Ladro di vita e ladro di speranza, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Il premio Braille che l’Unione ha istituito oltre vent’anni or sono, è un segno tangibile della nostra attenzione verso la Società; un atto di gratitudine verso quanti si sono adoperati nell’anno in corso per il benessere morale e materiale dei ciechi e degli ipovedenti; un auspicio che altri vogliano seguire l’esempio e possano contribuire a rendere più vivibile l’esistenza quotidiana di una categoria di persone verso le quali la sorte non si è mostrata particolarmente benigna. In tanti anni hanno ricevuto il premio Braille molteplici personalità del mondo della cultura, della scienza, della politica, dello sport e dello spettacolo, oltre a istituzioni benemerite di natura pubblica e privata che si sono distinte per impegno accanto a noi nel sostenere le nostre battaglie e nel secondare le nostre aspettative. Vogliamo consolidare e mantenere questa tradizione, dando al premio Braille un valore sempre più significativo, una forza sempre maggiore, perché rimanga quell’appuntamento annuale atteso e credibile che sappia dare continuità ed efficacia all’azione dell’Unione e riconoscere nel contempo le benemerenze dei destinatari in modo adeguato. La cerimonia di quest’anno, al teatro Sistina di Roma, la sera dell’8 settembre, vedrà premiati

  • L’equipe medicochirurgica dell’ospedale policlinico Gemelli per l’impegno scientifico nell’impianto di protesi cocleari che riescono a ridare il dono dell’udito a tante persone sordocieche;
  • L’UISP (Unione Italiana Sport per Tutti), per il comune impegno a sviluppare e sostenere la pratica sportiva di base tra le persone non vedenti e ipovedenti;
  • GianFelice Facchetti per il suo impegno pluriennale nel campo della cultura e del teatro con una particolare sensibilità per i temi legati al mondo della visione.

Tanti ancora avrebbero meritato il premio e di certo si candidano per l’edizione del prossimo anno che auspichiamo sempre ricca di proposte e di personaggi meritevoli del riconoscimento. Quest’anno, poi, la serata del Premio Braille è stata abbinata all’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria nazionale Louis Braille che tanta attenzione ha riscosso, in particolare nel mondo del calcio di serie A e nella figura di un testimonial di eccezione come Marco Parolo, giocatore della Lazio e della Nazionale che ha voluto fare propria, più d’ogni altro, la nostra causa di uguaglianza e di emancipazione sociale. Ma un ladro di vita e di speranza è venuto tra noi, di soppiatto, all’improvviso, in piena notte, per spezzare d’un tratto l’esistenza di tante persone e infrangere la serenità e i sogni di tutti noi. Un ladro che giunge inaspettato e indesiderato in punta di piedi e lascia dietro di sé, dopo la sua visita breve e letale, soltanto distruzione, macerie, morte, dolore e lacrime: il terremoto. Un ladro che nella notte tra il 23 e il 24 agosto è venuto a visitare paesi e luoghi così cari a tutti noi, seminando terrore, desolazione, disperazione. Dinanzi a tanta sofferenza e devastazione anche noi, anche l’Unione è chiamata a fare la propria parte e dare il proprio contributo. Modesto, certo. Magari poco rilevante in termini quantitativi, ma portatore, ci auguriamo, di nuova speranza, di solidarietà sensibile, di affetto sincero per quanti sono stati colpiti da tanta immane sciagura. Una quota dei proventi della lotteria nazionale Louis Braille 2016, dunque, sarà destinata all’aiuto concreto e al supporto di persone che hanno subìto gravi danni a causa del terremoto, con preferenza e precedenza per i ciechi e gli ipovedenti che vivono nella zona colpita dal tremendo sisma. Un atto di solidarietà concreta, doveroso, discreto e sentito, per quanto modesto; lungi da qualsiasi velleità di protagonismo a buon mercato. Solo il segno tangibile del desiderio di vita e di speranza: quella vita e quella speranza che sono state proditoriamente rubate dal terremoto e che vogliamo contirbuire a ridestare nelle persone che oggi patiscono questa dolorosa sofferenza.

Mario Barbuto – Presidente Nazionale