Precisazioni alla nota di Tommaso Luna al Presidente Nazionale, di Carlo Carletti

Autore: Carlo Carletti

Caro Presidente,  il socio  Tommaso  Luna , con la nota a  te inviata e    pubblicata anche sul giornale online,  mi chiama pesantemente in causa per  una vicenda  inerente la fornitura  di un ausilio informatico.  Avendo maturato   una certa esperienza  sulle  competenze e sulle    responsabilità   ricadenti  sul  presidente  Provinciale  dell’associazione, mi preme sottolineare, che  in merito  al  problema sollevato  dallo  stesso    Tommaso  e in seguito  anche dal socio  Leonardo per  ottenere l’ausilio  informatico, in più  occasioni ho  sollecitato inutilmente,   il Funzionario  responsabile    per le concessione  degli ausili e  delle  protesi della  ASL di  Latina,  che  purtroppo ben conosco . Pertanto,  chiunque   allude  al mio presunto  mancato interessamento  alla vicenda,   afferma  e  sa di affermare   il falso.   Ho  assunto informazioni  presso altre  Sezioni e  mi  è  stato riferito, che  quel particolare ausilio,  non veniva  e  ancora non viene   accordato  da tutte le  ASL  del  Lazio, ma solo da quelle  in cui  il  Funzionario  si  assume la  responsabilità  della  concessione. Al  Cospetto di  tale realtà  ho  prima  inviato  alla  Tua attenzione il caso di  Tommaso, del quale  si  era occupato  il dott. Ceccarelli,  che   mi ha  restituito il tutto  invitandomi  a  provvedere in quanto competenza della  Sezione. Quando  Leonardo  mi ha fatto  presente  la sua situazione, analoga  a  quella di Tommaso, ho  nuovamente  inviato  alla    Tua  attenzione  l’intera  documentazione, sperando che  il nuovo nomenclatore  potesse offrire  la soluzione.  Presso la sede Centrale  ho  incontrato il Direttore  Generale  Salvatore  Romano, che si stava occupando del caso.   Mi  ha  tra l’altro informato  che  anche  a  Bologna le  ASL  si comportano  in modo contraddittorio . Successivamente   mi ha  inviato una nota che non offriva  alcuna soluzione, che   ho immediatamente girato  a  Leonardo.  Ho  consultato  un legale, il quale  mi ha detto, che  una eventuale azione sarebbe  stata  di esito molto incerto, in quanto  tale  ausilio non  è inserito in  modo specifico   nel nomenclatore.    Il  fatto che la situazione  si sia  risolta positivamente   per iniziativa dei  soci,  che si sono  rivolti  direttamente  al  Ministero della  Sanità  e  al  Presidente della  Regione  Lazio, rende  evidente  il fatto  che  tale problema  che non  riguarda soltanto  la  Provincia di  Latina,  non  era  e  non poteva essere  una competenza   della sola mia  Sezione  .Se  al  Ministero della Sanità  e  alla  Presidenza  della  Regione  non si sono  rivolti i  responsabili della  Sede  Centrale  e  Regionale dell’UICI, non  comprendo perché  avrebbe dovuto farlo      il Presidente  Provinciale.   Dal momento che  ciò    ha  indotto  il socio  Tommaso Luna  a  richiedere  il tuo  autorevole   intervento  sulla  Sezione di  Latina,  posso  rassicurare tutti   sulla mia  disponibilità  a  lasciare  l’incarico   in mani più  attente  alle  problematiche  dei ciechi, che  in provincia di  Latina,  posso   garantire  non si  esauriscono  con l’ausilio informatico dello stesso  Tommaso,  che comunque ringrazio  per aver  aperto, con la  sua  iniziativa,   la possibilità  ad  altri ciechi di  ottenerlo. Ho  sempre pensato che  il positivo risultato, conseguito anche  da iniziative   di singoli soci, potesse essere annoverato  fra i  risultati  positivi conquistati   in favore dei  ciechi  tutti,  e  non  solo  un fatto  per  dimostrare, come avvenuto  in questa vicenda,   quanto   sia stato bravo Tommaso  Luna,  autore dell’iniziativa personale  e  quanto  siano stati  inadeguati i  dirigenti della  Sezione. Considerata  la  sua efficienza,   per quanto  mi concerne, potrebbe occuparsi  anche  di  problemi anche  molto più gravosi che  si presentano  ogni   giorno negli uffici della  Sezione.  Nonostante   la mia non più giovane età, non  verrebbe meno, a  prescindere dal ruolo che attualmente ricopro,  la mia  disponibilità  che  offro dalle 9  alle 13 e dalle 15  alle 18, per 5  giorni la settimana,    alle persone  con disabilità visiva  che si trovano  a  vivere  condizioni  umane  e  sociali  spesso drammatiche, che in primis  necessitano dell’accoglienza  e  dell’ascolto, dopo  aver organizzato nella  Provincia di  Latina, in collaborazione con il  Centro  S. Alessio,  un sostegno all’inclusione scolastica dei giovani ciechi  e  ipovedenti di assoluta qualità.  Sono  alla disperata ricerca  di  chi volesse  sostituirmi  nell’incarico, ma   ritenendolo troppo gravoso e  poco gratificante , ognuno  sembra preferire  pensare  a  se stesso.
Rinnovandoti  la  mia  stima  e  la massima comprensione  per il ruolo  che  ricopri    ti  invio i  migliori saluti.
Carlo

Nota  del  Presidente Nazionale

Carissimo Carlo,
la tua storia, il tuo presente, il tuo lavoro e il tuo impegno non richiedono certo giustificazioni da parte tua sulla vicenda.
Come ho già scritto, noi tutti siamo felici del risultato ottenuto da Leonardo e Tommaso e, al di là della loro pur legittima soddisfazione personale, sono certo che anche loro sono lieti soprattutto per il risultato in favore di noi tutti.
La jungla ASL e nomenclatore, in tutta Italia, è ben nota, con tutte le differenziazioni di trattamento e le discriminazioni che spesso segna verso ciascuno di noi.
Molte volte i nostri soci e rappresentati sono indotti a pensare che ogni disagio arrecato da pubbliche autorità o private istituzioni sia anche responsabilità dell’Unione; ogni diritto negato a qualcuno di noi sia da ascrivere, in parte, all’Unione che non si muove, non fa, non agisce….
Mentre da un lato questo rappresenta pur sempre un segno di quanto i nostri soci ripongano aspettative nella nostra presenza e nel nostro operato, dall’altro, spesso, è anche ragione di amarezza per chi, come te, spende buona parte del proprio giorno e del proprio tempo ad adoperarsi in ogni modo per la causa comune.
E’ la croce e la delizia di chi si assume il compito di dare all’Associazione una parte del proprio ingegno e del proprio tempo.
La vicenda si è conclusa positivamente e dobbiamo gioirne, secondo me. Non farne pretesto per accusarci reciprocamente, sbranarci a vicenda in una specie di rodeo che nulla aggiunge alla tutela dei diritti dei ciechi e degli ipovedenti italiani, anzi in definitiva ne mina capacità, volontà, fiducia.
Un grande abbraccio solidale, augurandomi che tu abbia ancora molti, molti anni da rimanere al tuo posto e anche oltre, per dare all’Unione quanto di esperienza, capacità e generosità hai avuto modo di accumulare nella tua lunga vita di impegno nelle battaglie più dure e difficili che abbiamo combattuto negli ultimi sessanta anni.

Mario.