Napoli – Monteverde: “Un paese accessibile”, di Giuseppe Fornaro

Autore: Giuseppe Fornaro

Monteverde, un Comune al confine tra Irpinia e Puglia, dal 2013 annoverato tra i borghi più belli d’Italia; in epoche, non proprio recenti, i Longobardi la convertirono in una fortezza invalicabile, infatti, dalle torri del castello si poteva controllare l’intero territorio e dal quale si vedono tre Regioni, Puglia, Basilicata e Campania.
Lo scorso anno, l’Amministrazione di Monteverde, lancia la sua sfida per un progetto di accessibilità per i disabili, in collaborazione con diverse Associazioni, in primis con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Uici).
I tre percorsi, naturalistico, storico e religioso, sono stati resi accessibili, per i video lesi, grazie alla creazione di loges che costituiscono parte integrante della pavimentazione per ben 4 chilometri e alla rete cablata la quale permette, ai disabili della vista, di connettersi ad App in modo da essere
aiutati durante il percorso.
Al fine di realizzare il progetto “Un paese accessibile”, l’Amministrazione di Monteverde si rivolge alla Commissione Nazionale Ausili, Nuove Tecnologie e Accessibilità dell’Uici, la quale invia alcuni dei suoi componenti, Giuseppe Fornaro e Nunziante Esposito, per studiare i percorsi da rendere accessibili e gettare le basi per il lavoro che sarà completato entro il 2018; infatti, dopo aver realizzato il percorso tattilo-plantare che permette ai video lesi di visitare il borgo grazie all’utilizzo del bastone bianco, il passo successivo è realizzare l’impianto tecnico-informatico.
Grazie alla rete cablata, il disabile visivo, potrà avere l’audio-descrizione dei punti di interesse, nonché, potrà essere coadiuvato durante il tragitto per mezzo di un assistente vocale che riconosce l’attuale posizione.
Il progetto dell’inclusione è stato reso possibile da un bando promosso dalla Comunità Europea che ha stanziato, circa, 4 milioni di Euro e vinto da Monteverde.
L’esperienza dell’antico borgo deve costituire un esempio per il nostro Paese e replicarla in tutte le Regioni d’Italia affinché il concetto di “inclusione” possa diventare un fatto concreto.