In ricordo di Francesco Fratta, di Mario Barbuto

In ricordo del nostro compianto dirigente Francesco Fratta ad un anno dalla sua scomparsa.

L’amico Francesco
Francesco Fratta mi fu compagno, amico e guida quando avevo quindici anni, per la prima volta a Bologna, al liceo Luigi Galvani, ospiti e convittori del Cavazza.
Era un anno avanti a me, Francesco, ma la sua cultura profonda, la sua capacità di analisi, la sua lucidità pacata, lo rendevano, già allora, un Maestro più che un coetaneo.
Le scelte personali della vita ci allontanarono e ci indirizzarono su strade diverse, lui nei pressi di Torino, a esercitare il ruolo che forse amava maggiormente, quello di professore. Io a Bologna, in mezzo a vicissitudini alterne, tra politica, associazione, impegno professionale.
Pur sentendoci e incontrandoci di tanto in tanto, le nostre strade tornarono a incrociarsi e i nostri destini a saldarsi insieme solo a partire dall’estate 2010, quando decidemmo, tutti insieme, la mia candidatura alla presidenza nazionale dell’Unione.
Da allora – e poi nella Direzione Nazionale in questi ultimi quattro anni – Francesco mi è stato supporto, pungolo, coscienza critica in tutte le scelte associative, soprattutto quelle importanti.
Una ricchezza personale insostituibile. Una guida morale ineguagliabile. Un esempio comportamentale inimitabile.
Caro Francesco, ti terremo sempre accanto a noi e ti dedicheremo ogni giorno del nostro impegno associativo, perché possa avvicinarsi quella “rivoluzione culturale” da te auspicata, per una società più giusta, più pulita, più umana.
Mario Barbuto