Resoconto incontro Università di Siena

Autore: UICI Siena

23 Gennaio 2014

Università di Siena dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scienze Matematiche.
Ieri presso l’università di Siena, abbiamo messo le basi per un protocollo di intesa tra la facoltà di ingegneria, la sezione di Siena e l’I.Ri.Fo.R.
L’incontro è stato molto soddisfacente perché ci siamo confrontati con il professor Prattichizzu direttore del gruppo di ricerca progetto Wearapp e i 18 giovani collaboratori provenienti da vari Paesi.
Eravamo presenti:
Il responsabile della casa per anziani Il Pavone, l’ufficio di presidenza della sezione guidato dallo scrivente e supportato da Elena Ferroni e Antonio Quatraro come tiflologo.
Scopo dell’incontro era quello di conoscersi e di iniziare una collaborazione attorno alla tematica della tecnologia robotica applicata alle necessità delle persone con disabilità visiva.
L’incontro è stato impostato fin dall’inizio sul dialogo aperto, sempre supportato da dimostrazioni pratiche dei vari prototipi.
Ha iniziato il Prof. Pratichizzu con la presentazione dei suoi giovani collaboratori e delle principali attività del gruppo nel settore della aptica e nel settore della guida assistita.
Il professore infatti ha svolto il suo lavoro di dottorato sulla aptica, e in particolare sulla mano robotica, per cui ha studiato approfonditamente sia la fisiologia del tatto che la percezione aptica.
Attualmente il suo gruppo di lavoro fa parte del progetto Wearapp (wear = indossare), ossia applicativi indossabili
Le linee guida del loro lavoro, dice il professore, tendono a mettere insieme leggerezza e portabilità del prodotto, bassi costi, utilità per tutti e finalità di tipo sociale, ossia utilità per le fasce deboli.
Quindi illustra brevemente l’importanza e la complessità della mano, delle sue varie funzioni sensomotorie, e delle singole parti (dita, articolazioni).
‘Pollice e indice, spiega il Professore, sono come le due gambe’.

Passando poi alla percezione aptica (aptica = tutto ciò che riguarda il toccare), il professore sottolinea che essa non è altro che uno scambio di forze fra me che tocco e l’oggetto toccato.
In altri termini, quando io tocco un oggetto, esercito una pressione su di esso, ossia una certa forza. Come risposta ricevo una forza contraria, che varia a seconda delle caratteristiche meccaniche dell’oggetto (durezza).
A questo punto viene dimostrato un apparecchio, composto da un ditale collegato ad un braccio girevole sia verticalmente che orizzontalmente, a sua volta collegato a tre motorini pilotati da un computer. Il prototipo in questione simula un muro. Uno di noi ha indossato il ditale ed ha esplorato il muro virtuale, scoprendo una parte resistente, che rappresenta il corpo del muro.
Un secondo prototipo invece simula la situazione di un medico che deve praticare una puntura lombare.
 In questo caso l’operatore che indossa il ditale trova una superficie elastica, che rappresenta la cute del paziente. Si deve imparare a perforare la cute, senza però  danneggiare ciò che si trova in profondità, quindi terminazioni nervose, midollo ecc.
Con questo simulatore lo studente di medicina può far pratica in una situazione molto vicina alla realtà.
Detto prototipo ha un solo grado di libertà, come si dice, ossia permette movimenti lungo una sola direzione, mentre si gioca sul dosaggio della forza muscolare.Questo dispositivo è anche commerciale.
Poi si passa alla simulazione di un pallone, quindi con la sensazione di gomma che respinge il dito, la percezione della rotondità, questo prototipo richiede l’uso combinato di due dita, munite ovviamente di ditale.
Qui i gradi di libertà sono 3.
Viene poi dimostrato l’effetto penetrazione granitico, l’effetto vibrazione e l’effetto magnetico.
Tra i loro progettic’è la realizzaiozne la libreria dei materiali e la libreria delle textures, cioè liscio, ruvido, rigato, ecc.

Poi viene il turno di un’altra idea affascinante: il registratore / riproduttore di sensazioni tattili, ancora allo stadio di prototipo. Viene indossato un guanto registratore, munito di 5 sensori posti sulla punta delle dita. Via via che si tocca un oggetto, il sensore manda il segnale al computer che li registra. Nella dimostrazione,  ciascuno, aveva il guanto registratore e l’altro il guanto che riproduceva le sensazioni registrate.
Sullo stesso principio è stato dimostrato un recital pianistico, ovviamente in modo sperimentale e con apparecchi prototipici.
Il professore illustra quindi brevemente il progetto Europeo Wearapp che ha 10 partners, fra cui anche l’Università di Pisa e il CNR di Genova. Iniziato lo scorso marzo, durerà 4 anni.
Un secondo ambito di lavoro, come si diceva all’inizio, è costituito dalla cosiddetta guidance (guida assistita), rivolto anche a persone anziane.
Anche qui è attivo un progetto multinazionale, denominato DALi (digital assisted living) – vita quotidiana assistita.
Il fulcro del progetto è un bracciale, anzi due bracciali attrezzati, ossia muniti di un vibratore, collegati ad un sistema di rilevamento telematico.
Nonostante fossimo già sazi di nuove emozioni, il bracciale ha catturato tutta la nostra attenzione.
L’idea, spiega il professore, è nata dalla esigenza di facilitare la guida dei motociclisti, i quali non sempre possono controllare il loro navigatore satellitare.
Allora i due bracciali, che si possono indossare anche sopra la camicia, trasmettono una vibrazione molto ben avvertibile, quando il motociclista deve girare.
Questa idea è stata applicata alla guida assistita dei non vedenti, secondo il principio suaccennato per cui una applicazione, per essere economicamente sostenibile, deve essere utile ad una fascia di clienti il più ampia possibile.
Simile ai bracciali è il carrello attrezzato per gli anziani.
Abbiamo quindi iniziato le prove, uno alla volta.
Bastone bianco e bracciali: il percorso da fare era diverso di volta in volta, e comunque lungo almeno una cinquantina di metri, fra corridoi, svolte, porte eccetera.
L’applicativo funzionerà in questo modo:
l’utilizzatore imposta la destinazione sul suo iphone, e si avvia, sapendo che il programma seguirà una rotta precisa e precedentemente memorizzata.
Il bastone, o il cane guida, continueranno a svolgere la loro funzione tradizionale, mentre il nuovo applicativo di guida assistita, collegato ai due bracciali, segnalerà le curve al momento opportuno, eventualmente con indicazioni vocali sui vari punti di interesse lungo il percorso (farmacia, ristorante, uffici pubblici, luoghi di culto, eccetera).
Il programma di guida assistita ha però bisogno di punti di riferimento, che possono essere le reti wifi se presenti, oppure dei marcatori provvisti di codice qtr, che peraltro si stanno diffondendo per varie finalità.
L’idea sarebbe quindi di posizionare questi marcatori con finalità anche pubblicitarie, perché il progetto sia sostenibile.
Dopo le dimostrazioni c’è stata una discussione appassionata sulla maniera migliore per collaborare in forma stabile.
Ho preso impegno a predisporre una bozza di convenzione finalizzata a stabilire una sinergia su base permanente fra il gruppo di ricerca e la sezione UICI.
Quatraro ha raccomandato contatti con la Regione Toscana. sia in previsione dell’evento sulla disabilità programmato per la seconda metà di quest’anno sia, più nello specifico, con la scuola cani guida, dove certamente dimostrazioni come quella di stamattina sarebbero di grande interesse per gli utenti.