sport, come si possa regalare emozione, esattamente come per tutti gli altri.
 

Lecce: Festa di primavera

Autore: Tony Donno

Venerdì 25 maggio u.s., presso il giardino dell'Istituto per i ciechi Anna Antonacci, la Sezione dell'UICI di Lecce ha organizzato la "Festa di primavera".
L'ambiente suggestivo, la musica popolare salentina e una gustosa cena sono stati la cornice di una splendida serata all'insegna del socializzare e risocializzare in un luogo in cui si fonde passato e presente, indispensabile base per un più proficuo futuro dell'Istituto.
La cena tipicamente salentina preparata nella nuova cucina, servita ai circa novanta partecipanti e la pizzica hanno fatto vibrare questo angolo sito nel cuore della città, cuore che forse da troppo tempo si era fermato.
Il presidente e il Consiglio della sezione di Lecce continuerà nell'organizzazione di eventi come questo, perché oltre all'aspetto ludico e "mangereccio", vi è un aspetto sicuramente molto più  importante che è quello della socializzazione.
 

Sport: No, GRAZIE, VADO DA SOLA!

Autore: Giovanna D'Angelo

Alla ricerca di emozioni forti o, probabilmente, per misurare i propri limiti, qualcuno si lancia giù con il Bungee Jumping, qualcun'altro si affida a picchetti, corde e rampini per scalare le vette più alte, qualcun altro ancora trattiene il fiato e scende a profondità estreme al limite della narcosi; io ho provato emozioni forti, imparando a camminare da sola.
Trent'anni fa ho perso la vista: tanti sogni chiusi in fondo, sbattendo il cassetto, la sensazione di non potere fermare qualcosa di inarrestabile, l'istinto di aggrapparmi, di non lasciare andare via una esistenza normale,  la necessità di appoggiarmi agli altri e cercare il braccio di qualcuno per fare 4 semplici passi tra la gente; una autonomia quasi totale dentro le mura di casa, non volendo considerare spigoli insidiosi e sportelli, lasciati sbadatamente aperti, sempre in agguato.
Istintivo viene, chiudersi in se stessi: il proprio corpo lo puoi toccare e controllare, ci si costruisce una armatura intorno, ci si sente protetti dentro le mura di casa, come una chiocciola nel guscio ma…  fuori? Ed è qui che entrano in gioco tanti altri fattori, caratteriali, ed ambientali: i miei adoratissimi genitori che riuscirono a soffocare il loro iperprotezionismo nei miei confronti,  lasciandomi libera come una normale ragazza di venti anni, libera di fare gli sbagli tipici della gioventù, dolorosamente consapevoli che mi sarei ritrovata in ogni sorta di situazione, insieme ai miei coetanei e  che ce la saremmo dovuta sbrigare da soli: fuoristrada guidati da amici, motoscafi guidati da altri ancora, piccole avventure e viaggi per mare,  per terra e per aria, sempre vissuti in prima linea ma con gli occhi degli altri. Non finirò mai di ringraziare i miei amici più vicini che mi coinvolgevano in tutto quello che normalmente affascinava i ragazzi ventenni degli anni 80 ed anche qualcosa di più particolare, pericoloso ed avventuroso. Tutto questo mi ha permesso di non chiudermi alla vita, cercare sempre di cavarmela prima da me e, soltanto dopo, chiedere aiuto ed avere sempre più stimoli ed interessi al di fuori del mio handicap. Io c'ero sempre ed ovunque; un po' superbamente, io la mente, gli altri le braccia.
E così il mio orgoglio di mantenermi al passo con i tempi, la padronanza sui computer, il mantenermi in  forma, frequentando le palestre, non tirarmi mai indietro dinanzi alle difficoltà e cercare sempre un modo per arrangiarmi nelle più svariate situazioni; negli ultimi anni il pedalare in tandem e lo spinning e progressivamente uno "sguardo" sempre più a 360° intorno a me.
L'8 Giugno appena trascorso mi sono lasciata convincere  a partecipare, più per curiosità che per una effettiva convinzione, ad un corso di Nordik Walking organizzato dall'ANI (Associazione Nordik Italiana) e condotto dal Presidente Fabrizio Lorenzoni, Fabiola Angeli e Dall'Istruttrice Patrizia Spadaccini, la più esperta delle mie guide in tandem.
" Ah, si, che bello! Un fine settimana fuori, nella Maremma Toscana, si, si certamente che ti accompagno! ma a fare che?" " Non lo so. Non ho capito bene di cosa si tratta, cara Daniela, Patrizia dice che mi coinvolgerà ed ha insistito tanto… andiamo a vedere…"
In questo spirito, curioso e vacanziero, Io e la mia amica Daniela, anche lei guida di tandem, ci siamo puntualmente presentate in una saletta dell'albergo di Castel del Piano.
Una decina di persone, provenienti da ogni parte d'Italia, alcuni neofiti, altri istruttori; io ero l'unica non- vedente, gli altri come me, che si erano prenotati, avevano dato disdetta all'ultimo momento; questo non mi preoccupò minimamente perché, sin dall'adolescenza con i miei amici, ero abituata ad essere "tredicino in mezzo all'insalata".
Fabrizio iniziò a parlare, presentando la sua associazione e continuando con teorie antropologiche, nozioni di osteopatia e ci spiegava i movimenti, le posizioni sbagliate e le contraddizioni che il corpo umano ha adottato, nel corso dei secoli, per adattarsi all'ambiente circostante. Mi veniva facile seguirlo, usava parole normali e non termini medici incomprensibili; lo ascoltavo sempre più affascinata ma con varie domande a caratteri cubitali nella mia testa: io cosa c'entro? Io aggiustare le mie posizioni sbagliate mentre cammino? io vado a braccetto , come posso modificare una postura che non mi appartiene del tutto? Chissà… forse avranno studiato un modo nuovo per  appoggiarmi, magari servendosi di uno strumento, con qualcosa?
Dalla teoria alla pratica: ci spostammo tutti in una piazzetta, prospiciente l'albergo, chiusa al traffico; purtroppo c'era un vento assai sostenuto; Fabrizio mi adattò una sorta di laccio nelle mani attaccati al quale pendevano due bastoncini, uguali a quelli che avevo usato nella mia catastrofica esperienza di sci di fondo. Iniziammo tutti a fare piccoli movimenti per sensibilizzare la pianta dei piedi, mani aperte come pronte per gattonare e bastoncini dietro; dondola, senti cosa ti dicono i tuoi piedi, avanti, indietro, di lato, raccogli informazioni dai piedi e mandale al cervelletto.
" Vediamo adesso come camminate!" Istintivamente, allungo il braccio per cercare quello di Daniela, sempre amorevolmente al mio fianco, ma… Fabrizio mi posa la mano al centro delle spalle e mi esorta a muovere qualche passo.
Non esagero se vi dico che in quel momento mi è mancato il respiro, ho sentito una scossa lungo la schiena, un vuoto allo stomaco, quasi paura. Giravo gli occhi nella ricerca di aiuto ma non trovavo vie d'uscita, non avevo scampo.
Risatina nervosa, respiro profondo "beh! Almeno non sono da sola, ho i bastoncini!"
 Iniziai a muovere i primi passi. Per darvi una minima idea di cosa prova un non-vedente quando si deve spostare, chiudete gli occhi e muovete qualche passo: credetemi, non riuscirete ad andare dritti, barcollerete come un ubriaco.
Ed è proprio questo che io dovevo sembrare, lì in quella piazzetta, dinanzi all'albergo di Castel del piano…
Non riuscivo a fare più di due passi, barcollavo, mi fermavo, per poco non cadevo.
Dentro casa mi muovo abbastanza velocemente ma lì, ero all'aperto, il vento e senza alcun punto di riferimento, soltanto due bastoncini da tirarmi dietro ed una voce accanto: emozioni forti? "Io qui ci muoio!"
 Due passi, tre passi, respira e riprova: "Mamma, papà, Danieluzza, aiutatemi voi!"
Ogni passo, una gran fatica…e poi ancora un altro…
Mi ritrovavo costretta a rimuovere posizioni scaturite da anni di cecità, dovevo dimenticarmi dell'abitudine di cercare e trovare sostegno nel braccio di qualcun altro, ora dovevo ricordarmi di una autonomia morta e sepolta, ora dovevo trovare nuovi equilibri, muovere adesso altri muscoli, riattivare adesso sensazioni tattili dimenticate.
Quattro passi , cinque, avanti ed indietro per la piazzetta, ricordarmi ogni tanto di respirare: un continuo richiamare file cestinati, un colpo di spugna su 30 anni da non-vedente, un passo in più, una conquista, uno sforzo mentale non indifferente, dimentica  di tutto: ciglia umide, respiro frammentato, labbra serrate tra i denti, orecchie purtroppo infastidite dal vento, che ci metteva pure la sua! Ogni mia terminazione nervosa al massimo della recettività, due bastoncini e Fabrizio che mi dava la direzione, ora con la voce, ora con la sua mano dietro le spalle.
Anche gli altri partecipanti al corso andavano avanti ed indietro, ascoltando i cambiamenti da adottare per migliorare la propria postura: tanti pianeti di un unico sistema, diversi nella loro tipologia, intenti nel loro moto di rotazione e di rivoluzione.
" Alza la testa, abbassa le spalle, allarga il diaframma, braccia tese, mani aperte, trascina i bastoncini, allunga il passo." 
  Mi tremavano le gambe, ero nei guai seri…
La voce rassicurante di Fabrizio e due bastoncini: ecco tutto quello che avevo per aiutarmi: il mio obiettivo, riuscire a mettere un passo dopo l'altro.
Eppure, parallelamente all'aumento dei miei passi sequenziali,  sentivo che qualcosa si stava facendo strada dentro di me, quella stessa cosa che mi fa stringere i denti nelle salite in tandem, quella stessa cosa che mi fa prendere in mano martelli e giraviti per aggiustare e riparare, quella stessa cosa che mi riporta su dopo una crisi di pianto… in una canzone la chiamano "forza della vita", io la chiamo orgoglio. Una forza che sento assai presente, il mio gancio nel cielo, la mia personale molla per andare avanti: smisurata, inarrestabile quando parte, testarda, per me vitale, per altri criticabile.
Avanti ed indietro, avanti ed indietro… un concentrato di rabbia, orgoglio, insicurezza, accenni di stupore e scintille di meraviglia: adesso riuscivo a fare una decina di passi.
Nello scrivere, il tempo sembra dilatarsi ma tutto questo si svolse nell'arco di poche ore e non esagero nel definirle una manciata di ore tra le più faticose della mia vita.
 Avevo il terrore che il mio tremore interno mi si trasferisse alle mani ed allargavo le dita delle mani per controllare che questo non accadesse: sperimentai così che, allargando le dita con i palmi sempre paralleli al terreno, acquistavo stabilità ed i bastoncini, trascinati dietro, diventavano come due binari, due appoggi stabilizzanti: forse, forse ce la potevo fare.
Tutti, istruttori e partecipanti, salimmo nelle auto, ci dovevamo spostare da qualche altra parte; quanto apprezzai quei momenti di pausa… un ronzio continuo nella testa, mani sudaticce, un tremore a fior di pelle, la gola arsa.
Lo capisco soltanto adesso che il peggio era passato.
Arrivammo al giardino Spoerri, una vasta area di campagna toscana dove questo artista ha creato sculture assai bizzarre. Le opere d'arte sono sparse, apparentemente a casaccio, ora su terreni pianeggianti ed erbosi, ora all'interno di boschetti. Tutto il gruppo si spostava ora qui, ora là, tra commenti ironici ed interrogativi ma, soprattutto, la sottoscritta camminava con i bastoncini dietro, a testa alta ed una mano dietro le spalle.
Mi sentivo un pizzico più rassicurata perché ero sul terreno; la pianura erbosa mi dava più sicurezza, le moderate discese mi richiedevano una ulteriore attenzione perché avevo da posizionare bene i  piedi a paletta, abbassare il baricentro e mantenere i bastoncini dietro; le salite non mi preoccupavano, era difficile cadere proprio lì, non dovevo rannicchiarmi in avanti bensì restare più possibile dritta verso dietro e darmi aiuto con i bastoncini.
Si, si, camminavo, adesso stavo proprio camminando.
Come una bambina alla vista di un prato, appena sentivo sotto i piedi il terreno che spianava, acceleravo il passo, potevo andare ed andavo come un treno. Prendevo fiato quando il gruppo si fermava a guardare i manufatti ed a chiedersi cosa l'artista avesse voluto comunicarci: ferma con il naso all'insù, sotto una inquietante tettoia di mannaie, sorridevo in mezzo ad una infinità di oche all'assalto di chissà cosa, posavo per la foto all'interno di una casa dal pavimento inclinato e camminavo.
Spesso mi estraniavo: una bambina in un parco giochi, un volo di pensieri fantasiosi  e camminavo. I miei compagni di corso, le loro risa, i loro incoraggiamenti e due adorabilissimi cagnetti, Merlino e Ginevra, che scorrazzavano liberi e felici. Libera e felice, anche io iniziavo a sentirmi così. Ero distratta dalla particolarità delle sculture ma camminavo. Rimasi a bocca aperta dinanzi ad un gioco assai curioso: una galleria di tubi metallici di vari diametri penzolavano da un telaio, ordinati in due file parallele ad una ventina di centimetri una dall'altra  e bisognava farsi strada tra loro.  Procedendo tra i tubi, questi urtavano tra loro, provocando come un suono di campane a festa… un vero spasso!
" A Marco mio, questo gli sarebbe piaciuto sicuro!"
Mi tuffai dentro ai tubi suonanti: una "star gate", ecco, stavo entrando in una altra dimensione , un ritrovato controllo del mio corpo, un cammino autonomo, dritta sulle mie gambe, due bastoncini ed una mano dietro le spalle.
Una volta rientrate in albergo, non riuscii a mantenere i buoni propositi della dieta e sprofondai in un sonno pesante; anche Daniela era stanca, anche lei aveva combattuto le sue battaglie ed entrambe le avevamo vinte.
Il Sabato mattina, il vento continuava ad infuriare ma il cielo era libero da nuvole: sorprendemmo Nicola, un istruttore della Sardegna, nella caffetteria che avevamo scoperto fare cornetti buonissimi; oggi era prevista una colazione al sacco e facemmo provviste per un esercito, al diavolo la dieta! Roberto era pronto ed i suoi adorabili cagnetti gli gironzolavano intorno; mancavano ancora Elisa ed Enea e Fabrizio e sua moglie Fabiola fremevano per il ritardo; ci aspettava il Parco Faunistico Amiata.
Claudia e Michele, due gentilissime guardie naturalistiche, ci guidarono per i percorsi della riserva ed io camminavo. La ginestra dei carbonai, l'asino amiatino, una lezione nell'aula didattica, alla scoperta del mondo, affascinante e misterioso, dei pipistrelli.
"Odora questo, odora quello, guarda questa corteccia e guarda come è diversa quella!"
Castagni, faggi, cavalli, daini, caprioli, salamandra "Mannaggia, quanto era dura la vita di un carbonaio!"
Ed  Oriana, la lupa? Per avere una speranza di vedere le tre lupe senza marito, bisognava salire su di un altana… e voi pensate che una donna di mare come la sottoscritta poteva lasciarsi spaventare da una scala particolarmente impervia? Niente, niente mi poteva fermare: ormai avevo la consapevolezza che ce la potevo fare, anzi, ce l'avevo fatta, camminavo in piena autonomia, aiutata da due bastoncini e da una voce accanto o da una mano tra le scapole. Testa alta, spalle dritte, mani aperte,  bastoncini ed adesso potevo permettermi anche il lusso di pensare ad altro… più camminavo e più acquistavo sicurezza.
Fabrizio mi sottopose ad un altro esperimento: dovevo fare da spola tra lui ed un altro istruttore, camminando veramente da sola, seguendo ed individuando la voce dell'istruttore di turno. Rimbalzavo come una pallina impazzita, tra gli istruttori, tutti entusiasti dei miei miglioramenti, dei miei rapidi tempi di adattamento alla nuova postura e del controllo che avevo sui miei sensi.
Ridevo tra di me e ricordavo quella volta che avevo trovato un piccolo pipistrello nello skimmer della mia piscina e del morso che mi aveva dato, quando lo avevo involontariamente stretto in mano: " Possibile che il morso del pipistrello mi abbia trasmesso una sensibilità particolare agli ultrasuoni?"
Un riposino dopo pranzo, lunga lunga su di una panchina al sole ed ero pronta per un'altra avventura. Fabrizio e Fabiola avevano deciso di modificare un po' il programma iniziale per dare la possibilità a me e Daniela, che avevamo necessità di partire all'ora di pranzo dell'indomani, di non perderci l'escursione della mattina dopo.
Trasferimento in auto alla torre di David, una collina naturale di 1200 metri, sulla quale era stato edificato un monastero. Sino ad una certa altezza si ha la possibilità di arrivare con le auto e poi si procede a piedi. "Bastoncini, a me!"
Decisamente, tra i miei antenati doveva esserci una capra perché è con energia animalesca che affrontai quella salita…
Era una gran brutta salita:  forte pendenza e pietrine, pietre, pietroni pronti a scivolare sotto i piedi. Il vento aumentava mano a mano che procedevamo nella salita e, dato che questa era davvero impervia, Fabrizio mi sosteneva dal gomito. "Brutta, davvero brutta questa salita!" Fu necessaria la massima attenzione, sia da parte mia ma maggiormente da parte di Fabrizio che cercava di pilotare i miei passi e scegliere il percorso più agevole. Salivo e pensavo: " La salita e va bè! Ma la discesa? Come farò a scendere da questa benedettissima torre? Aiuto! S.O.S.! Sara il caso di chiamare l'esercito o la protezione civile?"
Sinceramente, non so quali santi mi aiutarono ma arrivai in cima e subito mi dovetti aggrappare alla croce che si ergeva proprio lì, per non essere sbalzata via dal vento; ci permettemmo un paio di minuti di raccoglimento, seduti per terra, il mondo tutto intorno: Fantastico… magnetico. Daniela mi descriveva un panorama a 360°, impossibile non sentirsi una piccola cosa dinanzi a quella visione spettacolare della Natura. Un luogo dove regna il silenzio, lo senti calare anche dentro di te, ogni parola è superflua e ti perdi nei meandri dei tuoi pensieri.
I santi ascoltarono le mie preghiere e riuscii a discendere dalla torre però, bisogna dire la verità, poco ci mancava che Fabrizio e Fabiola mi prendessero in braccio. La fermata successiva fu una bella improvvisata a casa di un amico di Fabrizio, responsabile della comunità buddista di  Merigar. Non c'era da camminare lì e Piero ci aprì le porte di casa sua e tutto il gruppo si accomodò in soggiorno. Chiamiamola pure, questa a casa di Piero, una pausa spirituale, perché il padrone di casa ci raccontò la storia della comunità di Meringar ed i principii fondamentali della filosofia buddista.
Una ultima tappa di questa giornata campale fu, appunto, la comunità di Meringar, situata sul versante del monte Labro ma, se devo dire la mia, per essere chiamata anche "il piccolo Tibet", sono, sia il tempio, sia la stupa, costruzioni architettonicamente troppo moderne, troppo cemento, troppo vetro e niente che mi ricordasse le comunità tibetane, da me visitate insieme ai miei genitori.
In serata, dopo cena, ci ritrovammo tutti nella saletta dell'albergo dove ci venne raccontata la storia di David Lazzaretti, per alcuni il "santo David", per altri un personaggio dai molteplici lati oscuri.
Era Domenica mattina, l'ultimo giorno del corso, le campane della chiesa di Castel del piano chiamavano i fedeli a raccolta e Giovanna e Daniela gustavano una porzione doppia di cornetti ai cereali alla loro caffetteria preferita. Valigie in auto, ci mettemmo in movimento per riunirci a tante altre persone che avevano organizzato un percorso a piedi di circa 9 km. sul monte Giovi:
  "E chi li ha mai fatti 9 km. a piedi?!"
Il vento era finalmente calato e la giornata era davvero splendida; Merlino e Ginevra zampettavano insieme a noi e Daniela mi ricordava Alice nel paese delle meraviglie: i suoi splendidi capelli biondi raccolti in una coda sbarazzina, dai suoi grandi occhi azzurri, specchi del suo buon cuore,  traspariva l'entusiasmo per la realizzazione di un sogno, una passeggiata nel bosco. Ogni tanto, le chiedevo del suo ginocchio dolorante e lei mi rispondeva che non aveva alcuna importanza, troppa la felicità di trovarsi lì, incantevoli i paesaggi da contemplare, ammalianti le fragranze e gli odori della campagna. "Il gruppo delle bacchette" incuriosì parecchia gente e, secondo me, non furono poi in tanti ad accorgersi che quella donna affiancata da un uomo che ogni tanto le parlava, era una non-vedente, che aveva imparato a camminare sulle sue gambe soltanto da due giorni. Lungo il percorso, 4 fermate eco-gastronomiche e degustazione dei prodotti locali: un frantoio, una casa vinicola, un agriturismo con una splendida piscina a fagiolo immersa nel verde, ed infine, la sagra delle ciliegie. Non incontrai difficoltà degne di nota, tranne per un tratto in salita particolarmente ardito.
Camminavo spedita e tranquilla, cercando di rallentare e di allungare il passo ma, caro Fabrizio, tutta la tua esperienza e conoscenza medica non possono  spiegare la gioia che mettevo in ogni mio passo, l'incontenibile voglia di recuperare il perduto, l'entusiasmo per una autonomia riconquistata:; si, è vero, ogni tanto saltellavo e tu mi dicevi di non farlo, di accompagnare il passo, come una pantera ma, io ero contenta e, altro che saltellare, io avrei fatto salti rocamboleschi e capriole all'indietro e ruote acrobatiche per manifestare a mondo intero l'energia vitale che sentivo dentro e… chissà… chissà… forse un giorno, riuscirò a fare anche questo!
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Ipovedenti: Parla con l’Unione: un incontro con i soci ipovedenti.

Autore: Angelo Mombelli

I problemi riguardanti le persone ipovedenti sono innumerevoli: trovare soluzioni appropriate è sempre più difficile, considerate l'attuale situazione dell'economia italiana e le scarse risorse della nostra Sede Centrale. Per fare il punto della situazione la Commissione Nazionale Ipovedenti dell'U.I.C.I. ha organizzato il 7 giugno u.s. una trasmissione di Parla con l'Unione quale occasione di confronto per soci appartenenti alla categoria.
E' stata segnalata innanzitutto da parte di alcuni Presidenti sezionali la necessità di avere del materiale audiovisivo specifico che illustri la figura dell'ipovedente, le sue necessità e quant'altro possa servire a mettere in evidenza gli innumerevoli problemi che vivono gli ipovedenti in una società che stenta a riconoscerli. Chi è intervenuto ha poi decisamente escluso la necessità di predisporre, pubblicizzandolo in campo nazionale ed internazionale, un segno di riconoscimento della categoria, analogamente al bastone bianco per i non vedenti. E' un problema da tempo dibattuto, ma le indicazioni sono chiaramente contrarie a promuovere tale iniziativa.
Molti soci lamentano poi la difficoltà di reperire la strumentazione specifica che non sia il solito video-ingranditore che viene uggiosamente proposto; con la chiusura del Centro Nazionale tiflotecnico questo problema viene ulteriormente rimarcato e la soluzione si potrà avere solo con l'avvento dei Centri tiflo-tecnici regionali, da tempo ventilata, che potranno offrire vario materiale di molteplici aziende. A ciò si aggiunge il fatto che l'aggiornamento del nomenclatore tariffario delle protesi, che si attende da oltre dieci anni, sempre per ragioni economiche, ancora non è stato emanato.  
E' emerso oi un forte interesse per i Centri di riabilitazione visiva che a parere di molti dovrebbero essere supportati da uno psicologo, dato che uno dei primi problemi per l'ipovedente è l'accettazione del proprio status; purtroppo le nuove tariffe ambulatoriali (LEA) sono ancora bloccate e molti Centri di riabilitazione stentano a far quadrare i conti.
Una nuova iniziativa verrà intrapresa nel prossimo autunno: si tratterà di una rubrica mensile sul Corriere dei ciechi dove gli ipovedenti potranno indirizzare i loro quesiti ed illustrare le difficoltà che incontrano nella quotidianità. Lo spazio è stato offerto dalla responsabile dell'Ufficio Stampa e componente la Direzione Nazionale, Luisa Bartolucci.
Sono stati poi trattati altri problemi inerenti il lavoro, le barriere visive, le provvidenze a favore degli ipovedenti, che nel contesto sarebbe troppo lungo elencare. Ragion per cui si è concordato di organizzare un incontro di persona per sviluppare tutte le tematiche citate. Stanti le condizioni della nostra Sede Centrale, l'evento sarà auto-finanziato e si svolgerà in autunno a Tirrenia. La Commissione Ipovedenti si è assunta l'incarico di predisporre un progetto specifico da inviare alla Presidenza Nazionale per chiedere un contributo per la realizzazione. Sono dell'opinione che incontrarsi sia sempre un fatto positivo: i problemi sono innumerevoli e sovente, soltanto di persona, si possono trovare risposte soddisfacenti ed intraprendere percorsi costruttivi e proficui.