Maratona di Roma: sport e partecipazione sociale, di Alessia Bazzoli e Michela Preite

Autore: Alessia Bazzoli e Michela Preite

Domenica, 2 aprile 2017 si è svolta la XXIII edizione della maratona di Roma. Siamo giunte sul luogo dove si svolgeva la maratona verso le 9 del mattino e ci siamo incontrati immediatamente con Alfio Pulvirenti che ci aveva contattato.. La partecipazione ha riguardato 16000 atleti provenienti da 131 paesi. L’Associazione Italiana Fisioterapisti del Lazio ha prestato assistenza agli atleti affaticati mediante l’impegno di circa un centinaio di studenti di Fisioterapia provenienti dai tre atenei romani. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti per il sesto anno consecutivo ha apportato il proprio contributo mediante la presenza di 5 fisioterapisti non vedenti ed ipovedenti, fra cui noi due, i quali hanno lavorato in stretta collaborazione con i colleghi vedenti. C’erano circa 12 lettini e vi abbiamo preso posto in attesa che arrivassero gli atleti. I primi arrivati giungevano verso mezzogiorno. Dovendo essere rapidi ci veniva suggerito di lavorare in coppia e le coppie erano composte da un fisioterapista vedente e da uno non vedente per lettino.
Gli atleti che volevano essere massaggiati erano in fila ad aspettare il proprio turno. Ogni 5 minuti si trattava un nuovo atleta e i fisioterapisti effettuavano un massaggio defaticante agli arti inferiori.
Abbiamo lavorato per circa 3 ore e verso le 15 del pomeriggio, piano piano, ci siamo incamminati verso la via del ritorno!
Anche questa volta, per il secondo anno, 50 soci della sezione romana dell’Unione, di cui alcuni accompagnati dagli amici a quattro zampe, hanno preso parte alla stracittadina, servendosi dell’apporto, in termini di accompagnamento, fornito da diversi studenti di fisioterapia.
Malgrado la pioggia abbia voluto ostacolare l’evento, l’entusiasmo degli atleti e dello staff di assistenza è prevalso. E’ stata un’esperienza indimenticabile, abbiamo potuto conoscere un sacco di gente, sfruttando la nostra poca conoscenza di inglese e francese.
E’ sempre bello conoscere persone di diverse nazionalità con usi e costumi diversi dai nostri, anche se gli atleti non avevano molta voglia di parlare data la stanchezza.
Il nostro ringraziamento va ad Alfio che ha organizzato tutto in maniera impeccabile; dall’accoglienza, al pasto, alla location e ha fatto in modo che andasse tutto liscio! Se quest’iniziativa fosse ripetuta anche l’anno prossimo sicuramente non mancheremo all’evento.

Alessia Bazzoli e Michela Preite