II Giornata Nazionale delle persone sordocieche

L’U.I.C.I., in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro, ha celebrato a Roma la II Giornata Nazionale delle Persone Sordocieche. Inclusione sociale, autodeterminazione e autonomia per le persone con disabilità sono stati i temi trattati. Ma non solo. Un vero e proprio cambiamento culturale per andare oltre l’handicap e vedere la disabilità come una condizione che può essere superata, se supportata da un contesto e un ambiente favorevoli.

Si è celebrata il 27 giugno, la II Giornata Nazionale delle persone sordocieche, istituita dall’Unione Europea dei Sordociechi (EDBU) e promossa in Italia dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in collaborazione con la Lega del Filo d’Oro. Per questa occasione è stato organizzato a Roma, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica, un convegno per favorire la conoscenza sul tema della sordocecità e promuovere il dibattito a livello pubblico e istituzionale, individuando modalità e azioni volte ad affrontare in modo efficace quella che è diventata una vera e propria condizione sociale diffusa, poiché coinvolge diverse migliaia di persone nel nostro Paese.

Questa giornata rappresenta l’occasione per far conoscere a quante più persone possibili la sordocecità e vuole essere un momento di confronto fondamentale tra Istituzioni e Associazioni del terzo settore per fornire risposte concrete ai bisogni delle persone sordocieche, partendo dal diritto all’inclusione. La piena attuazione della legge 107/2010, che riconosce la sordocecità come una disabilità unica e specifica, potrebbe agevolare questo processo, rappresentando un punto di partenza per queste persone e le loro famiglie. Mi preme inoltre ricordare che Sabina Santilli, sordocieca dall’età di sei anni a causa di una meningite, ha voluto con tenacia anche in Italia un’organizzazione per le persone sordocieche, fondando nel 1964 la Lega del Filo d’Oro” dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d’Oro.

“Al termine di questa giornata una riflessione che mi sento di fare riguarda il sistema di comunicazione della nostra società. Nel nostro mondo tutto tende a diventare scontato e banale, noi non vogliamo che questa giornata diventi routine. Io sono certo che il prossimo anno dovremo trovare una formula diversa per questa giornata perché rimanga un momento di testimonianza, di dialogo e contatto con la società civile per portare all’attenzione i tanti problemi, le tante difficoltà, le questioni che riguardano una fascia di popolazione importante e che noi abbiamo l’obbligo e l’onore di tutelare e di rappresentare. È vitale far comprendere al Governo e alle Istituzioni italiane quanto sia importante irrobustire, ampliare e proseguire il percorso di tutela di questa ampia collettività, offrendo loro l’opportunità di gestire il proprio ambiente domestico e sociale con il maggior grado di autonomia possibile, sviluppando nuove competenze, strumenti di comunicazione ed innovazioni sempre più utili ed efficaci per superare le barriere che ostacolano una vita realmente inclusiva” dichiara Mario Barbuto, Presidente U.I.C.I.

Con questo auspicio si è concluso il seminario della II Giornata Nazionale dedicata alle persone affette da sordocecità.

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