Napoli: Trasporto pubblico vietato ai disabili, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Con riferimento alla campagna a favore dell'accessibilità, è doveroso segnalare la vergognosa situazione del trasporto pubblico in provincia di Napoli; situazione che, se da un lato danneggia tutta la collettività, dall'altro impedisce ai disabili di muoversi in autonomia. Evitando di raccontare nello specifico tutte le carenze, i ritardi, i malfunzionamenti, le inefficienze di un sistema di trasporto pubblico regionale ormai in ginocchio, mi limiterò a raccontare una esperienza vissuta qualche giorno fa. In particolare, dopo aver partecipato ad una rappresentazione teatrale messa in scena dai bambini dell'Istituto Martuscelli,  alle ore 17.00 sono partito dal teatro Cilea nel quartiere Vomero per cercare di raggiungere casa. Subito mi è stato riferito da diverse persone che, a causa di uno sciopero selvaggio, gli autobus non passavano e alcune stazioni della linea 1 della metropolitana di napoli erano addirittura chiuse. Per evitare problemi, ho cercato di chiamare un taxi, ma gli operatori che hanno risposto mi hanno riferito che non c'era la possibilità di inviare un taxi in zona a causa dell'eccessivo traffico. A quel punto, insieme ad un altro amico non vedente e ad una volontaria, mi sono incamminato verso il posteggio dei taxi e lungo il percorso siamo riusciti a prenderne uno, il cui conducente ci ha descritto una situazione di traffico molto caotica. Dalle 17.15, siamo giunti nella zona di piazza Garibaldi alle 18.40 pagando €30, una cifra a dir poco assurda se si pensa che normalmente quella corsa sarebbe costata circa €10. A quel punto, mi sono diretto verso la stazione per poter prendere un treno della Circum Vesuviana che mi permettesse di raggiungere Portici. Ho chiesto alla biglietteria l'orario di partenza del prossimo treno, ma l'operatore in maniera sgarbata e con stupida sufficienza, ha riferito di non conoscere l'orario di partenza dei convoglii. Viste le mie sollecitazioni e "imprecazioni", mi ha detto che un treno ci sarebbe stato intorno alle 19.30. Mi sono recato sul binario ed ho liberato la mia accompagnatrice la quale doveva anche lei raggiungere casa. Alle ore 19.15, è passato, ovviamente senza alcun annuncio vocale, il treno che mi avrebbe permesso di raggiungere Portici e finalmente alle ore 19.40 vi sono giunto. Ma è possibile che per percorrere 30 km ci sono volute 3 ore e 30€ di taxi? Come avrei fatto se non avessi avuto un accompagnatore? Perché il personale operante nelle aziende di trasporto pubblico può permettersi di mettere in atto azioni di sciopero selvaggio senza subire alcuna sansione? Perché tutti i sistemi di annuncio vocale non devono funzionare? Tutto ciò accade ormai da troppi mesi in un assordante silenzio della classe politica regionale e provinciale.
Mario Mirabile