Turismo sociale: Tirrenia: ieri,oggi e domani

Autore: Paolo Recce

Quest'anno ricorre il 35° anniversario di avvio dell'attività del Centro Studi e Riabilitazione "G. Fucà" di Tirrenia.
Pensata e progettata alla fine degli anni '60 come colonia marina, la struttura,infatti, apriva i battenti il 1° Luglio 1977.
A metà degli anni '80 il complesso subiva un primo ampliamento e ristrutturazione per meglio rispondere alle esigenze della clientela.
Tra il 1999 e il 2001 sono stati effettuati ulteriori interventi di ristrutturazione e di adeguamento. Avendo dovuto operare sull'esistente, gli interventi effettuati non sempre hanno potuto rispondere alle aspettative e alle mutate esigenze alberghiere.
Rispetto ai primi anni, oggi registriamo una notevole richiesta di camere singole ed uno scarso utilizzo di quelle plurime. Questo ha comportato nel tempo una diminuzione delle presenze stimata intorno al 25%. Si è dovuto pertanto adeguare l'organizzazione dei servizi alla ricerca di un equilibrio costi-ricavi avendo come obiettivo il pareggio di bilancio.
Tirrenia ha svolto e svolge un' importante funzione sociale per garantire ai minorati della vista vacanze e autonomia. Il bilancio pertanto deve essere valutato non solo in termini economici, ma anche sotto l'aspetto della ricaduta sociale così come avviene per altri servizi erogati dall'associazione (ad esempio il libro parlato e la stampa associativa) la cui produttività non si può misurare in termini economici bensì in termini di accrescimento culturale e promozione sociale.
Per quanto attiene la gestione ordinaria, il Centro ha sempre conseguito il pareggio di bilancio: il mancato introito delle quote di ammortamento è almeno in parte compensato dalla valorizzazione dell'immobile e quindi dalla plusvalenza patrimoniale.
In particolare negli ultimi cinque anni sono stati effettuati, con le risorse della gestione ordinaria, investimenti in conto capitale per oltre 500 mila euro, importo cioè superiore alle quote non ammortizzate.
Circa l'aspetto organizzativo-gestionale, nel corso degli anni sono state sperimentate varie formule di gestione: nei primi quindici anni si sono alternate otto ditte nella gestione del servizio di ristorazione con risultati deludenti: se da un lato potevamo preventivare con precisione i costi in quanto pagavamo la tariffa per ogni pasto servito, dall'altro avevamo difficoltà a garantire la qualità del servizio poiché non sempre i contratti venivano rispettati alla lettera e difficilmente  potevamo incidere sull'organizzazione del servizio.
La gestione diretta con formula institoria, in essere dall'inizio degli anni '90, è quella più rispondente alle esigenze funzionali della struttura.

IL DOMANI

In questo periodo circolano ipotesi di nuove soluzioni gestionali; c'è la percezione che l'Unione voglia liberarsi della struttura. In realtà il Centro non è sentito proprio dalla maggioranza delle sezioni e dei dirigenti associativi. Lo dimostra il fatto che le informazioni ai soci attraverso le circolari non passano; quasi sempre i nuovi clienti sono venuti a conoscenza della struttura con il passaparola.
Circa eventuali nuove formule gestionali, personalmente eviterei di ricorrere a soluzioni già sperimentate negativamente. Sono contrario ad affittare la struttura per un certo numero di anni, poiché difficilmente troveremmo un soggetto in grado di garantire i cospicui interventi di manutenzione di cui la struttura ha bisogno con il rischio di accelerare il degrado dell'immobile e di essere poi costretti ad ingenti spese di ripristino.

L'AUSPICIO

Mi piacerebbe che ci fosse più consapevolezza sulla funzione sociale che il Centro ha fin qui svolto e può ancora svolgere.
Auspicherei che la struttura venisse maggiormente utilizzata dalle sezioni evitando di spendere le proprie risorse all'esterno.
Auspicherei inoltre che l'Unione e l'IRIFOR nell'erogare finanziamenti per i campi estivi o campi scuola privilegiassero quelli che utilizzano la nostra struttura.
Paolo Recce