Intervista a Giovanni Cancelliere, Coordinatore del Comitato Nazionale Fisioterapisti dell’UICI

Autore: Francesco Ciardone

D: Il 29 settembre ci siamo ritrovati in assemblea per eleggere il nuovo Comitato dei Fisioterapisti, ti aspettavi la tua riconferma a Coordinatore Nazionale?

R: La cosa che mi ha gratificato che non c’è stato bisogno che mi ricandidassi ma che i colleghi hanno proposto il mio nome per la prosecuzione del lavoro svolto nei cinque anni precedenti ad una unanimità.

D: Hai mai fatto mentalmente un rewind dei cinque anni passati?

R: in questo anno di gestione ordinaria, dallo svolgimento del XXIV Congresso, più e più volte mi sono trovato a ripensare al lavoro svolto e restavo esterrefatto nel valutare in che congiuntura politico-storica ci siamo ritrovati ad affrontare i problemi che la Legge Lorenzin, la Legge Gelli-Bianco, il lavoro da svolgere sui tavoli tecnici per concludere l’ammanco ventennale di riordino dei Massofisioterapisti post-99, dopo la legge di riforma del sistema sanitario nazionale del 1999 con il conseguente riordino delle professioni sanitarie, solo per fare alcuni esempi, come il Comitato ha affrontato sentendo sempre la Direzione Nazionale al proprio fianco: ho dato a tutti noi un voto di gradimento molto buono, questo non ci deve assolutamente far dormire sugli allori del passato, guai se così fosse.

D: Hai pensato da dove ripartire?

R: Prima di rispondere vorrei ringraziare chi non sarà presente in questo gruppo di lavoro come Samantha DE ROSA perché passata nel Consiglio Nazionale dove potrà mettere in pratica le proprie competenze associative dopo la decennale partecipazione nel Comitato, a Salvatore che ha deciso di passare il testimone nella regione veneto al collega Sandro FILIPPOZZI, non per ultimo all’amico Luigi AMMIRATA che continuerà la sua attività di referente regionale della Sicilia ma ha preferito lasciare uno dei posti in Comitato a colleghi di altre realtà, intensificando il proprio impegno nella realtà regionale, una realtà importante che ha bisogno di essere seguita per riappropriarsi degli spazi a cui i fisioterapisti non vedenti siciliani ci avevano abituati; tornando alla domanda semplicemente da dove ci siamo  interrotti: “l’accessibilità”.

D: Puoi contestualizzare cosa intendi con accessibilità?

R: Attraverso gli interpreti territoriali, cioè i Presidenti sezionali di Torino (LEPORE), di Napoli (MIRABILE), di Bolzano (CALÒ) siamo riusciti ad ottenere l’abolizione dei test di logica figurativa e geometrica alle prove di selezione nei D.U. del corso in Fisioterapia presso le rispettive università cittadine, questo sistema di accessibilità deve essere allargato ad altre realtà regionali sul territorio nazionale, dobbiamo prenderci carico del preesistente attraverso una congiuntura tra componenti del nuovo Comitato (Alberto PRUDENZANO-Piemonte, Antonio DELCANTO-Toscana, Angelo DIMAIO-Campania) e le realtà universitarie dove l’accessibilità è già codificata e le nuove prospettive di allargamento potenzialmente percorribili in altre realtà regionali. Questo Comitato, a differenza del precedente da cinque, è composto da sette coordinatori regionali e mi piacerebbe che l’allargamento del numero dei componenti non segnerà un minor impegno individuale del singolo componente ma un potenziamento del lavoro a favore dei non vedenti in una delle professioni che ha dato l’autonomia, l’appagamento del riconoscimento di “persona” utile alla collettività; le due presenze femminili che si aggiungono agli altri membri sono Mirella GAVIOLI  della Lombardia, un ritorno in realtà, e la collega Eleonora GERLI della regione Umbria; non per ultimo ringrazio l’intervistatore l’amico Francesco CIARDONE che mi è stato vicino in questi cinque anni e che ha deciso di continuare per il terzo mandato su mia richiesta a sostenere le mie tesi e che a tutti gli effetti mi sostituirà nei momenti di indisponibilità.

D: In conclusione, cosa ritieni di promettere a chi sta leggendo?

R: Di impegnare le mie conoscenze al servizio dei soci fisioterapisti e chi mi conosce sa bene che non è un modo per dire in forma diplomatica o di comodo ma perché credo fermamente che se non vorrei spendermi completamente, sarebbe meglio lasciare spazio a chi vorrebbe prendersi carico della categoria.

D: Quali saranno i primi passi programmatici del nuovo corso?

R: Come anticipato l’accesso ai test da sviluppare in altre realtà universitarie e lavorare sulla comunicazione diffondendo tra i maturandi l’importanza del lavoro di fisioterapista e delle Sedi dove iniziare il proprio percorso universitario; sotto il profilo puramente politico, tornare a lavorare su una nuova legge per l’assunzione tutelata che sostituisca la 29/94 mai realmente decollata dalla sua promulgazione.

Francesco Ciardone